INCONTRI NELLA NEBBIA
- Capitolo 1° -
Chapter one {Incontri nella nebbia}
Correvano veloci nella notte. I loro passi svelti scricchiolavano appena sull'erba secca e bagnata. I rami fitti degli alberi non facevano filtrare la luce della luna ma nonstante questo, ci vedevano benissimo. Dei demoni li attaccavano di tanto in tanto per impadronirsi dei Frammenti della Sfera che lei portava al collo, demoni che lui eliminava senza alcuna fatica. Se continuavano così, sarebbero giunti ad un villaggio prima ancora dell'alba. Lui saltò su un albero per muoversi meglio. Il silenzio ovattato della notte li circondava, gli animali si ritraevano al loro passaggio in segno di rispetto e forse anche di paura. Erano ormai arrivati alle pendici del monte che un tempo costituiva la loro tana. Un rifugio che erano costretti ad abbandonare per poter farvi ritorno un giorno. Non ci avevano pensato molto, avevano trovato la soluzione al problema che li affliggeva e si erano subito messi in viaggio per applicarla. Anche se si stava dimostrando più arduo del previsto, non potevano fermarsi. Oltrepassarono il torrente che scendeva a valle. Lei fiutò l'aria. Alzò lo sguardo verso il compagno. Si scambiarono uno sguardo d'intesa e ripresero a correre fino al villaggio di esseri umani poco distante dalla loro posizione.
<<Siamo in ritardo!>> esclmaò Inu-Yasha per la terza volta in mezz'ora. Il sole era sorto da meno di due ore e l'hanyou aveva fretta di rimettersi sulle straccie di Naraku. Era passato molto tempo da quando avevano intrapreso il viaggio in direzione toro-tigre e ancora non avevano trovato un solo indizio sul passaggio di quel mezzo demone che aveva causato la morte di centinaia di persone. Kagome alzò gli occhi al cielo mentre si sistemava la faretra e usciva dalla locanda dove avevano passato la notte.
<<Insomma, Inu-Yasha>> disse <<Non c'è bisogno di fare così. In fondo non c'è tanta fretta.>>
<<Non c'è fretta??? Ti ricordo che non abbiamo ancora trovato Naraku.>>
<<Appunto>> fece Sango <<Finché non lo troviamo, non siamo in pericolo.>>
<<Inu-Yasha ha ragione.>> commentò Miroku iniziando a camminare <<Naraku starà sicuramente recuperando le sue forze, dobbiamo scovarlo il prima possibile.>>
<<Almeno qualcuno è d'accordo con me.>>
Il gruppetto si mosse verso una montagna coperta da fitte foreste. L'erba era ancora bagnata dall'umidita della notte, l'aria era fresca e limpida. Era ormai da molto tempo che Kagome faceva la spola tra l'epoca Sengoku e il suo mondo eppure non si era ancora abituata alla differenza ambientale. Non riusciva a credere al fatto che un tempo anche la sua terra era esattamente come quella medioevale. L'uomo aveva distrutto ogni cosa con il suo egoismo e la sua avidità. Un rumore la fece sussultare. Si voltò. Per un istante fu convinta di aver visto una massa di capelli argentei nascondersi dietro un cespuglio. Inu-Yasha era davanti a lei e non sembrava essersi accorto di niente. Eppure aveva una strana sensazione.
<<Che ti prende Kagome chan?>> chiese Sango
<<Niente, non avete sentito un rumore?>>
<<Sarà stato un animale.>> disse Inu-Yasha senza fermarsi <<Non sento nessun aura demoniaca. Non c'è motivo di fermarsi.>>
<<Inu-Yasha si comporta come un dittatore.>> sussurrò Shippo <<Impartisce ordini a tutti e non vuole sentire una cosa diversa dalla sua.>>
<<Faccio finta di non aver sentito...>>
Entrarono nella foresta. E fu come se il sole appena sorto, fosse stato ingoiato da un buco nero. Il cuore di Kagome prese a battere forte. Non ne cpaiva il motivo. In fondo avevano attraversato tante foreste nel corso del viaggio. Eppure c'era qualcosa di strano. Il sibilo del vento tra i rami, i versi degli animali, il rumore dei loro stessi passi sul sentiero sterrato suonava come se provenisse da lontano. Ben presto cominciarono a battere i denti dal freddo.
<<Che sta succedendo qui?>> domandò furtivo Miroku, imbracciando meglio il suo bastone, mentre una sottile nebbiolina offuscava la loro vista.
<<Non lo so, ma facciamo attenzione.>> rispose Inu-Yasha, la mano destra sull'impugnatura di Tessaiga pronta ad essere usata in qualsiasi momento. Continuarono a camminare con pridenza, fin quando la nebbia non fu abbastanza compatta da oscurargli completamente la visuale.
<<Aaaaaaaaaaaahaaaaaaaaaaaa!!>> esclamò Kagome, facendo un balzo indietro
<<Che succede, Kagome?!>> l'hanyou si fece avanti sfoderando Tessaiga.
<<Ho messo il piede su qualcosa che si muove!!>>
<<Stupida, è solo un ponte!>>
<<Con questa nebbia non si vede un tubo, come pretendi che non mi sia spaventata?>>
Il gruppo continuò ad avanzare lentamente. Il lato positivo di quella situazione era che in questo modo non vedevano a quale altezza si trovavano, cosa ottima se si soffre di vertigini; il lato negativo erache in questo modo non sapevano se qualcuno veniva dalla direzione opposta. Inu-Yasha si chiese come era possibile trovarsi in una condizione climatica del genere. Ok, era ancora mattina presto, eppure l'estate era cominciata da un bel po'.
<<Ho un'idea!>> intervenne il monaco farmendosi così di scatto che il mezzo demone gli rovinò addosso.
<<Accidenti, questa si che è una novità...>> commentò Sango
<<Sei crudele, Sango, perchè mi tratti sempre male?>>
<<Perchè te lo meriti!>>
<<Vuoi dirci quest'idea, Miroku?>> chiese Inu-Yasha rialzandosi da terra. Il ponte si mosse pericolosamente.
<<Oh, si certo. Shippo, perchè non usci il tuo Fuoco Fatuo per illuminarci la strada?>>
<<E bravo il nostro bonzo. Hai avuto una buona trovata. Avanti, Shippo. Facci strada.>>
<<Volete dire che devo andare avanti io?>> nella voce del piccolo demone c'era una nota di panico
<<Stai tranquillo, non succederà niente.>>
Il volpacchiotto si fece avanti titubante e accese una fiammella. Si ritrasse con un balzo, rifuggiandosi sulle spalle di Kagome.
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Lo so non granchè. Inizialmente doveva finire diversamente, ma poi ho deciso di cambiare. Il secondo capitolo è già in fase di stesura, conto di ultimarlo al più presto. Commentate, mi raccomando!!
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