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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: City Hunter
Titolo Fanfic: ESTATE 1998
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: jane-dixon galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 27/05/2006 14:46:40 (ultimo inserimento: 01/06/06)

la fanfiction tratta di un ryo appena ventenne con il passato che conosciamo tutti, alle prese con un cliente, ovvero hideyuki che lo assume....
 
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PROLOGO
- Capitolo 1° -

Prologo


Correva l’estate 1998 e Ryo Saeba era in attesa della sua nuova cliente.
Lo sguardo spento. A vederlo non sembrava un ragazzo di 20 anni.
Sembrava più un uomo che non aveva nulla da perdere, nulla che lo scuotesse a tal punto di uscire da quel mondo che si era costruito.
La sua vita infatti, non era stata rose e fiori.
Tutt’altro, fin da piccolo aveva imparato a vivere nella guerra, a sentire colpi di pistola, bazooka, bombe.
Non era certo cresciuto desiderando di avere un motorino, innamorandosi delle coetanee, ridendo allegramente la sera tra i pub..
Mezza città lo temeva, la sua fama di sweeper era giunta anche nella yakuza.
Intorno a lui persone camminavano noncuranti della solitudine che albergava nel cuore, che era diventato freddo tanto quanto il suo sguardo.
Il sole splendeva alto nel cielo.
Era arrivato in anticipo nel parco stabilito come luogo d’appuntamento.
Tra la folla, una figura femminile attirò il suo sguardo.
Una giovane ragazza, probabilmente con un paio di anni in meno, camminava mangiando un gelato insieme ad altre due ragazze e un ragazzo che poverino teneva con fatica una serie di pacchi.
Il suo sguardo era catturato dalla prima ragazza che aveva visto.
Corpo snello e sinuoso, capelli color mogano lunghi fino alle spalle, sorriso bambinesco sulle labbra che spirava molta dolcezza e due occhi color cannella dal taglio all’insù intrigante e misterioso, incorniciati da lunghissime ciglia.
Si stava dirigendo verso lui, probabilmente stava uscendo dal parco, visto che si trovava proprio all’uscita.
Era sempre più vicina e la sentiva parlare allegramente e scherzare con le amiche.
Poi il suo sguardo incontrò il suo.
Qualche secondo.
Un leggero tocco tra le loro spalle e poi dopo qualche altro minuto, lei non c’era più.
Il cliente in quell’istante arrivò e la mente del giovane uomo si dimenticò dell’incontro con quella ragazza.
Quello che credeva il cliente però era un giovane detective che lo contattava per chiedere il suo aiuto per un caso che lo riguardava in prima persona.
Hideyuki Makimura, questo era il suo nome, voleva proteggere la sorella che aveva ricevuto delle lettere minatorie accompagnate da foto che la ritraevano in vari momenti della giornata.
Sua sorella, aveva 18 anni e non sapeva di avere un padre diverso da quello che credeva suo fratello; né che il padre naturale era un delinquente di prima categoria che non aveva esitato ad uccidere il capo di un clan molto importante qualche anno fa e ora che aveva saputo dell’esistenza di sua figlia Kaory, la stava cercando.

“Non solo lui la sta cercando però..il figlio del capo del clan ucciso ora si vuole vendicare trovando Kaory prima del padre. E io non voglio che nessuno dei due la trovino. Kaory è una ragazza molto sensibile che ha già sofferto per la perdita dei miei genitori che credeva anche suoi, inoltre non sarebbe bello scoprire essere figlia di un essere orrendo. Io la voglio proteggere a tutti i costi solo che da solo non ce la farei mai. Se accetti l’incarico il tuo compito sarà quello di seguirla da lontano quando io non le sono accanto.
Ho sentito che sei un ottimo professionista.” –disse Hideyuki

“Accetto l’incarico.” –rispose Ryo sempre serio in volto

“Questa è la foto di mia sorella” –Hideyuki accompagnando i gesti alle parole mostrò a Ryo, Kaory.

Body guard

Da una settimana Ryo spiava da lontano i movimenti della giovane donna. Da una settimana Ryo si vedeva ogni pomeriggio nell’ufficio di Hideyuki per parlare di Kaory. Da una settimana Ryo si stupiva sempre più nel conoscere quella strana ragazza. Non era come nessuna che aveva conosciuto e portato a letto.
Era una studentessa modello, andava al primo anno di università e nel tempo libero usciva con gli amici, leggeva, scriveva racconti e trovava il tempo anche per giocare a tennis.
Aveva energie la ragazza. Un giorno, mentre la seguiva all’università quasi l’aveva scoperto.
Le cominciava a piacere quella ragazza. Le piaceva il suo modo di essere, di fare, di parlare..,oppure quando abbassava lo sguardo perché intimidita dai complimenti che ogni tanto riceveva dai suoi coetanei.
Ultimamente la seguiva anche fuori dall’orario stabilito con il fratello.
Non vedeva l’ora che finisse il caso, cosicché l’avrebbe potuta conoscere di persona anche se sapeva per certo che la storia non sarebbe stata di solo sesso.
Voleva mettersi alla prova, perché no? Aveva sempre sedotto ragazze molto facili, sarebbe stato divertente ed eccitante sedurre la piccola ingenua Kaory.

Era l’ora di pranzo e Kaory stava in ateneo, seduta in un tavolo di un bar, mentre leggeva un libro, probabilmente di scuola.
Era bellissima. Oggi indossava dei pantaloni a pinocchietto jeans, una maglietta con le maniche fino al gomito di lino bianco e molto morbida e dei sandali bianchi anch’essi e in stile indiano.
I capelli li aveva fermati ai lati con dei fermagli a forma di farfalla.
Era così assorto nella contemplazione della dolce ninfa, che ci mise qualche istante per notare che qualcuno stava scattando delle foto alla donna, nascosto dietro una colonna dell’ateneo.
Quando se ne accorse, uscì dalla sua postazione e si lanciò all’inseguimento dell’uomo.
Erano fuori dall’università.
Ryo era riuscito a farsi dire per chi lavorava: Matsumi Asegawa, ovvero il figlio del criminale che il padre naturale di Kaory aveva ucciso e ciò aveva confermato i sospetti del fratello. Inoltre, dai suoi informatori aveva saputo che il suo covo era fuori città, vicino al porto.
Ora si trovava a casa di Hideyuki a parlare con lui.
Appena scoperte queste notizie, aveva subito contattato quello che ormai stava diventando anche un amico considerato il tempo che trascorrevano insieme.

“Io non so cosa fare, sento che staranno tramando qualcosa per catturare Kaory..”-Hideyuli era disperato-Tu cosa mi consigli Ryo?”

“Devi dirle la verità almeno così potremmo proteggerla da vicino.”

Il tempo era passato senza che loro se ne accorgessero ed era arrivata l’ora di cena.

“Fratello, sono a casa!” –disse una voce femminile ben conosciuta ai due che nel frattempo tramavano sul come spiegare la presenza di Ryo a casa.

Kaory non sentendo alcuna risposta, andò in camera sua a cambiarsi mettersi qualcosa di decisamente più fresco.
Velocemente, poi, si diresse in salotto attirata dallo squillare del cellulare dl fratello.

“Ma allora sei qui, Hide? Perché prima non mi rispondevi?” –Kaory era leggermente stranita, quando il fratello cominciava a gesticolare con le mani, come in quel momento, era segno che qualcosa non andava.

“Ecco noi..noi..” –disse Hide cercando di mascherare l’ansia che aveva. Quando aveva sentito che la sorella era rincasata finalmente si era deciso a confessare la verità.

-Noi…chi???- Kaory non si era ancora accorta di Ryo che ammirato la guardava profondamente seduto nella poltrona nell’altro lato della stanza.

Sentendosi guardata, Kaory, si voltò e vide Ryo.
Come quella mattina al parco di qualche giorno fa, che entrambi ricordavano perfettamente, i loro sguardi si incantarono l’un nell’altra.

“Ecco..noi..lui sta con me..”

“Vuoi dirmi che stai…forse ho capito..se era per questo che quest’ultima settimana uscivi tutti i pomeriggi…non mi devi spiegazioni…” –Kaory rispose in tono rassicurante ai due che la guardavano sconcertati.

Ad Hideyuki tutto ad un tratto era passato il nervosismo e alzandosi aveva abbracciato la sorellina.

“Allora tu avevi capito tutto? E non sei arrabbiata con me?” –era troppo bello per essere vero.

Infatti..

“Certo Hide..certo un po’ mi è dispiaciuto che non mi hai detto subito di essere gay..ma in fond..” –Kaory non riuscì a terminare la frase che Ryo e Hide caddero per terra rumorosamente.

“Sia ben chiaro ragazzina che io non sono gay!!!!!!!!” –Ryo era una bestia, nessuna gli aveva mai dato del…non voleva neanche dirlo..

“Ragazzina un corno, ho diciotto anni sentito???” –Kaory non era da meno, come si permetteva quel BELLimbusto a darle della ragazzina?!? Però doveva ammettere che era proprio bello.
I pensieri dei due erano più o meno sulla stessa lunghezza d’onda.
Hide in mezzo ai due cercava di calmarli e presentarli per bene.
Volavano veri e propri fulmini.
Hide stanco dell’anonimato decise di porre fine una volta per tutte a quel litigio.

“BASTA!!!!MI STATE A SENTIRE VOI DUE???”- Hide aveva urlato come mai, era conosciuto per il suo carattere mite, tanto che era riuscito ad interrompere quell’atmosfera di belligeranza.

“Ora statemi a sentire io non sono né gay, né sto con Ryo, in primo luogo. E per quanto riguarda i pomeriggi passati fuori era sì in compagnia di Ryo ma non per fare quello che pensi tu.. –la sua voce pian, piano si era affievolita e lo sguardo incupito puntava il pavimento.

Anche Kaory notando la tensione nell’aria era diventata seria ed era pronta ad ascoltare il fratello.

Piccola nota: non ho nulla contro i gay, anzi ho due amici gay…ho solo pensato che a Ryo non farebbe per nulla piacere sentirselo dire, considerata la sua passione per le donne.


Per ora ditemi cosa ne pensate tramite fermo-posta!!!
Jane-dixon
 
Continua nel capitolo:


 
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