PROLOGO
- Capitolo 1° -
Ancora una volta il ragazzo doveva lasciare la città per inoltrarsi in un modo proibito agli umani, dove tragedie si erano consumate, dove individui fatti come tutte le persone che popolano la terra, sacrificavano la vita per salvare la loro dea Atena, che li ha proclamati cavalieri.
Arrivò davanti alla dodicesima casa, non sapeva perché, ma quel tempio esprimeva contemporaneamente tristezza, nostalgia e paura. Aveva visto solo due volte il cavaliere dei pesci, la prima era sbucato dal mare per salvarlo da Death Mask; la seconda volta quando stava scappando di casa, lo aveva fermato e lo aveva fatto ragionare. In entrambi i casi aveva visto malinconia nei suoi occhi e sul suo viso. Grazie al custode della dodicesima casa poteva vivere, e lui voleva solo che anche l’uomo ritrovasse la felicità perduta, secondo lui, da moltissimo tempo.
Entrò, e chiamando il cavaliere perlustrò l’interno del tempio, era stranamente più gelido di quello dell’acquario. “Che ci fai qui?”, la voce alle sue spalle lo fece sobbalzare, si girò, “Io…volevo solo ringraziarla”, l’uomo lo guardò negli occhi, “Non tornare più qui, vai a casa, e vivi per coloro che ti amano. Non preoccuparti per me, presto tornerò dalla mia famiglia”, allungò la mano, “Prometti che non verrai più in questo posto abbandonato dalla pace, luogo di stragi dal percorso segnato dal sangue. Prometti che non metterai più piede nell’unico spazio della terra dove il tuo Dio non posa il suo sguardo”, il ragazzo guardò il custode della dodicesima casa, “Prometto”.
Erano passati due giorni da quando il cavaliere del dodicesimo tempio gli aveva parlato, e portato a casa, sapeva che non lo avrebbe più rivisto, sapeva che quell’uomo misterioso non avrebbe più camminato sulla terra.
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