PROLOGO
- Capitolo 1° -
PROLOGO
Prima di cominciare vorrei specificare che questo prologo non c’incastra nulla con il resto della storia, ma servirà a voi per capire a cosa stiano dando la caccia i vari protagonisti.
Grazie per l’attenzione e buona lettura.
Molti pensano che i vampiri appartengano tutti ad una sola specie, mi si lasci dire che queste persone sbagliano. I vampiri sono di tre specie: i Nosferatu, i Samshaka e i Magister.
Nosferatu:
Sono la specie più comune, la loro densità di popolazione è di circa 1(vampiri):200000(umani). Questa specie a diversi tratti caratteristici, partiamo però dal loro aspetto. Sono completamente calvi, hanno la palle molto chiara, orecchie a punta, canini molto lunghi e il naso che ricorda molto quello di uno scheletro (praticamente non ce l’hanno).La loro forza è di circa cinque volte superiore a quella che possedevano da vivi, la loro vista si aggira intorno ai 17/10 e i loro orecchi percepiscono gli ultrasuoni (questi dati variano lievemente da individuo a individuo). Sono completamente fotosensibili, questo significa che la luce del sole può bruciare anche le loro pupille, figuriamoci la loro pelle! Al momento del loro concepimento la loro mente viene completamente offuscata, regrediscono allo stato animale, diventano istinto puro. Paradossalmente però questa loro componente istintiva è la loro salvezza, il loro istinto li porta ad isolarsi dagli uomini, inoltre proprio grazie all’istinto riescono ad evitare la luce solare. Rimangono allo stadio animale per circa quindici anni poi un velo si solleva dalla loro mente, ricominciano a ragionare. Questo è il periodo in cui molti di questi muoiono, perché tentano di riavvicinarsi agli uomini, ma non prestando particolare prudenza finiscono inesorabilmente nelle mani degli ammazzavampiri. Questi vampiri non sono particolarmente pericolosi, sono l’unica razza che non sente la necessità di bere finche il sangue della vittima non smette di battere, questa specie passa particolarmente inosservata perché ha un metabolismo molto lento, vive tranquillamente con due-tre litri di sangue ogni due settimane. Quello che li rende pericolosi è la loro terribile intelligenza, dopo aver riacquistato la ragione apprendono sette volte più velocemente di un normale essere umano nel pieno delle sue facoltà, è quindi facile capire come gli esemplari più antichi di questa razza rappresentino un pericolo per chi li caccia. Non sono esseri particolarmente sociali, ma non disdegnano di muoversi a coppie o piccoli gruppi (quattro-cinque individui). Ucciderli è relativamente facile, la decapitazione funziona sempre, il fuoco li consuma con rapidità e possono morire quando le ferite ricevute superano la loro capacità di rigenerazione (per intenderci quando hanno più di 50 proiettili in corpo). Il loro potere caratteristico è la loro incredibile capacità di mimetizzazione, i più vecchi possono trasmetterla anche ai vestiti che indossano.
Samshaka:
Sono la razza più pericolosa per gli uomini, ma sono anche quelli che campano meno. La loro densità è di circa 1:780000 ma sono tutti concentrati nelle grandi città, il loro ciclo di riproduzione gli consente di generare figli fin da subito, ma ostinandosia vivere tra gli esseri umani vengono quasi sempre rintracciati dagli ammazzavampiri. Sono perfettamente identici agli esseri umani (il loro aspetto si congela al momento della morte) ma sviluppano la coloritura rossa degli occhi tipica della loro razza. La loro forza aumenta con l’età, più sono vecchi più sono forti, ma poc’importa poiché difficilmente superano i cento anni di età. Sono facile preda della “sete” e quando mangiano non si fermano sino alla morte della loro vittima, questo rende loro molto difficile passare inosservati (devono mangiare una volta a settimana). Sono esseri socievoli ma difficilmente i loro gruppi superano i sette individui. Quello che li rende pericolosi è il loro bizzarro sistema di difesa: possono darsi fuoco da soli, le fiamme li consumano lentamente e sono in grado di spengere fiamme sul loro corpo anche se non se le sono appiccate da soli. Si possono uccidere come i Nosferatu, ma il fuoco li corrode molto più lentamente, di contro però troviamo che non sono in grado di rigenerare il sistema nervoso, così li si può freddare con un semplice colpo in testa. Sono meno sensibili alla luce dei loro cugini, i loro occhi possono reggere la luce solare ma la loro pelle No.
Magister:
Sono quasi leggenda, si calcola che siano non più di 500 in tutto il mondo. Sono molto egocentrici, riescono a percepirsi anche a grandi distanze e si evitano come la peste. Sono perfettamente in grado di muoversi alla luce del giorno e l’unica cosa che li distingue dai normali esseri umani è che al buio emanano un leggerissimo alone verde-bluostro. La loro forza è incredibile e la loro velocità li rende quasi impercettibili. Non si sa altro di loro, l’unico modo conosciuto per ucciderli (ma solo per sentito dire, poiché non si ha notizia di uno che questi esseri sia mai stato ucciso) è la decapitazione.
Questo è quanto, grazie per l’attenzione e buon lavoro!
Mathias era sconvolto, ma chi era quell’imbecille che aveva scritto il depliant che gli era stato consegnato alla partenza per New York? Mancavano molte nozioni fondamentali e non diceva niente di nuovo; poco approfondito per i professionisti e troppo approssimativo per i dilettanti. E lui era un professionista! Faceva l’ammazzavampiri da ormai cinque anni e aveva tutto il diritto di considerarsi tale. Ma non era il momento per simili idiozie, il Samshaka sedeva tre file avanti a lui e non sembrava aver intenzione di muoversi, ma il volo era ancora lungo e lui non aveva fretta.
scusate per l'introduzione un pò noiosa, vi prometto che mi rifarò nel prossimo capitolo.
commentate pure, sia nel bene che nel male
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