IL TRASFERIMENTO
- Capitolo 1° -
-Giuro che questa è l'ultima volta che sciolgo l'aspirina nel whisky!-
Questo fu il primo pensiero di Edward D.Craine subito dopo che la sua percezione visiva fu passata da quella del suo salotto a quella di una sala in pietra,poco illuminata da alcune torce e gremita di gente vestita in un modo che sembrava di essere a una convention de "Il signore degli anelli".
Sbattè le palpebre e si guardò intorno.No,la visuale non cambiava.Doveva avere davvero una botta tremenda;non credeva che quei peyote messicani potessero essere così forti...
Si accorse con una certa sorpresa di essere in piedi al centro di uno strano simbolo,qualcosa a metà tra le spire di un serpente e un pentacolo mal riuscito.Una mezza dozzina di presenti (che erano in numero considerevole) attorniava quel simbolo.Edward non potè trattenere una risatina;i loro vestiti,tuniche lunghe fino ai piedi di vari colori,gli fecero pensare a un gruppo di preti che forse aveva messo in lavatrice i bianchi con i colorati.
Rise meno quando uno di essi lo toccò sulla fronte,mormorando alcune parole in una lingua a lui sconosciuta;ma come,non era un'allucinazione?Come mai sentiva il contatto?
La sua mano corse alla Magnum 44 nascosta all'interno della giacca di pelle nera;nel tamburo c'erano solo due pallottole,dato che quel giorno aveva "lavorato",ma nella tasca interna ne aveva altre sei.Lui era per la prudenza sul lavoro.Edward era un picchiatore della mafia.
Lo sconosciuto si ritrasse a quel movimento brusco,ma,quando prese a parlare,ora le sue parole erano comprensibili.
-Benvenuto ad Hartia,straniero di un altro mondo...-
Dunque,questo è il mio secondo lavoro,il primo era troppo serio e ho voluto smorzare i toni....
che dire,spero che vi piaccia(se qualcuno avesse un titolo migliore da suggerirmi lo accolgo a braccia aperte)
mi raccomando commentate :-)
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