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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Videogiochi
Dalla Serie: Final Fantasy X
Titolo Fanfic: MY LAST NIGHT HERE WITH YOU
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: hastue- galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 28/04/2006 13:24:10

rikku in lotta contro se stessa per un`amore impossibile
 
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MY LAST NIGHT HERE WITH YOU
- Capitolo 1° -

My last night here with you

Di Hastue


Chiudi gli occhi, non ci pensare Gioia…. Come diavolo faccio a non pensarci? La cicatrice che gli solca il volto, lo sguardo truce i capelli già grigi. Quegli occhi coperti dagli occhiali sempre freddi e indagatori, la voce, profonda, baritonale,le mani grandi, protettive.
Quello era quello che vedevano gli altri ma io ci vedevo anche dolcezza sincerità, il tutto nascosto sotto quella dura scorza da guardiano….Auron…. perché?! perché doveva capitare a me? Io per te sono solo una stupida ragazzina,una bambinetta che ha paura dei fulmini, troppo vivace, troppo piccola… forse Lulù ha ragione, ti devo dimenticare?
A quel pensiero rabbrividii, vidi nuovamente il volto di Lulù contrariato, lo sguardo severo che poteva scavarti dentro e scoprire ogni tuo piccolo segreto; l’aveva capito, ma come non capirlo? Il mio sentimento era così palese… la mano della maga nera che mi teneva con forza per il braccio e mi diceva :”Sei solo una ragazzina, Auron e un uomo!! Che diavolo ti sei messa in testa? Non vedi come è difficile il pellegrinaggio di Yuna? Vuoi creare altri problemi forse?”
Avrei voluto afferrargli quelle stupide trecce e strappargliele con forza, come lei ora mi strapazzava. Yuna sempre Yuna…c’era solo lei in quel viaggio, era mia cugina, ma avevo incominciato ad odiarla. E perché Lulù non diceva nulla alla sua protetta e a Tidus? Loro che tubavano dalla mattina alla sera…
Lulù mi lasciò andare, la vidi allontanarsi per il capo in un ondeggiare di nere vesti. Io setai a fissare i volant dei mie pantaloncini verdi, alzai lo sguardo e i miei occhi incontrarono quelli di Yuna.
La figlia di Braska, mi guardava curiosa quasi con interesse scientifico, voleva forse appurare se una ragazza che ama un uomo avesse qualcosa di diverso? Rimasi in silenzio,un vago sorriso di convenienza stampato sulla faccia, giusto per salvare le apparenze e per passare da perfetta idiota. Tidus arrivò con passo dinoccolato abbracciò e mi guardò anche lui come si guardano i casi clinici con una nuova malattia. Sarei voluta andare da Yuna a raccontarle come mi aveva guardato quela volta, quando mi ero tolta la tuta e avevo svelato il mio volto la prima volta. Mi voltai e me li lascia alle spalle ; Wakka era alle prese con il fuoco da campo, non mi degnò nemmeno di uno sguardo; meglio così sarebbe stato dura sopportarlo, tra l’altro mi odiava perché ero un Albhed. Kimhari se ne stava in disparte, le braccia pelose incrociate sul petto, i suoi occhi incontrarono i miei, erano gli unici che mi guardavano benevolmente anche se le sue fauci restavano sempre chiuse.Auron, fortunatamente non aveva assistito alla sfuriata di Lulù, era andato a caccia…
Auron se solo tu non pensassi che sono solo una bambina, mi daresti forza, forza di rispondere a tono..di mostrare il mio vero io invece… Mi avviai verso la mia tenda, ne scostai i lembi ed entrai. Fissai per un istante la mia immagine ad un piccolo specchio che tenevo sempre con me, non mi sentii bella. Mi sedetti sul letto, mentre ripensavo alle dure parole di Lulù, mi stesi sopra la coperta e fissai per un poco i soffitto, dopo di che mi girai e affondai la testa nel cuscino, lo strinsi forte, come avrei voluto che quel ammasso di piume e cotone fosse Auron, aprii gli occhi e per un folle istante credetti che fosse stato davvero così, mi parve di sentire perfino il suo buon profumo, quello che avrei voluto sentire tutte le notti accanto a me, ma poi vidi il cotone bianco, sterile ,e cedetti alla disperazione.
Non so dire per quanto tempo fossi rimasta sdraiata con il viso affondato il quel maledetto cuscino, mi girava la testa e la sentivo pesante,riempita di pietre, ma in realtà non era quello a farmi stare male,era un peso sopra il cuore, la vergogna di uscire dalla mia tenda e sentirmi i loro sguardi addosso quasi fossi stata completamente nuda, erano le parole che LORO mi avevano detto,che mi avevano ridotto così, in quello stato in cui mi vergognavo profondamente di me stessa se solo Auron avesse saputo… di certo non si sarebbe limitato a dire :” e il suo destino”, si sarebbe arrabbiato, ne avrebbe dette di cotte e di crude su tutti…oppure… oppure si sarebbe fatto una risata, mi avrebbe guardato strano, come gli altri,in quel modo che odiavo. No, che pensavo! Auron non è cosi, è diverso da loro!l’avevo capito subito...all’inizio della piana dei lampi l’avevo sentito così vicino mentre mi accucciavo terrorizzata.
Avrei tanto voluto alzarmi, andare a cercarlo e baciarlo, dimostrargli il mio affetto davanti a tutti. Sì, sì sarebbe bello, ma ci hai pensato alle conseguenze Gioia? Lui ti respingerebbe e ti darebbe della pazza….
Scacciai quei pensieri e mi vergognai come una ladra quale ero. Venne Yuna a chiamarmi per la cena,in uno svolazzo di stoffa blu e maniche di kimono, nell’aria aleggiava il suo profumo alla rosa. la mandai via dicendo che avevo un forte mal di testa,lo feci anche per lei, perché se mi fossi alzata gliele avrei date di santa ragione, invocatrice o non invocatrice. Riannegai nella mia disperazione, che potevo fare? Io lo amavo veramente…ma lui….?lui? non volevo farmi trovare ancora in quella tenda, così vulnerabile. Alzai il fondo della tenda sfilando un picchetto che kimhari aveva piantato un po’ troppo a fondo nella terra e uscii silenziosa; mi inoltrai nella foresta, facendo finta di dirigere la mia attenzione alle farfalle e agli splendidi fiori che forse mandavano un profumo un po’ troppo penetrante, camminavo lentamente giocherellando con una delle mie trecce e…e…immaginavo….
“Rikkiu ti amo….” Gli saltai al collo e lo strinsi forte,le mie dia al contatto con quella schiena muscolosa; poi mi baciò, quelle labbra sempre serrate mi parvero così dolci …. i suoi capelli brizzolati così morbidi….le sue forti mani sul mio corpo, che mi accarezzavano dolcemente, i sospiri, il cuore che batteva troppo forte e….
”Sei solo una ragazzina, Auron è un uomo!!!” di nuovo Lulù che mi rimproverava, che batteva nella mia testa con malvagia insistenza, Lulù la parte della mia coscienza che non era imprigionata dal cuore che batteva nel mio petto…ora quella voce mi privava persino dei miei pensieri.la sentivo perfettamente, quella strega, sentivo le sue dita serrarsi intorno al mio braccio,le unghie affondare leggermente nelle pelle. Istintivamente mi misi le mani sulle orecchie per non sentirla,fu allora che gridai:” Lulù sei una strega!Yuna sei una gatta morta!Wakka sei un povero demente! Tidus tu mi hai illusa, sei un porco!!!E SOLO COLPA VOSTRA!” Il mio grido si disperse nell’aria attraverso le foglie, per un secondo i rumori della foresta tacquero.
Immaginai gli animaletti spaventati correre via e rintanarsi nelle loro ombrose tane. caddi al suolo senza forze, sentii la terra umida appiccicarsi ai palmi delle mie mani e sulle mie piccole ginocchia l’urlo mi aveva stremata, era incredibile quanto fossi fragile, me ne accorsi solo allora e se Auron non mi amava? Sicuramente, debole come ero sarei morta dal dolore…mi sarei lasciata morire di fame, stesa in un letto dalle lenzuola stropicciate. la voce di Lulù vibrava nella mia coscienza, nella parte delle cose che non si fanno, del tabù, ma a chi volevo darla a bere? Io sognavo, ma Auron di certo no, era inutile scaricare la colpa sul resto del gruppo, infondo che centravano? Lo facevano solo per il mio bene, però faceva male! Mi misi in piedi, e mi scrollai quella terra scura da dosso incominciai a correre per la foresta come un cerbiatto seguito dai cacciatori, sentivo il desiderio di muovermi, pensavo erroneamente che se mi muovevo, se facevo qualcosa sarebbe andato tutto bene. Le mie trecce battevano furiose sulla schiena, il mio respiro era affannoso mentre osservano il terreno che scompariva sotto i miei piedi. non sapevo che fare, chiusi gli occhi, non importava se sbattevo contro un albero,anzi. Forse sarebbe stato meglio, sarei svenuta e qualche mostro mi avrebbe divorata allora non ci sarebbero state code di fenice che mi potevano salvare, sarei stata resti per il trapasso…Alla fine andai contro qualcosa, ma non mi feci male, era qualcosa di caldo…
Pensai subito ad un mostro.. ero finita contro un ochu e mi avrebbe uccisa con il veleno e le spine, non avevo il coraggio di aprire gli occhi, ma il presunto mostro emanava un bel tepore, un buon profumo, toccai quella superficie con gli occhi chiusi le guance bagnate dalle lacrime che erano sembrate acido, mentre ci cadevano dagli occhi , il petto scosso dai singhiozzi.
Le mie piccole manine incominciarono a toccare un largo petto, si muoveva lento, in un profondo respiro andai più in su, non rendendomi bene conto di quello che facevo, completamente menefreghista nei confronti delle conseguenze. Ora toccai un viso, dei lineamenti burberi, un paio di occhialetti leggeri, una barba di qualche giorno ispida e dura, ormai la mia mente mi stava lanciando forti grida dall’arme, ma io le zittii come solo una sciocca può fare. Aprii gli occhi e mi vidi Auron davanti. Avevo le mie mani sul suo viso,appoggiate dolcemente sulle sue guance; avevo toccato il suo petto, e cosa più peggiore mi aveva vista piangere, e se era così vicino aveva anche sentito quello che avevo urlato!Le ritrassi come se fossi stata morsa da un cobra,mentre il veleno delle vergogna incominciava a intorpidirmi i sensi. Sapevo di essere diventata rossa come un piros, pronta ad esplodere se la pressione del sangue che mi rombava nelle vene fosse salita ancora.
Mi voltai in fretta e cercai di scappare, ma venni riacciuffata dopo neanche due passi dal forte braccio di Auron, sentii la sua grossa mano tenermi un una stretta gentile; mi fece voltare, chiusi gli occhi e li strinsi cercando di non pianger più, di darmi un tono non sapendo che così mi rendevo ancora più ridicola, tentai di non tremare più per il freddo che sentivo, non volevo guardarlo in faccia, non avevo il coraggio di sentire le sue dure parole, quelle che mi avrebbe inferto il colpo finale…restammo cosi, in silenzio lui che mi stringeva il braccio io che tremavo e lottavo contro le lacrime, per alcuni minuti, mi sembrarono ore…poi parlò, la sua voce bassa profonda e sempre calma, anche nei momenti più critici….:” bambina…” Ecco! lo aveva detto! per lui io ero solo una bambina e questo poteva solo significare una cosa: lui non mi amava, ero una stupida ragazzina... Piansi allora senza contegno credendo ormai tutto perduto, tremando come un gattino rimasto sotto la pioggia, incominciò veramente a piovere, le goccioline cadevano sottili come gocce di metallo fuso mescolandosi alle mie lacrime, sentivo la loro pressione sul mio corpo, bagnarmi i capelli e i vestiti. Poi Auron continuò :” Bambina.. perché piangi?” aprii gli occhi a fatica, dovevo dirglielo? Bhe Gioia perché prolungare l’agonia meglio una morte veloce giusto?! Giusto…Presi fiato i pugni stretti e il cuore che batteva furioso nel petto, come un mendicante affamato fuori da una porta.“ piango perché ti amo Auron!!!!!!!!!!!!”lui mi fissò un secondo, ero certa che avrebbe mollato la presa con poco garbo e mi avrebbe indicato la strada per tornarmene dal mio papi, sulla mia nave, dalle mie macchine; invece mi mise la mano dietro la schiena, sentii le sue dita afferrare leggermente la stoffa della mia maglietta e con un gesto veloce mi spinse contro il suo petto, potevo sentire il suo cuore battere, un brontolio sommesso oppure era solo il rumore della pioggia sulle foglie?
Smisi di singhiozzare e chiusi gli occhi piano lasciandomi cullare da quel bel suono…lo sentivo nell’anima e sentii il destino stendersi al limite come un filo di seta che sta per spezzarsi. lui si inginocchiò un po’ per, potermi guardare bene in faccia. Non so dove presi la forza, ma feci passare il mio dito tremante sul lungo taglio che gli aveva chiuso per sempre l’occhio destro, Lui mi tolse i capelli bagnati da davanti alla fronte, la mano piena di calli non era mai parsa così morbida. Allora fu magia, mi baciò, dio mio come baciava bene, sentii le sue calde labbra contro le mie accarezzarmi dolcemente e con le labbra la sua lingua, un bacio ricco di passione, cose se avesse anche lui trattenuto i suoi sentimenti per tanto tempo. Non mi importava della colossale differenza di età, di quello che l’intera Spira avrebbe detto su di noi; mi importava sentirlo vicino.
Ora anche l’altro braccio mi aveva circondata, e mi stringeva, mentre io venivo riscaldata piano piano, la pioggia finì in fretta, mentre noi continuavamo a baciarci come se fosse vitale quanto respirare. Ero finalmente, veramente felice. Non avevo più bisogno di nulla, non sentii nemmeno paura quando incominciò a slacciarmi la camicia, mi lasciai indietro tutti gli altri, non me ne importava nulla ora che sapevo che c’era lui con me… che mi avrebbe protetto fino alla fine, contro Sin e contro gli eventi. Gli diedi il mio primo bacio, la mia prima volta…la mia ultima notte di ragazza sola….

Dedicato a coloro,
che hanno un amore impossibile,
sappiano che la piuma del destino
a volte passa anche per i loro cuori….
The end
















 
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VOTO: (2 voti, 2 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 2 commenti
alerith - Voto: 21/04/09 08:23
quanto ci hai messo a farla? sembra veramente che vivi anche tu su spira, mi piace da matti quando nomini piros. e lulu? che dire, è una strega!!! io adoro rikku, spero di riuscire a leggere qualcos'altro su di lei. intanto complimenti!!!!!
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luni94 - Voto: 11/11/08 19:55
Bellissima.....Davvero!Hai descritto benissimo i sentimenti di Rikku e mi paice un sacco come ne hai delineato la natura e il personaggio.Non so come definirla,perchè dire che è stupenda è dire poco...Spero di leggerne altre.Ciaociao^^
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