PROLOGO
- Capitolo 1° -
Eccomi di nuovo qui con una nuova fic^^
Prima di tutto devo ringraziare le mie amiche Hao e Jessy91 che mi hanno sempre incoraggiato e convinto a postare il chap^^
Poi voglio naturalmente ringraziare in anticipo tutti coloro che mi commenteranno^^
Un bacione a tutti
Anna^^
AVVISO: i personaggi di Shaman King sono proprietà di Hiroyuki Takei e non mi appartengono. Questa storia non è stata scritta a fini di lucro e perciò non offende alcun diritto.
Capitolo 1
PROLOGO
Era una delle tante giornate calde e luminose che invadevano il pomeriggio in Giappone e annunciavano la fine della primavera e dei fiori di ciliegio, l’aria fresca e frizzantina lasciava il posto a un vento più caldo che avvertiva i cittadini dell’imminente arrivo dell’estate.
Erano le quattro del pomeriggio, i lavoratori uscivano dai propri uffici e tornavano allegramente alle proprie famiglie, aspettando con ansia la cenetta che dopo poche ore avrebbero pregustato; le giovani donne si recavano ai supermercati e ai centri commerciali con i propri fidanzati, per godersi gli ultimi saldi di fine stagione; le mamme correvano a riprendere i propri bambini all’asilo, scambiando, per la strada, allegre chiacchiere con le loro coetanee, promettendo ai propri figli, in cambio di un loro buon comportamento, un gelato al parco giochi; gli scolari uscivano dalle scuole, ognuno felice che un’altra giornata era finita, o almeno quasi tutti erano felici, perché ognuno di loro pensava ai voti appena presi e c’era chi si lodava e chi si rammaricava, ma usciti da quel cancello che separa la “vita” dalla “prigione” tutti si lasciavano i propri pensieri alle spalle, pronti per andare a divertirsi con gli amici.
Ma i protagonisti della nostra storia non sono dei ragazzini comuni, non amano correre come dei pazzi ai giardinetti pubblici o prendersi a botte per gioco, o almeno non gli è stato mai permesso.
No, loro hanno una vita diversa, fatta di obblighi e di doveri che li hanno costretti a crescere più in fretta di quanto dovessero, ma ora si godono anche loro un po’ di pace prima dell’inizio di una nuova battaglia da vincere, e proprio uno di loro, si trova in una delle tante stradine afose e poco trafficate di Tokyo, accompagnato dal suo migliore amico per tornare da scuola alle loro rispettive case.
Il ragazzo in questione è un tredicenne, dai capelli castano scuro, alto e di bell’aspetto, forte, astuto, ma che non ama la scuola. Frequenta la seconda media e ora cammina abbattuto accanto al suo amico, che in confronto a lui è tutto l’opposto: biondo, mingherlino, molto basso e genio della matematica e dell’informatica, ma la differenza più sostanziale è che lui, al contrario del compagno, non è uno sciamano.
I due ragazzi stavano discutendo del più e del meno riguardo il loro andamento scolastico.
-Allora Yoh, come è andata il compito di matematica? Io penso di aver preso un ottimo voto e tu?- iniziò il biondino
-Non né parliamo, penso sia andato davvero male!-rispose il compagno con la testa china.
-E come mai quell’aria abbattuta? A te di solito non interessa la scuola!
-Bhè, di solito no, ma questa volta mi sono cacciato proprio nei guai.
-Perché? Che cosa è successo?-chiese l’amico incuriosito.
-Bhè… se te lo dico prometti che non ti arrabbi?
-Ok, dai sgancia!
-Dunque…ho fatto una scommessa con Anna: se avessi preso un voto più alto del suo in questo compito io sarei potuto venire alla tua festa di compleanno della prossima settimana, ma siccome ho fatto fiasco……-il ragazzo moro rimase un attimo in silenzio, poi si girò un attimo per vedere la reazione dell’amico che, fermo dietro di lui, aveva la bocca spalancata e non riusciva più a muoversi.
-Dai Manta -riprese il moro per consolarlo ma senza riuscirci visto che anche lui aveva l’umore a pezzi-sarà per un’altra volta.
A queste parole il biondino non rispose più alle sue azioni e urlò contro l’amico.
-COME SARA’ PER UN’ALTRA VOLTA! Come puoi parlare con tanta leggerezza? Io ci tenevo così tanto che tu venissi, sei il mio migliore amico…
-Ma Manta…-cercò di calmarlo Yoh- avevi detto che non avresti urlato- ma Manta non ascoltò le sue ultime parole.
-PERCHE’? Perché non hai vinto la scommessa? Di solito vai bene a scuola perché usi i tuoi spiriti, allora perché questa volta non li hai usati?
-Mi dispiace Manta, ma Anna me l’ha proibito, diceva che non era corretto!
-Allora perché hai fatto quella scommessa se sapevi che avresti perso di sicuro?
-Ho dovuto, mi ha minacciato che mi avrebbe fatto stare tutta la serata del tuo compleanno ad allenarmi se non avrei vinto io e quindi non sarei potuto venire ugualmente, e poi non sapevo che non mi avrebbe fatto usare gli spiriti, me l’ha detto solo stamattina! Che ingiustizia! Però potrei rifarmi con il compito d’inglese che faremo tra qualche giorno no?
-Lascia perdere! Senza spiriti non riuscirai mai a diventare più bravo di Anna! Sarò condannato a passare questo compleanno da solo!- disse il ragazzino quasi con le lacrime agli occhi.
-Dai vedrai che una soluzione la troveremo.
-Sei troppo ottimista, come farai in pochi giorni a sapere tutto ciò che avresti dovuto studiare in un anno?
-Sei tu il genio, dimmelo tu!- disse il moro sorridendo.
-MA MI STAI PRENDENDO IN GIRO? Comunque l’unico modo potrebbe essere quello di venire a ripetizioni con me!- disse il ragazzino riacquistando il buon umore per la splendida idea che aveva avuto.
-Scusa, ma perché vai a ripetizioni? Sei già bravissimo, a che ti servono?- disse il moro incredulo.
-Una ripassatina non fa mai male!- rispose l’altro con un sorriso a trentadue denti, mentre l’amico lo fissava come se davanti a lui ci fosse un extraterrestre.
-Tu sei pazzo! Hai tutto quel tempo libero e lo usi così!
-Oh su Yoh, TI DEVI SFORZARE NO! C’E’ IN GIOCO IL MIO COMPLEANNO, non puoi abbandonarmi così. Dai non farmi urlare, vieni con me, sono sicuro che poi andrà meglio, guarda che se non vieni mi arrabbio sul serio eh! – concluse il biondo squadrandolo.
-Se, se, comunque poi come la metti con Anna? Se lei si arrabbia poi si che ho paura sul serio!- rispose il moro rabbrividendo solo al pensiero della ragazza arrabbiata.
-Dovresti ribellarti un po’ di più a lei, farti valere, in fondo sei tu l’uomo!
-Già, perché non ci provi tu? Lo sai che è tutto inutile! Lei picchia forte e fa un male!
-Già, lo so bene anch’io! Quella strega!- concluse il biondino massaggiandosi una guancia.
-State parlando di qualcuno che conosco per caso?
I due ragazzi si fermarono di colpo come paralizzati al suono di quella voce dura e irritata che giungeva da dietro le loro spalle e iniziarono a tremare.
Una bellissima ragazza, bionda, alta e snella, aveva raggiunto i ragazzi da dietro e aveva ascoltato le ultime frasi. I dolci lineamenti del suo viso erano “corrotti” da una smorfia di rabbia e un’aura malefica aleggiava intorno a lei. I due adolescenti, sentendo la presenza della ragazza, si girarono molto lentamente.
-A-A-A-Anna posso spiegarti tutto!- balbettò Yoh.
-Non è c-come sembra, Yoh non c’entra niente su-sul serio!- cercò di difenderlo Manta.
-Ma davvero!
La ragazza impose di nuovo ai due ragazzi la sua autorità, schiaffeggiandoli pesantemente con la sua “mitica mano sinistra”. Poi li sorpassò e andò verso casa sua.
Dopo che i due ragazzi si furono ripresi, si rialzarono e poi ricominciarono a parlare.
-Uff siamo salvi!- aggiunse Manta, ringraziando il cielo di essere ancora vivo.
-Parla per te Manta, ti ricordi che abito con lei? Ora tu te ne ritorni beato beato a casa tua mentre io mi devo sorbettare le sue ramanzine.
-Già, certo che i tuoi nonni hanno scelto proprio la fidanzata adatta a te eh? Bhe ciao Yoh, a domani, si spera!
-Già, speriamo di essere ancora vivi, meglio dirsi addio, non si sa mai!
E così anche i due ragazzi se ne andarono per le loro strade, il più piccolo si incamminò verso casa, leggendo attentamente un libro di storia, mentre l’altro raggiunse di corsa la fidanzata.
Eh già, Anna e Yoh erano fidanzati, ma al contrario di tutti gli altri ragazzi della loro età, tra loro non c’erano smancerie, erano piuttosto freddi l’uno con l’altra, i momenti di affetto erano rari e mostrati di nascosto, ognuno di loro teneva ciò che provava per l’altro nel proprio cuore, senza accennare nulla all’altro, perché il loro non era un fidanzamento normale, ma combinato dai nonni di Yoh. Entrambi si erano conosciuti tre anni prima e da circa un anno abitavano insieme a Tokyo in modo che Anna potesse allenare Yoh, per prepararlo allo Shaman Fight, il torneo degli sciamani, allo scopo di farlo diventare il re di tutti gli sciamani, lo Shaman King, colui che avrebbe retto le sorti del mondo.
Insieme continuarono a camminare: lei impettita come al solito, eretta con la sua schiena e precisa in ogni suo movimento, invece Yoh si trascinava pesantemente con la testa bassa, continuando a sospirare per il pomeriggio intenso che avrebbe sicuramente dovuto passare tra allenamenti mortali e grida di rimprovero, senza accorgersi che ciò innervosiva sempre di più Anna, che alla fine gli diede il triplo degli allenamenti quotidiani.
CONTINUA...
Allora che ne dite? Spero che vi sia piaciuto^^
So che in questo chap non succede nulla di particolare, ma è essenziale per il continuo della storia^^
Aspetto tanti commenti!!!
Un bacione a tutti^^
Anna^^
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