``LA MIA VITA``
- Capitolo 1° -
Vi è mai capitato sentirvi soli anche se pieni di amici?
A me sì.
Vi è mai capitato di vedere il mondo in bianco e nero anche se molti continuano a ripetervi che questo è uno dei periodi più belli della propria giovinezza?
A me sì.
Vi è mai capitato di sentirvi dire:
"Smettila di leggere e vieni a giocare" oppure:
"Se continui così diventerai una vecchia zitella acida" o ancora:
"Ma perchè sei sempre sulle tue, che problemi hai?
Non ho mai incontrato una persona più chiusa e pessimista di te, per di più non hai mai tanta voglia di parlare".
A me sì, tante volte.
Quello che avete letto parla di alcuni dei tanti episodi di sofferenza o battutine che vivo quasi ogni giorno.
Ma loro cosa capiscono?
Niente.
O almeno, quasi niente.
Non possono capire cosa vuol dire, per una persona come me, cambiare scuola dopo un po' d'anni, dopo che ti sei fatta una vita, degli amici, dopo che hai faticato tanto per avere dei buoni risultati scolastici.
Non possono capire cosa significa sentire quasi tutte le sere i tuoi genitori litigare, o non parlarsi, ignorarsi, condurre delle vite seprate.
Loro non sanno cosa vuol dire sapere che tua madre soffre le pene dell'inferno vedendo il proprio marito, la persona che ha sposato, la persona che amava non la gurda più come la gurdava una volta.
Loro non sanno che cosa vuol dire vedere tua madre scoppiarti davanti in un pianto disperato e buttarsi a capofitto nella Fede, nel credere in Dio, sperando che pregando si risolva tutto.
Non sanno quello che si prova capendo che la propria madre è nel più completo sconforto e che sei tu che le devi infondere il coraggio e la forza quando sai di essere ancora troppo piccola per affrontare una cosa del genere.
Ma la mamma conta su di te perciò, con tutto quello che hai dentro inizi a pregare insieme a lei, inizi a provare a far parlare papà di ciò che sta succedendo, ma lui niente, non vuole parlare e questo fà soffrire ancora di più mia madre.
Non sanno che vuol dire sentire la propria madre dirti di non far capire a tua sorella minore ciò che sta succedendo, di starle vicino e di giocare insieme a lei.
Non possono capire quello che si prova quando tua sorella ti rivela i suoi timori e comprendi che ha scoperto tutto; quando ti viene a chiedere di dormire con lei e sotto le coperte ti chiede di darle la mano e quando l'hai fatto si mette a versare, silenziosamente, lacrime di dolore, di preoccupazione e di disperazione. In quel momento tialeggia in mente un solo pensiero:
"Proteggerla.
Tu dovevi proteggerla.
E non ci sei riuscia.
Dovevi nasconderle tutto questo dolore e non ci sei riuscita.
Non ci sei riuscita.
Dovevi proteggere quella bambina indifesa, quella persona con cui litighi quasi igni giorno o mostri indifferenza ma le vuoi un gran bene; forse più a lei che a tutti gli altri.
Proteggerla.
Dovevi solo proteggerla.
Fallito
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