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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: CAMPIONI
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: war galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 24/11/2002 13:28:05 (ultimo inserimento: 26/12/02)

che dire? non lo so nemmeno io!
 
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- Capitolo 1° -

War : Eccomi di nuovo qui! Ormai non faccio che scrivere ff su Slam Dunk... Vabbè, leggete e ditemi che ne pensate!

I CAPITOLO

Le mie gambe si piegarono, cedendo sotto il peso della stanchezza, ed io mi ritrovai boccheggiante sul parquet di legno della palestra. Sentivo il respiro delle altre sei ragazze rantolare alla mie spalle. "Tiranno!" sibilò qualcuno alla mia sinistra. Non avevo nemmeno il fiato per ribattere a quella provocazione. Tutto il mio essere era concentrato nel respirare, nel rifornire di ossigeno la mie cellule e nel più breve arco di tempo possibile. Quando recuperai abbastanza energia mi resi conto dello stato in cui eravamo ridotte e una vampata di rabbia mi assalì. Quei dannati del club di basket... Era tutta colpa loro! Era sempre colpa loro! Faticosamente mi tolsi la mantellina gialla da cui iniziavano a stillare goccie d'acqua che finivano a terra. La neve che ci aveva ricoperte, col calore della palestra e dei nostri corpi iniziava a sciogliersi. Le altre ragazze mi imitarono e poco dopo iniziammo a fare dello stretching per evitare i crampi. "Vediamola in questo modo, stiamo facendoci una resistenza fisica invidiabile..." disse Akane sospirando mentre mi spingeva le spalle verso le ginocchia. "Si, ma vorrei poter toccare un pallone, giusto per ricordarmi che è sferico." dissi acida. Mary ridacchiò "Non troverai mai un ragazzo se non diventi più gentile. Eppoi quelli del basket sono al diciottesimo anno ai campionati nazionali..." "E chi se ne frega? Anche noi quest'anno abbiamo avuto la convocazione!" ritorse Mika gonfiando le gote e alzando gli occhi al cielo.
"Ragazze, quando abbiamo deciso di sputare sangue e tenere in piedi il club lo abbiamo fatto soprattutto in nome della passione che ci trasmette questo gioco. Cerchiamo di divertirci e non facciamola diventare una questione personale!" sostenne Kaily che era sempre una gran paciera. "A proposito di sputare sangue, chi mi aiuta a cucire il numero dodici sulla maglia? Mi sono fatta più buchi sulle dita che nella stoffa..." ammisi con un sospiro. "Arashi, in economia domestica fai veramente schifo!" rise di gusto Otaru. "Che ti devo dire? Evviva le colf!" ritorsi.
Mancavano meno di tre giorni e i giochi interscolastici invernali sarebbero iniziati, e noi eravamo state convocate. Un sogno che si realizzava... Un sogno accarezzato e covato da tutte ma mai espresso. Come potevamo esprimerlo? Eravamo un club di sette elementi, senza allenatore, senza manager, senza uno straccio di divisa e di considerazione da parte dell'Istituto. Quando avevamo creato il Club di pallavolo avevano dato tutti per scontato che si sarebbe sciolto in capo ad una settimana. Il Kaynan era famoso per il suo club di basket e quei bastardi godevano di ogni prvilegio, persino di un'aiuto speciale da parte dei professori se erano carenti in qualche materia! Merda! Non avevo mai dimenticato le volte in cui eravamo costrette a correre, se non addittura a fare l'intero allenamento all'aperto, perchè la nostra palestra era occupata da quelli del basket che prolungavano gli allenamenti... E non sempre ci andava tanto bene da trovare il cielo sereno o la giornata calda!
La nostra divisa poi aveva rasentato il ridicolo e la prima volta che eravamo scese in campo alcune di noi erano rosse per la vergogna e altre avevano pianto di rabbia negli spogliatoi mentre io avevo preso a calci il mio armadietto e l'anta di metallo portava ancora i segni di quello sfogo. Indossavamo tutte dei pantaloncini blu e una maglietta bianca sulla quale avevamo scritto il nostro numero con un grosso pennarellone. Le nostre ginocchiere erano disparatissime. Le mie erano rosse come quelle di Akane, poi c'erano quelle bianche, quelle gialle e infine quelle azzurre... Fondi di magazzino... Così ci avevano deriso le avversarie. Fondi di magazzino... Ma gli avevamo rifilato una batosta incredibile. 3 - 0 per noi. La nostra era una squadra normale, ma se si facevano arrabbiare gli elementi sbagliati potevamo diventare distruttive.
Guardai Mika che aveva i capelli rossi legati in due codini infantili ma che aveva una capacità incredibile di ricevere ogni palla, poi c'era Kaily, il capitano. Giocava come centro e aveva una schiacciata micidiale, sotto la rete erano poche quelle che le tenevano testa e la sua aggressività in campo era sempre mirata e controllata. Aveva capelli a caschetto di un nero lucente e occhi verdi. Otaru era la nostra bionda alzatrice. Era una biglia in campo, difficilmente non aveva il secondo tocco e i suoi passaggi erano sempre precisi e a tempo. Mary aveva lunghi capelli biondo scuro che portave sempre legati in una treccia e aveva una battuta vincente nonchè una dote innata a coprire tutti i buchi che si creavano in campo. E poi... C'era Akane, la mia migliore amica e la mia immagine speculare in campo. Avevamo entrambe capelli scuri, quasi neri, ma i suoi erano lunghi e dritti, i miei erano una massa incolta di riccioli selvaggi. I miei occhi poi, erano di un profondo viola ed io scherzando dicevo che erano dei paramenti funebri. Lei invece li aveva azzurri, come il cielo di primavera. Giacova come schiacciatrice di mano. Io ero il fuorimano, ruolo ricoperto per i miei meriti, dovuti anche al fatto di essere mancina. Schiacciare fuorimano mi veniva naturale. Poi c'era Kasumi. Una ragazza dagli occhi castani come i capelli ma dotata di un grande spirito di osservazione, di ottime capacità di stratega, tanto che le dovevamo quasi tutti i nostri schemi e la capacità di fare l'universale, cioè ricoprire qualsiasi ruolo in campo.
L'acqua calda ruscellava sul mio corpo dandomi sollievo. Come al solito ero l'ultima a fare la doccia e Akane era già pronta per la cena. Eravamo in ritiro per il torneo invernale e anche se non facevamo i salti di gioia per il fatto di dividere la palestra con quelli del basket era una buona occasione per conoscere dei ragazzi. Le squadre in ritiro con noi erano quelle del Kaynan, dello Shohoku e del Ryonan . Non conoscevo quasi nessuno, tranne quelli del Kaynan ovviamente. In particolar modo però ero legata a Jin, che era il mio vicino di casa dai tempi dell'infanzia e il suo amico Fukuda, che adesso giocava nel Ryonan e di cui mi ero invaghita, ovviamente non corrisposta, ai tempi delle medie. Quel ragazzo vedeva solo il basket... Motivo in più per odiare quello sport! Conoscevo di vista anche Kenji Fujma, ex capitano, allenatore, fac-totum dello Shojo che ormai frequentava l'università e Akira Sendoh, l'asso e capitano del Ryonan e campione adorato a Fukky... E poi solo per nome Kaede Rukawa. "Se non ti sbrighi non farai in tempo nemmeno a mangiare il dolce, ammesso che ce lo concedano!" gridò Akane. "Arrivo!" risposi uscendo dalla doccia. La mia amica era tutta infighettata e perfettamente truccata. "Vuoi far proprio scoppiare il testerosterone di quella mandria di bufali stasera, eh?" chiesi mentre mi passavo la savvietta di spugna nei capelli. "A me basterebbe che lui si svegliasse un pochino..." sospirò lei rassegnata. "Soichiro potrebbe svegliarsi se gli molli duemila voltz sotto il culo e bada che dico FORSE!" La informai alzando gli occhi al cielo. Lei arrossi e sorrise "Acidona!" mi disse facendomi la linguaccia e precedendomi in sala da pranzo. Infilai i Jeans neri pieni di tasche, una maglia a manica lunga a dal collo alto anch'essa nera e mi misi al collo il collare del cane. Il mio periodo dark-metallaro non era mai del tutto passato anche se non giravo più con il rossetto nero, le unghie nere e non usavo il borotalco per sbiancarmi la pelle. Legai i lacci degli anfibi e raccolsi i capelli con un mollettone, non avevo tempo per asciugarli!
Quando arrivai in sala pranzo ero l'ultima. "Mikogami! La puntualità, questa sconosciuta, vero?" abbaiò il Coach facendomi fare la figura di palta davanti a mezzo mondo. "Vecchia ciabatta... Stasera sei più acida del solito. Gastrite?" ribattei a tono. "Mikogami!!!" "Ok, ok... Doppia dose di compiti... Come se non avessi già buoni voti... Dov'è il mio posto?" chiesi. Mika mi indicò una direzione alle mie spalle e solo allora mi resi conto di essere stata messa da sola, al tavolo dello Shohoku. Questa poi! In ogni caso il cibo era cibo e al suo richiamo non si diceva di no. Mi sedetti fra un ragazzo dai capelli rossi e uno dall'aria adormentata.
"Ciao... Mikogami Arashi, piacere di conoscervi..." dissi presentandomi e sedendomi. "Hanamichi Sakuragi, genio del basket..." "Do hao!" venne interrotto il rossino. "Baka Kitsune! Non interrompermi mentre parlo di me!" sbottò il rossino cercando di rifilare un calcio al moretto. Sollavai in tempo le gambe per non venire coinvolta in quella specie di rissa fatta con calci e schiacciate di piedi sotto il tavolo. E mentre litigavano mi appropriai della loro razione di riso. Una cosa l'avrebbero scoperta presto. Mai lasciare il cibo sguarnito se ero nei dintorni.
"Ma quanto mangiano quei due porci?" chiese qualcuno mentre osservava me e Sakuragi riempirci di nuovo la ciotola di riso. Anche il rossino era una buona forchetta e questo mi fece piacere. Forse avevo trovato un alleato per i miei raid notturni.
Rukawa parlava poco e mangiava anche meno, se era possibile. Fissava tutto con quegli occhi di ghiaccio e quell'aria schifata come se noi fossimo pezzenti e lui un gradino sociale più alto... Magari anche due o tre, giusto per non confondersi con la massa... Non lo trovai particolarmente simpatico ma non so perchè mi fece un po' pena. Era come se percepissi il vuoto che il suo caratteraccio creava intorno a lui. Ma dopotutto che me ne fregava? Magari ci stava pure bene nella sua solitudine! Prima della fine della cena io e il rossino ci davamo amabilmente del tu e ci chiamavamo per nome. "Hanamichi ma a te basta questa cena?" "Mica tanto..." ammise lui "Allora senti..." e confabulai con lui. "Grande!" approvò enusiasta.
Prima di ritirarci nelle nostre stanze restammo in sala da pranzo a chiacchierare, mischiandoci e scherzando come degli adolescenti fanno. Solo Rukawa non parlò con nessuno e si ritirò nella sua stanza. "Chi è lo sfigato che dorme con lui?" chiesi ad un tratto. "Io" sostenne funereo Hanamichi. "Scusa, non volevo darti dello sfigato... A volte parolo troppo..." ammisi arrossendo. "A volte?" mi fece il verso Jin. "Pulcino non fare del sarcasmo!" ribattei. "Non chiamarmi pulcino!" "Pio pio, va meglio?" "Cambierai mai, Arashi?" ridacchiò Fukuda sedendosi con noi. "Killer! Ma fatti strapazzare di coccole!" gli dissi arruffandogli i capelli che tanto più spettinati di così non potevano essere..."Ma perchè continui a chiamarmi killer?" "Perchè hai assassinato il mio cuore... Ero veramente innamorata di te in seconda media..." Fukuda avvampò poi ritrovò la voce per dire "Smettila di scherzare..." "Guarda che è vero, chiedi a Jin quanto ho pianto sulla sua spalla dopo il tuo... Com'era? A me interessa il basket non quella racchia... Hai traumatizzato la mia crescita..." "E meno male sennò chissà che danni avresti fatto!" scherzò Akane venendo a sedersi con noi.

ore 02.00

°Porca puttana, com'è che vengono solo a me certe idee?° mi chiesi mentre tremavo dal freddo e Akane si aggrappava alla mia schiena. "Sei sicura di quello che fai?" "Ma certo! La camera di Sakuragi è proprio sotto la nostra, adesso ci caliamo nel suo balcone, lui ci apre e noi entriamo. Eludiamo la soveglianza di quel mastino del coach e raggiungiamo la cucina... E poi... Festino!" "Grande!" approvò lei mentre scavalcavo il davanzale e iniziavo a calarmi. Poco dopo Akane mi raggiunse. Bussai nel vetro. Niente.
Accostai l'orecchio al vetro e sentii un profondo russare. "Quel deficiente dorme!" sbottai rivolta ad Akane. Iniziammo a bussare nel vetro, con molta insistenza e finalemente qualcuno venne ad aprire. Spostai con uno spintone quello che credevo essere Sakuragi ed entrai. "Maledetto bastardo! Volevi farmi crepare congelata? Dai, che non ci vedo più dalla fame! Facciamo il nostro raid..." "Emh... Arashi..." mi disse Akane dubbiosa "Si?" "Credo che... Abbiamo sbagliato qualcosa..." "Come?" chiesi perplessa e lei mi indicò il ragazzo che dal suo metro e novanta mi fissava perplesso. Andai ad accendere la luce e mi resi conto che chi mi stava davanti era l'idolo di Fukuda, niente poco di meno che Akira Sendoh! Strafighissimo.... Anche in pigiama... Abbassai lo sguardo sul mio tutone felpato con i gattini e pensai che avrei dovuto mettermi qualcosa di più sexy. Akira sorrise e per me divenne stupendo. Certo cha visto dal vivo e da vicino era molto, ma molto meglio delle mie aspettative... Mi riscossi immediatamente e sorridendo innocente dissi."Io, la mia amica Akane e Sakuragi avevamo in mente un festino, giù nel locale cucina... Solo che abbiamo cannato camera, e siamo entrati nella tua... Ci metterai nei guai facendo la spia o farai finta di niente, o meglio ancora partecipi?" "Che domande, partecipo!" sostenne lui sorridendo.
Hanamichi era già pronto con una torcia e mi chiese "Cos'è successo? Cosa ci fa il porcospino con voi?" "Abbiamo cannato camera e siamo entrate nella sua... Partecipa anche lui al raid punitivo, qualcosa in contrario?" "Affatto, più siamo meglio è!" "E Rukawa?" chiese Akane perplessa. "Dorme o finge di farlo..." si strinse nelle spalle il rossino. "Dai, non escludiamolo..." dissi io e lo chiamai. "Fottiti!" ringhiò lui. "Magari dopo lo faremo insieme, adesso però la mia priorità è mangiare!" gli risposi. Lui si rizzò a sedere di scatto. Guardai Akane un po' preoccupata. Poteva menarmi, poteva stuprarmi o... Che altro? "Ma sei scema?" mi chiese. "Allora hai il dono della favella! Quale onore... Dai, alza il culo e vieni con noi. Piantala di fare l'associale, dopotutto siamo tra amici, no?" "No" disse lui. "No? Non sei tra amici?" "No. Conoscenti, non amici..." "Fiscalista! Dai, non farti pregare, dopotutto scommetto che anche tu gradiresti qualche etto di cioccolata..." "Umh" disse lui ristendendosi e girandosi di schiena. Scrollai le spalle e raggiunsi gli altri sulla porta. "Non viene, ma non credo che farà la spia..." "Quella è una maledetta volpe..." meditò Hanamichi. "Dai, dai, vorrà dire che ci sarà più cioccolata per noi!" ridacchiai io. "Dobbiamo proprio ecuperare anche jin e Fuku-verme?" chiese Hanamichi mettendo il broncio. "Certo che si! E non chiamarlo Fuku-verme... Resta sempre una mia vecchia fiamma..." "Ma allora è vero?" chiese Akira stupito. "Certo che lo è! Ero proprio persa per lui... Risparmiami la solita battuta, Akane!" ritorsi fissando la mia amica. "Però ho ragione, tu hai il gusto dell'orrido. Ti è mai piaciuto un ragazzo non dico bello, ma normale?" "Ricominci?" "Se penso a Takajanagi... Che schifo. Era alto un metro e cinquanta, crestone da gallo tinto di viola e più piercing che pelle in faccia..." "Però era carismatico..." mi difesi io. "Si, e Koji? Aveva un naso tale che lo chiamavamo aquila..." "A me piaceva il suo naso adunco! E che dire di te? Se non sono addormentati non li consideri!" ritorsi facendo divertire tutto il gruppo "Ahhh!" gridò Akane ma sei paia di mani le tapparono la bocca. "Che gridi, scema?" "Mphm...mmmmm ...mm" Quando liberammo la bocca di Akane lei potè ripetere. "Mi hai fatto paura!" "Non sono un fantasma..." ribbattè Kaede. A quanto pare ci aveva raggiunti lungo il corridoio e aveva toccato la spalla di Akane per informarci della sua presenza. "Hai cambiato idea?" chiesi "E' vietato?" ritorse lui. "Dio, che permaloso! Certo che no, andiamo o ci faremo beccare!" dissi aprendo la fila.

"Certo che siamo proprio bellini!" esclamò Akane arriccinado il naso. "Perchè?" chiesi io accomodandomi meglio sulle mie gambe incrociate. "Ma guardaci... I due assi della pallavolo del Kaynan sono seduti su un gelido pavimento di marmo, alle tre di notte, intenti a strafogarsi di cioccolata calda con addosso tu un tutone con i gattini, io questa camicia da notte correlata di berretta e pon pon, l'asso del Ryonan invece ha un pigiama felpato e calzettoni di lana ai piedi, Fukuda sembra davvero un bruco con quel pigiamone a righe e Jin se continua di questo passo si troverà il cavallo dei pantaloni in gola. Hanamichi dorme in tuta e Rukawa... E' in boxer e maglietta, per me fra un po' schiatta assiderato, ammesso che non sia già in stato di ibernazione... E' bianco come il latte..." "Sono pallido di natura..." ribattè lui. "Poi l'iceberg non può avere freddo..." disse Sakuragi serio. "Idiota!" "Mal che vada lo scaldo io..." dissi allungando un braccio intorno alla sua vita e appoggiando la testa sulla sua spalla. Lui mi spinse via bruscamente. "Cretina!" ringhiò. "Dei del cielo! Non credo ai miei occhi! La volpe sta arrossendo!" si stupì Hanamichi facendo arrossire ancora di più Kaede. "Va bene, Dade se preferisci Akira o Hanamichi io non mi opp..." "Scema!" disse Sendo dandomi un pugno scherzoso in testa. "Come cazzo mi hai chiamato?!?!" ringhiò la volpe mentre Sakuragi si rotolava a terra tenendosi la pancia e ridendo fino alla lacrime... "Dade... Mphf.... Ah ah ah ah...Ah ah ah ah..." "Fukky mio eroe fa' qualcosa!" dissi io sbattendo le ciglia. "Arashi non fare il lupo che si traveste d'agnello!" ridacchiò Jin "Il freddo ti congela il cervello, pulcino! Adesso ci pensa Akane a riscaldarti..." Jin avvampò e Akane affondò il viso nella tazza di cioccolata calda. Nessuno colse il sottointeso, tranne la mia amica.


 
Continua nel capitolo:


 
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