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Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: FESTA A... CON SORPRESA!
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: shannara810 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 04/05/2006 23:39:31

cosa può succedere a chi vuole preparare una sorpresa ad un`amica... (non so se definirla vm18, quindi siete avvisati)
 
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ONE-SHOT
- Capitolo 1° -

<<"Festa a ... con sorpresa!">>
"Shh, Ron. Credo che stia arrivando!" Harry sussurrò, nascosto dietro la pesante porta di legno dopo aver dissolto con un semplice tocco di bacchetta le luci della stanza di Hermione.
"è un'idea brillante, Harry!" Ron era a dir poco entusiasta per l'idea del suo amico. Quella festa a sorpresa era proprio quello di cui avevano bisogno.
"Zitto. Credo di aver sentito la sua voce".
Un istante dopo, la voce di Hermione riecheggiò dall'ampia stanza adiacente... Dal piccolo scorcio che la porta socchiusa regalava potevano vedere un fuoco venir acceso nel freddo camino. Lei non era sola. Sembrava che stesse litigando con qualcuno. Ed Harry sapeva benissimo chi era questo qualcuno.
"Potty e Lenticchia, vero? Ti pareva! Cos'è: San Potter non riesce a sopravvivere se ti allontani per un pomeriggio? Non sei mica sua madre! Malfoy era furente mentre Hermione dava l'impressione di essere per lo più seccata, quasi quel loro battibecco facesse parte di un copione fisso.
"Oh, smettila Malfoy! Non ricominciare con la tua solita manfrina!"
Non era stato uno shock per nessuno scoprire che Hermione Granger era stata nominata Capo-scuola al suo settimo anno ma non si poteva dire lo stesso per Malfoy. La ragazza, però, non se ne era mai lamentata. Condividere un dormitorio con quel mago, arrogante e bastardo, non l'aveva scossa più di tanto. A quanto sembrava, tuttavia, Malfoy non era dello stesso avviso.
"Dannazione! Di tutti i momenti..." Harry e Ron si erano dileguati nel bel mezzo della cena per preparare la stanza di Hermione per il suo compleanno. Certo, questo era solo il giorno dopo, ma la loro idea era di sorprenderla quel sabato sera. Una scusa come un'altra per restare in piedi fino a tardi e tornare a chiacchierare come ai vecchi tempi.
TUM...
Un rumore sordo di qualcosa che veniva gettato a terra... I due Grifondoro si nascosero prontamente nella stanza buia, appoggiandosi alla parete per tentare di capire cosa stava succedendo e, nel caso, intervenire.
"Ma che diavolo ci fa qui, Malfoy!" Borbottò il rosso. Cavolo! Con tutta la fatica che avevano fatto ora quell'idiota rischiava di mandare tutto all'aria.
"Aspetta!" Fu di certo per un puro miracolo che Harry riuscì a trattenere la testa calda; le grida erano cessate.
Entrambi i ragazzi erano in attesa anche di un solo sibilo.
"Se osa farle del male, giuro che l'ammazzo!" Harry imprecò furente.
"Mettiti in coda!" Mugugnò Ron.
Continuava a regnare il silenzio. "Non sento più niente. Forse che Malfoy l'ha lasciata in pace".
"O, magari, 'Mione l'ha steso!" Risero entrambi."Vuoi vedere che ha aperto un libro? Cacchio non entrerà nella sua stanza per ore!" Si lamentò il portiere.
Mentalmente, Harry non poté che concordare. Hermione era capacissima di addormentarsi sulla poltrona davanti al fuoco ed, allora, addio sorpresa.
"Diamole un pò di tempo". Il battibecco con Malfoy era decisamente finito; l'unica domanda che restava era: quanto ancora dovevano aspettare?
"Lumos" Harry illuminò un pochino l'oscurità e si poggiò alla scrivania della sua amica, ascoltando Ron che imprecava e faceva su e giù. Non che potesse fare altro. Il rosso doveva aver fatto sbattere il suo piede contro qualcosa perché iniziò a borbottare parole che il moro non gli aveva mai sentito dire, non davanti a sua madre, comunque. Alla fine, Weasley si sedette sul letto, bestemmiando più forte. Il ditone gli faceva un male da morire.
Cinque... dieci... quindici minuti... ma niente...
"Questo è ridicolo, Harry. Ma quanto ci mette... io detesto aspettare"
Come a puntualizzare l'impazienza di Ron, le orecchie di Harry captarono qualcosa... quello... quello che sembrava essere un gemito femminile. Hermione? Possibile che Hermione stesse... no, assurdo. Insomma lei era Hermione Granger... non poteva di certo fare quello che stavano pensando. Era impossibile, completamente illogico. Non avevano nemmeno considerato che Hermione avesse potuto scegliere di festeggiare il suo compleanno con il proprio ragazzo... Un ragazzo che non aveva mai nominato.
"Santo Merlino! Hai sentito?" Sibilò il rosso.
"Si" Fu tutto quello che riuscì a rispondere.
Nessuno dei sue sapeva cosa dire. Era vero che avevano passato poco tempo con Hermione; ed era vero pure che nessuno dei due la considerava niente di più di una sorella; ma il fatto che 'Mione avesse un ragazzo era uno shock...
"Dimmi che hai portato il tuo mantello dell'invisibilità"
Per una volta il Ragazzo-Sopravvissuto fu sorpreso dalla lucidità nel pensare del suo amico. In tutta sincerità, si sarebbe aspettato che il rosso avesse buttato giù la porta e pestato il povero malcapitato ma Ron era stranamente, come dire, ragionevole.
"Hermione lo ha preso in prestito l'altra notte. Dovrebbe essere da qualche parte". Illuminò di nuovo la sua bacchetta mentre rovistavano tra i cassetti della ragazza.
Ad un nuovo gemito, Harry chiuse gli occhi quasi agonizzante. Era... era... non aveva parola per descrivere quello che stava provando; sapeva solo che non era naturale.
"Trovato!"
"Usciamo di qui! Ficcati sotto, Ron!"
"Questo vale anche per te" Ribatté l'altro, seccato e imbarazzato.
Coperti ben bene dal vecchio mantello, Harry aprì leggermente la porta della stanza della ragazza, giusto lo spazio necessario per passarci in fila indiana. Gattonarono, cercando di non fare il minimo rumore. Alla prima occasione sgusciarono dietro il pesante divano di velluto. La coppia era sdraiata proprio davanti al fuoco: c'erano solo un vecchio tavolino e quel divano a separarli da loro.
"Problema".
"Dobbiamo farlo, Ron". La loro unica speranza era che Hermione e il suo ragazzo fossero troppo occupati da notare che la porta della stanza della Grifondoro si era misteriosamente aperta, senza parlare di quando sarebbe toccato alla porta d'ingresso.
Harry trasse un profondo sospiro e provò ad avvicinarsi un pò alla porta. Uno scricchiolio sordo. Quella non era decisamente la loro serata.
"Che c'è?" Il ragazzo si era fermato.
"Mi è sembrato di aver sentito qualcosa".
"Mrowl"
"Hmm, era solo Grattastinchi. Povero piccolo deve sentirsi trascurato" Ridacchiò 'Mione.
"In questo momento sono io a sentirmi trascurato".
Harry chinò lo sguardo per vedere Grattastinchi ai suoi piedi. Il gatto fece schioccare la lingua e indicò con la coda la porta. Li avrebbe aiutati a scappare, ne era certo.
Decisero di attendere ancora qualche secondo affinché loro fossero nuovamente troppo concentrati su quella cosa che non riuscivano nemmeno a nominare per accorgersi di nient'altro. Ron era buffo: fissava stoicamente la porta, il suo pomo d'Adamo che faceva su e giù. Tentò nuovamente di muoversi.
Un altro gemito, seguito da uno decisamente più maschile.
Il rosso gli afferrò la mano e la strinse con forza. Lo schiacciò contro la stoffa del divano e lo trattenne per la tunica. Che diavolo aveva?
Harry sapeva di non dover guardare ma lo fece.
Pelle sudata che mandava riflessi di miele quando illuminata dalle fiamme del camino. Piccole mani che si aggrappavano con forza ad una schiena atletica che bloccava gran parte della loro visuale. Capelli scuri sul folto tappeto d'oro e rosso. Gambe che si intrecciavano sotto le pesanti coperte verdi. Corpi che si cercavano e sfioravano. Espressioni estasiate sui loro volti.
Per il moro fu un pugno allo stomaco, ma non capì subito perché l'amico l'aveva fermato. Il corpo di Hermione scompariva sotto quello del suo amante; strano ma provò quasi una fitta di gelosia. Il ragazzo di 'Mione sembrava pallido di carnagione ma non era facile distinguere bene alla poca luce del camino. Era alto, le sue gambe uscivano di parecchio dalla coperta con cui si facevano scudo. I muscoli delle sue braccia si flettevano agili mentre si chinava a baciare il seno della sua ragazza. Poi Harry lo vide. Vide quel viso, semi-nascosto da piccole mani che gli carezzavano i capelli, muovendosi al ritmo lento delle sue spinte... Malfoy...
Pelle bianca, eterea, candida come la porcellana si fuse con una più scura e dorata. Erano come il sole e la luna.
Le loro mani ovunque... Mani che toccavano, afferravano, accarezzavano. Poteva sentire i suoi capelli di luce tra le dita, quella leggera barba setosa che gli incorniciava il viso, le sue dita che le accarezzavano lo stomaco.
Chiuse gli occhi, in un muto grido d'estasi, la bocca di lui che le baciava avida il collo, le guance, il petto. Un fuoco familiare ma al tempo stesso sconosciuto stava ardendo dentro di lei, minacciando di consumarla.
La strinse ancora di più. Le sue spinte s'erano fatte più lente, profonde, tutto pur di prolungare quella passione che gli riscaldava l'anima.
I suoi gemiti la facevano sussultare, quelle grida arrochite dalla passione che le sussurrava all'orecchio quando si confondevano con le sue mentre tentava di riportare aria nei suoi polmoni. Draco era tutto intorno a lei, dentro lei... in ogni respiro... in ogni colore... era impossibile dire dove finiva uno e iniziava l'altra, era il loro segreto... un segreto che avrebbero custodito fino alla fine dei tempi, l'unica cosa che permetteva loro di restare sani in un mondo impazzito...
Due grida si fusero come un solo respiro, seguito da una soffice risata argentina e una più profonda...
"Oh, mio Dio!" L'imbarazzo era alle stelle.
Draco crollò stanco ma felice su di lei. Tremava incontrollabilmente.
"S-stai b-bene?" Riuscì a sussurrare non appena poté nuovamente usare la sua voce. Era roca, flebile ma non le importava affatto. Lui si limitò ad annuire. Non riusciva a fare altro.
Si scostò da lei e si lasciò cadere al suolo. Il sudore che bagnava ogni centimetro del suo corpo d'alabastro. Respiravano a fatica.
Trascorsero momenti interminabili in cui nessuno dei due riusciva anche solo a pensare di poter muoversi, le loro menti, i loro sensi, ancora avvolti e paralizzati dalle piaghe del piacere. Il tempo aveva smesso di scorrere.
Poggiò contenta il volto sulla spalla del suo ragazzo mentre Draco la stringeva al suo petto, sistemando per bene le coperte per non farle prendere freddo. Anche se era impossibile sentire freddo in quel momento. Sudati, accaldati e felici... Non era mai stato tanto speciale...
Lui le baciò la fronte e le scostò con delicatezza i capelli umidi dal viso. "Buon compleanno, Hermione". Mormorò.
"Grazie". Gli sfiorò le labbra, con una tenera carezza. Si teneva stretta a lui, in un modo tale che non ci fosse nemmeno un centimetro a separarli. Non avrebbe potuto sopportarlo... and un solo millimetro sarebbe stato profondo come un baratro.
"Contenta di aver passato questo pomeriggio con me, anziché con Potty e Lenticchia?" Le sussurrò all'orecchio, lanciandole il suo ghigno più malizioso. Aveva proprio intenzione di affondare il dito nella piaga. Non gli piaceva perdere... affatto.
"Hmm" fece finta di pensarci un pò su. "Abbastanza. Ti sei fatto perdonare".
"E di cosa, di grazia, avrei dovuto farmi perdonare?" Le chiese scettico.
"Non vuoi ammettere che sei geloso" Era difficile parlare mentre le mani lascive di Draco le accarezzavano lo scalpo in quel modo, intrecciandosi tra i suoi capelli. "Così finiamo sempre col litigare e non mi piace". Si sollevò a malapena per perdersi in quegli straordinari occhi grigi. Quella sua espressione corrucciata era adorabile, pensò lui ancora una volta.
Una rabbia possessiva e incontrollata s'impadronì di Harry ma quando Hermione gemette ancora essa si dissolse di colpo.
Hermione non era stata costretta né era infelice. La ragazza era la strega più in gamba che conosceva e se aveva scelto Malfoy, dovevano almeno concedergli il beneficio del dubbio.
La baciò con foga prima di farla stendere su di sé. "Noi non litighiamo". Affermò, deciso, facendola sorridere. "Ci diamo solo dentro con i preliminari". Precisò.
"I preliminari?" Era allibita. Erano quelli i loro preliminari?
Il biondo annuì. "Se avessimo litigato per davvero a quest'ora saremmo entrambi in infermeria dalla Chips. Quindi, senza alcun dubbio, credo di poter affermare con certezza che quelli erano proprio preliminari. Che ti aspettavi? Coccole e smancerie come una coppia normale? è di noi che si parla, tesoro".
Hermione annuì, convinta strano ma vero da quella logica assurda ma che in realtà rispecchiava in pieno il motivo che li aveva spinti fino a lì. Tornò a stendersi sul petto del Serpeverde. Le mani di Draco si erano ora spostate sulla sua schiena, massaggiandola lenta. 'Mione sospirò.
"Che c'é?" Le chiese, preoccupato.
Lo baciò teneramente. "Niente. pensavo solo che quello che dicono le altre ragazze sia vero: il sesso dopo un battibecco è senz'altro il migliore. Più passionale". Aveva di nuovo assunto quella sua aria da So-Tutto-Io e questo lo fece ridere. Come faceva ad essere così seria in una situazione come quella?
"Dicono sul serio così?"
"Hmm hmm".Teneva gli occhi chiusi in una sensazione perenne di estasi suprema.
"Beh, allora qualche volta dovremmo provare". Respirò a pieno il buon profumo di quei riccioli che ricadevano sul proprio petto e tornò a giocherellare con quei boccoli che lo facevano impazzire.
"Provare?" Non riusciva a staccarsi da lui. "E fino ad ora cosa avremmo fatto? Sei tu l'esperto, o sbaglio?"
"Perché, cosa credi che abbiamo fatto fino ad ora? Solo sesso?"
Hermione era confusa."C'é dell'altro?"
"E tu saresti la strega più brillante di questa generazione? Sai, mi deludi. Quello che abbiamo fatto ieri nel ripostiglio delle scope era la classica definizione di sesso. Oggi era qualcos'altro". Se voleva stuzzicarla per bene, aveva centrato il segno.
Harry era diventato rosso come un incendio in piena estate mentre Ron sembrava sul punto di vomitare.
"Ah, davvero? Bene. Allora, Mr- Dizionario-Umano, come spiegheresti quello che abbiamo appena fatto? Mi sai dire la differenza?"
"Hmm, vediamo. Fare sesso: verbo. Quando due o più corpi sono uniti da una selvaggia e insana passione. Partecipare in un'azione in cui i partners provocano il piacere nell'altro attraverso il dolore e la forza. La seduzione ne è un parte fondamentale. Già. Questo è quello che abbiamo fatto ieri. Anche se qualsiasi atto di accoppiamento viene genericamente definito sesso. Fare l'amore è più gentile e di solito include i "Ti amo".
"E scopare?" Voleva proprio vedere dove quel discorso andava a parare.
"Questo è facile. Scopare è come i ragazzi chiamano quello che fanno con le loro ragazze quando parlano tra loro... a meno che non siano dei ragazzi volgari, come me e Blaise... che occasionalmente lo chiamano fottere".Vide il suo volto rabbuiarsi impercettibilmente. "Ma, visto che la parola a te non piace, non la uso più. Perché che facciamo l'amore o sesso, sei sempre meravigliosa". Rispose corrucciando un pò le sopracciglia, in quel suo modo unico.
"Ok" Non poteva arrabbiarsi se la conversazione aveva assunto tratti un pò volgari perché era stata proprio lei a chiedergli di essere sempre sincero. Lo aveva pregato di farla partecipe di cosa gli passava per la testa, qualsiasi pensiero, e lui aveva sempre tenuto fede alla parola data. "Allora, mi vuoi dire come lo definiresti questo?"
"Non ne ho la più pallida idea. Magari semplicemente: Paradiso". Ammise.
Ron stava per urlare qualcosa di osceno ma il moro gli tappò prontamente la bocca. Chi avrebbe potuto immaginare che Malfuretto potesse diventare così melenso. Che schifo!
Draco inclinò la testa sul tappeto e socchiuse gli occhi, beato. Era in momenti come questo che sentiva di amarlo ancora di più.
"Forse dovremmo andare" Gli disse dopo alcuni attimi interminabili. Non potevano rischiare che qualcuno li venisse a cercare e diffondesse la notizia. Finché non fossero usciti da scuola dovevano, ahimé, continuare a mantenere il loro segreto.
Lui scosse la testa, con gli occhi sempre chiusi. "Manca ancora il tuo regalo".
"Draco, non dovevi..."
"Shh". Prima che potesse aggiungere altro la fece alzare a sedere gentilmente mentre si allungava a frugare nella tasca della sua tunica. Quando trovò quello che stava cercando il suoi occhi grigi si illuminarono. "'Mione, chiudi gli occhi e dammi le mani".
Lei fece come le aveva detto e poté sentire qualcosa di piccolo e quadrato venire poggiato fra le sue mani. Tentò di aprire gli occhi ma lui la fermò.
"Potrai aprirlo solo se risponderai un sincero sì a tre domande".
"Ok". Ora era ancora più curiosa.
Il Serpeverde si schiarì la gola e con voce profonda e professionale cominciò. "Numero 1. Sono il ragazzo più attraente e simpatico che tu abbia mai conosciuto?"
"Draco?!" Erano queste le domande? Cercò di non ridere.
"Su rispondi!" La rimproverò impaziente.
"Sì" Era stata una risposta quasi gracchiata mentre si sforzava con tutte le sue forze di non ridergli in faccia.
"Numero 2. Sono decisamente, e sottolineo decisamente, un giocatore di Quidditch migliore di Potty, Lenticchia e in generale dell'idiota Broccolo Krum?"
"Non credi di stare esagerando?"
"Affatto. E allora?"
"Sì" Continuò accondiscendente.
"Numero 3. Hermione..." La sua voce s'era d'un tratto fatta seria e quasi impaurita.
"Hmm" Continuava a tenere gli occhi chiusi ma le mani del suo ragazzo s'erano fatte d'improvvise gelide.
"Hermione Jane Granger... vuoi sposarmi?"
Sposarlo? Doveva essere impazzito! Doveva essersi bevuto il cervello se si aspettava che 'Mione l'avrebbe sposato. Ron continuava a picchiettarsi la fronte, completamente shockato. Harry era convinto che il suo amico fosse sull'orlo di un attacco di cuore.
Quella domanda la lasciò senza fiato. Spalancò gli occhi per trovarsi tra le mani un piccolo astuccio nero. Lo aprì. Un piccolo cerchio d'oro incastonava tre piccole pietre verdi e bianche... i colori dei Serpeverdi. Era bellissimo.
Draco la guardava. Beh, non c'era un'espressione precisa per esprimere le mille emozioni che gli balenavano in viso e a vederlo così, innocente e indifeso, le pareva proprio un bambino. Nulla a che vedere con la meschina e gelida maschera da bastardo che portava ogni giorno sulle scene di Hogwarts mentre rappresentava lo sleale Principe delle Serpi.
"Non... non hai ancora risposto alla mia domanda". Giocherellava con un lembo della coperta che copriva la sua virilità, alzando di tanto in tanto il suo sguardo speranzoso su di lei.
Sentì le lacrime solcarle il viso ma nessuna parola riusciva a liberarsi. Il cuore le batteva a mille.
"N-non... non devi rispondermi per forza..." Prima che potesse aggiungere altro gli era saltata tra le braccia, coprendo tutto il suo viso di baci.
"Sì, sì e ancora mille volte sì!" Iniziarono a rotolarsi su quel tappeto, ridendo felici e spensierati. Baci piccoli si fondevano a mille baci roventi finché furono dimentichi dell'intero mondo che li circondava.
"Voglio morire, Harry". Biascicò. "Ti prego, uccidimi".
"Ti toccherà fare altrettanto, Ron. Inizio a sentire la mancanza del vecchio Voldie".
"Aspetta, voglio farlo bene" La fece sedere ancora una volta ed estrasse l'anello dalla scatolina. Sollevò la mano sinistra della sua ragazza e la baciò con riverenza prima di porle quel suo segno d'amore sull'anulare. Le sue grandi mani bianche stavano lentamente riacquistando calore ed Hermione non poteva credere che tutto questo stesse realmente succedendo.
"Ma, la tua famiglia?" La guerra era finita ma certe cose non erano cambiate. I purosangue restavano purosangue e le mezzosangue, come lei, sempre su un gradino più in basso.
"Sei tu ora la mia famiglia". S'abbracciarono ancora mentre lui sorrideva felice fra i suoi capelli castani. "Insieme, naturalmente, ad almeno una dozzina di figli che ho in programma di avere con te".
"Cosa?!" Si staccò da lui di scatto, squadrandolo quasi si fosse trovata davanti un alieno.
"Beh, che c'è. Se ci sono riusciti i Weasley a scodellarne una mezza dozzina, non dovremmo avere problemi, ti pare?". Come diavolo faceva a sorridere in quel modo così, così, infuriante era un mistero per lei.
"Come non detto". Digrignò i denti. "IO AMMAZZO PRIMA LUI!!!"
Gli saltò addosso e lo bloccò a terra. Dannazione a Ron e al suo essere così schifosamente alto.
"E come pensi di fare a mantenere dodici figli?"
Stavolta la sua espressione s'era fatta molto seria. "Ho trovato un buon lavoro e riusciremo a cavarcela, non temere. Io... io posso farcela. Non ho più bisogno di Lucius. Posso farcela". Per quanto sembrasse convinto aveva un'esigenza disarmante della sua fiducia.
"Sì" Sapeva, aveva la certezza, che sarebbe andato tutto bene. "Sì, possiamo farcela". Gli sorrise maliziosa. "Una dozzina dici? E cosa ti fa credere che io sia d'accordo?" Lo sfidò.
"Andiamo, Hermione". Come faceva a non vedere una cosa tanto ovvia. "Con un corpo come questo, chi è che si arrenderebbe al primo tentativo?" Le disse mentre un certo qualcosa faceva sentire prepotentemente la sua presenza contro la gamba della Grifondoro.
"Oh, tu!" Lo spinse via facendolo ricadere all'indietro. "Ma non pensi ad altro?".
"Occasionalmente... sì, occasionalmente sì. Tipo al denaro, al Quidditch, a malmenare qualche moccioso Grifondoro... Ma non mi pare che tu te ne sia mai lamentata!"
Hermione si limitò a sbuffare. Si avvolse ben bene nella coperta per poi alzarsi e dirigersi a piedi nudi verso il bagno. "Vado a preparare un bagno. TU sta buono!"
"'kay" Continuava a restare a terra osservando il soffitto e sorridendo come un idiota. Da lì a cinque minuti l'avrebbe raggiunta per il round numero due.
Non appena sentì la porta del bagno chiudersi dietro di lei, la sua espressione tuttavia si indurì di colpo.
"Ron, Ron!" Harry tentò di far riprendere l'amico dallo stato catatonico in cui era piombato per tentare finalmente di svignarsela. Il rosso era livido. Una vena sulla sua testa continuava a pulsare ritmicamente e i suoi denti erano conficcati nel labbro inferiore fino a farlo sanguinare. Lo scosse ancora e quando, infine, l'altro sembrò reagire gli fece cenno di prepararsi a muoversi.
"Hey, l'ha dietro! Vi consiglio di darvi una mossa. Hermione potrebbe accorgersi di voi da un momento all'altro e, di certo, non voglio essere io a provare a spiegarle perché diavolo ci stavate spiando!" La voce di Malfoy li gelò, paralizzando ogni loro muscolo. Il fiato si prosciugò dai loro polmoni.
Lui sapeva...
Harry si alzò lentamente facendo cadere il mantello, gli occhi spalancati. Non potevano scappare quindi tanto valeva la pena affrontare il biondo una volta per tutte. Ma come diavolo aveva fatto ad accorgersi di loro?!
Un lampo rosso scattò al suo fianco, un lampo rosso che si preparava a saltare addosso al biondo ma che, però, fu pietrificato in un batter d'occhio.
"Immobilus". Il moro si voltò di scatto. Malfoy se ne stava comodamente seduto sul tappeto, coperto a stento dalla vita in giù da una semplice e striminzita coperta, con la bacchetta puntata verso Ron. Il rosso era rimasto immobilizzato mentre cercava furiosamente di estrarre la bacchetta con il viso ancora contorto in un accenno di un urlo animale. Rapido, estrasse anche lui la bacchetta e la puntò contro il Serpeverde. Dal bagno proveniva un canticchiare leggero e lo scorrere scrosciante dell'acqua.
"Che diavolo hai fatto!" Ringhiò pronto alla lotta.
"Le piace sempre cantare quando fa il bagno" Indicò con un cenno la porta vicino alla sua stanza. "Ma non è di certo così sprovveduta da non accorgersi di tre ragazzi che si azzuffano,e credimi, non la prenderebbe affatto bene. Soprattutto se due di loro l'hanno appena intravista nuda in una situazione... come dire... un tantino imbarazzante. Quindi ti consiglio di parlare a voce bassa ". Sorrise, malevolo. La bacchetta che fu calata con fare noncurante. Harry non poté che fare altrettanto. Prima di posarla del tutto, il biondo recitò un piccolo incantesimo insonorizzante. Meglio non correre rischi.
"Allora, parliamo, Malfoy". Continuava a restare lì, in piedi, rigido, ma il biondo non ne sembrava per niente impressionato. Si portò un ginocchio al petto e vi poggio il mento con fare pensieroso.
"D'accordo".
"Che cavolo sta succedendo?!"
"A me sembra chiaro. Ho appena chiesto alla mia ragazza di sposarmi. Credo che questo sia un fatto ovvio anche per uno cieco come una talpa come te, Potter". Il serpente minacciava, sibilava, attaccava, si ritraeva, ma non perdeva mai il controllo sulla situazione.
Il Grifondoro parve calmarsi un pò. Se voleva la verità, infuriarsi non sarebbe servito a nulla. Guarda che fine aveva fatto Ron. "Da quand'è che va avanti questa storia?"
"Dalla guerra". Lo sguardo di Malfoy si fece remoto. "Da quando siamo entrambi stati catturati dai Mangiamorte. All'inizio ci siamo fidati l'uno dell'altra solo per sopravvivere... Poi le cose sono cambiate..."
"Se è uno dei tuoi stupidi piani per vendicarti, giuro che te la faccio pagare, Malfoy! Pensi che ti lasci sfruttare 'Mione in questo modo?". Lo minacciò.
"Lo sai, Potter?" Il biondo portò le braccia all'indietro, appoggiando il suo peso su di esse. "Sei senza dubbio la persona più egocentrica e narcisista che conosco. Mi spiace darti una cattiva notizia ma non tutto il mondo gira intorno a te. Ho chiesto ad Hermione di sposarmi perché l'amo e non ho intenzione di continuare a vivere la mia vita senza di lei al mio fianco".
"Allora, come mai continuate a mantenere il segreto? Cosa le puoi offrire tu! Un futuro in una famiglia di purosangue che la disprezzano?"
Malfoy rise. "E lasciare che voi la faceste sentire in colpa per l'amarmi... Lasciare che la feriste: imponendole di scegliere fra voi e me? Perché, credimi, è ciò che sarebbe sicuramente accaduto. Non è colpa mia se siete talmente ciechi da non vedere quello che vi sta sotto il naso. Se siete davvero i suoi migliori amici, com'è possibile che non vi siete accorti di ciò che le stava succedendo. Siete solo degli idioti"
A quanto pareva, Malfuretto aveva centrato il noccio del problema. Lo aveva centrato in pieno.
"Quanto alla questione dei purosangue... Credevo che lo sapessi, Potty. Ma si vede che la notizia non ti è ancora giunta. La mia famiglia mi ha ripudiato. Anche se ho salvato il culo di Lucius dal carcere a vita, il mio adorato paparino non può perdonarmi di essermi schierato contro il suo preziosissimo signore Oscuro. è dall'inizio dell'anno che lavoro part-time al ministero per mantenermi. Strano che Arthur Weasley non te l'abbia detto. Mi sarei aspettato che tu e Lenticchia avreste dato una festa!" I loro sguardi s'incrociarono ed Harry, forse per la prima volta, si chiese chi era quel ragazzo che gli stava davanti. "Tutto ciò che mi rimane della mia vecchia vita è solo il nome Malfoy. Il resto me lo sono guadagnato con le mie forze".
Il Grifondoro non sapeva cosa rispondere.
"Hey, Draco? Va tutto bene? Non hai voglia di fare un bagno con me?" La voce di 'Mione li scosse da quella loro guerra di sguardi. Sciolse l'incantesimo insonorizzante.
"Si, arrivo, tesoro" Le rispose senza staccare gli occhi dal moro. "Ma non era tu che mi avevi detto di starmene buono?" Hermione doveva aver detto qualcosa di sconcio, perché sentì il rumore di qualcosa che sbatteva contro la porta. Si alzò lentamente, coprendosi i fianchi con la coperta e si diresse verso la porta. "Prendi Weasley e sparite!" Non si voltò nemmeno. "E, domani, quando vi dirà che ci sposeremo, comportatevi da gentiluomini e da buoni amici. Sorridete e fate finta che siete contenti per noi." Sparì oltre la porta del bagno.
"Coerenza il tuo nome è donna!" Fece finta di lamentarsi.
"Ah, sta zitto, Malfuretto" Hermione stava ridendo di cuore.
Il grosso gatto miagolò uno strano e complicato suono e il ritratto che fungeva da porta d'ingresso si spalancò. Con un rapido gesto, Harry punto la bacchetta contro Ron e, con un Wingardium Leviosa, se lo trascinò via, verso il loro dormitorio. Non sarebbe stata una buona idea liberarlo nella stanza dei capo-scuola.
Per tutto il tragitto non fece che pensare alle parole di Malfoy.
Come previsto il rosso iniziò la sua sfuriata non appena fu libero di parlare. Il moro tentò di dirgli di lasciar perdere ma era sicuro che la cosa non era finita lì. Se Ron non stava attento, rischiava di distruggere la sua amicizia con la strega. Dopotutto, come il biondo aveva annunciato, era solo questione di ore prima che il segreto di 'Mione uscisse allo scoperto.
Dopo che il Weasley uscì dal dormitorio come una furia, Harry si sedette nella sala comune a pensare. L'immagine di 'Mione e Malfoy, le parole e la sincerità del Serpeverde non volevano lasciarlo in pace.
Sorrise, realizzando una grande verità.
Non era stata un'immagine disturbante. Semplicemente una piena d'amore...
<<"Fine">>
______________________________________
Note: mentre lavoro al prossimo capitolo della long-fic, giuro che ci sto lavorando appena posso, mi è uscita questa cosuccia. Non so se definirla lemon, però mi sembra che sia venuta bene. Mi scuso per il linguaggio un pò spinto ogni tanto ma... quando c'è vò, c'è vò. Non voglio essere nei panni di quei due quando 'Mione saprà cosa è successo. Immagino che Harry rimpiangerà davvero Voldemort.
Che dire: le parti in Book Old Stile si riferiscono a Draco ed Hermione mentre quelle normali sono le impressioni di Harry e Ron mentre loro... sono impegnati... Quindi, recensite che mi fa piacere.
Un' ultima cosa. Mia sorella è diventata una patita del film della Disney "Sky High: scuola di superpoteri". è carino e soprattutto offre dei buoni spunti per lavorarci. Fatemi sapere cosa ne pensate. Alla prossima!!!












 
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