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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto
Titolo Fanfic: HIGASI
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: yokovale-89- galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 24/04/2006 20:56:08 (ultimo inserimento: 09/07/06)

aveva visto quello che non avrebbe mai voluto vedere, lo aveva visto cadere e non rialzarsi…non si sarebbe rialzato mai più.
 
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OSCURARE LA LUCE
- Capitolo 1° -

AH! AHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!! XDDD
Che dire, sono tornata! ^O^
Ore di riflessione sul dilemma principale di uno studente con tre giorni di vacanza “faccio o non faccio i compiti?” mi hanno portato a mandare Platone al diavolo e cominciare questa fic…uniamoci poi il fatto che ne avevo cominciate non so quante che non ho mai finito, e si arriva ad un assurdo polpettone di pensieri mescolati con solamente un impulso, la scatola di pop corn che ti sta chiamando dall’alto della credenza della cucina e sembra dirti “aprimi, scaldami, mangiami!”.
Vi ho descritto come mi sento in vacanza…tanto i compiti finisco sempre per farli all’ultimo momento…
Speriamo almeno che la fic piaccia, mi raccomando, se arrivate alla fine, commentate!
Allora, per precisare, la fic l’avevo abbozzata non so quanto tempo fa. Nella storia Naruto è riuscito a fermare Sasuke, che è ritornato al villaggio. Ora Sasuke, Naruto e Sakura formano ancora il gruppo sette mentre Orochimaru mira ancora all’ultimo esponente degli Uchiha.
Probabilmente diventerà yaoi, e comunque ci sono accenni.
Uomo avvisato…
Buona lettura!

*=*=*=*=*=*=*=*=*=*

Capitolo 1: Oscurare la luce.

Appena gli era arrivata la comunicazione, da parte dei medici della clinica di Konoha, che il gruppo sette era rientrato dalla missione con feriti gravi, Tsunade si era immediatamente precipitata fuori dal palazzo dell’Hokage, diretta all’ospedale. A quanto gli era stato riferito nel poco spazio di una lettera, consegnatale da un uccello messaggero, quella che doveva essere una missione di classe B si era trasformata in A e vi erano state delle complicazioni che non venivano specificate ma che avevano determinato il fallimento della missione e lo smarrimento di un prezioso rotolo di Iwa (villaggio della Roccia)…ma non era quello che le premeva di più…solamente il fatto che su quattro membri patiti ne erano tornati tre sembrava occupare i suoi pensieri.
Con respiro ansante per la breve ma faticosa corsa oltrepassò la porta di ingresso, dirigendosi dubito verso il secondo piano, dove sapeva che portavano i feriti.
Nel corridoio bianco dall’odore di disinfettante vi era grande fermento, medici e infermieri trasportavano medicine e bende in due diverse sale operatorie mentre Shizune richiamava a gran voce infermieri, specialisti e i pochi componenti della squadra medica che non erano in missione.
<< Shizune!>> sbottò Tsunade, la mora si girò di scatto.
<< Tsunade-sama! Per fortuna è qui!>>
<< cosa è successo? Chi è ferito?>> chiese mentre si incamminavano entrambe verso la fine del corridoio.
<< Kakashi-san sta bene, è ferito in modo leggero. I due gravi sono Uchiha Sasuke e Haruno Sakura. La ragazza ha riportato una ferita profonda alla coscia destra e un semi avvelenamento da cianuro mentre il ragazzo ha degli effetti collaterali da abuso di chakra >>
<< si è sviluppato nuovamente il Tenfuuin? (il segno maledetto di Orochimaru. Nda)>> chiese la Quinta con una nota di preoccupazione. Sapeva anche troppo bene che quel sigillo logorava il corpo ad ogni utilizzo e per questo aveva proibito a Sasuke di utilizzarlo…se il ragazzo aveva deciso di rischiare, i loro avversari dovevano essere veramente forti.
<< si, ha avuto uno sviluppo quasi completo del primo livello, sfiorando quasi il secondo; Sasuke ha utilizzato buona parte del suo potere per ricreare velocemente il chakra ed ora non riesce a rinchiuderlo totalmente. Per ora il Tenfuuin si è ritirato del 60% ed è in calo >> finì Shizune proprio mentre arrivavano alla fine del corridoio candido. Tsunade poté notare, seduto sulle sedie in plastica con sguardo afflitto, Kakashi Hatake. Aveva un braccio fasciato dalla mano fino al gomito, una benda sulla testa leggermente insanguinata, il suo coprifronte in mano insieme ad un alto oggetto, che però la Quinta non poté riconoscere subito. Solamente quando fu più vicina al jonin, un bagliore roseo fra le mani di Kakashi le fece capire la cruda verità. L’unico ninja mancante all’appello era Naruto e il pendente che gli aveva regalato, come pegno di una scommessa fatta per stizza anni prima, era ora tra le mani inermi di Kakashi, che forse non si capacitava ancora di aver perso un suo allievo, guardando il vuoto di fronte a se.
Tsunade non diede retta all’improvvisa morsa allo stomaco che la colse, lasciandole un terrificante nodo in gola ed una terribile voglia di piangere. Se si fosse abbandonata allo sconforto, se avesse anche creduto solo per un momento che Naruto fosse morto, se avesse dato peso a questa evenienza…lo avrebbe ammesso e avrebbe dileguato la calma e il sangue freddo che un Hokage deve sempre avere.
Essere Hokage voleva dire anche questo.
Ma la verità, e lei lo sapeva, era che non voleva ammettere di averlo perso.
Camminò a testa alta verso il jonin, fermandoglisi davanti.
<< Kakashi, a rapporto >> disse fermamente. Hatake sollevò il capo lentamente, guardandola con occhi lucidi dalle lacrime. Forse per il fatto che poche persone lo vedevano piangere, forse perché non aveva mai perso un allievo (Sakura, Naruto e Sasuke erano i suoi primi) la voce con cui parlò all’Hokage era una delle più malinconiche mai sentite in tutta la sua breve carriera a capo del villaggio.
<< missione fallita, smarrimento del rotolo di Iwa e delle importanti informazioni che conteneva…>>
Mentre il jonin esponeva i fatti, altri ninja arrivarono correndo dal corridoio…la notizia si era sparsa molto velocemente.
Gai insieme a Lee, le tutine verdi riconoscibilissime, probabilmente avevano appena interrotto un allenamento per essere lì; dietro di loro, Shikamaru, Neji e Kiba di ritorno da una missione di livello C capitanata dal neo chunin. Poi ancora Ino e Hinata, che probabilmente erano in giro insieme.
<< COSA SUCCEDE?>> sbottò Gai con la sua solita irruenza.
<< come sta Sakura? E Sasuke-kun?>> chiese Ino con il fiatone.
<< Siamo appena tornati e ci è già arrivata notizia di un incidente grave cos-…>> ma Kiba si interruppe nel vedere l’espressione apatica di Kakashi…forse nemmeno Gai, il suo rivale per antonomasia, lo aveva mai visto in quello stato visto l’espressione che aveva in faccia.
<< TACETE! Siete in una clinica, un po’ di rispetto!>> li ammonì Tsunade, per poi ritornare su Kakashi << finisci >> ordinò imperativa.
<<…Haruno Sakura ferita gravemente…>> Ino sobbalzò leggermente.
<<…Sasuke Uchiha impossibilitato a continuare la battaglia…>> e dopo questo, una pausa. Kakashi dovette riprendere fiato, forse per controllare la sua voce e non farla sembrare troppo tremante…
<<…perdita di un membro del gruppo 7, Uzumaki Naruto…>> e fu questa la pugnalata finale al cuore dell’hokage e di tutti i presenti, che trattennero il fiato mancando di respiro.
<<…qualifica ninja di genin, appartenente al villaggio di Konoha, all’età di 15 anni >> concluse Kakashi come un automa.
<< che vuol dire “perso”…?>> chiese Neji non volendo assolutamente accettare quanto appena dettogli. Si avvicinò con uno scatto a Kakashi, superando la Quinta ancora stranita e incredula, e prese il jonin per il colletto della maglia nera, ormai stracciata, facente parte della divisa di Konoha.
<< CHE VUOL DIRE “PERSO”, EH?! COSA STAI INSINUANDO??>> urlò con tutta la rabbia che raramente dimostrava, ma che ora gli logorava il cuore. Per lui Naruto era una persona importante, aveva realmente creduto che potesse, quel semplice ragazzino, cambiare il clan Hyuga…ma ora? Ora che gli avevano detto che la luce che lo aveva salvato dall’oscurità era oscurata, scomparsa…in cosa avrebbe creduto? Furono solo tre parole quelle dette da Kakashi e proprio mentre Iruka arrivava correndo, i suoi passi che rimbombavano nel vuoto corridoio ospedaliero.
<< Naruto…è morto…>> disse in qualcosa di più di un sussurro <<…è morto fra le mie braccia…è morto sorridendo…come sempre…>>
Il maestro Chunin dovette fare leva su tutto il suo coraggio per non cadere a terra, ma spalancò la bocca appena questa frase fu elaborata dal suo cervello…Naruto…il suo ex allievo…morto?! Ma cosa voleva dire? Cosa stavano insinuando?!...non era possibile…non era possibile!
Tsunade non si mosse di un millimetro.
Hinata dovette aggrapparsi al braccio di Ino per non cadere a terra in preda ad un collasso.
Shikamaru si portò una mano alla fronte abbandonandosi pesantemente su una sedia della stessa fila di dove era seduto Kakashi mentre Kiba reggeva un Akamaru pigolante ripentendo a bassa voce: << non è vero…non è vero…Naruto…>>.
Neji perse la forza di aggredire Kakashi, perse persino la forza di trattenersi dal piangere. Si abbandonò a terra, in ginocchio anche se sorretto prontamente da un Lee in lacrime. Tsunade riprese in suo pendente, guardandolo per qualche istante prima che una lacrima cadesse sopra quel cristallo, pulendolo del sangue del suo precedente proprietario, ormai secco.
<< Naruto…>> sussurrò Kakashi <<…avrebbe voluto darlo a Sasuke…>> disse, rivolto al ciondolo. << Sapevo che era suo, Godaime-sama…l’ho restituito a lei, visto il grande valore >>
Tsunade lo guardò per un altro istante, per poi sospirare e rispondere, la voce malferma e il tono spossato: << se questo era il desiderio di Naruto, è tuo dovere esaudirlo. Io…non riuscirei nemmeno a metterlo, adesso…>> e lo restituì a Kakashi.
Un silenzio opprimente ricadde in quel corridoio e perdurò fino a sera tarda.
Ormai non si poteva più vedere la strada e gli alberi fuori dalle grandi finestre, la luce non filtrava più in quel corridoio…ad essa si erano sostituiti i neon.
Nessun altro era venuto quel pomeriggio, a parte i genitori di Sakura che ora aspettavano, tesi, sulle scomodissime sedie di plastica con un caffè fra le mani.
Con un leggerissimo rumore, la luce rossa della sala operatoria finalmente si spense.
Dopo qualche istante in cui tutti gli occhi erano puntati sulla porta, da essa ne uscì Shizune, l’aspetto trafelato e l’aria di chi è a corto di forze.
Si avvicinò al gruppetto, rivolgendosi prima ai signori Haruno: << Sakura sta bene. Le abbiamo dato un antidoto al cianuro e lei sembra reagire bene…non è in pericolo di vita. La ferita alla gamba è stata disinfettata e le sono stati applicati dei punti di sutura, non dovrebbe rimanergli una cicatrice molto grande ma avrà bisogno di riposo e non potrà riprendere gli allenamenti per almeno tre mesi >>.
La madre di Sakura tirò un gran respiro di sollievo mentre veniva abbracciata dal marito che si lasciava andare in un sorriso sollevato. Anche Ino e Lee sembrarono sollevati.
Poi Shizune si rivolse a Kakashi.
Non avendo genitori o parenti, l’unico che poteva essere informato delle condizioni di Sasuke era il maestro che li accompagnava.
<< Sasuke sta bene, non è in pericolo di vita. Il tenfuuin si è quasi completamente ritirato e, quando sarà totalmente chiuso, gli verrà applicato nuovamente il sigillo di controllo. Per ora riporta solamente lievi ferite, un’ustione alla mano destra e l’impossibilità di muovere il braccio sinistro. Appena si sarà ristabilito potrà riprendere le missioni >>
Dopo i vari convenevoli come scartoffie e permessi di ricovero, al gruppo venne dato il permesso di entrare nella camera dove i due ninja erano ricoverati.
Da un lato, in fondo ad essa, vi era il letto di Sakura. La ragazza era distesa e dormiente, la carnagione pallida, la fronte sudata. Una flebo pendeva da un lato, entrandole in circolo attraverso un ago. Subito i suoi genitori furono al suo fianco, sua madre che le ripuliva accuratamente la fronte, suo padre che le carezzava i capelli…e lei, lei che ancora non sapeva cosa era successo, chi avevano perso, il fallimento su tutta la linea.
Nel letto immediatamente di fronte, Sasuke.
Se ne stava seduto, il lenzuolo tirato fino alla vita, i capelli scarmigliati. Graffi e ferite si potevano vedere su viso, braccia e petto, terribilmente risaltate dalla carnagione chiara dell’Uchiha. Entrambe le braccia fasciate, il Tenfuuin che ancora si poteva vedere sulla sua gota sinistra, fili e pergamene che pendevano dal suo collo per attaccarsi a chissà quale macchinario.
Lo sguardo vuoto, come quello del suo maestro, puntato sul suo riflesso al vetro della finestra.
Non riusciva a capacitarsene, come tutti del resto.
Chi mai accetterebbe la morte del proprio migliore amico? Chi mai potrebbe?
Probabilmente, l’avrebbe accettata solamente se lo avesse ucciso lui con le sue mani.
Ma come fare? Cosa valeva la pena di inventarsi ora? Una menzogna? E a che scopo? Lo aveva visto anche lui, il corpo di Naruto, affondare in quella maledetta acqua mentre Kakashi lo lasciava andare, inerte, immobile.
Aveva visto quello che non avrebbe mai voluto vedere in tutta la sua vita.
Aveva visto Naruto, la persona incrollabile per lui, la luce che lo guidava ormai da due anni, colui che lo aveva salvato dall’abisso in cui stava affondando…lo aveva visto cadere e non rialzarsi…non si sarebbe rialzato mai più.
Sempre così, immobile a fissare un qualcosa che non guardava realmente, le mani inerti e un piatto di zuppa orami freddato davanti a lui.
Non si accorse minimamente di una piccola lacrima, sfuggita al suo ferreo e freddo autocontrollo.
Quella piccola goccia di tristezza si infranse nel lenzuolo, segnando una scia bagnata e salata sulla sua guancia pallida.
A cosa ti serva essere forte se non riesci a salvare le persone a cui vuoi bene?
Già una volta aveva perso tutto, con Naruto sentiva aver perso il suo tutto per una seconda volta.
E dopo questa seconda volta, come poteva il suo cuore tentare di ricomporsi? Come poteva provare a vivere ancora?
Si accorse delle altre persone presenti nella stanza solamente quando altre lacrime seguirono la prima a infrangersi sul cotone bianco sotto il suo viso. Girò lentamente lo sguardo stanco verso quelle persone che sembrava non riconoscere…che non voleva riconoscere. In quel momento voleva solamente ricordare.
Ricordare quell’amico che gli aveva insegnato così tanto, ricordare ogni cosa che aveva imparato dalla sua vicinanza o lontananza, ricordare ogni minima parte di lui per ricreare, nella sua mente, quel legame che lo aveva tenuto attaccato alla vita fino a quel fottutissimo momento…ricordare, per fare si che quel legame non si fosse spezzato.
Gli si avvicinò Kakashi per primo, sedendosi sul suo letto.
Un opprimente silenzio era calato, rotto solamente dalla macchina che monitorava il battito cardiaco di Sakura…un bip incessante, rivelava che viveva.
<< scusami Sasuke…>> cominciò poi Kakashi, l’Uchiha si girò di un poco verso di lui.
<<…non…non sono riuscito a…non ho fatto nulla per…>> ma lo interruppe il moro stesso, muovendo di poco il braccio sinistro, causandosi un incredibile dolore…l’unica cosa che in quel frangente lo facesse sentire vivo.
<< sensei, non è colpa tua >> disse semplicemente. Fra i due, colui che doveva essere più abituato al mestiere del ninja era Hatake…ma ora pareva essere il contrario. Era Sasuke colui a soffrire in silenzio, Sasuke cercava di non dimenticare la gioia di Naruto invece che ricordare la sua morte, Sasuke aveva appoggiato la mano sopra quella del jonin, cercando di infondergli un coraggio che nemmeno lui sentiva di avere.
Ritornò a fissare il vetro, il riflesso.
<< appena vi sarete ristabiliti celebreremo i funerali >> disse Tsunade sottovoce, sussurrando in silenzio un addio sofferente.


Aprì gli occhi faticosamente, sentendo quasi invisibili fili a trattenerlo dall’aprirli completamente…ma forse era solamente la spossatezza che lo attanagliava a fargli quel brutto scherzo. Appena riuscì ad aprirli del tutto, notò che la sua vista era appannata e gli occhi bruciavano come se fossero stati braci ardenti; quando poi un piccolo raggio di sole, filtrato dalle serrande logore che proteggevano scarsamente la stanza dalla luce esterna, lo colpì in pieno viso, il ragazzo emise un gemito di dolore, chiudendo saldamente le palpebre portandosi una mano agli occhi. Subito gli occhi presero a lacrimare e lui non fu più capace di riaprirli da quanto facevano male.
<< non ti conviene cercare di guardarti intorno, ti faresti solamente del male >> disse una voce da un punto imprecisato della stanza in cui si trovava.
<< non so cosa tu abbia fatto, ma per il momento sei fotosensibile…la luce troppo forte potrebbe danneggiarti gli occhi; stai fermo un secondo ora…>> e detto ciò gli mise sugli occhi un panno bagnato, il freso lo fece sentire subito meglio.
Tentò di parlare, almeno di dire qualcosa, ma la voce gli morì in gola.
<< non provarci, quello è l’effetto del medicinale che ti ho somministrato…non potrai parlare per un po’, ma passerà stai tranquillo…sei in buone mani!>>
Naruto si rilassò per un attimo, appoggiandosi meglio su quello che sembrava un cuscino. La voce che gli aveva parlato era sicuramente femminile, ma era sciupata e stanca…come se appartenesse ad una vecchia.
Avrebbe veramente voluto sapere chi era colei che si stava prendendo cura di lui…
<< so che ti stai chiedendo chi sono, ma per il momento è meglio che tu non lo sappia, caro ragazzo. Questo paese non è più sereno come una volta, tumulti si stanno compiendo qui…quando ti sentirai meglio, quando tornerai a vedere e a parlare…forse potremo dirti qualcosa. Ora dormi, riposa…devi recuperare le forze >>.
Proprio mentre sentiva queste ultime parole, Naruto cadde in un sonno profondo, probabilmente datogli dalla piccola iniezione che gli aveva fatto l’anziana.
La donna si alzò a fatica dalla sedia di paglia e vimini intrecciata, poggiandosi ad un nodoso bastone e guardando per un poco il torace nudo del giovane dai capelli biondi dove spiccava, in corrispondenza dell’ombelico, una spirale rossa con vari caratteri ai suoi fianchi…come a formare un sole. Forse fu solo un sentore di pericolo, un brutto presentimento, ma sentiva che quel ragazzo andava protetto…che quel simbolo racchiudeva qualcosa di importante. A giudicare dal coprifronte doveva essere un ninja, la foglia incisa era il simbolo di Konoha, se non ricordava male…ma allora cosa ci faceva in quel villaggio, a chilometri e chilometri di distanza dal suo?
<< in tutti i posti in cui potevi finire, ragazzo…questo è il peggiore >> sussurrò stancamente la vecchia, per poi lasciare la stanza con passo malfermo e stanco.

Fine capitolo 1°




Allora?? che ne dite?? vi piace fino a quì?? secondo me è molto incasinata, ma spero cmq che vi sia piaciuta!!^^
mi raccomando, commentate!!
kiss
 
Continua nel capitolo:


 
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