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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: NEL MIO SOGNO...
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: -fren- galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 07/04/2006 23:11:10 (ultimo inserimento: 01/05/06)

cosa spinge una bella liceale ed un teppistello ad odiarsi?fra intrighi, lotte, sogni e misteri..ecco il mio primo romanzetto sugli esseri della notte
 
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CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -

Capitolo 1
Le gocce di pioggia che picchiettavano rumorosamente sui vetri socchiusi la destarono dal sonno. Si accorse che era ancora notte, nonostante la Luna fosse coperta da grandi e intense nubi.
Una splendida ragazza dai lunghi capelli rossi, delicatamente sollevò le coperte e ancora un pò assonnata si alzò dal letto.
Guardandola negli occhi si poteva percepire una grande tristezza. Royan si chiamava...o almeno questo è il nome con cui tutti la conoscevano.
Era una ragazza molto chiaccherata proprio per il suo carattere, così schivo, così misterioso. Aveva pochi amici veri e sinceri, i ragazzi erano affascinati da lei, dal suo sguardo, ma preferivano osservarla da lontano.
Pochi avevano cercato la sua amicizia, la maggior parte dei suoi coetanei addirittura la temeva, come se credessero arrivasse da un'altro pianeta.
Quella notte Royan non riuscì a dormire, stette alcune ore immobile alla finestra ad osservare il vuoto, in attesa dell'alba.
Era come ipnotizzata davanti alle gocce di pioggia che imperterrite continuavano a cadere, quando ad un certo punto... "Be-Beep....Be-Beep..." una sveglia che segnava le 7.30 stava suonando. Sobbalzò per quel rumore fastidioso che l'aveva distratta e con un gesto deciso gettò la sveglia per terra, che subito si spense.
"Accidenti, è già così tardi!?" pensò mentre cercava di vestirsi il più velocemente possibile.
Riuscì ad arrivare a scuola puntualmente, proprio pochi secondi prima del suono della campanella.
"Ro...Royan!! Muoviti sono qua..." le gridò Liz la sua migliore amica. "Buongiorno dormigliona, per caso non hai sentito la sveglia?!" chiese in tono ironico Liz.
"No, non esattamente...è che..." "Ho capito." disse Liz, "Ancora una volta ti ha tenuta sveglia quell'incubo, è così?"
"Bhè..si" disse distrattamente Royan. "Senti, quando qualcuno ha gli incubi che si ripetono, vuol dire che...." non ebbe tempo di finire la frase, che suonò quella stramaledetta campanella. "Ok, ne parleremo dopo a pranzo" concluse velocemente Liz.
Iniziò la lezione ma Royan dal fondo dell'aula aveva un'aria assente, se ne stava immobile ad osservare dalla finestra il cortile, mordicchiando una matita. Era completamente assorta e incantata con uno sguardo spento nonostante la bellezza dei suoi occhi verdi.
"Signorina Royan?!" si sentì chiamare tutto ad un tratto, ma lei non rispondeva, si era calata ormai in un altro mondo. "Signorina?!!" si sentì ancora una volta e Royan sobbalzò guardandosi intorno spaesata e cercando di capire da dove provenisse quella voce maschile.
"Signorina, se non ha intenzione di seguire la lezione, ci faccia almeno il piacere di andarsene, grazie." Royan si accorse che era il professore a parlare e senza dire una parola si alzò, allontanandosi dall'aula, mentre in sottofondo si udivano le risatine dei suoi compagni di classe.
Finalmente trascorsero quelle due orribili ore e come era stato deciso, Royan e Liz si incontrarono per la pausa pranzo, in un posto dove nessuno le avrebbe mai cercate, in un posto dove nessuno andava mai e dove loro erano sicure che avrebbero potuto parlare indisturbate.. sul tetto della scuola. "Royan..accidenti ma che hai questa mattina?ti sei addirittura fatta buttare fuori dalla classe..sei molto distratta cara mia.." "Si lo so" disse Royan "E' che.."
"Quel solito incubo di cui parlavamo stamattina, giusto? Bhè, come ti dicevo, se uno fa dei sogni che si ripetono regolarmente vuol dire che qualcosa o qualcuno sta cercando di avvertirti di metterti in guardia su... "
"Su??" intervenne decisamente Royan.."Vedi che non lo sai? è perchè tutto questo non ha senso!"
"Tesoro io non sono certo Freud, ma lui di sogni se ne intendeva e diceva che è una manifestazione del nostro inconscio che ci vuole informare di qualcosa.." intervenne così la bionda Liz, dall'alto del suo nove a psicologia.
Royan stette un attimo in silenzio riflettendo su ciò che l'amica le aveva detto, e non la trovava poi così assurda come teoria. Ma comunque pensava che sognare ogni notte una lunga strada e lei che vi camminava piangendo, non avesse senso. Ad un certo punto cominciava a piovere forte, il cielo diveniva oscuro e quella stada si tramutava in un sinistro sentiero fra i boschi, che non terminava mai, ma si addentrava sempre più nell'oscurità. E Royan camminava, camminava e piangeva, sentiva urli e molti rumori, conosceva benissimo quella sensazione di paura ormai...tanto che voleva uscire da li, sapeva che stava sognando ma non riusciva a svegliarsi, era come se una strana forza la trattenesse in quel mondo il tempo necessario a farle vivere il sogno fino in fondo. Correva sulla strada bagnata, non si girava mai indietro per paura di essere seguita, non guardava gli alberi perchè credeva si potessero trasformare in orribili mostri che le avrebbero fatto del male..cadeva a terra esausta e si rialzava, finchè dopo un'estenuante corsa si vedeva di fronte a un enorme casa, una villa forse, sicuramente un luogo dove avrebbe potuto trovare riparo e dove sarebbe stata al sicuro da quelle presenze da cui si sentiva seguita nel bosco.
Bussava e chiedeva aiuto, ma nessuno le apriva la porta, eppure la casa era abitata perchè si vedeva una debole luce provenire da una finestra, probabilmente del secondo piano.
Sentiva che la sua paura si tramutava in perfetto terrore stando ancora li fuori, allora cominciava a spingere con le mani il portone e tirava calci ben assestati finchè con sua grande sorpresa riusciva a sfondare la porta. Appena entrata, usava tutta la forza che le rimaneva, per chiudersi l'immenso portone alle spalle, e finalmente si sentiva tranquilla, al sicuro, ora si udiva un solo rumore; quello del suo cuore che batteva con un ritmo esagerato.
Stava immobile appoggiata al portone e cercava di realizzare ciò che le stava succedendo, ma non ci riusciva.. e siccome conosceva molto bene il sogno, ogni sera in quel momento parlava nel sonno dicendo "E il momento Royan svegliati..ti devi svegliare ora.." ma non ci riusciva mai e il sogno.. o meglio l'incubo proseguiva. Infatti in quel momento, mentre ancora era appoggiata al portone, sentiva dei passi provenienti da un punto incerto dell'oscuro atrio. L'unica cosa certa era che si stavano dirigendo verso di lei. Allora chiedeva: "chi cè?" ma nessuno rispondeva. I passi si fermavano, ma lei nel buio non distingueva nessuna figura. C'era solo una finestra in quella stanza dalle forme incerte, ma la luce della luna non entrava perchè era coperta dalle nubi. Si aveva una debole illuminazione.. anzi un flash, quando i lampi si stagliavano nel cielo e portavano un pò di luce nella stanza.Royan ogni notte cercava di svegliarsi prima dell'arrivo di quel fascio di luce.. ma questo arrivava e lei iniziava ad urlare. Infatti davanti a lei si presentava la cosa più orribile che avesse mai visto. Non distingueva una persona, vedeva solo un particolare. La luce del fulmine le faceva vedere per una frazione di secondo due occhi orribili, maligni, rossi come il fuoco che la guardavano intensamente. Nonostante fossero l'unica cosa che riusciva a vedere, con l'immaginazione abbinava a quello sguardo una bocca sorridente, sorridente e malvagia.
Allora il terrore la assaliva di nuovo e l'idea di tornare nel bosco non le sembrava più così pessima. Così si voltava per aprire il pesante portone ma dal buio una mano le afferrava il collo e la teneva incollata alle assi di legno del portone. Era in preda al panico e non si rendeva conto che quel gesto non aveva lo scopo di farle del male, perchè infatti non le provocava alcun dolore...semplicemente le impediva di muoversi e scappare. Il suo cuore batteva forte, troppo forte si sentiva in trappola e lo strano individuo le si avvicinava al volto. Lei teneva gli occhi chiusi perchè non voleva assolutamente incrociare di nuovo quel terrificante sguardo..che pur l'attraeva..Si dimenava, urlava cercava di graffiare con le unghie quella potente mano che la teneva incollata alla porta. Poi si sentì dire nell'orecchio: "Royan.."
Quella voce maschile, così profonda la spaventò ancora di più, e subito dopo sentì che le labbra dell'individuo si erano posate dolcemente sulla sua guancia destra. La morsa che la imprigionava, la lasciò libera e lei stette lì alcuni secondi, incredula, con il cuore che batteva ancora forte, in attesa del prossimo fascio di luce. Questa volta voleva vedere il suo "aggressore" in volto perchè non poteva credere che a due occhi così malvagi, corrispondevano delle labbra delicate e gentili. Ma ciò non succedeva mai, perchè ogni notte dopo il bacio lei era già scattata seduta sul letto, sveglia, con il cuore che continuava a battere forte e le guance bagnate dalle lacrime.

Ecco il primo capitolo di qst mia storia...un po strana eh???ma anke misteriosa....bhè accetto critike consigli aiuto....insomma un po d tutto!! spero v piaccia....baci a tutti i lettori!! -Fren-
 
Continua nel capitolo:


 
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