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Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: CAPOEIRA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: viky-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 29/05/2006 19:25:39 (ultimo inserimento: 21/06/06)

mentre hermione cerca di farsi una vita sociale & ron cerca il suo cervello, harry cerca di capire chi è quella tipa che si è presa tanta confidenza!!
 
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ANDREA
- Capitolo 1° -


“ ‘ Un ripassino sulle Mandragole ’ ! Vuoi vedere dove gliele infilo io le Mandragole la prossima volta??” sbottò Hermione mentre salivano le scale della scuola. A vederla così arrabbiata, Harry e Ron se la ridevano alla grande: durante Erbologia, l’incauta amica si era attardata nell’infilarsi le cuffie perché stava chiacchierando con Lavanda - ‘ Mi aveva chiesto un’informazione sulla lezione di prima!! ’ era la stizzita versione di Hermione - riuscendo a ‘godersi’ il pianto di una di quelle radici. Si era coperta le orecchie con un nanosecondo di ritardo, ma bastò nel stordirla tanto da farla accasciare sulle gambe; non svenne come Neville al primo anno, ma evidentemente tutta la classe se ne accorse comunque, e ritenne il fatto degno di nota dati i gran sorrisi beffardi che la ragazza si vide rivolta fino al termine della lezione. Il trattamento non piacque affatto ad Hermione che iniziò a meditare vendetta contro l’insegnante e i compagni. Ma innanzi tutto aveva bisogno di sfogare la sua invettiva. E a chi farla sentire se non agli amici?
“No, grazie…” riuscì a rispondere Harry che si guadagnò un’occhiataccia sia per la risposta inutile, sia per le risatine.
“E che diavolo fanno quelli fuori dalla Sala Grande??” sbottò ancora più scocciata dal capannello di gente che affollava la Sala d’Ingresso; sembravano tutti attratti da qualcosa al centro del gruppo.
“Dai, Herm! Non c’è nessuna regola che impedisca di sostare qui… Anche se è ora di pranzo…” provò a calmarla Ron, anche se non riusciva proprio a tornare serio.
“Lo so!!” esclamò ancora più stizzita, affrettando il passo verso la folla.
“Il potere le dà alla testa…” sentenziò Ron con finta serietà “Non è che un Caposcuola può rompere l’anima agli altri solo perché ha le palle girate…”
“Del resto… per un volta che ha una chiacchierata banale con un ragazza, succede il finimondo!” puntualizzò Harry. I due amici avevano la sensazione che la ragazza stesse tentando da un po’ di instaurare uno straccio di amicizia con gente del suo sesso. Ma i risultati erano disastrosi.
Comunque fosse, prima che Hermione mollasse un pugno a chi non la faceva passare, decisero di raggiungerla. Grazie alla ragazza che sgomitava senza complimenti, si ritrovarono in fretta in prima fila. E quello che videro li lasciò interdetti per un attimo.
Diversi studenti erano raggruppati a cerchio, delimitando quella che pareva una pista da ballo improvvisata: al centro una ragazza si muoveva frenetica, passando come nulla fosse dal sostenersi con le gambe allo stare in equilibrio sulle mani, scendeva a terra e come un fulmine si rialzava, faceva il ponte dall’alto per poi rimettersi in verticale poggiando sulle mani poi slanciarsi verso l’alto e rimettersi in piedi dopo un abbozzo di capriola.
“Sembra… Sembra Capoeira…” mormorò Hermione senza togliere gli occhi dalla ragazza e dalla sua danza.
I due ragazzi la guardarono interrogativi, credendo quasi di aver capito male. ‘Capoeira’? Che diavolo era?
In quel momento la ragazza sembrò guardare nella loro direzione. Gli fece l’occhiolino senza smettere di ballare. Forse si era semplicemente accorta di avere qualcuno di nuovo a guardarla.
Si piegò leggermente sulle ginocchia, saltò in avanti e atterrò su una mano sola. Iniziò a far roteare le gambe e il bacino senza però muovere il busto, se non quel che bastava a farle mantenere l’equilibrio. Portava un paio di jeans cortissimi, che rasentavano l’indecenza, una bandana rossa come cintura e delle piume colorate penzolavano dal suo fianco sinistro legate ad un cordoncino. La maglia era bianca e sembrava fatta di tela leggera, lunga più dei ‘pantaloni’ che erano rimasti scoperti da questa acrobazia, si intravedevano le estremità di una corda rossa probabilmente atta a delineare la vita, e la scollatura generosa lasciava vedere l’inizio di un semplice reggiseno nero. Le braccia erano nude tranne che per un sottile nastro nero attorcigliato attorno a quello destro; non aveva né scarpe né calze, ma solo una fascia nera a metà della coscia sinistra e un bracciale di cuoio alla caviglia destra. Un piccolo acchiappasogni pendeva dal lobo sinistro e una collanina di corda le circondava la gola. I capelli castani raccolti in una coda alta coronavano il tutto.
La musica non c’era, ma i suoi movimenti erano così straordinari che nessuno ci fece caso… Soprattutto perché nessuno sapeva cosa stesse facendo di preciso.
Tutti i suoi spettatori erano colpiti da ogni suo gesto, anzi, acrobazia. Naturalmente, la parte maschile era colpita anche dal suo corpo…
Sembrava potesse continuare per ore, non dava il minimo segno di cedimento e l’energia che metteva in ogni mossa era sempre più che in quella precedente.
“SIGNORINA!!” la voce della McGranitt tuonò per tutto l’ingresso, tacendo il brusio di ammirazione che solo faceva da sottofondo all’artista. La ragazza si fermò in quello che stava facendo. Poggiata sulle mani, scalciava in avanti: rimase con una gamba a mezz’aria e l’altra poggiante per terra. Con una mossa secca si alzò in piedi, e per la prima volta rimase definitivamente immobile.
Non era molto alta, sottile ma soda; in quel momento la sua pelle era coperta di sudore, ma non dava segno del fiatone. Rimase immobile a fissare l’insegnate.
“Signorina!! Le sembra il caso?!? L’abbigliamento?!? Mi segua!!!” era a dir poco furibonda.
Ma mentre faceva il primo passo per obbedire all’insegnante, si voltò verso Harry con un sorriso ambiguo, e non gli scollò gli occhi di dosso finché non sentì i passi di qualcuno dietro di lei. Si voltò: dalla folla si era staccato un ragazzino più alto di lei e le stava andando incontro. Aveva la sua stessa bella pelle abbronzata. Tutti la videro scuotere la testa con espressione tenera, ma il ragazzino mormorò qualcosa, alla quale lei rispose con un espressione un po’ più autoritaria. Lui provò a ribattere qualcosa, ma alla fine si diresse sconfitto verso la Sala Grande. Un ultimo sguardo ambiguo nella direzione di Harry e poi seguì in definitiva la McGranitt, chinandosi prima a raccogliere le sue scarpe. Lentamente anche la folla scemò.

“E cosa diamine sarebbe?” chiese Ron ad Hermione, la quale sbuffò di fronte a tanta ignoranza.
Dall’inizio del pranzo non avevano smesso di parlare di questo evento decisamente fuori dal normale.
“E’ a metà tra uno stile di lotta e una danza! E’ nato dai rituali africani mischiati alle danze sudamericane, grazie gli schiavi neri deportati, ed è diventata una caratteristica del Sud America. Inutile dire che dietro c’è tutta una simbologia e un significato che non posso riassumere in questa spiegazione e che sinceramente nemmeno conosco di preciso.”
“Ma non hai detto di non averla mai vista ballare ‘sta roba?” chiese Ron.
“Ca-po-e-i-ra! Infatti ho detto che *credo* lo sia…” Hermione era sempre più esasperata ed allibita da tanta ottusità.
“Vabbè, Comunque una cosa l’ho capita!” si rivolse ad Harry “Mentre se ne andava, ti stava guardando!” concluse esaltato e prevedendo molto materiale su cui sfottere.
“Ma smettila!!” sbottò Harry, imbarazzato proprio perché lui aveva avuto la stessa sensazione. E non poteva certo dispiacersene.
Continuarono su questo tono, con Ron che prendeva in giro Harry ed Hermione che tentava di illuminarli.
“Accidenti Ron! E che ne sai, magari guardava te!!” esclamò ad un certo punto Harry, esausto.
“O magari Hermione! Se è dell’altra sponda vi sta troppo bene!!” disse Ginny divertita che non ne poteva più delle allusioni del fratello; nulla di personale, è solo che stava diventando noioso. In compenso Hermione la incenerì con lo sguardo.
“Bhè, credo che ora lo sapremo!” rispose invece Ron, guardando oltre le spalle di Harry.
“Eh?” stava ancora chiedendo lui, quando si sentì toccare la spalla destra. Credette fosse Hermione che voleva la sua attenzione, e invece si trovò davanti proprio la ragazza della Capoeira.
In piedi di fronte a lui, lo fissava con un sorriso molto più chiaro ed aperto di prima. Sembrava avere il fiatone, il bel petto che si alzava e abbassava ritmicamente attirando occhiate furtive. Strano, non l’aveva avuto prima dopo tutto quel movimento! Era vestita tale e quale a prima, solo che ora indossava anche il paio di scarpe, dei sandali alla schiava, ed i capelli ricadevano sulle spalle disegnando onde. Se non si fossero intravisti i jeans dagli spacchi laterali della canotta, sarebbe sembrata senza pantaloni; la corda rossa evidenziava morbida la vita. La sua mano destra si mosse verso la fronte di lui a spostargli la frangetta.
Appena toccò i capelli, Harry le scostò la mano con un gesto molto brusco e scocciato. Ma chi si credeva di essere?
Ma il sorriso della ragazza si aprì ancora di più. Era riuscita a vedere la cicatrice: non si poteva sbagliare.
Gli porse la mano presentandosi.
“Piacere Harry! Sono Andrea Potter!”




@@@@

BHA! BUBBOLE!!!!

La bellezza di tre mesi e un giorno fa scrivevo questo capitolo… che ne dite?? Ho già pronti i tre successivi (ho appena finito di battere il quarto) ma li pubblicherò regolarmente, cosicché la mia ficcy ritorni il più possibile in prima pagina e possa cadere sotto l’occhio di qualcuno!! Scusate, ma adoro troppo ricevere commenti!!! È realizzante!! Il problemino è che i cappy si allungano man mano… vabbè, spero che la storia piaccia!!!
Aiuto, sono stata brevissima!!! Devo aver dimenticato qualcosa… ah, sì…

NOTA: ho iniziato a scrivere questa storia che stavo leggendo l’inizio del quinto libro, mi sembra, quindi tutto ciò che accade nel sesto no è contemplato… (e non è che mi dispiaccia…)

Vabbè, epilogando… Che vi sembra???

Bye!
 
Continua nel capitolo:


 
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