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Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: LA NOTTE DI NATALE
Genere: Comico
Rating: Per Tutte le età
Autore: valley galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 07/05/2006 01:23:51

lucius viene liberato da azkaban proprio prima di natale, scombinando così i piani di narcissa.
 
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- Capitolo 1° -

Vigilia di Natale, Malfoy Manor.
- Sev, ti prego, inventa qualcosa! Gli ho scritto che sono vedova!
- Proprio così, esplicitamente?
- Sì. Ho scritto che sono vedova, mio marito è morto e mio figlio ed io quasi facciamo la fame. E poi questo inconveniente! Chi lo poteva sapere che lo avrebbero fatto uscire proprio prima di Natale!
- Mmh sì, non lo sapeva nessuno. – disse pensoso il Professore, - Ma Draco lo sa? E’ d’accordo a recitare la parte del povero orfano?
- Ovviamente. Lucius non sa ancora quanto vanno male i nostri affari. E questo qui… non mi ricordo mai il cognome, ha dei miliardi.
- Ed è proprio solo al mondo?
- Sì, ha novantasei anni. Non gli è rimasto molto da vivere. E se io e Draco riusciamo a piacergli… insomma, forse lui…
- Narcy, ma non è poi tanto vecchio.
- Capiscimi, Sev, lui è insomma… è un babbano.
- Babbano? Tu hai un parente babbano?!
- Però non dirlo a Lucius, lo sai che va fuori di sé se lo viene a sapere.
- Merlino…
- Smettila di ridere! Se la mia bisnonna all’inizio del secolo ha sposato un babbano avrà avuto le sue ragioni. Lui è eccezionalmente ricco, e non ha nessun altro oltre a noi. Ci scriviamo da quasi un anno e stamattina mi è arrivata la lettera… insomma mi vuole conoscere. Passa con noi la notte di Natale e la mattina dopo riparte.
- Arzillo il vecchietto.
- Dice che è molto impegnato. Affari…
- Spiega a Lucius tutto quanto, non penso che avrà obiezioni.
- Gli spiego che già un anno fa mi sono presentata come vedova? Come pensi che reagirà?
- Quando si tratta di soldi… Anche se dubito che reagirà bene.
- Sev, in casa non ci devono essere uomini. Io sono una vedova povera e sola, con un bambino.
- E Draco passerà per bambino? Ha diciotto anni.
- Per quello non posso farci niente. Ma tu mi aiuterai?
- Ho forse scelta? Ricordati di nascondere gli elfi. E i quadri. Insomma per oggi hai abbastanza lavoro da fare.
- Farò in tempo. Ha detto che sarà qui non prima delle 10.

***
Sera di Natale, Covo dei mangiamorte.
- Sev, hai notato che Narcy oggi era stranamente nervosa? - disse Lucius sottovoce all’orecchio di Piton. – Voglio tornare a casa.
- Non possiamo andarcene adesso. L’Oscuro Signore ha appena cominciato il discorso trionfale.
- Allora ne avrà per un ora minimo. Io vado. Lui non se ne accorgerà neanche.
- Se ne accorgerà dopo.
- E tu distrailo. Io vedo come sta Narcy e torno subito.
- Non provarci neanche! – Piton afferrò Lucius saldamente per la manca. – Lucius, non farlo, ti prego.
- Perché, cosa succede?
- Non mi sembra il caso… Insomma, è il discorso di Natale dell’Oscuro Signore. Come vuoi che lo distraggo? Se ne accorgerà, lo prenderà come una mancanza di rispetto e si arrabbierà…
- Solo per cinque minuti.
Piton non fece in tempo a dire niente, Lucius era già scomparso. Tornò come aveva promesso tra cinque minuti. Prese Piton per la spalla e lo trascino fuori dalla sala nel corridoio.
- Lucius, cos’hai? – Il professore chiuse la porta dietro di se e solo allora si accorse dell’espressione turbata di Lucius. - Cosa è successo?
- Lei ha un uomo.
- Chi?
- Narcy. Lei sapeva che stasera sarei stato qui e ha invitato un uomo.
- Lo hai visto?
- No, l’ho sentito. Mi sono materializzato nell’ingresso… loro erano in salotto, parlavano.
- Ma può essere chiunque.
- Sev, ma sei idiota? Ha invitato un uomo la notte di Natale. Mi vuole lasciare.
- No… Come fai a dirlo?
- Probabilmente ha trovato una amante intanto che io ero in prigione.
- A me non sembrava proprio. Era così preoccupata per te.
- Una cosa non esclude l’altra.
- Sciocchezze, Lucius!
- Andiamo?
- Andiamo dove?
- A ucciderlo!
- Io non ti consiglierei di agire così in fretta. Ti ripeto, potrebbe essere chiunque.
- E’ il suo amante, ne sono convinto. Allora, non vieni con me?
- Vengo. Però tu mi dai la tua bacchetta, e stai zitto. Prima stabiliamo chi è e perché è venuto. Altrimenti non vengo.
- Sev, perché ci siamo materializzati fuori?
- Perché entriamo come persone civili.
- Ma così lui fugge!
- Cosa urli? Non erano mica in camera da letto. Sono semplicemente seduti in salotto.
- Sev, tu non capisci! – Lucius era veramente sconvolto. – Se li avessi scoperto in camera da letto, avrei semplicemente capito che lei si era trovata una amante mentre io ero in prigione. Un anno e mezzo è un sacco di tempo. Sarebbe stato terribile, ma avrei capito. Forse. Dopo averlo ucciso. Ma lei ha invitato un uomo la notte di Natale e lo riceve in salotto! Questo vuol dire che non è semplicemente un amante. Mi vuole lasciare, Sev! Probabilmente sa che sono rovinato.
- Sì, - confermò tristemente Piton ripensando alla conversazione di quella mattina. – Lo sa.
- Ecco, vedi! Se ne andrà con lui!
- Lucius, se lei vuole andare via con lui, lui non fuggirà da nessuna parte. Lo vedi che ti contraddici da solo? Dai apri.
- Le bacchette le hai tu.
- Ah sì.
Vedendoli entrambi sulla porta del salotto Narcissa smise immediatamente di sorridere e si alzo dal tavolo. Anche il suo ospite si alzo, mostrando di essere un vecchietto magro e non molto alto. Lucius rimase a fissarlo in preda allo stupore. Se questo era l’amante bisognava riconoscere che Narcissa aveva gusti alquanto particolari. Gli ospiti inattesi comunque dovevano essere presentati.
- Questo… questo è… - Narcissa sussurrò pianissimo.
- Permettetemi di presentarmi, io, come potete vedere, sono il parroco della parrocchia qui vicino. – disse Piton dopo aver capito cha avrebbe fatto meglio a prendere la situazione nelle proprie mani. Draco per la sorpresa aveva dimenticato la buona educazione e non si era neanche alzato dal tavolo.
- Piacere. E chi è il signore con voi, Padre? – chiese educatamente l’ospite, che Narcissa non aveva nemmeno presentato.
- E’ un mio parrocchiano. I suoi parenti mi hanno pregato di occuparmi di lui oggi. Purtroppo non possono ospitarlo in casa, è malato di mente.
- E’ un pazzo?
- Sì. E inoltre è sordomuto. Qualche volta passiamo a trovare la povera e virtuosa vedova. Sapete, io ammiro questa donna. Un tale coraggio di fronte al fato avverso!
- Siamo tutti nelle mani di Dio. – disse con un sorriso l’anziano e si rimise a sedere. – Si, questa donna indubbiamente merita la più alta stima. Suppongo il defunto marito fosse un uomo rispettabile.
- Nel modo più assoluto. – confermo il curato, schiacciando con forza il piede del parrocchiano sordomuto. – Rispettabilissimo.
- Sono molto contento di sentirvelo dire. Tanto più che pensavo di portare il giovanotto con me a Londra.
- Dove?? – esclamò il sordomuto, beccandosi per questo una gomitata nelle costole dal parroco.
Ma era già tardi.
- Come scusi?
- Volevo dire, davvero? Un ottima opportunità per il ragazzo! – disse come se niente fosse Piton, e mise da sotto il tavolo l’incantesimo ‘Silencio’ su Lucius.
Dall’ingresso si senti il caratteristico rumore di un apparizione. Narcissa guardò con spavento la porta.
- Lucius, cos’è questa sfacciataggine? – tuonò minaccioso l’Oscuro Signore entrando nel salotto. Perché diavolo siete andati via? C’è la mia festa…
- Un altro vostro parrocchiano? – chiese l’ospite, per niente spaventato dagli occhi rossi e dalla faccia priva di naso di Voldemort.
- C’è un ospedale psichiatrico qua vicino. – disse piano il professore, sperando di non farsi sentire dall’Oscuro. – Durante le feste hanno qualche giorno di libertà.
- Io sono Lord Voldemort. – si presentò maestosamente il futuro dominatore del mondo.
- Onorato di fare la vostra conoscenza. – disse senza scomporsi il vecchietto. – Io sono Caio Giulio Cesare.
- Devo aver sentito parlare di voi, - l’Oscuro signore pareva concentrato, - ora non ricordo bene…
- Io devo andare. E’ stato un piacere incontrarvi, mia cara. – L’ospite si alzò e si inchinò leggermente a Narcissa.
- Aspettate, vi accompagno.
- Vi scriverò, bambina mia, - disse il vecchietto dirigendosi verso l’uscita. – Prima lascerete questo posto malsano meglio sarà. Per voi e per il vostro ragazzo. – La bacio teneramente sulla fronte.
- … e se continuiamo così non riusciremo a conquistare non solo il mondo ma neanche questo paese! – dal salotto si sentiva la voce alterata dell’Oscuro Signore. – I vampiri irlandesi si rifiutano ancora di collaborare e anche i giganti non vogliono riconoscere la mia sovranità. Per non parlare dei lupi mannari…
- Ma li fanno davvero uscire solo durante le feste?
- Sì… - disse con voce dolente la ‘povera vedova’.
- Siete una donna piena di spirito. Vi scriverò presto.
- Va bene. Arrivederci. - Narcissa abbasso la testa e sorrise.
“ Ora non ci ripenserà sicuro circa il testamento, - pensava Narcissa chiudendo la porta. – Chi l’avrebbe mai detto che l’Oscuro Signore, due mangiamorte e il manicomio della provincia si sarebbero integrati così efficacemente per la realizzazione del mio piano!”

Fine

 
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