- Capitolo 1° -
PREMESSA:
Lou e Baumiao erano stati portati via, dalla navicella di soccorso…già da un mese…
Quella partenza…improvvisa e dolorosa come una coltellata…era stata un vero shock per Miyu e Kanata…ormai nel tempio, l’aria non era più quella di qualche mese fa, niente sorrisi, niente coccole al piccolo, dolce Lou…e addirittura niente litigi tra i due ragazzi…già…perché il dolore che avevano provato, per la partenza del loro piccolo, era così grande…da impedire loro qualsiasi tipo di lite…non ne avevano la forza, né la voglia…
Kanata…col suo carattere all’apparenza freddo e distaccato… non migliorava sicuramente la situazione in casa…spesso, molto spesso, si rinchiudeva nella grande sala del tempio…per piangere…pregare e sfogarsi…senza farsi vedere da Miyu… uno stupido gesto, dettato dall’orgoglio…che gettava Miyu nella disperazione più completa…
Ormai era quasi un anno che la ragazza si era resa conto dei sentimenti che provava, verso il suo “convivente”…e sperava… sperava davvero…che in quella situazione, si sarebbero potuti avvicinare, capire, consolare…ma…niente…niente di tutto questo si era avverato, perché Kanata…preferiva lasciarla sola…a piangere, nella sua stanza, piuttosto che stringerla forte e cercare di farla smettere…
Nonostante quell’aria soffocante … i due continuavano la convivenza, sebbene, la madre di Miyu, notando, durante una visita fatta al tempio, uno strano comportamento dei ragazzi, avesse più volte, tentato di convincere sua figlia a raggiungerla in America.
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Un giorno, nel periodo in cui, i due ragazzi, avevano incominciato le scuole superiori…(n.d.A. i ragazzi hanno 15 anni), Miyu stava tornando da scuola, era tardi…circa le 19…la ragazza, si era trattenuta per terminare le pulizie dell’aula… Kanata, come al solito, non l’aveva aiutata e aveva preferito tornare al tempio…e tutto questo per non restare da solo con lei…per non vederla piangere…come faceva Miyu ogni volta che erano da soli…ma Miyu questo non lo sapeva, non sapeva che lui odiava vederla piangere…che piuttosto che vederla in quello stato avrebbe venduto l’anima…e soffriva…soffriva per l’indifferenza che il ragazzo mostrava nei suoi confronti…ormai…non parlavano neanche più… si limitavano a cenare insieme e ad andare a letto…senza neanche un saluto…
Camminando lungo la strada, buia, che portava al tempio, Miyu, si rese conto di non essere sola…dei passi…leggeri, richiamavano la sua attenzione… alle sue spalle, c’era qualcuno…
La ragazza, accelerò il passo… a quel punto…i passi da leggeri, si fecero sempre più marcati…e accelerarono anche loro…poi…all’improvviso…nessun rumore…la strada, alle sue spalle…sembrava deserta… o quasi…Miyu… si sentiva osservata. In preda al panico…salì correndo le scale…e si precipitò in casa, Kanata, era seduto al tavolo…si accorse del viso rosso di Miyu…ma non fece domande…pensò che avesse semplicemente corso troppo.
La ragazza scappò in camera…chiudendosi la porta della stanza alle spalle…era terrorizzata…aprì la cartella, ancora tremante e con sua grande sorpresa… vi trovò un biglietto:…Sarai mia …due semplici parole…che non lasciavano spazio all’immaginazione, ma solo alla paura…
-ma perché?...perchè io…?-
Uscì dalla stanza…forse… forse era giusto parlarne con Kanata…forse…l’avrebbe aiutata…
-Kanata…-
-che c’è?- con tono distaccato, Kanata le rispose.
-io…io…nulla… non fa niente…- e si diresse in camera…
Kanata non rispose, non chiese niente…maledicendosi per il comportamento che aveva nei suoi confronti.
«per quale assurdo motivo…la tratto così?»
Per paura…semplice e pura paura di sbagliare… di dire qualcosa di triste…paura di farla piangere ancora, ma cosa cambiava? Trattandola così…molto probabilmente lei piangeva lo stesso, se non di più…
Era passata una settimana… Miyu si sentiva ancora osservata, pedinata e riceveva messaggi sempre peggiori… bigliettini che trovava ovunque… nella cartella, nell’armadietto…con frasi del tipo: solo mia…molto presto… oppure è’ inutile che scappi…ci sarò quando meno te lo aspetti… quelle frasi, così contorte…affollavano la mente della ragazza, che passava, gran parte del tempo, chiusa, nella stanza…
Ormai erano giorni che non mangiava, se ne stava raggomitolata nel letto…usciva solo per andare a scuola e rientrava sempre molto presto…anche trascurando la pulizia dell’aula e subendo rimproveri dall’insegnante…Kanata era sempre più preoccupato, ma per una fottutissima paura di ferirla… non le chiedeva nulla, si limitava a guardarla dormire, agitata, dalla porta della camera…e a pregare che non fosse successo niente…finalmente…un giorno prese il coraggio a due mani e entrò nella stanza della ragazza. La scena che gli si presentava non era delle più rosee…Miyu…piangente…se ne stava sotto le coperte…tremava, singhiozzava…il ragazzo rimase di sasso, non la vedeva in quello stato dalla partenza di Lou…
-Miyu…cos’hai?- disse Kanata sedendosi al bordo del letto.
-Chi è?- rispose la ragazza, sussultando al solo sentire una presenza vicino a lei…
-Miyu…calmati…- Kanata tentò di calmare Miyu…posandole una mano sulla spalla…ma la ragazza si scostò violentemente…e iniziò a tremare ancora di più…
-…ti…ti prego…n...non mi toccare…-
Kanata era stupito… …cosa mai aveva potuto far crollare in quel modo Miyu…la giovane e solare ragazza che con la sua vivacità riscaldava il tempio e il suo cuore?
-vieni…avvicinati- le disse Kanata con un dolce sorriso sul volto…
-oh…Kanata…io- non ce la faceva più…e così, singhiozzando si abbandonò tra le braccia del ragazzo, stringendo forte la sua camicia e bagnandola con le calde lacrime, che le scendevano implacabili sul volto…
-Miyu… calmati…cos’è successo?-
La ragazza tirò fuori da sotto il cuscino dei foglietti, quei maledetti bigliettini, che l’avevano perseguitata per più di una settimana…e che non la facevano vivere…
-cosa…cosa vuol dire? Cosa sono questi?-
-io…ecco…qualcuno mi segue…ogni giorno…-
-perché non me l’hai detto prima?-
-io…Kanata…ho tanta paura!- disse stringendosi al petto del ragazzo…
-DOBBIAMO CHIAMARE LA POLIZIA!- rispose il ragazzo, scattando in piedi…
Miyu lo prese per il braccio…-ti…ti prego…NON LASCIARMI SOLA…-
-stai tranquilla…resto con te…- disse asciugandole con le dita, le lacrime che scendevano sulle guance arrossate… Kanata la strinse a se…e le accarezzò i capelli…
Dalla finestra… qualcuno…osservava attentamente, ogni singola mossa dei due ragazzi e infuriato come non mai per quell’abbraccio…meditava vendetta.
Mentre era stretta al petto di Kanata, Miyu si voltò verso la finestra e vide un’ombra…
-AHHHH!”…
-cosa c’è?-
-K…kanata…c’è…qualcuno là fuori!-
Kanata corse fuori, tenendo Miyu per un braccio… non voleva lasciarla sola…quando, ad un certo punto…Miyu…venne strappata dal braccio di Kanata…il quale…colpito in pieno volto da un pugno…cadde giù per le scale del tempio.
-Kanataaaaaaa!-
Per fortuna, il ragazzo…alquanto atletico, dopo una decina di scalini, riuscì ad aggrapparsi e ad arrestare la rovinosa caduta…malconcio, ma troppo preoccupato per Miyu… iniziò ad arrampicarsi…
-Mi…miyu…resisti…-
Giunto in cima alle scale…Miyu…la sua Miyu… non c’era più… al suo posto… conficcato nella porta…un coltello, sporco di sangue…ed un biglietto: dille addio!
-Noooooooooooo!- l’urlo del ragazzo fu straziante, accompagnato da lacrime e singhiozzi…-Miyu…ti prego Miyu… torna da me!!!-
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Mi ha fatto tanto piacere leggerla, però mi piacerebbe sapere chi la pedinava..
strawberry4e - Voto: