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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Holly e Benji (Captain Tsubasa)
Titolo Fanfic: THE GREAT JAPAN
Genere: Comico
Rating: Per Tutte le età
Autore: aya-suzuki galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 22/03/2002 21:08:47

veramente è una cosa un pò mista... magari anche una scemenza... ma c`è una storia dentro! grandioso, ci riesco anche io! se leggete mi fate piacere!
 
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DOPO LA SEMIFINALE
- Capitolo 1° -

*TLUNK-TLANK*
Sam Raynolds prese dal distributore di bibite calde la sua cioccolata [yup! ND Aya], e si sedette su una panchina per gustarsela in pace. Era parecchio amareggiato. Ora lui era dentro lo spogliatoio della nazionale giapponese, che doveva giocare la semifinale contro la Francia con un uomo in meno dopo la sua espulsione. Aveva appena finito di recitare il rosario ed era parecchio spossato.
“Chissà come se la cavano… speriamo si vada in finale… Magari vado a vedere!”
Sam si alzò e fece per uscire dallo spogliatoio, ma quando fu davanti alla porta, questa si spalancò con allegria sconcertante, fracassandogli il suo bellissimo naso e mandandolo a finire dentro una delle docce.
“Sam… che fai lì a terra?” chiese il capitano Oliver Hutton “Non buttarti giù, bisogna festeggiare! Abbiamo vinto!!!”
“Domani si gioca la finale! Gliela metteremo lì al Kaiser e a tutti i suoi scagnozzi!” esultò Philip Callaghan, saltando come un caprone eccitato, gesto che imitavano tutti i compagni di squadra, compresi gli infortunati.
“Ma è fantastico! Sono davvero felice! Che bello, ora mi sento sollevato!” sospirò Sam, passandosi la mano sulla fronte, dimenticandosi che con quella mano reggeva la cioccolata, che si rovesciò tutta in testa e provocandosi un’ustione di primo grado. Mentre Sam urlava, tutti si abbracciavano e strepitavano.
“Era il mio sogno da quando ero un ammasso di pannolini e ciccia! Fantastico!”
“Cosa è il tuo sogno? Vincere la finale?”
“SI!”
“Sentite Sam come urla, è un piacere sentirlo così gioioso! Abbiamo vinto anche per lui!”
“Batti il cinque!”
“Attento che mi inondi di sangue la mano…!”
“Bravi ragazzi, siete stati grandi!”
“Ci credo che siamo grandi!”
“Domani giocheranno anche i panchinari fissi come me?”
“No”
“Qualcuno ha qualcosa da bere?”
“Io” disse Julian Ross, aprendo la sua borsa sportiva e tirando fuori una cassa da venti litri di Heiniken, che distribuì a tutti gli euforici compagni di squadra.
“Evviva! Viva il Giappone! Viva noi!” “Evviva!”

La sera, tutti i raga della nazionale giapponese si trovarono nella hall dell’albergo dove alloggiavano, per organizzarsi su dove andare a strafogarsi per festeggiare la conquista della finale.
“Dunque… andiamo a mangiare gli escardo!” propose Tom Becker, che se la tirava da morire perché era stato in Francia un fracasso di tempo.
“Ma che lumache!” esclamò Mark, alzando il pugno con trasporto contagioso “Andiamo a sbronzarci in un pub malfamato!”
“E se andassimo sulla spiaggia a fare un falò, suonando vecchie canzoni e rimorchiando le nudiste che fanno il bagno di mezzanotte?” propose Danny ammiccando furiosamente.
“Buona idea!” annuì Ed, alzando il pollice di gradimento.
“Va bene allora, però portiamo le birre… e la cioccolata!” squittì James Derrik, sventagliando i basettoni penduli. Finalmente il gruppo iniziò ad andare, dirigendosi sulla spiaggia.

Una volta lì, un paio di loro iniziarono a vagare in cerca di bastoncini per alimentare il fuoco.
“Ma non è che prima il fuoco bisogna accenderlo?” bofonchia Ed con fare saputo.
“Giusto! Le antiche civiltà, sfruttando l’ingegno e quel pizzico di nonsochè che fa di ogni mummia una mummia ganza, accendevano il fuoco con le pietre focaie, o con dei bastoncini messi in un certo-“
“Taci Holly! Ho l’accendino!” disse Julian tranquillo, tirandosi fuori dalle tasche dei jeans un accendino. Accidentalmente gli caddero anche due pacchetti di sigarette.
“Julian… ma non è che bere tutta quella birra, fumare come una ciminiera… non è che ti fa male? Già hai il cuore che…” iniziò Tom, ma Julian scosse la mano con noncuranza e un sorriso da canaglia.
“Sciocchezze, Tommy!”

Benji e Philip stavano vagando in cerca di ramaglie varie.
“Ma dove le troviamo le ramaglie su venticinque chilometri di sabbia bianca?” ululò Philip, prendendo a calci un cespuglio.
“Non lo so. Smettila di fare l’idiota e guarda cosa hai appena preso a calci!” abbaiò il portiere giapponese.
Si preannunciava un’accesa discussione, ma uno schiamazzare distrasse i due.
Vennero avanti tre ragazze, che passeggiavano akuna matata [senza pensieri… la tua vita saràààà NDA]. Quando videro i due fustacchioni in bermuda si fermarono di colpo.
“Ehm… salve!” disse una delle tre, dalle trecce castane. Si passò gli occhiali da sole sopra la testa, sorridendo “Siete di queste parti?”
“No…-“ Benji stava per iniziare a parlare quando una delle tre, dai lunghi ricci corvini scattò in avanti, con due occhi a palla.
“Ma tu sei… voi siete… due giocatori del Giappone!” concluse con un sibilo strozzato.
“Si… io sono Benji Price e lui è Philip Callaghan”
“Ah, che emozione!!” esclamò ancora la ricciola.
Quella con i capelli tinti di blu metallizzato disse:”Noi siamo giapponesi! Siamo venute qui in Francia per tifare per voi!”
“Davvero? Ci fa piacere!” disse Philip.
“Abbiamo le nostre amiche lì… noi siamo qui per cercare ramaglie!”
“Anche noi! Noi siamo di lì col resto della squadra… volete unirvi a noi?” propose Philip, giovialone. Le ragazze accettarono entusiaste.

“Ragaaaazze, abbiamo compagnia! Sbaraccate che raggiungiamo i mitici!” sbraitò la trecciuta correndo in mezzo ad un gruppo composto da altre tre ragazze che stavano preparando un arrosto di bue.
Queste tre tizie alzarono gli sguardi, ed appena videro i due giocatori giapponesi quasi svennero.
Una con i capelli biondi esclamò:”Non ci credo! Li avete trovati tra i cespugli?”
“Benji Price e Philip Callaghan… non riesco a crederci…” arrossì la più minuta del gruppo, con i capelli rossi e gli occhi celesti.
Invece quella più alta con lunghi capelli nero-bluastro e occhi ambrati si avvicinò fieramente ai due, dicendo:”Non immaginate quanto ci faccia piacere! C’è anche il resto della squadra?”
“Certo! Venite che ve li presentiamo!” disse Philip. Le ragazze si entusiasmarono ulteriormente, seguendo i due ragazzi.

“Benji, Philip! Ma avevamo chiesto ramaglie, non ragazze!” disse Holly “Non vorrete disturbar-“ ma il resto della squadra lo buttò a terra, avvicinandosi alle ragazze.
“E così siete delle tifose? Bene! Domani quindi ci sosterrete!” sghignazzò Ed, iniziando l’approccio svelto e garantito con la stangona, che sorrideva.
“Madonna se si! Sei stato bravo oggi!”
“Ehehe ^///^ modestamente lo so! Sono un grande portiere!”
“Si peccato che la finale di domani la gioco io…” disse Benji passandogli alle spalle. Ed gli tirò dietro il bue che avevano portato le ragazze (per fortuna l’enorme bovino nonché approvvigionamento alimentare venne salvato in extremis da Holly, che ci teneva al pranzo nutritivo).
“Ma non vi siete ancora presentate! Quali sono i vostri nomi?” chiese Sam, che si era ripreso dalla porta in faccia e dall’ustione.
La stangona si chiamava Karen Baley, la trecciuta Jodie Chester, la ricciola Gale Richard, la bionda Cindy Arnold e la metallizzata Margaret “Mag” McCoy.
Il festino quindi iniziò. Danny si era portato la chitarrina e si era lanciato in un’imitazione passabilmente penosa di Alex Britti, ma gli altri raga stranamente non commentavano (com’è umano lei!)
Tutti erano raggrumolati intorno al fioco, appioppati l’uno sull’altro, e cantavano allegri.
Vicino a Benji sedeva la ragazza dai capelli blu, Mag. Questa chiacchierava col nostro bel portiere.
“Sai, sono una tua grande fan! Ti trovo il miglior portiere del campionato!”
“Ma se non ho mai giocato! Comunque… è vero!”
“Lo so… anche se non hai ancora giocato conosce tutto il Giappone le tue straordinarie capacità! Sei davvero unico!…”
“Grazie”
“…Ed anche molto carino ^ ^”
“Dici? …Bè, anche tu”
“Grazie! Mi fa piacere sentirmelo dire da te! Le mie compagne di scuola mi strangoleranno quando glielo racconterò!”
“Quanti anni hai?”
“15, come voi!”
“Si… ma forse Mark è più grande e non ce lo vuole dire!”
“Lenders è bravissimo! …Sai, a scuola tantissime stravedono per lui!”
“Tzè… saranno attratte dalle lampade che si fa e dalle maniche arrotolate!”
“Le vorresti tutte te ai tuoi piedi, ho capito!”
“Ma che… non sai cosa dici”
“Aha, so bene cosa dico! Hai proprio la faccia da tutto-a-me! Sei di buona famiglia, no? Bè, è naturale che sia così viziato”
“Mag, che dici!”
“Ehe, scherzavo! Te la sei presa?”
“…Ma no. Anzi, meno ragazzine meglio è!”
“Ah e così io sarei una ragazzina? Guarda che ti uso per alimentare il falò!!”
“Sai che ti dico? Hai troppo sbalzi d’umore. Vado a dormire!” detto questo, Benji si alzò in piedi.
“Ma dove ci andresti a dormire, scusa?”
“Sulla sabbia, naturalmente! Mica ci sono gli scorpioni! Ahaha” [oh-oh, battutuona! ND Daria]
Il ragazzo si posizionò a qualche metro dalla combriccola, stendendosi sulla spiaggia e calandosi il cappellino sul fuoco. Mag restò a guardarlo perplessa per qualche istante, poi, sebbene un po’ amareggiata, fece spallucce e si mise a chiacchierare con Julian, che stava seduto alla sua destra, interrompendolo dalla diciassettesima sigaretta della serata [impegnati di più Julian, un mio conoscente di appena 13 anni si è fatto un pacchetto da venti in neanche due ore! ND Aya].

“Ma allora… dovete essere tifose imbestialite se siete venute fin qui! Sapete, ci fa mooolto piacere!” disse Sam a Gale, che lo guardava persa in chissà quali pensieri di gloria.
“Bè, noi siamo amanti del calcio! Sai, sinceramente… ci speravamo proprio di incontrarvi! Ma pensavamo ad un saluto ed un augurio così… magari un autografo… chi l’avrebbe detto che ci saremo trovate qui a fare un falò sedute vicino alla nostra squadra del cuore!”
“Bè… siete le prime fan, sai? È il nostro primo mondiale…”
“Cos’ hai sulla fronte? Sei tutto rosso…”
“Nulla, nulla… Cosa te ne è parso della partita di oggi?”
“Bello, molto emozionante! … Mi spiace solo che tu sia stato espulso!”
“Non dirlo a me, guarda… mi rode ancora!”
“Bè, è stato un errore, ma capita a tutti! Anche i migliori campioni sono stati espulsi!” lo rassicurò Gale, battendogli un comprensivo colpetto sulla spalla “E comunque resti lo stesso bravo!”
“Gee, grazie!”
“…Guarda Mag, sta conversando animatamente con Benji! Sarà contenta…”
“Come?”
Gale lo guardò, indecisa sul dafarsi. Poi si guardò in giro e dopodiché di nuovo Sam, dicendo:”Lo dico solo a te perché mi sembri affidabile…”
“Affidabile come una catacomba! Dimmi tutto, Gale!”
“Bè… Mag ha sempre sognato di conoscere Benjamin Price! È una grande fan, inoltre ha… una cotta. Ma come ci si può incottire di una persona che non si conosce non lo so…”


Miii, che scemenza inaudita... vero? Comunque penso che se mi impegno a fondo riesco a metterci sotto una storia, quindi... ^_^ speriamo beneeee
Aya-suz
 
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