CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -
Capitolo 1
-Haha-ue! Noi andiamo!-
Due ragazze, della stessa età, uscirono di corsa da una umile casa.
-State attente! Mi raccomando! E non fate tardi!- gridò loro un’anziana donna, apparsa sulla soglia, guardandole con affetto. –Eh, non cambieranno mai quelle due.- sospirò e rientrò in casa.
***
-Sango! Corri! Siamo in ritardo!- disse una delle due ragazze, dai lunghi capelli castani lasciati sciolti sulle spalle.
Sango accelererò la corsa, mentre l’altra restava leggermente indietro.
-Dai Kagome! Muoviti! Kagura si arrabbia sul serio stavolta!-
Quando giunsero nei pressi del fiume, videro una figura femminile stagliarsi di fronte a loro, a pochi metri, con le mani sui fianchi e l’espressione scocciata.
-Mi raccomando! Fate con più calma! Ho tempo da perdere, io.- le salutò la giovane, evidentemente seccata.
Le due sorrisero timidamente, un po’ imbarazzate.
-Scusa Kagura! Abbiamo perso troppo tempo facendo colazione!- si giustificò Sango, gettando la lunga coda di cavallo dietro le spalle.
-Infatti!- confermò l’altra, annuendo –e comunque, buongiorno anche a te. Si abbiamo dormito bene, grazie, e tu?- la prese in giro, scoppiando poi a ridere vedendo la sua faccia imbronciata.
-Molto spiritosa.- commentò, sbuffando.
-Dai Kagura, non te la prendere!-
-Ragazze,- Sango attirò la loro attenzione –ci pensate? Con oggi sono dieci anni che ci conosciamo…possiamo dire che la nostra amicizia è storica!-
Kagome ridacchiò, abbracciando la sorella. –Hai ragione sorellina! E pensare che è tutto merito di Kirara!-
Il silenzio cadde tra di loro; tutte e tre intente a ricordare quel lontano giorno che, nonostante avessero solo otto anni, era impresso a fuoco nella loro mente.
La nekomata, con loro fin da cucciola, si era allontanata dal villaggio durante la notte. Sango si era svegliata e, non vedendola, era scoppiata a piangere, disperata. L’avevano cercata tutto il giorno, dalla mattina alla notte successiva, senza trovarla; e, quando la bambina aveva ormai perso le speranze, Kagura aveva riportato a casa il demone, dicendo di averla trovata vicino al palazzo dove lavorava la madre.
-A proposito,- cominciò Kagura, - dov’è Kirara? Non la vedo in giro.-
-Oh! Gli sterminatori del villaggio mi hanno chiesto di portarla con loro. Un aiuto in più non guasta mica! E poi, lo sanno tutti che la mia Kira è fortissima.- sentenziò Sango, orgogliosa di ciò.
-Si si, lo sappiamo. Non fai altro che ripetercelo!- la smontò la sorella, scoppiando poi a ridere.
-Beh, che ne dite di fare un giro nella foresta? Non ho intenzione di restare qui, ferma a far nulla tutto il giorno.-
-Ma si! Andiamo!- acconsentirono le due, entusiaste. –E’ da un po’ che non ci andiamo!-
Si incamminarono, mentre chiacchieravano, ricordando i bei tempi passati, prima che ognuna iniziasse il proprio cammino, anche se erano comunque rimaste insieme. Amiche nonostante fossero così diverse.
Kagome, la più piccola di tutte, aveva una innata abilità nel maneggiare l’arco. La sua mira era perfetta; riusciva a scagliare una freccia con una precisione e una velocità impressionanti. Inoltre, fin da piccola, aveva mostrato delle forti capacità ‘spirituali’, segno caratteristico delle sacerdotesse. Kaede, la loro madre adottiva e sacerdotessa del villaggio, era molto felice di ciò, e le aveva consigliato di seguire la sua stessa strada. Ora infatti, la ragazza stava studiando per diventare una brava miko, per poi prendere, un giorno, il posto della madre.
Sango invece, sorella maggiore, un po’ più chiusa e diffidente, amava combattere e difendere i più deboli. Per via di questa sua inclinazione particolare, fin da subito era stato chiaro che sarebbe diventata una taiji-ya.
Kagura, più grande delle amiche di due anni, lavorava nel palazzo all’interno della foresta, nascosto dalla vegetazione, la cui ubicazione non era nota a tutti, ma solo ai ‘dipendenti’ che, di solito, abitavano direttamente lì. La ragazza si era rifiutata di trasferisci là; lei insisteva nel dire che non voleva allontanarsi dalla famiglia e dalle amiche, ma le altre due era convinte che ci fosse un altro motivo, anche se continuava a negarlo.
-Sango, sai quando verrai chiamata a svolgere la tua prima missione come sterminatrice?- chiese la sorella, cercando di nascondere l’apprensione.
-Non lo so…spero presto! Ormai ho finito l’allenamento, e non dovrebbe mancare molto.-
-Ma non sei preoccupata?- chiese la più grande, in ansia quasi quanto la miko.
-Ma no! Perché dovrei? Non sarò sola, e sono in grado di affrontare un demone! Ho hiraikotsu e, in caso disperato, la spada.- concluse risoluta, indicando l’arma che aveva appesa al fianco. Non si allontanava mai da casa senza di essa. Hiraikotsu era troppo grande ed ingombrante per portarlo durante una semplice passeggiata, ma la spada era leggera e maneggevole: assolutamente perfetta.
-Come vuoi…io sono un po’ preoc…-
Le tre ammutolirono improvvisamente. Avevano sentito un rumore; il fruscio della vegetazione, e lo scricchiolio tipico di un ramo spezzato.
In silenzio, cercando di non fare alcun rumore, anche minimo, si acquattarono tra i cespugli e il groviglio di rami ed erba creato dalla bassa vegetazione. Rimasero in ascolto, cercando di identificare la natura del suono. Esclusero subito un animale selvatico: il rumore era troppo regolare. Sembravano dei passi, e si stavano facendo sempre più vicini.
Restavano solo due ipotesi: o era uno youkai o un ningen, ma, in entrambi i casi il problema che si poneva era lo stesso: nemico o amico?
Continua…
Allora? Che ve ne pare? Per ora ho avuto modo di rivedere solo il primo capitolo, ma conto di modificare anche il secondo entro breve!
Lasciatemi qualche commento se volete! Consigli, critiche e altro sono ben accette!!
a presto
kiss
hime-chan
|
|
kagome-chan93 - Voto:
p.s.se ti va puo dare un'okkiata alla ma ff every day with you? ti saluto ciao ciao^^
Brava, bel chappy!! continuala eh!!! a presto!!! byebye