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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Bakuten Shoot Beyblade (Beyblade)
Titolo Fanfic: FORSE UN GIORNO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: nischino galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 30/03/2006 15:33:54 (ultimo inserimento: 28/08/06)

kei è un cretino, rei l`ha mollato, yuri si ritrova a condividere un appartamento con il suo migliore amico quando boris scompare...
 
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CAPITOLO 1°
- Capitolo 1° -

Kei chiuse la porta con un rumore sordo
-Arriverà il giorno in cui ti cambierò stupido portone- disse fra se e se gettando le chiavi sul mobile davanti all’ingresso –Certo che sono messo proprio bene, parlo anche da solo adesso- sorrise sornione, quando si rese conto di averlo fatto ancora. Si diresse verso la camera da letto, spogliandosi e infilandosi il pigiama. Si gettò sul letto, portando una mano alla lampadina, ma prima di spegnere la luce sorrise alla foto che giaceva sul comodino, perennemente sorridente
-Buona notte, amore mio- poi si fece buio.
Certo, Kei Hiwatari era bellissimo, sexy e ricco. Eppure era single. In tutto il Giappone, anzi, in tutto il mondo, una sola persona sapeva il perché della sua scelta di vita. E questa persone era niente di meno che il suo migliore amico, Yuri Ivanov, che abitava nell’appartamento difronte al suo ed era suo dipendente. In effetti, la parola “dipendente” non era proprio adatta al lavoro che svolgeva Yuri. Diciamo pure che il rosso passava in ufficio, se tutto andava bene, un’ora all’anno, e Kei lo pagava comunque, minacciandolo di morte, è vero, però lo pagava. E per adesso andava bene così. In quanto presidente di una grande impresa, Kei non poteva concedersi distrazioni come ragazze, o nel suo caso ragazzi, ma doveva concentrare tutte le sue energie sul lavoro. Ed era questa la sua scusa preferita quando una delle tante ragazze che gli sbavavano dietro gli chiedeva di uscire. Ma il motivo era un altro. E in questo momento stava sulla copertina della più famosa rivista di cucina di tutto il mondo. Diciamo pure che si chiamava Rei Kon. Lui e Rei avevano fatto parte della stessa squadra di Beyblade quando erano adolescenti, o per meglio dire, da quando erano ragazzini fino a quando divennero adolescenti, ed è giusto ricordare che lui e Rei erano stati insieme quattro anni. Si erano lasciati due anni dopo la fine del terzo campionato mondiale, quando Kei aveva deciso che il lavoro era la sua priorità assoluta. Inutile dire che Rei non la prese con filosofia. Tutt’altro. La mattina dopo era salito sul primo aereo diretto in Cina ed ora, cinque anni dopo, era uno dei più grandi chef del mondo. Inutile dire che Kei non si era mai perdonato. Eppure non aveva mai cercato Rei, e avrebbe potute rintracciarlo solo schioccando le dita, ma non l’aveva mai fatto. Ed il motivo non lo sapeva nemmeno lui.
-Yuri cosa sono questi?- chiese indicando delle cose simili a bastoncini di pesce che giacevano nel suo piatto circondati da delle cose gialle che avrebbero dovuto essere patate
-Ho cucinato io, sta sera. E non guardarmi così, non possiamo più ordinare la pizza qui sotto perché hai spaventato il fattorino, quella volta con il coltello. L’altra pizzeria ha il fattorino che mi fila, ed io non lo posso vedere, e alla fine c’è il cibo cinese che tu non puoi vedere. Dunque ho mangi questi…cosi, oppure la prossima volta te la cucini da solo, la cena!-
-Mamma mia, quante lamentele! Quanto siamo acidi, oggi! Non è che per caso ti sei ingoiato un limone?- Kei osservò con aria truce uno dei bastoncini, poi se lo portò alla bocca, facendo una smorfia disgustata non appena ebbe dato il primo morso
-E dai, non faranno poi così schifo!- Yuri ne infilzò uno, ficcandoselo in bocca. Due secondi dopo era in bagno a vomitare
-Che schifo! Kei, da oggi in poi andremo a mangiare al ristorante. Tanto te lo puoi permettere-
-Si, e magari devo pagare anche per te!- Yuri sbuffò
-Con la miseria che mi dai, sarebbe il minimo!-
-Con quello che lavori, ricevi una fortuna! Sei troppo pigro Yuri- disse, mentre l’altro gli faceva il verso –E butta via questa schifezza- aggiunse, spostando il piatto davanti a Yuri
-Si, mio principino! Certo che non crescerai mai, e poi sarei io il pigro! Ma ribadisco, da domani, al ristorante!- poi verso i cosi nel cestino dell’immondizia, mettendo i piatti in lavatrice
-Kei, che ne pensi del barista?-
-A, stai parlando dell’unico barista esistente al mondo…- disse ironico Kei
-Quello del bar qui sotto…quello che mi guarda ogni mattina quando saliamo in auto-
-Nessuno ti guarda ogni mattina, quando saliamo in auto, nel modo in cui ti vesti…-
-Ok, mi stai prendendo per il culo….-
-Chi, io?- ma non fece il tempo a dire nient’altro perché Yuri gli tirò una cucinata in faccia, e lo fece cadere dalla sedia
-Grazie, adesso il mio fondoschiena sarà rovinato!-
-O, come se a qualcuno importasse del tuo fondoschiena!- e si ritrovarono a lottare con due cuscini che, alla fine della terza guerra mondiale, erano completamente spiumati. I due si accasciarono ai piedi del divano, respirando affannosamente
-Comunque so chi è il barista. Non è male. Ma devi smetterla Yuri-
-Di fare che?- chiese l’altro, innocentemente, togliendosi le ultime piume dai capelli
-Di scoparti tutti per dimenticarlo. E’ stato bastardo ma questo non ti autorizza ad esserlo anche tu…- (No, mi hanno contagiato! Il povero Boris sta diventando bastardo anche nelle mie ff! Triste destino…nda) mormorò Kei alzandosi e tirando su Yuri di peso
-Scommettiamo?- e Kei comprese che il povero barista sarebbe stato l’ennesimo giocattolo. Sperava solo che fosse carino, così invece che per una notte, sarebbe durato per due.

Arrivò in ufficio con dieci minuti di anticipo, anche se, in realtà, essendo il direttore, avrebbe potuto non aveva un orario fisso. Piano piano le scrivanie di riempirono dei suoi collaboratori, e allora capiva perché passava la gran parte della sua giornata in ufficio. Con della gente così come sottoposti, non si può pretendere gran che. Ma la cosa che attirò la sua attenzione, quella mattina, fu un gruppo di nuovi assunti raggruppati un angolino durante la pausa pranzo. Si avvicinò curioso, pronto a sequestrare qualche rivista porno (Non sopportava certe distrazioni sul lavoro! Nda) quando notò che ciò che stavano leggendo non aveva niente a che fare con le ragazze nude. Anzi. Era una rivista di cucina. E certamente su quella copertina c’era Rei. Non perse tempo, afferrò la rivista bruscamente dalle mani dei suoi dipendenti che stavano sbavando sulla sua copertina, e se ne andò irritato, ma non gli sfuggirono i commenti di alcuni di loro
-Ma che gli è preso?-
-Sembra abbiano avuto una relazione e che il cinese l’abbia mollato-.
Si sedette davanti alla sua scrivania, portandosi davanti agli occhi la rivista. Sulla copertina c’era effettivamente Rei, che sorridente, mostrava un piatto che sembrava molto invitante, soprattutto a confronto dei bastoncini di Yuri. Eppure quel sorriso era così splendido, e non era per lui. Non lo era più da troppo tempo.
-Sei felice, adesso, vero? Brutto stronzo. Tu lo sapevi che avrei sofferto. L’hai fatto apposta per farmi capire ciò che tu rappresentavi nella mia vita, stupido cinese. Ma non preoccuparti, adesso tu sei felice e, che tu ci creda o no, lo sono anch’io- ma non resse avanti la vista di quello sguardo (Sempre della foto, anche se non so come si possa non reggere lo sguardo di una copertina…nda), gettò il giornale sulla scrivania –Ma chi voglio prendere in giro?- sorrise tristemente –Mi manchi da morire, amore mio-.
Tornò a casa depresso come ormai lo era almeno una volta alla settimana. Ad aspettarlo trovò Yuri, ma questa volta il rosso sembrava seriamente propenso a portarlo al ristorante. Purtroppo per Kei, quando Yuri si fissava su qualcosa era impossibile fargli cambiare idea.
-Ma non ci puoi andare con il barista?- aveva chiesto Kei, sbuffando
-E’ noioso, l’ho scaricato dopo nemmeno cinque minuti. E dai Kei, ci divertiremo, te lo prometto! Almeno non mangeremo bastoncini di pesce! E poi i camerieri sono carinissimi nel nuovo ristorante che hanno aperto, magari ne trovo qualcuno carino e la prossima volta esco con lui! E dai, Kei…-
-Va bene, ma solo perché sono troppo depresso per dirti di no…-. Così, chi più felice e chi meno, si diressero verso il nuovo ristorante che avevano aperto proprio dal lato opposto della strada. Era un posto carino, arredato in stile orientale, sembrava il classico ritrovo di amici, ma come entrarono, Kei e Yuri si resero conto che c’erano anche diverse coppiette. Insomma, era un posto a dir poco perfetto. Si sedettero in un tavolino in fondo alla sala, giusto per non dare troppo nell’occhio, anche se, con i pantaloni che indossava, Yuri avrebbe dato nell’occhio perfino ad un cieco e aspettarono pazientemente che un cameriere prendesse le ordinazioni. Ne arrivò uno, cinese, che cordialmente, prese le ordinazioni i Kei e Yuri. Il loro lauto pasto arrivò dopo nemmeno trenta minuti e Yuri si tuffò sul suo sushi mentre Kei mangiucchiava qualcosa ogni tanto. La tragedia giunse quando portarono il conto
-Io non ho intenzione di pagare cose che non ho comprato! Yuri, diglielo tu che questa non è la nostra ordinazione!- esclamò esasperato indicando lo scontrino
-Mi dispiace, ma io non posso farci nulla. Devo andare a chiamare il direttore- esclamò il cameriere fuggendo in cucina
-O bene! Adesso mi spaventi anche il cameriere carino. Certo che sei un grande Kei! E poi mi chiedi perché non faccio coppia fissa?-
-Non cominciare Yuri…- sbuffò Kei, anche se in realtà si stava divertendo, adorava vedere Yuri scherzare su quelle cose, perché sapeva che pian piano la ferita si stava rimarginando. Anche se il rosso non era mai stato un debole, e lo dimostravano le numerose delusioni della sua vita, Yuri non si era mai dato pervinto. Ma l’ultima batosta l’aveva davvero messo al tappeto. Quando Boris, il giorno prima della loro convivenza, era sparito. Senza un biglietto, e senza nemmeno spiegare il perché. Come per magia, la mattina Yuri si era svegliato e Boris non c’era più. Insieme a tutti i suoi soldi.
Comunque Kei e Yuri erano al ristorante, che aspettavano il direttore, mentre Yuri sbraitava e Kei si tratteneva dal ridere. Poco dopo, da dietro il bancone, uscì il cameriere, seguito da un ragazzo cinese, dai capelli neri e scuri. Non ci voleva un genio per capire che quel ragazzo era Rei.


Eccomi qui con una nuova ficcy, vi sono mancata? Spero di si, perchè i vostri commy mi sono mancati tantissimo, ragazze! Questa storia è un po' diversa dalle altre che ho scritto, meglio così. Spero vi sia piaciuto il primo cappy, e alla prossima!
Baci
 
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