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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Fullmetal Panic
CrossOver: originale - Detective Conan
Titolo Fanfic: GLI UOMINI IN NERO
Genere: Giallo, Azione
Rating: Per Tutte le età
Avviso: CrossOver
Autore: helen89 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 06/04/2006 13:02:46 (ultimo inserimento: 14/03/07)

helen è alle prese con il caso più difficile della sua carriera: riuscirà a risolverlo prima che la situazione diventi troppo pericolosa?
 
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UN NUOVO INCARICO
- Capitolo 1° -

Salve a tutti, gente! Sfortunatamente per voi sono tornata con una nuova fanfiction, ma questa volta è un pò più lunga e complicata della precedente^^". Prima che scappiate a gambe levate vi spiego perchè. Lungo la storia troverete qua e là personaggi di Full metal panic e di Detective Conan, ma non preoccupatevi: anche se non conoscete questi anime riuscirete comunque a seguire la storia, anche perchè l'ho progettata in modo che anche alcune mie amiche che non leggono manga la capissero. Vi avviso infatti che, pur conoscendo bene queste serie, ho deciso di cambiare alcune cosucce per adattarle meglio al racconto, quindi molti particolari potrebbero non concordare con quelli delle serie originali, a partire dal fatto che Kurz, Mao e Sousuke non lavorano per la Mithril, ma per la Whoop (ebbene sì! è proprio quella di Totally Spies!^^ Da piccola era il mio cartone preferito^^), anche se in realtà ho solo cambiato il nome all'organizzazione perchè alla fine me la immagino identica (giusto per complicare un pò le cose^^").
Buona lettura!




-Novità?-
-Ancora niente, capo-
Helen andava avanti e indietro per la stanza cercando una possibile soluzione. Da quando era entrata nella Whoop, l’organizzazione internazionale per la sicurezza del mondo, aveva risolto così tanti casi da fare invidia persino a Sherlock Holmes, ma questo sembrava metterla in difficoltà. Insieme ai suoi colleghi, nonché migliori amici, il sergente Sousuke Sagara e il tenente Kurz Weber, era stata assegnata ad un caso particolarmente difficile: riuscire ad incastrare il famoso Hitoshi Sakuraba, che sotto la copertura di ricco industriale nascondeva la cosiddetta “organizzazione degli uomini in nero”, assai nota ai servizi segreti di tutto il mondo per i suoi traffici di droga e armi. Nessuno finora era riuscito a trovare prove contro di lui, e i pochi che ci erano riusciti erano morti in incidenti molto strani prima di poterlo arrestare e le prove erano misteriosamente scomparse nel nulla.
-Eppure deve avere un punto debole…dannazione!- Sousuke si alzò e si diresse verso la porta dell’ufficio. –Vado a prendermi un caffè-
In quell’istante la porta si aprì di colpo, sbattendo contro il muro. –Che cavolo…?!?-
Esclamò Kurz voltandosi di scatto ed estraendo la pistola dalla fondina che portava sotto la giacca scura di pelle. –Ah, sei tu- Il maggiore Melissa Mao apparve sulla soglia.
-Colonnello, forse ho trovato chi potrebbe aiutarci. È un detective privato di Tokyo. Si chiama Shinichi Kudo. Sappiamo che stava indagando sull’organizzazione, ma non riusciamo a contattarlo-
-Cosa?!?! Non è possibile!- esclamò sorpresa helen.
-Lo conosce?- chiese Mao.
-Sì, era un mio compagno alle superiori. Se volete posso provare a chiedere alla sua fidanzata che è anche una mia cara amica. Magari riusciamo a rintracciarlo-
-Ok. Veniamo anche noi- rispose Kurz –Ma ‘sta volta guido io. Dopo la corsa da pazzi dell’altra volta…-
-Ehi non era colpa mia se avevamo dei killer alle calcagna! Non è giusto! Ti ho salvato la vita!- protestò Helen.
-Hai ragione, ma la prossima volta preferisco salvarmi da solo!- Kurz uscì sghignazzando seguito dagli altri due, mentre Mao rimase nell’ufficio.
-Non facciamo prima a prendere due macchine?- suggerì Sousuke cercando di dividerli.
-NO!-
-Come volete…- possibile che quei due non riescano mai a mettersi d’accordo?! Pensò Sousuke mentre il terzetto scendeva le scale che portavano al grande garage della base operativa.
-Mmh…però potremmo prendere due auto, no?- propose alla fine Helen.
-Ma è quello che vi ho ripetuto fin dall’inizio!-



La BMW Z3 nera di Helen sfrecciò agile per le strette vie di Tokyo seguita dalla berlina d’ordinanza di Kurz. In poco tempo arrivarono a destinazione. L’ufficio del detective Goru Mori, il padre di Ran, si trovava nel quartiere di Shinjuku all’interno di un vecchio palazzo che dava su una delle vie principali.
-Siamo arrivati- annunciò Helen scendendo dalla macchina. –L’ufficio è al secondo piano-
Cercò il nome sul citofono e premette il pulsante. Fu Ran a rispondere. –Sì?-
-Ciao, sono Helen-
-Da quanto tempo! Entra pure- disse aprendo il portone all’ingresso. I tre ragazzi salirono le scale ed entrarono nell’ufficio.
-Ho portato con me due miei amici… lui è Sousuke e lui è Kurz. Ragazzi, questa è Ran.-
-Salve!- rispose Ran con un sorriso –Accomodatevi pure. Intanto io vado a preparare del tè- e si diresse in cucina.
Poco dopo li raggiunse portando un vassoio con quattro tazzine e un piatto di biscotti.
-Li ho fatti io. Spero che vi piacciano- -Mi dispiace ma mio padre è fuori per lavoro e non credo che ritorni prima di sera.-
-Non importa- rispose Helen –volevo parlare con te riguardo a Shinichi-
-Come mai? Gli è forse successo qualcosa?-
-Vedi- continuò Helen guardando l’amica negli occhi –abbiamo bisogno di parlargli riguardo ad un suo caso, ma non riusciamo a trovarlo. Sai dove potrebbe essere?-
-Non ne ho idea…-
-Temiamo che si sia cacciato nei guai. In questo momento potrebbe anche essere in pericolo di vita- aggiunse Sousuke con la sua solita sensibilità che gli procurò un’occhiataccia da parte di Helen. Ran lo fissò spaventata.
-È la verità! Il mese scorso se né andato all’improvviso senza nemmeno salutarmi. Qualche volta mi ha telefonato dicendomi che doveva risolvere un caso molto importante, ma non mi ha mai detto dove si trovava esattamente- le vennero le lacrime agli occhi –Vorrei saperlo anch’io…-
-Ha un computer qui?- domandò Kurz per cambiare discorso.
Ran si asciugò una lacrima che gli stava scendendo lungo la guancia –Sì. è nella sua villetta. Vedete, mi ha lasciato le chiavi e così ogni tanto vado a mettere un po’ in ordine. Se volete possiamo andarci tanto non è molto distante da qui.-
-Buona idea. Magari troveremo qualche informazione utile-



Cinque minuti dopo i ragazzi arrivarono nel quartiere elegante di Tokyo, dove vivevano ricchi personaggi politici e famose star del cinema giapponese. Nelle strade si potevano vedere gli ultimi modelli in fatto di macchine sportive di lusso e un gran numero di paparazzi impegnati a trovare lo scoop del momento. All’inizio di un lungo viale alberato spiccava una villetta dai muri rosso porpora circondata da un piccolo giardinetto. Ran cercò la chiave nella tasca interna del cappotto e la infilò nella toppa.
-Che strano…la porta è aperta. Ero sicura di averla chiusa dopo essere uscita-
Helen lanciò un’occhiata ai compagni.
-Ran, forse è meglio se rimani qui con Sousuke- disse mentre estraeva una Sig Sauer 9 millimetri dalla fondina. –Kurz, tu vieni con me-. Togliendo la sicura alla pistola aprì uno spiraglio nella porta. Da dentro non proveniva alcun rumore. –Entro. Coprimi. Disse camminando lentamente contro il muro. Vedendo che non c’erano pericoli fece segno a Kurz di seguirla.
All’improvviso uno scricchiolio ruppe il silenzio della casa.
-Veniva da sopra!-. i due corsero su per le scale con le pistole spianate. –FERMO!-
Un’ombra percorse velocemente il corridoio ed entrò nello studio. Ormai era in trappola. Di certo non avrebbe rischiato saltando da 8 metri d’altezza. O così pensava Helen. L’ombra si voltò di scatto verso la finestra, prese la rincorsa si buttò giù mandando in frantumi il vetro sotto lo sguardo sbalordito degli agenti.
-Non è possibile!-
L’uomo atterrò sull’erba senza il minimo graffio. Poi si diresse verso il muro più vicino e lo scavalcò senza problemi, inseguito da Sousuke.
-Maledizione! Ma come cavolo ha fatto?!?- domandò Kurz irritato.
-Calmati. Ormai non possiamo fare più niente. L’unica cosa è sperare che Sousuke riesca a prenderlo-
-È meglio per lui!-
-Comunque sia dobbiamo capire cosa cercava.- disse Helen guardando verso il computer portatile appoggiato sulla scrivania. –Quello mi sembra un buon motivo. Diamogli un’occhiata e poi portiamolo in laboratorio per le impronte, anche se penso che non ne troveremo.-
-C..cosa è successo?- nel frattempo Ran aveva raggiunto gli altri nella stanza accompagnata da un bambino con gli occhiali.
-Niente. Probabilmente era un ladro- rispose evasiva Helen –E lui chi è?-
-Mi chiamo Conan Edogawa-
-I suoi genitori ce lo hanno affidato per un po’. L’ho incontrato qua fuori e ho pensato che fosse pericoloso lasciarlo in giro da solo…non darà fastidio-
-Ok, ma andate giù. Abbiamo bisogno di un po’ di tempo per controllare se è tutto a posto. Perché non ti prepari qualcosa di caldo intanto? Hai bisogno di calmarti- disse con un tono che non ammetteva repliche.
-D’accordo…vieni Conan-
-Posso rimanere con loro? Ti prego, Ran!- rispose il ragazzino che intanto si era avvicinato alla finestra in frantumi osservando i pezzi di vetro.
-No, Conan. Fai il bravo, loro devono lavorare. Lasciamoli in pace.-
-Ma Ran…-
-Niente ma! Vieni.-
-Uff!- Conan seguì rassegnato Ran in salotto. Appena usciti dalla stanza Helen si diresse verso la finestra. C’era qualcosa in quel ragazzino che la insospettiva molto. Dal primo momento in cui era entrato in quella stanza aveva colpito la sua attenzione. I suoi modi di fare, il suo aspetto… no, non poteva essere. Queste cose succedevano solamente nei libri di fantascienza… Quel ragazzino non poteva essere lui… Non poteva essere SHINICHI!
-È riuscito a fuggire. Mi dispiace Helen…-
La voce di Sousuke la riscosse dai suoi pensieri e si accorse di avere in mano un piccolo frammento di stoffa nera. Allora era questo che stava cercando Shinichi pensò Helen.
-Ehm…colonnello?-
I due ragazzi la stavano fissando in attesa di una risposta.
-Non importa, ma dobbiamo comunque prenderlo. Potrebbe aver scoperto qualcosa. Sousuke, tu contatta Mao e dille di estendere la ricerca in tutta la città. Dille di cercare un uomo alto, al massimo sulla trentina, con un cappotto o un soprabito nero di velluto. Lo voglio in una cella prima di sera. Kurz, tu occupati del computer. Copia tutte le informazioni e inviale sul mio computer alla Whoop. Vedi di fare in fretta. Più stiamo qua e più potrebbe essere pericoloso. Se avete bisogno mi trovate giù.- Detto questo scese velocemente le scale ed andò in cucina dove Ran aveva appena messo una caffettiera sul fuoco.
-Sto facendo del caffè. Ne volete un po’ anche voi?-
-Sì, grazie. Sei molto gentile. Sai dov’è Conan? Volevo chiedergli una cosa-
-Mi ha detto che andava a dare un’occhiata ai gialli che ci sono in biblioteca. È la prima porta in fondo a destra. Anche Shinichi andava spesso lì a riflettere… Mi manca molto..-
-Anche a me, ma ti prometto che lo ritroveremo presto-

Continua....






Allora, cosa ne pensate del primo capitolo? Qui di seguito metterò una breve descrizione di Helen, ma per gli altri personaggi originali potete immaginarveli come volete. Per quanto riguarda Sakuraba, invece...ehmmmm....veramente... non mi ricordo chi è!!! In effetti questa ff l'avevo cominciata circa due anni fa, poi mi ero fermata per un pò e ora la sto continuando, quindi non vi aspettate anticipazioni sulla sua vera identità, perchè non la sò neanch'io^^"! Che danno...
Aspetto i vostri commenti^^!
Ciao Helen




Nome: Helen
Cognome: Callaghan
Età: 21 anni
Altezza: 1.70
Occhi: Azzurri
Capelli: Lunghi fino a metà schiena, lisci, castani
Grado militare: Colonnello
Nazionalità: è americana ed abita a Miami
Carattere: Allegro e determinato
Segni particolari: è un'esperta di arti marziali, adora le moto e le macchine sportive.

 
Continua nel capitolo:


 
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