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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Clover
Titolo Fanfic: UNA LACRIMA...
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: celebrian galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 12/04/2006 11:00:59

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CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -

Fuori sta piovendo e le luci della città sembrano spegnersi.

Io, stanotte, morirò.

Quante cose si vorrebbero dire, quando sopraggiunge la fine. Migliaia...migliaia di parole inutili. Eppure vorremmo avere più tempo per dire tutte quelle sciocchezze.

Io, stanotte, morirò.

Riesco solo a guardare la pioggia che cade dal cielo. Mentre la città riposa.

So che sei dietro la porta e so che stai osservandomi. So che il tuo viso non esprime alcuna emozione.
So che hai paura, perchè io stanotte morirò. E so anche che ormai hai capito.

Sei in attesa, in allerta aspettando quel momento.

Ma resta in silenzio. Non dire niente.

Non desidero parole di conforto. Perchè non ce ne sono. Ho scelto io questa strada e l'ho percorsa con te. Cosa avrei potuto desiderare di più nella vita? nulla. Soltanto, forse, un'altra ora da vivere in questa prigione che chiami "casa", dove solo pochi sguardi sono ammessi e dove non mi sono mai sentito un uccellino in gabbia. Le mie ali erano già spezzate, ma tu le hai risanate. Non erano più fatte per volare. Erano fatte perchè mi posassi qui. Ed io, se potessi, chiederei soltando un altro giorno, un altro mese, un altro anno.

Questa gabbia che mi hai costruito intorno, non la cambierei con nulla al mondo.

E' stata questa gabbia a donarmi la vita. E se volassi via, il mio corpo vivrebbe. Ma sappiamo entrambi che il mio cuore morirebbe comunque. Perciò, lasciami fare. Resta dietro quella porta, distogli lo sguardo, non dire nulla, non dirmi addio. Non devi.

Il silenzio mi farà meno male.

Perchè stanotte morirò.

Ci sono tante cose che vorrei dirti. Tante cose che vorrei sussurrare per spezzare il tuo silenzio.

Una di queste è...grazie.

Grazie

Perchè mi hai tenuto con te.

Grazie

Perchè hai vissuto con me.

Grazie

Perchè hai avuto fiducia in me.

E grazie

Perchè hai visto in me ciò che nessun altro ha visto mai. Perchè hai guardato nei miei occhi e intimamente hai sorriso, hai provato tenerezza e hai creato per me l'intimità di una casa, di una vita, di un amore. Hai creato la mia gabbia dorata, in cui non mi sono mai sentito prigioniero.

Grazie perchè mi permetti di svanire, non mi trattieni, non piangi, non urli, non ti ribelli a questa notte che sarà l'ultima. Non mi rendi le cose più difficili.

Perchè resti dietro quella porta, in silenzio, sapendo che domattina non ci sarà più un "noi", ma solo un "tu".

Grazie...perchè resterai qui.

Continua a piovere fuori da queste finestre. Sono le lacrime che non ti concedi.

Vorrei dirti ancora qualcosa. Addio, grazie, ti voglio bene.

Ma è più facile così, guardare quella porta dietro cui ci sei tu, celato al mio sguardo, ma sempre presente. Guardare quella porta mentre esco di casa, perchè tu non veda. Mentre esco in strada e penso "...morirò sotto la pioggia..."

I miei passi, fra le gocce di pioggia e i miei pensieri.

Domani, non resterà nulla di me.

Ma va bene così.

E' così che volevo morire. Lontano, perchè tu non vedessi. In silenzio, perchè tu non sentissi.

Amando il tuo silenzio, perché non mi avresti fermato.

Perché non mi fermerai.

Non rinuncerai a me perchè io viva protetto da una gabbia che non sia la tua.

E vorrei stringerti le mani, baciando le tue dita, sapendo che quel simbolo ci rende uguali.

Ma non lo farò. Non devi vedere, non devi sentire, non devi dire niente.

Perchè io stanotte morirò e lo farò in silenzio.

...grazie.


Ecco, scocca l'ora. Piove sul mio corpo, come la notte in cui capii che sarei morto oggi. Solo il rumore della pioggia ed il mio corpo che svanisce.

Poi un rumore, dei passi, mi volto e tu sei lì. E stai guardando me, il mio corpo che svanisce.
Sei venuto per vedermi andar via.

No.Va' via. Non voglio che tu veda.

"Se mi allontano, non te ne vai?"

"No"

"Allora lasciami restare"


Ran sorride, mentre le gocce di pioggia intonano il suo requiem.
Gingetsu gli sfiora una mano, la stringe e la lascia andare. A loro basta. Non occorre altro.
Il tempo è scaduto.
Non sente più il suo corpo, sa solo che c'è un sorriso, sulle sue labbra e che il tempo è scaduto.
Non sa cosa dire e resta in silenzio, e gli occhi di Gingetsu sono lì. Non sono dietro ad una porta, non sono distolti per non guardare. Sono lì per lui. E lui lo sa. Sapeva che non avrebbe chiuso gli occhi, questa volta. E sapeva anche che non avrebbe pianto, né urlato, né si sarebbe ribellato.

Come lui avrebbe voluto morire lontano dal suo sguardo, anche Gingetsu avrebbe pianto in silenzio, alla fine, per far sì che quell'addio non fosse un doloroso addio.

Ora che Ran è scomparso, dagli occhi di Gingetsu cade una lacrima.


Hellionor

 
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