QUADRETTO FAMILIARE
- Capitolo 1° -
“Vi ringrazio! Non so proprio come esprimervi la mia gratitudine… Grazie! Grazie!” pianse la donna stringendosi al petto il piccolo neonato infagottato in una calda copertina.
Sakura la rassicurò senza trattenere qualche lacrimuccia di felicità e si avvicinò a lei per salutare la creaturina che era appena venuta al mondo. Shaoran, il quale ancora stentava a riprendersi dal panico in cui precipitato prima, finalmente riuscì a tirare un sospiro di sollievo e si accostò a sua volta per festeggiare con loro.
Kurogane se ne stava in disparte ad osservare la scena, grugnendo ancora di tanto in tanto anche se in fondo un angolino nascosto del suo cuore di guerriero era commosso da quel lieto evento.
“Hyuuu! Questa sì che è stata un’avventura!” esclamò Fay affiancandosi al guerriero.
“Anche Mokona vuole vedere il bambino!” esclamò la loro piccola guida pelosa saltando giù dalla testa del mago e arrampicandosi sulla spalla di Shaoran.
“Altro che avventura! E’ stata una completa perdita di tempo!” sentenziò scontrosamente Kurogane
“Oh che cosa crudele da dire! Un papà dovrebbe essere più sensibile a certe cose!” esclamò melodrammatico Fay.
“Mi sembrava di averti già detto di piantarla con questa storia!” brontolò il guerriero, ma l’altro era ormai perso nei suoi discorsi.
“Quando siamo arrivati e ci siamo trovati davanti quella donna che stava male, mai mi sarei immaginato che avremmo finito per aiutarla a partorire! Non è meraviglioso? Abbiamo aiutato un bambino a nascere!”
Mentre il mago continuava a cinguettare Sakura si avvicinò a loro, portando in braccio il neonato mentre Shaoran aiutava la donna a distendersi.
“Fay-san! Kurogane-san! Guardate, non è carinissimo?” chiese allegramente la ragazza mostrando loro il bambino.
“E’ veramente un amore!” concordò Fay chinandosi sul fagottino. Kurogane si limitò a borbottare qualcosa.
“Lo volete tenere voi per un po’?” domandò la ragazza.
“Mi piacerebbe moltissimo!” rispose immediatamente Fay. Kurogane non riuscì a trattenere uno sguardo preoccupato. Non gli pareva che lo stupido mago fosse esattamente l’esempio perfetto di persona a cui affidare una bambino in fasce. Sakura tornò dalla donna per assicurarsi che stesse bene e così Kurogane fu costretto dal proprio senso di responsabilità a tenere d’occhio Fay, onde eitare che facesse qualcosa di molto stupido, come lanciare in aria il neonato canticchiando “vola vola vola!”. Nonostante la sua apprensione , dovette ricredersi. Fay sembrava saperci fare coi bambini perché il neonato dormiva beatamente tra le braccia del mago che lo stava cullando. Nel complesso, Kurogane si ritrovò a pensare che sembrava proprio un bel quadretto familiare.
Fay osservò la creaturina che teneva tra le braccia mentre stendeva tremante le piccole braccia nel sonno e si lasciò andare ad un sospiro di tenerezza. Kurogane era troppo impegnato a non farsi intenerire troppo dalla scena, o comunque a non mostrarlo agli altri, che non ebbe la prontezza di riflessi necessaria a schivare l’invasione del suo spazio personale. Il mago si appoggiò col proprio corpo a lui ed alzò gli occhi con uno sguardo supplice, sbattendo le ciglia.
“Awww… Kuro-papà , facciamo anche noi un bambino tutto nostro?”
Improvvisamente Kurogane si sentì addosso gli sguardi perplessi della donna, Mokona, Sakura e Shaoran e divenne paonazzo.
“COSA DIAVOLO VAI DICENDO????” tuonò , non sentendosela però di scansarsi perché avrebbe fatto cadere Fay, che avrebbe fatto cadere il bambino.
“Oh Kuro-tesoro! Non urlare! Hai svegliato il bambino!” continuò imperterrito Fay stringendosi ancor di più contro di lui.
Fay fu fortunato che il guerriero non volesse fare male al bambino che era in braccio al mago, altrimenti l’avrebbe strozzato!
Fine
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