UNA LETTERA E UNA SPERANZA
- Capitolo 1° -
Una lettera e una speranza.
Capitolo 1
"Signor Iceburg?"
La voce del servitore interruppe i pensieri tormentati dell'uomo che guardava assorto fuori dalla finestra."Hhm?" mormorò, girandosi verso la porta.
"Il signor Pauly e il signor Franky vorrebbero parlarle, signore. Cosa devo rifer loro, signore?"
Iceburg fissò senza vedere il ragazzo sulla porta; da qualche tempo gli faceva da segretario, ma era nulla in confronto alla precisione quasi maniacale di Califa...Califa...solo ora che se ne era andata, il sindaco di Water Seven si era accorto di quanto gli mancava...di quanto era importante per lui...sospirò sconsolato e distolse faticosamente i suoi pensieri da lei, per tornare a rivolgersi al segretario.
"Li riceverò dopo pranzo."
"Si,signore. Desidera qualcos'altro signore?"
"No...grazie." rispose lui bruscamente. Il ragazzo se ne andò, e Iceburg ripiombò nei suoi pensieri. E se le avesse detto ciò che provava per lei? Se le avesse confidato prima i suoi sentimenti? Forse...forse non se ne sarebbe andata con quelli del governo...forse sarebbe rimasta con lui...quasi sicuramente sarebbe rimasta con lui! Abbassò lo sguardo sulla lettera che teneva tra le mani; erano giorni che lo rileggieva: quel foglio faceva parte di una serie di lettere lasciatagli da Califa, in cui lei si scusava per tutto ciò che aveva fatto, gli spiegava le ragioni per cui lavorava per il governo e i suoi sentimenti...ancora una volta, la centesima volta, Iceburg rilesse l'ultima delle lettere della sua tanto amata segretaria:
Caro signor Iceburg,
quando leggerà questa lettera, sempre ammesso che lo faccia, Lei sarà sicuramente infuriato a morte con me, e io sarò probabilmente morta e sepolta, sotto una croce senza nome in uno dei tanti cimiteri funzionali del governo. D'altra parte, però, ci tenevo a raccontarLe la mia storia, non tanto perchè possa perdonarmi ma, come spero, almeno comprendermi in parte. Premetto dicendo che per me è molto difficile scriverLe per un'infinita di motivi; comunque, cominciamo dal principio: mio padre, così come mia madre, faceva parte del governo; quando i miei vollero andarsene dal governo, io e mia sorella fummo rapite. A quel punto, come sorella maggiore mi fu proposta una scelta: o sarei entrata negli allenamenti del Chiper Pool o la mia famiglia sarebbe stata uccisa. Capisce? Io...io non avevo scelta! Per quanto mi abbia disgustato l'idea di uccidere e/o torturare gente che stava sullo stomaco al governo, dovevo salvare la mia famiglia. Finchè non giunsi a Water Seven riuscii a tirare avanti pensando ai miei...ma poi, una volta giunta nella Sua città, mi resi conto che non...che mi sarebbe stato molto difficile farLe del male...perchè, per quanto paradossale possa sembrare io...vede io...io mi ero innamorata. Per la prima volta in vita mia, mi ero innamorata di qualcuno, e questa persona non era una persona qualsiasi. Io mi ero innamorata del nemico. Paradossalmente mi ero, e sono tuttora, innamorata di Lei. Vede, io volevo dirle tutto, dai miei sentimenti al mio lavoro per il governo, ma temevo che poi m'avrebbe odiata...e ne avrebbe avuto tutto il motivo. Così ho scelto: se mi fosse stato possibile l'avrei difesa da Lucci e da gli altri agendo nell'ombra, in modo da proteggere anche la mia famiglia. Ma, come probabilmente ha notato, il mio sciocco e disperato piano non ha funzionato. Forse noterà l'inchiostro sbavato in alcuni punti: non sono mai stata brava a trattenere le lacrime. Dubito che crederà mai a questa mia lettera ma, dentro di me, è come se mi fossi tolta un peso dalle coscienza, o meglio, dal mio cuore. Avrei tanto voluto parlarLe di persona ma a questo punto dubito che ci rivedremo ancora. Io La amo, ma non credo che questo Le importerà molto. Addio, mio dolce e amato signor Iceburg. Il tempo passato al suo fianco è stato il periodo più bello della mia vita. Addio, addio signor Iceburg!
Con amore sincero Califa
Iceburg strinse forte la lettera tra le mani e cacciò a forza le lacrime indietro. Come aveva fatto a non capirla? Come avevo potuto farla soffrire così? Ed ora se ne era andata, e lui non l'avrebbe rivista mai più. Quelle lettere, qualche foto e i suoi ricordi era tutto ciò che aveva di lei. Califa aveva complottato per ucciderlo, ma ciò non gli importava!! La lettera scritta il giorno della sua partenza era così sincera che Iceburg le credeva ciecamente. L'uomo scosse il capo e giocatolò assorto con Tirannosauro, il topolino che aveva raccolto quando ancora c'era Califa...ma perchè, maledizione, ogni cosa in quella stanza, in quell'edificio, in tutta Water Seven gli ricordava Califa?! Perchè la città gli appariva così fredda e vuota da quando non passeggiavano più assieme per le vie della metropoli? Perchè sembrava essere l'unico triste in tutta la città?
"Maledizione!" urlò affranto di fronte alla sua impotenza, e tirò un pugno al muro "Maledizione, maledizione, maledizione!!!"
Qualcuno bussò alla porta e, prima che Iceburg potesse dire qualcosa, il nuovo segretario entrò trafelato:
"Signore, vengo dalla spiaggia, il mare ho portato a riva una ragazza gravemente ferita, il medico la sta visitando, non sappiamo chi sia, però, signore, c'è da dire che è molto bella, signore, veramente molto e..."
"E come pensi che ciò possa interessarmi?" lo interruppe seccato il sindaco.
"E' che, signore, la ragazza rassomiglia molto alla ragazza che Lei, signore,stà cercando, signore.."
"Come?"
"Sì, signore...è alta, pallida, molto bella e con i capelli rosati, proprio come ha detto Lei, signore...signore?"
Il segretario si guardò attorno, ma Iceburg s'era già fiondato giù per le scale, diretto verso la spiaggia, incredulo e speranzoso che ciò che aveva sperato si fosse realizzato.
GRAZIE PER LA GENTILE ATTENZIONE, GENTE!!!!!
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