torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: InuYasha
Titolo Fanfic: IL MIO NUOVO LAVORO
Genere: Romantico
Rating: Per Tutte le età
Autore: -rinchan- galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 24/05/2006 14:49:16

ripubblicata prima del mio -forse- ritorno
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -




-Mi segua.-



Una donna si alzò in piedi,dopo aver rivolto un occhiata indagatrice alla ragazza di fronte a lei. Quest’ultima si limitò ad annuire,prendendo la leggera felpa di lana che si era portata.



-Dimenticavo,mi chiami Signora Pratt.-



-Va bene,Signora.-



La Signora Pratt aggirò la scrivania,e dopo aver sorpassato la ragazza aprì una delle tante porte che davano nel suo ufficio.

Si presentò un lungo corridoio in stile ottocentesco; i pavimenti erano di marmo bianco,come le pareti affrescate da antichi dipinti e alternate a finestre delle stesse dimensioni.

La ragazza non si stupì più di tanto; anche da fuori,quel castello era di notevoli dimensioni e faceva un ottima impressione. D’altronde,i signori che ci abitavano erano tra i più ricchi imprenditori del Giappone,e da quel che lei ne sapeva il castello si ereditava di padre in figlio da ormai sei generazioni.

Acquistando tutto il suo autocontrollo,la ragazza seguì la segretaria del suo -forse- nuovo principale.

Distanti di due o tre passi,le due mantennero un religioso silenzio; la più giovane era immersa nei suoi pensieri,cercando di non prestare attenzione all’altra che invece la studiava attentamente.

Con la coda dell’occhio,infatti,la Signora Pratt osservava la ragazza dalla cortina trasparente dei suoi occhiali,facendo vagare i suoi occhi azzurri slavati su tutta la sua figura.

Ad ogni passo,i tacchi alti a spillo echeggiavano rumorosamente,infrangendo quel silenzio irreale che si era creato tra le due.

“Sarà sempre così,mi ci dovrò abituare.”

Era questo che la ragazza pensava,portando contemporaneamente gli occhi neri sulla donna davanti a lei.

La Signora Pratt indossava un tailleur rosato,in forte contrasto con le sue scarpe grigio cenere (bleah! ^^nda). I capelli biondo platino,di media lunghezza,erano raccolti sulla testa fino a formare un’elegante chignon; gli occhiali a mezza luna,posati sulla punta del naso,davano un’aria intellettuale e altezzosa alla donna che sembrava una già piena di se.

Inoltre erano congiunti a una catenina d’oro,che mandava scintillii e tintinnava a ogni suo passo.

Il tutto accompagnato da un profumo forte e gradevole,all’essenza di muschio bianco.

Guardandola sia da vicino che da lontano,la segretaria di mezz’età poteva sembrare una prima donna: il portamento fiero e sicuro,il passo controllato...

Ma quello che disse dopo qualche minuto spiazzò completamente la ragazza.



-Stai tranquilla. Mi sembri una brava ragazza,e sono sicura che anche il Signor Inuyoukay se ne accorgerà.-



Il tono dolce e comprensivo.



-Grazie...è solo un po’ di agitazione,tutto qui...-



La sorpresa negli occhi e nella voce,la bocca leggermente aperta.



In un qualche modo,Rin -così si chiamava la ragazza- si sentiva sollevata dal nuovo atteggiamento della donna. Era passata subito a darle del tu dopo averla esaminata,e non le dispiaceva affatto.

Avanti,era solo una ragazza di ventidue anni!

Certo,aveva delle ottime referenze per la sua giovane età,ma non le sembrava il caso di ricevere del lei da una persona più anziana.



-Siamo arrivate.-



Riscossa dalla voce della segretaria,Rin guardò dritto davanti a se e deglutì sommessamente.

La Signora Pratt si era fermata davanti a una porta in legno intarsiato,ricomponendosi. Non che ce ne fosse veramente bisogno,ma forse era una sorta di rito...

Si diede una veloce passata ai capelli -che erano perfetti- e bussò due volte con le nocche della mano destra.



-Avanti.-



Una voce inespressiva e fredda come una doccia gelata si sentì al di la della porta.

La segretaria poggiò una mano sul pomolo dorato e lucente,e aprì facendo un leggero scatto.



-Signor Inuyoukay,è arrivata la signorina Rin Tosaka.-



-Fatela entrare,Signora Pratt,e andate pure.-



Spostandosi di poco,la segretaria fece entrare la ragazza,e dopo averle sussurrato un “buona fortuna” se ne andò richiudendo la porta con un tonfo.

Rin analizzò con attenzione la stanza.

L’ufficio era,come prevedibile,molto grande; davanti a lei una scrivania dall’aria antica e consumata,con dietro una libreria che copriva tutta la parete.

A lato,faceva in bella mostra un divanetto dell’ottocento,accompagnato da due poltrone con le stesse decorazioni.

C’erano anche due finestre che davano su un piccolo balconcino.

Solo dopo aver rivolto un occhiata a tutti gli oggetti presenti nella stanza,spostò lo sguardo sull’uomo seduto alla scrivania.

Era chino su quello che sembrava un contratto a tutti gli effetti,mentre scriveva velocemente sulla tastiera del computer.

Restò ferma dov’era,tendendo i muscoli allo sforzo di restare immobile. Guardava l’uomo -o meglio il demone- davanti a se: aveva lunghi capelli argentati,tenuti sciolti e liberi sulla schiena.

Un colore davvero particolare e strano,come gli occhi ambrati così inusuali sia agli umani che ai demoni.

Notò anche una mezza luna sulla fronte,mentre rivolgeva lo sguardo ai tratti duri del viso.

Non capitava tutti i giorni un datore di lavoro così affascinante...

Poco dopo,il demone smise di scrivere sul computer,facendo cessare quel ticchettio provocato dagli artigli al solo sfiorare i tasti.



-Prego.-



Attraente e freddo. Proprio il tipo di uomini che odiava.

Il demone le aveva indicato,con un cenno della mano,una delle sedie di fronte alla scrivania; si era poi alzato cominciando a frugare tra le scartoffie varie della libreria,con ordine e precisione.



-Rin Tosaka. Giusto?-



-Sì.-

Spostò lo sguardo su una cartellina rossa poggiata su uno dei ripiani più alti,e la prese senza esitazione.

Lesse il nome scritto in stampatello e in caratteri grandi sul davanti,e si risedette togliendo il gancio che la chiudeva.

Al suo interno c’erano almeno dieci o venti pagine,unite tra loro da un ago di una spillatrice; lui prese il fascicolo e cominciò ad esaminarlo.

Rin,che intanto si era seduta sulla sedia indicategli,lo guardava con un accenno di agitazione sul viso; teneva stretta tra le mani e il grembo la felpa nera,stringendo forte il tessuto.

Era un modo come un altro di sentirsi più sicura,e di certo non poteva mettersi a mangiarsi le unghie proprio adesso!

Era uno dei suoi tanti vizi,ma ci aveva messo così tanto a farsele ricrescere che non osava nemmeno toccarle.

Proprio in quel momento,il demone alzò lo sguardo verso di lei.



-Laureata alla facoltà di economia e giurisprudenza con il massimo dei voti...-



Riabbassò nuovamente lo sguardo,per poi riportarlo sulla ragazza seduta di fronte a se. Per una mezz’ora buona il demone e la ragazza continuarono così,fino a quando lui -dopo averle detto la sua decisione- la invitò ad uscire.



-Fiuuu.-



Rin si permise un sospiro di sollievo,ripercorrendo il corridoio di poco prima a passo svelto e costante.

Arrivata davanti alla porta dell’ufficio della Signora Pratt,la aprì come le aveva indicato il Signor Inuyoukay per trovare l’uscita; trovò la donna seduta sulla scrivania,che leggeva una rivista di gossip tamburellando l’indice e il medio della mano sinistra sul legno duro e levigato.

Questa alzò gli occhi azzurro chiaro sulla ragazza,sorridendole imbarazzata e compiaciuta allo stesso tempo.



-Molto bene. Domani alle quattro nel mio ufficio,e non fare tardi. L’uscita è da quella parte.-



In quel momento,Rin era sicura di due cose: la prima era che avrebbe stretto un’amicizia complice con quella donna,così diversa caratterialmente a seconda delle persone. La seconda che il nuovo datore di lavoro si sarebbe rivelato una persona interessante...

Pensò anche che la Signora Pratt avesse qualche potere speciale,dato che era riuscita ad intuire quello che stava per chiederle.

Uscì dal castello col sorriso sulle labbra,notando solo in quel momento la targhetta dorata sulla porta: SESSHOMARU INUYOUKAY – AVVOCATO.

Varcò l’entrata principale e si avviò verso la sua macchina,con la chiara impressione che qualcuno la stesse guardando.

Si girò guardando verso l’alto,e incrociò due pozze ambrate fredde come il ghiaccio.

Ma,chissà perchè,sentiva che quel lavoro si sarebbe presentato un esperienza piuttosto singolare...







 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: