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Categoria: Videogiochi
Dalla Serie: Final Fantasy IX
Titolo Fanfic: ANCHE IO SONO IMPORTANTE!
Genere: Azione
Rating: Per Tutte le età
Autore: xkagurax galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 26/03/2006 12:04:53 (ultimo inserimento: 09/05/06)

eccomi con la fan fic di ffix! parlerà sopratutto di eiko e del suo ruolo nel gruppo. ki sarà quel ragazzo incappucciato così forte che vuole eiko?
 
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L`UOMO INCAPPUCCIATO
- Capitolo 1° -

Eccomi finalmente qui come vi avevo promesso con la mia Fan Fiction di Final Fantasy IX. Ci ho pensato moltissimo su cosa farla e alla fine è uscita una cosa così.. parlerà di Eiko, sopratutto e dei suoi sentimenti. Non credo che verrà lunga nemmeno questa altrimenti poi mi viene a noia come tutte le fan fiction lunghissime che scrivo e invece voglio concluderla poiché in tanti mi avete chiesto di scriverla.

Cap 1 - L'uomo incappucciato

Era una stupenda notte senza nemmeno una nuvola a Toleno, il gruppo si era diviso per rifornirsi di armi e medicine nuove e giocare a carte; erano molti giorni che si muovevano in qua e là senza fare nemmeno una sosta alla ricerca di quel rompi di Kuja e lei non ne poteva davvero più. Era lontana da casa sua, Madain Sari, ma alla fine non gliene importava granché; la sua famiglia erano diventati loro, laggiù non c'era nessuno che l'aspettava e inoltre... cosa voleva di più dalla vita che stare 24 ore su 24 con il suo amato Gidan? Alla fine quel viaggio che avevano intrapreso contro Kuja era servito a qualcosa, quel maledetto aveva fatto qualcosa di buono.
Ritornando al gruppo che era in giro per Toleno: Amarant vagava solo (come al solito) per la città in cerca di qualche arma da taglio davvero efficiente, Frejya si era allontanata con Vivi per fare non so che da qualche parte, Garnet seguita costantemente da Steiner era andata a fare compere di pozioni e cosucce varie per il viaggio, Quina era andata dal macellaio a comprare da mangiare perché aveva annunciato che voleva cucinare delle leccornie davvero squisite come le sapeva fare lei e ora.. Gidan! Come sempre era a giocare a carte o forse dovrei dire " a perdere le carte" giacché si vantava tanto di essere un vero campione quando lo batteva pure Vivi che di carte, propino, non ci capiva niente.
Eiko era rimasta sola soletta all'ingresso di Toleno seduta sulla fontanella a buttare giù di soldi nell'acqua per vedere se le arrivava qualcosa di buono. Seccata si alzò di scatto in piedi e cominciò a saltellare.
- Uffa! Uffa! - Cominciò a gridare raccogliendo l'attenzione di tutti i presenti - Sarò anche la più piccola, ma non per questo devo essere lasciata sempre sola oppure non mi deve essere affidato nessun incarico!! - Continuò saltellando ancora più in alto - Ho dei sentimenti pure io! Servo pure io a qualcosa nelle battaglie!! -
Ad un tratto un uomo di mezza età, molto robusto e col panciotto che gli scendeva giù dalla cintura dei pantaloni si avvicinò sorridente alla bambina. Non un sorriso gentile, ma un sorriso da mascalzone di cui, naturalmente, Eiko, piccola com'era, non se n’avvide.
- Salve piccolina... - Disse con finta gentilezza - Ti ho sentito gridare tutta sola soletta... che succede ad una cara bambina come te? -
La ragazzina sbuffò incrociando le braccine minute - Mi hanno lasciata sola, ecco tutto! -
- ooohh! - Esclamò l'uomo cercando di farsi vedere il più sorpreso possibile avvicinando anche una mano alla bocca e sgranando gli occhi. - Ma che cattivoni i tuoi amici! -
- Gia!! - Esclamò irata la bambina - Cattivissimi! Solo perché sono piccolina, credono che non servi a niente! - Continuò sbuffando.
- Ma certo che non è così! - Disse l'uomo con falsa gentilezza.
- Certo che no! Adesso vado da Gidan e gliene dico quattro!! -
Al nome di Gidan l'uomo ebbe un sussulto, la sua faccia divenne per un istante rossissima e dalle orecchie sembrò uscire del fumo bianco tipo una caffettiera. - Gidan!!?? - Ringhiò - Gidan Tribal??!! -
La bambina si calmò guardando l'uomo con immenso stupore - Lo conoscete?? -
L'uomo divenne ancora più rosso; sembrava che sarebbe scoppiato di lì a poco. - Certo!! E' quel bastardo che mi ha rubato tutti i miei tesori che avevo messo insieme in tantissimi anni di vagabondaggio!! Lui e quella sua stupida banda... i Tarantus! -
Eiko lo guardò con ancora più stupore, quasi divertita dall'espressione comica che aveva assunto l'uomo, sembrava quasi un pomodoro in procinto di scoppiare. Ma ad un tratto l'uomo la afferrò per un braccio con la sua manona gigantesca in confronto al corpicino minuto della bambina. - Adesso tu mi porterai da lui, capito!? - Urlò raccogliendo l'attenzione dei presenti che si erano ricominciati a fare i fatti suoi da quando la bambina aveva urlato. - Altrimenti ti schiaccio come una sardina!! -
- Nooo! Lasciami brutto ciccione!! - Cominciò a urlare la bambina mentre si divincolava inutilmente. - Lasciami!! -
Le persone presenti si allontanarono lentamente dai due, impauriti dalla situazione, anche perché quel tale era talmente grosso che nessuno avrebbe potuto dirgli niente per poi andare in giro a raccontarlo, era conosciuto per le sue rapine a scapito di donne, ma anche di uomini ricchi e anche di qualche guardia, ma nessuno era mai andato a denunciarlo per paura della sua stazza e della sua fama visto che girava voce che avesse ucciso un uomo.
Quando tutto sembrava perduto ed Eiko stava per mettersi a piangere, un uomo tutto ammantato di nero si avvicinò e tirando fuori una mano dal suo mantello l'appoggiò sulla spalla del tale. Il vecchio si voltò bruscamente verso di lui e lo guardò con rancore immenso, ma vide che era un ragazzo coperto da un lunghissimo mantello da capo a piedi e la sua faccia non si vedeva nemmeno e si calmò un pochino cominciando a ridere di gusto.
- E tu chi sei, stolto? - Ringhiò continuando a ridere quasi con le lacrime agli occhi - Per opporti a me devi essere un idiota che con quel mantello vuole fare il bel tenebroso salvatore dei deboli... non è così? Wawawa! -
La mano che il ragazzo aveva appoggiato sulla spalla dell'uomo cominciò a stringersi lentamente mentre le sue dita si conficcavano nella pelle di lui.
Il vecchio piegò leggermente la spalla dal dolore mentre, smesso di ridere, il suo volto si cominciava a contorcere dal dolore.
- Lascia la bambina essere odioso e inutile, altrimenti non vedrai più nemmeno una notte di Toleno! - Sibilò il ragazzo dal mantello. Dalla voce sembrava un ragazzo sui 20 anni e anche dalla statura piuttosto minuta non pareva essere molto grande; a vederlo così si sarebbe pensato che sotto a quel mantello tutto nero ci fosse Gidan.
L'uomo lasciò immediatamente la bambina che cadde a terra con un tonfo.
- Ahiii! - Gridò massaggiandosi il culetto. - Mi hai fatto male, ciccione! - Sbuffò guardando l'uomo con rabbia.
Intanto il ragazzo incappucciato continuava a stringere la mano e a conficcare le sue dita nella pelle dell'uomo tanto che cominciava a sgorgare il sangue lungo tutto il braccio.
- L'ho fatto! Ho lasciato la bambina, ma adesso lasciatemi! -
La mano del ragazzo allentò improvvisamente la presa mentre l'uomo si appoggiò l'altra mano sulla spalla per impedire al sangue di scorrere e velocemente scappò via. La mano del ragazzo rimase per alcuni secondi aperta mentre il sangue gocciolava a terra. Eiko ebbe come un brivido di paura, ma poi pensando che quello strano tipo l'aveva salvata si alzò da terra allegramente e si avvicinò a lui.
- Grazie grazie! - Disse ridendo
Il ragazzo la guardò un po' storto da sotto il mantello, poi ritirò la mano e si abbassò per poterle parlare faccia a faccia.
- Sei sola, bambina? Dove sono i tuoi genitori? -
La faccina di Eiko si fece triste - Non ho più i genitori, signore, e adesso tutti i miei amici sono in giro per Toleno e mi hanno lasciata qui da sola in balia di questi ciccioni cattivi! -
Il ragazzo la guardò silenziosamente poi si alzò in piedi. - ... Devono essere degli scellerati i tuoi amici per lasciare una bambina piccola come te da sola a Toleno, la città della notte eterna. -
Eiko guardò per un attimo incantata il ragazzo poi sbuffò. - Certo lo fanno perché io non sono una bambina e so badare a me stessa! -
Il ragazzo la guardò ancora per un po' scorgendo il corno che le spuntava dalla fronte poi mosse qualche passo verso i cancelli della città.
- Dove andate signore? - Chiese Eiko avvicinandosi di corsa a lui.
- ... se tu volessi seguirmi... - Disse con un sibilo come per non voler far sentire la sua voce. - Io potrei renderti molto potente, piccola... -
La ragazzina lo guardò ancora una volta incantata mentre spalancava la bocchetta alle sue parole. - Molto potente, signore? Io vorrei diventare forte per far vedere agli altri che anche io posso essere utile! -
A quelle parole il ragazzo si voltò verso di lei, si guardò un po' in giro per vedere se nella piazza c'era qualcuno, ma era sempre tutta vuota, allora si abbassò nuovamente all'altezza della bambina e a Eiko parve di intravedere un sorriso da sotto il nero cappuccio. L'uomo allungò la mano da sotto il mantello e con il dito indice le toccò la punta del piccolo corno.
- Posso insegnarti moltissime invocazioni... più di quante tu ne sappia.. - Si soffermò guardando l'espressione della bambina - E più di quante chiunque invocatore sappia... -
- Diventerò più forte di Daga? -
- ... anche più forte di lei.. e di chiunque... -
La bambina cominciò a saltellare dalla contentezza che le parole del ragazzo le avevano portato. Aveva sempre sognato di diventare più forte di Daga e di far vedere a tutti quegli scettici che lei era davvero degna di essere un invocatrice di Madain Sari. Cominciò a correre verso il palazzo delle carte.
- Devo andare a dire a Gidan che vengo con voi, signore! -
L'uomo però la fermò di scatto prendendola per un braccio.
- Perché vuoi andare a dirglielo? Vieni con me... - Sibilò ancora come un sussurro. - E quando tornerai da lui potrai sconfiggerlo e fare vedere il vero sangue d'invocatrice che scorre in te! -
La ragazzina lo guardò perplessa, stava per accettare quando Gidan apparve con un bel gruzzoletto di carte in mano, dalla stradina del palazzo. Alzò lo sguardo e vide Eiko e lo strano tipo ammantato di nero vicino a lei, allora si avvicinò a loro guardando incuriosito la bambina.
- Chi è, Eiko? - Chiese mentre mischiava il mazzo di carte che aveva in mano.
- E' un signore davvero gentile! Lui mi ha salvato da un ciccione bavoso che voleva farmi del male perché ti odiava! -
Gidan la guardò ancora più incuriosito e perplesso smettendo di girare le carte e ficcandosele in tasca. - Un ciccione bavoso che mi odiava? - Chiese. Poi guardò il ragazzo cercando di scorgergli la faccia da sotto il cappuccio, ma lui si piegò ancora più basso aumentando così l'ombra nera che gli copriva il viso.
- Si!! - Esclamò Eiko allegramente. - Mi ha detto anche che mi farà diventare più forte e m’insegnerà tantissime invocazioni che nessuno sa! Così diventerò più forte di Daga! -
A quella frase Gidan ritornò a guardare il viso coperto del ragazzo arrabbiato. - Chi siete per dire questo a lei quando nemmeno la conoscete? - Chiese ad un tratto Gidan arrabbiato. - Fatevi vedere invece di stare nascosto sotto un mantello nero! -
L'uomo rise leggermente e guardò Gidan. - Chi siete voi per dirmi di non farlo. Io non sono tenuto a togliermi il mantello... - Si fermò e guardò Eiko - Questa bambina era da sola in mezzo alla piazza di Toleno con un tizio che le voleva fare del male. Io mi sono limitato ad aiutarla e a proporle di diventare potente con il mio aiuto.. visto che non ha i genitori e i suoi amici... ecco... la lasciano sola alla notte. -
Gidan lo guardò ancora più irato. - Eiko è capace di guardarsi da sola, voi non la conoscete... lei è già molto potente e inoltre... - Si fermò cercando di guardare ancora di più sotto il mantello. - Benché vogliate nasconderla con un sussurro, io ho già sentito la vostra voce.. e non mi ricorda niente di buono... -
- Gidan! - Gridò ad un tratto Eiko tutta impermalosita. - Come puoi dirgli questo? Lui mi ha salvato! Tu invece mi lasci da sola per giocare a carte! - Dagli occhietti della bambina cominciarono a cadere lacrime. A quel punto Gidan si abbassò e asciugò con una mano le lacrimuccie della bambina. - Ragiona Eiko, tu non hai idea di chi sia costui... è anche tutto ammantato e la sua voce velata non promette nulla di buono! - Sorrise - E poi non mi dirai che avevi paura di un ciccione bavoso, eh? Lo sai anche tu quanto sei potente con le invocazioni... -
L'uomo ammantato di nero si voltò e fece per avvicinarsi al cancello di Toleno, ma Gidan velocemente gli fu davanti. - In quanto a voi... non andate da nessuna parte finché non mi avrete detto chi siete! Non dimentico una voce quando l'ho già sentita! E inoltre avete fatto proposte alla bambina che non mi piacciono! Come sapete che è un invocatrice?! - Sempre irato.
Il ragazzo rise leggermente. - Il corno che ha sulla testa... non sono mica stupido... - Con voce divertita. - Ora... vi consiglio di togliervi di qui se non volete fare un brutta fine! -
- Oh! - Esclamò Gidan tirando fuori la sua spada dall'elsa e mettendosi in posizione di attacco. - Non ho certo paura di uno come voi! -
Ad un tratto dalla stradetta che portava ai negozi apparve Vivi tutto ansimante che correva verso di loro seguito da Frejya Garnet e Steiner.
- Gidan! L'aura! S-sento un aura m-maligna poten-tissim-ma che appartiene a-ad una persona.. -
Gidan si voltò di scatto verso Vivi. - A chi appartiene e di chi è? -
Vivi si fermò di scatto impaurito dal ragazzo incappucciato di fronte a Gidan. Lentamente allungò il braccio indicandolo e con voce strozzata disse: - Appartiene a lui! -

Finito il primo capitolo. Non mi piace grankè questa storia perché non è che sia molto triste come quella di Final Fantasy X anche perché non è che ci sia da scrivere niente di triste in Final Fantasy IX... forse di come ha fatto Gidan a salvarsi dall'albero di Lifa e che fine abbia fatto Kuja... però vabbè poi penserò se farla o no... intanto leggetevi questa e nel prossimo capitolo cercherò di essere più cruda e triste! Mwahaha! (<--risatina satanica)XD

 
Continua nel capitolo:


 
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