PROLOGO
- Capitolo 1° -
PROLOGO
Samuel odiava la ronda notturna, quando era entrato in polizia non pensava affatto a quella parte del lavoro. Aveva ventinove anni era alto, bruno e con un fisico più che invidiabile. Camminava lento e assorto; pesava a sua moglie e alla loro bambina, pensava alla loro nuova casa e al mutuo ancora da pagare, pensava che alla fin fine non era così male la ronda nelle notti di luna piena.
Quella notte però la luna non ne voleva sapere di mostrare il suo volto, le nuvole la avvolgevano e la città sembrava ancora più buia.
All’improvviso un grido riecheggiò nella notte. Samuel corse a perdifiato e girato l’angolo vide che cosa l’aveva causato: una ragazza era china per terra, e un ragazzo le teneva sollevato il volto mostrandole un coltello a serramanico.
-Fermo!!!-
Al grido del poliziotto il ragazzo sollevò la tesa e si alzò. Adesso Samuel lo vedeva bene: non era molto alto, indossava un paio di jeans stinti e un golf nero con cappuccio, aveva i capelli corti di un castano chiarissimo ma quello che colpì di più il poliziotto furono i suoi occhi: gialli come il sole e nella notte risplendenti altrettanto.
Si guardarono per un istante, poi il ragazzo si voltò e partì di corsa cercando rifugio all’interno del parco.
Samuel corse verso la ragazza
-Sta bene signorina?-
-S-sì, credo…- Ma il poliziotto era già partito all’inseguimento.
Il ragazzo era veloce, ma lo avrebbe raggiunto presto. Poco importava se era armato, Samuel era più grosso di lui e lo avrebbe fermato con facilità.
In poco gli fu addosso, ma quando ormai lo stringeva tra le braccia il ragazzo si divincolò e gli mollò un montante con una forza che il suo fisico non dimostrava. Samuel cadde e nel tentativo di rimettersi in piedi estrasse la pistola e sparò alla cieca. Per un orribile breve istante pensò di averlo ucciso, ma quando alzò lo sguardo lo vide piegato in due nell’erba; lo aveva colpito alla gamba.
Incredibilmente però il ragazzo si rialzò pronto a riprendere la fuga, ma il poliziotto sparò un altro colpo in aria e lui si congelò sul posto. Samuel si mise davanti al ragazzo, anche se a debita distanza, e lo osservò: dal suo volto non traspariva la minima impressione.
Poi una luce spettrale illuminò le due figure nel parco: la luna aveva finalmente mostrato il suo volto. Il ragazzo sorrise
-Addio uomo-
Samuel non capì quest’ultima affermazione, ma iniziò a sentire uno strano rumore. Presto si rese conto che era un battito regolare, anzi due. Sembrava venire dappertutto intorno a lui, ma poi si accorse con orrore che proveniva dal ragazzo. Sembrava impossibile ma era il cuore della misteriosa creatura di fronte a lui. In preda a una paura cieca arretrò di un passo, ma il ragazzo non si mosse. Ora però il poliziotto vedeva chiaramente che i suoi occhi erano completamente gialli. Improvvisamente il corpo del ragazzo fu colpito da un fremito, poi da un altro e un’altro ancora, finche le gambe non lo ressero più e cadde per terra. I suoi vestiti sembravano improvvisamente stretti e in diversi punti si strapparono, la sua faccia sembrava allungarsi e i suoi denti diventare sempre più lunghi e affilati.
-È impossibile…-
Nell’aria risuonarono alcuni spari, poi un grido. Infine nel parco tornò a regnare il silenzio.
Questa fic ronza nella mia mente malata ormai da qualche giorno, così ho deciso di scriverla. Non intendo interrompre "Giorni di sangue" ma dovevo scriverla. Lunedì posterò i nuovi capitoli per entrambi, fatemi sapere cosa ne pensate!!!
Samuel ovviamente non è il protagonista-_-
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