CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -
Corre. Inciampa,casca e si rialza,riprendendo quella folle corsa.
Le lacrime le rigano copiose il viso,lasciando dietro di loro una scia cristallina che si mischia alla polvere,alzata dal vento.
Lei,incapace di trattenerle,chiude gli occhi,sperando che quello sia solo un incubo dal quale si risveglierà presto.
Un solo,unico desiderio invade la sua mente. Dimenticarlo.
Nascondere la sua immagine nei meandri più contorti della sua mente,e del suo cuore.
Ma perchè?Cosa può aver fatto di così terribile quest’essere?
...
Forse è meglio evitare l’argomento,eluderlo e sottrarsi alla sua morsa dolorosa.
Triste,amara e sofferente,come l’anima spenta della ragazza che continua a correre.
E’ stanca,e forse tra poco si fermerà; attendiamo in silenzio.
Le lacrime ora sono diventate più scure,fino a raggiungere un colore acceso e brillante.
Deciso e ardente,rosso come il sangue che cola dalle iridi nere della ragazza,macchiando e tingendo di vermiglio le sue guance candide.
La domanda è semplice e elementare: può un essere umano provare tutta questa tristezza?Tutta questa sofferenza che la fa sanguinare miseramente?
Ecco...sembra che finalmente,abbia smesso di correre.
Si guarda intorno. E’ sola,abbandonata a se stessa in quella radura che le si presenta davanti agli occhi.
La luna splende alta nel cielo,illuminando con una fioca,pallida luce la ragazza.
Il liquido rossastro è intanto arrivato al kimono,sporcando anche l’indumento bianco e niveo.
Lei si accascia a terra,in ginocchio. Le dita delle mani ben puntate nel terreno,che le impediscono di cadere completamente.
Il suo pianto lungo e tormentato è cessato, lasciando spazio ad un’unica cosa:la dura,amara realtà.
Come una stalattite che le trapassa il petto,come una spada che le trafigge il cuore...
La speranza ha abbandonato ormai il corpo della ragazza piegata su se stessa,non lasciando altro che un ombra quasi impercettibile del suo passaggio.
Ora è solo un anima perduta,dispersa nel vento...non ha trovato la pace e mai la troverà,anche se le spetta di diritto.
Quando anche questa consapevolezza è presente nel cuore di una persona,non resta altro da fare che suicidarsi...porre fine,in un modo o nell’altro,a tutte le sofferenze che la attanagliano.
Ma lei non può farlo.
-Cosa farai ora?-
Una voce,meschina e ironica. Sprezzante e pungente.
Alzò lo sguardo sul proprietario,rivolgendogli un occhiata colma di tristezza.
Con anormale naturalezza rispose. -Chi sei?- Le spalle erano ancora martoriate dai singhiozzi,ma la voce era ferma.
Lui accentuò di poco quel piccolo sorriso sul suo volto,guardando sprezzante la ragazza davanti a se.
-Non conta ora. Ma tu chi sei...?-
-...- Non rispose. Restò muta con quella domanda che le rimbombava nella testa.
-Vuoi dimenticarlo,vero?-
-Si...- Gli occhi abbassati a terra,le mani a strette a pugno. Sentiva la sua voce tremare,vibrante in quel vento primaverile che le accarezzava il viso.
Racchiuse in quel lieve sussurro tutto il suo desiderio,tutti i suoi sentimenti che le esplodevano in una miriade di emozioni sconosciute,arrivando al cervello come un afrodisiaco irresistibile.
Trovando appena la forza per alzarsi,puntò lo sguardo in quello dello sconosciuto,trovandoli freddi e inespressivi.
Le ricordavano tanto quelli di lui...
Scosse la testa con forza e veemenza. Non doveva abbandonarsi a lui,alla sua più grande maledizione...
-Bene. Allora di addio a tutti i tuoi ricordi.- Un lampo,poi il nulla.
Cosa era successo?Dove si trovava?
Si guardò intorno,incrociando gli occhi di un uomo mai visto. Lui rideva,rideva e rideva ancora,senza accennare a smettere.
In quel momento avvertì una sorta di calore provenire dal suo corpo,e abbassò gli occhi.
Cos’era diventata?
...Fiamme incandescenti che le bruciano dentro,lingue di fuoco che le stordiscono i sensi.
Chi è?
Cuore incendiato che batte,occhi che emanano scintille.
Chi è?
Cosa ci fa qui?
In questa radura sperduta e desolata?
-Rin.-
Si girò lentamente,guardando il nuovo venuto. Era un demone cane,dagli occhi ambrati e i capelli argentati.
Un’altra domanda si pone nella sua testa; chi è lui?
-Uccidilo!-
Si voltò nuovamente a guardare l’uomo,provando l’impulso di obbedire al suo ordine.
I suoi occhi erano sempre più confusi,ma come guidata da una forza sconosciuta obbedì.
Ad una velocità innaturale si trovò davanti al demone,specchiando i suoi occhi in quelli di lui.
Ma nessun rimpianto o esitazione la venne a fermare...lo trafisse da parte a parte.
Trapassò il demone che le aveva salvato la vita otto anni or sono,il demone che l’aveva presa al suo seguito in tutti i suoi viaggi...quel demone che aveva amato e che l’aveva ricambiata.
Ma lei ormai non può saperlo,perchè tutte le sue memorie sono state cancellate.
-Rin...-
Un flebile gemito,che lei zittì andando ancora più a fondo. I suoi occhi erano una maschera di durezza,quelli di lui semplicemente spenti e ormai prossimi alla morte.
Prima di veder crollare al suolo il demone,la ragazza vide un piccolo sorriso dipingergli le labbra.
Una dimostrazione di affetto,o forse un modo per dirle che l’aveva perdonata...
Incosciamente lo lasciò andare,fissando un punto imprecisato tra gli alberi. Poi si girò,indifferente a quanto era appena successo; molto probabilmente,se avesse avuto ancora i suoi ricordi,sarebbe morta dal dolore. Dolore,sofferenza nel veder morire davanti ai suoi occhi l’uomo che amava,e per mano sua.
Fece un leggero inchino all’uomo,il suo nuovo padrone,che le rivolse una domanda a cui lei non avrebbe potuto rispondere.
-Cosa si prova quando non si ha niente,nemmeno i ricordi a cui aggrapparsi?-
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