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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: PETALI DI CILIEGIO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: miyu91 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 30/03/2006 23:24:12 (ultimo inserimento: 31/03/06)

come sempre è una storia d`amore... leggetela, mi raccomando! ^_-
 
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- Capitolo 1° -

Ebbene, oggi, proprio mentre iniziavo a scrivere l'undicesimo capitolo dell'altra mia fanfiction, mi è venuta un'improvvisa ispirazione!*-* Così è nato questo primo capitolo di "Petali di ciliegio"... Spero che vi piaccia e che commentiate! =^^=

Primavera. Una ragazza quattordicenne stava camminando su un marciapiede, diretta a scuola. Un leggero venticello fuori stagione le scompigliava i lunghi capelli castani, legati in due codini, mentre l’intensa luce del sole del mattino le faceva dispettosamente socchiudere i bellissimi occhi color verde smeraldo. Camminava con passo sicuro, abbastanza veloce, la gonna verde della divisa, che risaltava il colore dei suoi occhi, strusciava lievemente sulle sue gambe. Guardò l’orologio. Le 8 e 40. “Sono in ritardo…” sbuffò. Ormai era diventata un’abitudine, nessuno ci avrebbe più fatto caso. Forse. Era la rappresentate di classe, vero, ma arrivava sempre tardi. Iniziò a correre, mettendosi la cartella sulle spalle e pochi minuti dopo superò il cancello dell’istituto scolastico. Salutò la bidella e frettolosamente salì le scale, quasi inciampando su un gradino. Aprì la porta dell’aula. Qualche ragazza la salutò con la mano, alcuni la guardarono storto.
-Fujimaru Sakurako- borbottò il professore, un uomo basso e grassottello che cercò inutilmente di assumere un’aria severa. La ragazza si girò immediatamente a guardarlo.
-Scusi il ritardo, professore- disse inchinandosi leggermente, in segno di rispetto.
-Sempre la solita, eh? Và al tuo posto- rispose il professore, mettendo fine a quella conversazione. Mentre questo tornava a spiegare, Sakurako attraversò l’aula e si sedette in uno degli ultimi banchi nella fila centrale, sospirando, poi tirò fuori il libro di storia dalla cartella.
-Psst… Sakurako!-
-Uhm?-
Sakurako si voltò lentamente, cercando di non farsi notare dal professore. Una ragazza minuta dai capelli biondi sciolti sulle spalle le sorrise dolcemente.
-Ciao Chiyo!- sussurrò Sakurako.
-Anche stavolta in ritardo?-
-Si, mia madre si dimentica di svegliarmi…-
-E comprati una sveglia!-
-Già provato. Risultato: finisco con lo spaccarle-
Chiyo rise a voce bassa. Era sempre la solita. Il professore le richiamò.Sakurako decise di seguire seriamente la lezione, dopotutto era la capoclasse, doveva dare il buon esempio! Così fece l’occhiolino alla sua amica per poi tornare a concentrarsi su un noioso capitolo di storia…
Finalmente suonò la campanella che annunciava la fine delle lezioni. Sakurako chiuse in fretta e furia la cartella e uscì di corsa dall’aula.
-Ma dove vai?- le urlò Chiyo.
-Oggi è giovedì, ho le attività del club di pallavolo!- rispose Sakurako e salutò l’amica.
Mentre attraversava il giardino correndo, la ragazza non si accorse della figura che avanzava davanti a lei. Alzò gli occhi giusto in tempo per vedere chi fosse la persona con la quale si sarebbe inevitabilmente scontrata. Un ragazzo…
-Ahio!!- lei cadde a terra, sbattendo il didietro, lui invece, un bellissimo ragazzo moro e con gli occhi dello stesso colore, riuscì a mantenere l’equilibrio.
-Ma dove cacchio guardi???- le urlò il ragazzo.
Sakurako cercò di rialzarsi ma ricadde sul prato. Il ragazzo le prese la mano e l’aiutò bruscamente ad alzarsi. Lei lo guardò imbronciata, poi si massaggiò il fondoschiena dolorante.
-Guarda che non l’ho fatto apposta! E poi quella che si è fatta male sono io…-
-Beh, meglio tu che io-
-Ma… Che maleducato!-
Sakurako si bloccò di scatto. Aveva già visto quella faccia. Ma dove? Poi si ricordò di essere in ritardo per le attività del club. Così, senza nemmeno salutarlo, prese la cartella che le era caduta e corse via.
Il ragazzo fece per andarsene, ma si accorse che alla ragazza era caduto qualcosa… Un braccialetto composto da piccole perline a forma di ciliegia, tutte di colore rosso.
-Ehi, tu! Ti è caduto…-
Ma Sakurako aveva già svoltato l’angolo. Per qualche secondo continuò a fissare il braccialetto, poi se lo mise in tasca.
-Che strana tipa…!-
 
Continua nel capitolo:


 
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