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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: One Piece
Titolo Fanfic: DA QUALCHE PARTE VICINO ALL`OCEANO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: ino-the-demon galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 05/06/2006 22:24:02

drakul e ace, improbabili fratelli..nelle loro vite irrompono due altrettanto improbabili amiche, cadute da un ramo in fiore..cosa succederà?
 
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- Capitolo 1° -

Uhm...bene siamo giunti alla terza fanfic! Questa parla di come comportarsi da irresponsabili a volte possa tornare utile ! e io lo so bene, nn faccio altro ke comportarmi da irresponsabile tutto il giorno!xò nn sempre mi va bene cm a certe xsone...nn capite? leggete e vedrete..anke questa tende al romantiko, lo so ke sn un po' tt uguali magari ma è queste cazzatelle ke io mi diverto a scrivere!e cmq presto arrivera una fanfic lunga (in capitoli!un mega passo avanti x la sottoscritta!) anzi ben due fanfic lunghe che contengono anke una discreta dose di action and adventure! e inpiù anke un pikkolo monocapitolo su un altro manga! quale?vi terrò sulla corda!!!! mauhahah
anke qui, oramai lo spete, commentate qll ke volete! se insultate solo nn siate troppo pesanti, sn una personcina sensibile io!
buona lettura!
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Ace sbuffò sonoramente, tanto per far intendere al suo accompagnatore che si era stufato di tutto quel silenzio. Il ragazzo che camminava accanto a lui non accennava a parlare, ma procedeva nell’erba alta di quel prato primaverile senza emettere un fiato, senza quasi respirare. Aveva grandi occhi scuri e una falcata sicura,con la quale accentuava la sua aria da consumato dongiovanni.
Il ragazzo invece correva accanto a lui come un cucciolo potrebbe fare col padre ,cercando di tenere il passo con Drakul e con le sue dannatissime chilometriche gambe.
Ace lo guardò..chissà dove lo stava portando suo fratello…
Questa volta tocco al maggiore sbuffare_ smettila di guardarmi, moscerino o giuro che ti giro la faccia dall’altra parte a suon di ceffoni…comincia a numerarti i denti…-
Ace ridacchiò- sisi certo..tu dici sempre così e poi non mi pesti mai..hai paura di farmi male, fratellone?la verità è che tu mi ami troppo-
Uno schiaffo gli atterrò in pieno viso. Il ragazzo si massaggio la guancia- è tre ore che camminiamo, posso gentilmente sapere dove diavolo mi stai portando?-
Drakul sbuffò nuovamente.
Ace indicò un albero poco lontano e chiese- possiamo riposarci la sotto? Se me lo concedi, almeno questo, giuro che non ti farò più domande fino a quando non saremo arrivati dove tanto misteriosamente mi stai portando.. a proposito, quanto manca?-
Il fratello maggiore fece un cenno di assenso esasperato e cambiò direzione,voltandosi verso la pianta in fiore.
Alla ramificazione di quella stessa pianta stavano due ragazze, sedute sugli ampi rami .
-E adesso che facciamo?-chiese l’una all’altra. La bionda si prese del tempo per fantasticare , poi rispose alla sua amica- ora direi che andiamo fino al mare, che sta da quella parte,dove fa caldo…e poi lì rubiamo una nave e realizziamo il nostro sogno di diventare pirati e impadronirci del mondo!-poi scoppio in una finta satanica risata
L’altra , dai lunghi capelli scuri, la corresse- Alex, sei proprio indietro!noi conquisteremo l’universo intero!-
Alex la spintonò e le due cominciarono ad azzuffarsi in bilico sui rami, urlandosi parolacce incomprensibili e generiche maledizioni.
Quando si stancarono di quel gioco si sdraiarono ognuna su una biforcazione ,ansimando per la fatica di schiaffeggiarsi e contemporaneamente insultarsi tenendosi in equilibrio.
-Ary...voglio una storia…-
Aradya accennò un mezzo sorriso – allora..c’era una volta…-Alex ridacchio- no, scema!voglio innamorarmi, ma non di uno a caso…dev’essere meraviglioso, il mio primo uomo-
La mora si ravviò i capelli e scosse piano la testa, improvvisamente serissima- non è mai quello giusto il primo…-
- tu che ne sai?-rispose pronta l’altra
-ne so, ne so- la bionda si sentì presa in giro e non rispose . –che hai, sei morta?- chiese l’altra falsamente ansiosa. Poi improvvisamente si ricompose e bisbigliò- principi azzurri all’orizzonte!alex, guarda quei due, quelli che stanno venendo qui!quello tenero è mio, sia chiaro!tu ti tieni l’altro-
-mhmh_mugugnò la ragazza a mo’ di assenso, senza nemmeno alzare lo sguardo:conosceva bene la sua migliore amica, e sapeva che qualsiasi uomo di bell’aspetto era buono per lei,tanto non doveva farci ragionamenti complessi. A lei bastava il sesso.A conciliare sesso e amore ancora non ci era riuscita e ogni persona si illudeva fosse quella buona, con cui condividere ogni cos, dal proprio sogno alla propria intera esistenza.
Aprì un occhio giusto per non sembrare totalmente indifferente al nuovo tentativo della sua amica, anche se quale fosse quello tenero dei due ancora non l’aveva capito: aradya aveva dei criteri tutti suoi.
-Shhh- sibilò la sua amica . –e chi dice qualcosa?- sibilò a sua volta Alex, poi un po’ incuriosita dall’aspetto davvero attraente dei due uomini si accuccio è sbirciò tra le fronde._carino quello a petto nudo- concluse, accasciandosi nuovamente.
Aradya la maledisse in silenzio_ lui è quello tenero e l’ho visto prima io, chiaro il concetto?-
Alex si portò la mano alla fronte e fece la parodia di un saluto militare, ma la sua amica già non la guardava più, persa nei movimenti decisi della sua nuova preda. La bionda si rassegnò e s volse anche lei verso i due.
Ace e Drakul si lasciarono cadere a terra,nell’erba alta e profumata e si sdraiarono, lontani l’uno dall’altro. Aradya si aggrappò più forte al ramo, incuriosita e fece spenzolare giù la testa e i lunghi caplelli scuri .
I ragazzo aveva grandi occhi scuri e un po’ di lentiggini, un gran sorriso aperto e un fisico degno della sua bella faccia da schiaffi,sembrava ingenuo e un po’ sfacciato, almeno quanto il maggiore dei due sembrava serio e romantico. Aradya scosse la testa:non era il suo tipo.Tornò a squadrare Ace con interesse,senza accorgersi che la sua amica si era lentamente lasciata scivolate giù dall’albero e ora stava seduta nell’erba , talmente alta che la copriva quasi interamente.
Alex teneva in mano una margherita e strappava i petali con furia sadica, non uno per uno come andrebbe fatto, ma a mazzetti,tanto che la margherita finì in pochi secondi.
La mora si sporse un po’ di più. _stai per cadere e oltretutto sei patetica- le gufò dal basso l’altra, rigirandosi tra le mani la sua lunga treccia e ricomponendola.
Ace stava parlando: - drakul, tu l’hai già trovata la donna della tua vita?-
-la donna della mia vita?-
-già, quella che ti sconvolge ogni volta che la incontri, quella che all’inizio pensi di non poter tollerare e poi ti accorgi di non poter vivere senza di lei, quella che ti sembra bella anche in tuta da ginnastica?eh?dimmi l’hai trovata?-
-no,ace- disse solo drakul.
Ace si passò un dito sugli addominali e continuò- neanche io. Sono giunto alla conclusione che la donna per me non esiste..dai sono tutte uguali, non ce n’è una che abbia una piccola vena di follia..piccola piccola, non chiedo tanto-
Drakul si rigirò su un fianco e scostò l’erba che gli era finita in faccia,scrutando la sagoma del suo piccolo animale da compagnia sdraiato accanto a lui- possibile che un così fosse davvero interessato a trovar una donna che lo amasse veramente?drakul credeva che gli interessasse solo….
Scosse la testa,cercando di non pensare alla movimentata vita amorosa del fratellino.Lui in confronto era una mummia, cominciò a spiegare con voce bassa e strascicata:non per mancanza di donne che fossero disperatamente innamorate di lui, quanto per spirito solitario..digrignò i denti e si voltò dall’altra parte, per sfuggire al pungente sguardo indagatore di Ace.
Proprio in quel momento il ragazzo si alzò di scatto: - ho sentito qualcosa….aspetta che salgo sull’albero e controllo..sicuro che non ci siano bestie strane da queste parti?-domandò incominciando ad arrampicarsi e scostando i rami fioriti che intralciavano il suo percorso- che so..leoni..serpenti..pantere..coguari…-individuò la figura di Alex, seduta nell’erba- donne per esempio!- concluse
Drakul gli rammentò pragmatico che lui vedeva donne ovunque, e tornò a sdraiarsi, piombando in un sonno profondo.
-ma cos..- comiciò Ace, ma una mano fredda e delicata gli sfiorò le labbra e prima che potesse rendersene conto era stato bendato con una stoffa leggera come l’aria. Non poteva urlare per svegliare quell’idiota di suo fratello..non tanto perché non ci provò, quanto perché quando lo fece un bacio dolce come il miele caldo lo bloccò.
Ace si lasciò baciare da quella labbra sconosciute ma morbidissime, che chiedevano soltanto di essere baciate ancora.
-ciao ace- lo salutò una voce femminile soddisfatta.- ciao- balbettò lui- chi sei?-
- sono la donna della tua vita, quella con quel pizzico di follia che non hai ancora trovato, nonostante tu te ne sia fatte in lungo e in largo- rise, una rista argentina. Ace pensò che se quella donna era bella come la sua risata allora era a posto per sempre.
Aradya lo trascinò piano giù dall’albero e tenendolo per mano cominciò a correre in direzione del mare, che luccicava nei suoi meravigliosi colori, proprio davanti a loro.
Nel frattempo alex si era avvicinata all’uomo che dormiva.
-wow- sospirò guardando i due che si allontanavano.- dio santo, perché per una volta io non sono aradya! È andata…lo sapevo- si rivolse quasi al dormiente.
Poi lo guardò meglio. Un raggio di sole gli carezzava il viso stanco della lunga camminata e dello stress del suo adorabile fratellino.
La camicia, nera, era aperta sui muscoli dell’uomo. Alex ci passò sopra un dito, pianissimo- aciccidenti!-mormorò.
Drakul aveva i capelli corti e scuri, che incorniciavano un bel viso adulto e maturo, molto dfferente da quello adolescenziale di Ace.
Alex continuò a guardarlo sognare, e a sfiorarlo con un dito.
L’uomo respirò più forte, sospirando. Stava sognando, e la ragazza si chiese cosa. Drakul sognava che china su di lui c’era una ragazza bionda, con una faccia seria da bambina arrabbiata, che però si apriva in un sorriso un po’ amaro quando lui la guardava, il sorriso di chi sopporta una sorella o in fratello minori a tempo continuato, di chi ha visto tanto, troppo, di chi ancora non ha trovato ciò che cerca e vive nella convinzione che non esista.
Sognò di baciarla e di fare l’amore con lei su quel prato primaverile, sognò finalmente di sorridere nello stesso modo in cui sorrideva ace,senza fiacche e con la voglia di vita che sfuggiva tra le dita..Nel dormiveglia si autoconvinse che era tutto un sogno, e che niente di tutto ciò poteva accadere davvero. Ma poi spalancò improvvisamente gli occhi, svegliato da quello che credeva essere un refolo di vento.
In realtà era una ciocca dei capelli di Alex che gli sfiorava il viso.
La ragazza si era chinata su di lui per guardarlo più da vicino, incuriosita dai suo tratti duri ma belli allo stesso tempo.
Drakul alzò la testa di scatto e preso da una strana follia afferrò la testa bionda di alex e la spinse contro le sue labbra.Fu un bacio lungo, pieno di pause quasi interrogative e di riprese che sembravano urlare- chissene importa di chi tu sia, sei quello che stavo aspettando, e lo so perché lo sento, non devo chiedermi altro-
Ambedue cercavano di non perdersi nei loro razionalismi, di essere per una volta com’erano i loro due amici, sempre.
Quando Drakul e Alex si staccarono la ragazza si toccò le labbra, spaventata dal bruciore che sentiva e da quell’uomo di cui conosceva solo il nome e l’aspetto ma che già si permetteva di farla impazzire in quella maniera.Gli tirò un sonoro ceffone.
Drakul rise, emettendo un suono che non era +abituato a fare da tempo, che sembrò all’inizio stridulo ma poi divenne pieno e coinvolgente.
Alex rise con lui, senza conoscerne il motivo. Rise probabilmente per aver dato il suo primo bacio ad un uomo che sapeva ridere di una sua manata.
_come ti permetti?-le disse lui improvvisamente serio.
_ah ma sentilo, questo sta dormendo si sveglia e mi bacia e poi sono io quella che si permette..ma va a quel paese!- sbottò la ragazza, irritata.
Lui le saltò addosso e la immobilizzò a terra- adesso ti faccio fuori…a proposito , prima di morire dimmi come ti chiami ragazzina. Saprò cosa scrivere sulla sabbia , dopo che le onde dell’oceano ti avranno portata via.-disse l’uomo, mentre con una mano premeva sui suoi polsi a terra, e stava a cavalcioni sopra la sua pancia liscia. Sfoderò un coltello e glielo puntò alla gola
- Alexiel- balbettò lei e chiuse gli occhi.Quel Drakul era troppo forte per tentare anche solo d sfuggirgli. Si rassegnò.
Improvviso come una sberla invece del coltello arrivò un nuovo bacio, più caldo e più lungo del primo. Quando si staccarono lui le sibilò in un orecchio- Ti amo, alexiel: non so chi tu sia, ti ho conosciuto da pochi minuti..non chiedermi perché, ma ti ho trovato, il mio angelo, e adesso non ti lascerò andare per nessun motivo al mondo-
Un brivido percorse la ragazza,che sentì la verità di quelle parole caderle addosso come un macigno. Aprì gli occhi che prima aveva chiuso e guardò drakul fisso.
Vide un uomo felice dell’attimo che gli veniva concesso, vide per la prima volta la sua fragile bellezza riflessa nel sorriso di qualcun’ altro.
Non sapevo che mestiere facesse, non conosceva la sua vita, né il suo passato.
Ma quello che le importava era solo il presente. Lasciò che le mettesse le mani calde e forti sotto la maglietta estiva, chiuse gli occhi e lentamente si lasciò portare via da quella sensazione nuova:era con l’uomo che amava.Si sentì quasi orgogliosa. Allora era capace di amare anche lei!Fecero l’amore in quel prato, nascosti dall’erba complice e soli nell’immensa distesa verde, a perdita d’occhio.
Sul promontorio intanto, dopo una lunga corsa e ore piene di molte parole inutili, senza alcun suono, due ragazzi col fiatone si baciarono come se fosse l’ultima cosa che avrebbero fatto nella loro vita.
Ace le chiese- Adesso mi togli la benda, Aradya? Vorrei tanto vederti davvero,ti prego-
La ragazza lo tenne un altro po’ sulle spine, fingendo timidezza: sapeva benissimo di essere affascinante: grandi occhi viola e lunghi capelli scuri..non poteva essere nient’altro.
Ace la supplicò e lei passò le lunghe dita sul viso del ragazzo, sfilandogli piano la bandana che aveva usato come benda.
Lui la guardò a lungo, come senza parole.
Poi le diede un nuovo, estenuante bacio e la spinse a terra, sul prato che terminava finalmente dopo la sua lunga corsa, e precipitava a strapiombo nel mare.
- Che bel posto dove fare l’amore-le soffiò sulle labbra. –Già- rispose solo lei-



Le onde si infrangevano alte e rumorose sugli scogli a picco, i gabbiani stridevano meravigliati dalla loro sessa natura e dalla loro capacità di volare, piombavano a picco su pescetti indifesi.
Da un’altra parte una cicala friniva, snervante, accanto a due innamorati senza un perché.
Aradya strinse il corpo caldo del suo uomo e pensò che era stato diverso.diversissimo. Per una volta si era comportata da persona matura. Sorrise pensando al alex, poi Ace con un sorriso tornò ad occupare ogni suo pensiero.
Alex depose un piccolo bacio alla base del collo di Drakul, e seppe che per la prima volta aveva agito da persona irresponsabile.Pensò con tenerezza ad Aradya. Questa volta era quello giusto, non aveva alcun dubbio.
Il sole tramontò , tingendo cielo e mare dello stesso struggente colore.


Buona fortuna bambine mie.


 
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