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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: SULLE ALI DEL CORPO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: pallina-di-fuoco galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 31/03/2006 16:45:26

...è capace di uccidersi...quindi tu che ti credi tanto perfetto o addirittura migliore di me, pensa...
 
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ODIO VERSO ME
- Capitolo 1° -

AVVERTENZE:
Storia inventata tratta dalla realtà, tutte le coincidenze a fatti e a persone sono puramente casuali! (forse)
Questa è una denuncia in maniera tale che le persone che fanno soffrire la gente la smettano!
Non è solo per me ma è per tutte quelle persone che tutti i giorni devono sentirsi dire cattiverie sul loro conto, quindi leggetelo per favore e cercate se possibile di non prendere in giro le persone, per ogni tipo di loro difetto!.
"questo brano di una pagina sola ha solo 3 parolacce quindi siate clementi e lasciatemele esprimere! grazie e buona lettura"


PER CHI STà PER CHIUDERE LA PAGINA: "SCEMIIIIIIII INSENSIBILIIIIIII!"

ora sono 4 le parolacce...

se non avete ancora chiuso vi ringrazio di cuore e vi auro di nuovo buona lettura.



* SULLE ALI DEL CORPO*

Tutti quando passava la guardavano, eppure ormai lei non faceva più nulla per attirare l’attenzione, era quasi frustrante non poter parlare normalmente, non poter fare le cose che fanno tutti gli altri, non poter più mangiare come una volta .
Akemi non era una ragazzina come le altre infatti lei non era spensierata, non giocava, non usciva con le amiche, non rispondeva hai ciao che gli venivano offerti, non guardava in faccia le persone ne guardava in alto.
Lei quando camminava guardava a terra, sapeva a memorie il numero di macchie sul pavimento, ma non vedeva ne le case, ne il bel cielo azzurro che c’era in quel periodo.
Ormai il grigio era diventato il suo colore, infatti portava sempre una felpa di questa colorazione larga e che non facesse vedere le sue forme, infatti Akemi si vergognava del proprio corpo lo odiava e voleva dimagrire, ma tutti i suoi tentativi erano vani infatti ogni giorno i compagni o perfino persone che non conosceva gli ricordavano il suo “problema”.
Akemi era in autobus come al solito, stava in piedi aspettando di arrivare alla sua fermata, quando salì un ragazzo slanciato e davvero carino i suoi capelli erano biondi e gli occhi azzurri sembrava finto da quanto era perfetto, lei si scansò facendolo passare, il ragazzo la guardò, essa abbassò gli occhi imbarazzata mentre questo si accingeva a parlagli “ per fortuna che ti sei scansata altrimenti non sarei riuscito a passare dato che occupavi metà autobus!” Akemi amareggiata chinò il capo “scusa”, il ragazzo ridacchio e tranquillamente si mise a sedere come nulla fosse.
Arrivata a scuola i ragazzi più grandi la derisero, facendo battute o ridendo alle sue spalle, quella vita la stava letteralmente distruggendo, 9 anni della sua vita buttati nel cesso e ne aveva vissuti solo 14!.
Akemi si chiuse in bagno piangendo lacrime amare, non voleva essere trattata come qualcosa di diverso, lei era un’ essere in grado di respirare, di pensare, di parlare e di provare sentimenti e le persone con lei non erano mai state ne buone ne gentili.
“Akemi! Sei di nuovo qui! quando la smetterai di fare l’obesa piagnucolosa?” di nuovo quella voce che la tormentava tutte le mattine, di un ragazzo più precisamente che aveva conosciuto in bagno, (il muro li divide e quindi si possono parlare tranquillamente, dato i muri poco spessi) era moro alto e davvero molto bello, si era presa una bella cotta per lui, ma non poteva di certo confidaglielo dato che aveva 2 anni in più di lei e di certo non avrebbe mai accettato di diventare il suo ragazzo “sta zitto Riku! Non capisci un cazzo della mia vita! Vattene via!”disse arrabbiata, il ragazzo sembrava contrariato “Fa quello che ti pare! Ma ti consiglio di reagire, non puoi continuare così!” la ragazza tirò su la testa dalla posizione seduta in cui si trovava, le ginocchia al petto seduta sul W.C. , “Fosse facile l’avrei gia fatto…non credi…Riku?”
Il ragazzo non rispose, si sentì soltanto il tirare dello sciacquone e la porta che sbatteva.
“Akemi che ci fai in classe? lo sai che gli elefanti devono stare fuori! Ahahahah” un ragazzo dai capelli neri gli occhi verdi e gli occhiali da sole sulla testa guardava con un gruppetto di ragazzini alle spalle Akemi che ormai non rispondeva più alle provocazioni, “Smettila di rompere i coglioni Kikui! Lascia stare Akemi” chi aveva parlato era Maki, una ragazzina gracile e dal corpo non ancora sviluppato del tutto, Kikui era uno di qui ragazzi a cui piaceva prendere in giro la gente per sentirsi superiore a loro, fumava un pacchetto di sigarette al giorno con la sua banda di amici e a volte beveva così tanto che quando arrivava a casa vomitava, sua madre era morta in un’ incidente sul lavoro dato che faceva la reporter, mentre il padre non lo vedeva quasi mai, pieno di debiti fino al collo e con problemi di droga.
“Non importa Maki, Fa lo stesso…” Maki era una ragazzina normale e con pochi problemi, andava bene a scuola ed aveva dei genitori che si volevano bene, la classica fortunata insomma; Akemi si sedette e li rimase tutto il tempo senza pensare a tutte le battutine che tutti non mancavano di farle, era come in un’altro mondo.
Finita la scuola finalmente si ritrovò alla fermata, i ragazzi non la guardavano più, completamente disinteressati e se la fissavano era per disprezzarla.
“Vuoi buttare così la tua vita?”

“no…voglio essere lasciata in pace…”

“perché non migliori la tua esistenza?”

“non ne sono in grado…”

“allora rimani così, ma almeno reagisci…”

“non posso…sono troppo debole”

“debole?”

“si”

“…”

Tagli netti, guarda una persona cosa deve fare per non soffrire più!
Che il mondo vada a fanculo!
Non me ne frega più niente di quello che pensano di me le persone…ormai Akemi non esiste più, se non l’amaro ricordo di una vita perduta troppo in fretta.

“c’e una <morale> in questa storia...se insulti o prendi in giro una persona troppo allungo questa si stufa o peggio odia così tanto la sua vita che è capace di uccidersi come ha fatto Akemi, quindi tu che ti credi tanto perfetto o addirittura migliore di me, pensa con quel briciolo di cervello che ti è rimasto che se offendi una persona, specialmente se è una ragazza...gli fai del male e se continuerai potrai forse averla sulla tua coscienza…ma tanto è inutile, la stupidità non si può togliere...ma il grasso si! Pensaci...”

By Pallina di fuoco

Se volete commentare o solo parlare di questo fatto con me ne sarei molto felice! ciao ciao a tutti!!!!!!




 
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