ONE-SHOT
- Capitolo 1° -
Due ragazzi camminano per le piccole vie del centro.
E’ una giornata di sole, si sente nell’aria che la primavera sta finalmente arrivando e l’ultimo strascico dell’inverno è un vento freddo che scompiglia i capelli.
Lui osserva affettuosamente la ragazza al suo fianco, che ad una folata di vento particolarmente forte sbuffa affondando il naso nella sciarpa colorata e tenta invano di tenere a bada i lunghi capelli mossi.
Lei si volta con un mezzo sorriso: “Che noia questo vento! Non vedo l’ora che arrivi l’estate…”. Nei suoi occhi verdi si leggono molte altre cose, che lei però non dice.
La comunicazione fra loro non è mai stata un punto forte, ma la ragazza è come un libro aperto anche quando tace.
Lui invece non fa mai trasparire nulla.
La guarda serio, con quei profondi occhi scuri e impenetrabili.
Ad un tratto, davanti a una vetrina, il volto di lei si illumina in un’espressione di gioia e stupore, quasi infantile: “Wow! Che bello quel bracciale!”.
Lui segue il suo sguardo verso la vetrina colorata e piena zeppa di sciarpe di seta, mobili, maschere etniche, gioielli di tutti i tipi. Al centro di un piccolo comodino, appoggiato su un pezzo di legno lavorato, c’è un bracciale d’argento formato da tante piccole campanelle rotonde.
Vedendolo, il ragazzo sfoggia uno dei suoi rari e bellissimi sorrisi, pensando a quanto quel bracciale somigli a lei nella sua semplicità e allegria. Di certo il suono sarà cristallino come la sua risata.
A questo punto ha già deciso cosa fare.
“Aspettami qui”, le dice, mentre già posa una mano sulla maniglia della porta del negozio.
Lei non fa in tempo a controbattere e resta stupita a fissare la porta.
Non può sapere che ora lui sta parlando con la commessa, tra le vetrinette piene di oggetti strani ed esotici, che lei conosce bene dopo tutte le volte che li ha osservati ammirata.
Non può sapere cosa lui stia facendo, anche se in fondo al suo cuore lo spera.
Dopo pochi, lunghissimi minuti, ecco che lui esce con un pacchetto che, sorridendo sornione, le posa tra le mani.
Lei resta per un momento interdetta, poi, ad un suo cenno di incoraggiamento, inizia a strappare piano la carta colorata.
Ormai ha capito di cosa si tratta, ma la sua espressione continua ad essere incredula finché il bracciale non giace nella sua mano aperta, lucente sotto i raggi del sole.
Lo scuote piano ed esso tintinna lievemente. Il suo suono si mescola alla risata di lei, che alza gli occhi pieni di gioia verso il viso del ragazzo.
Lui le sorride di rimando.
Proprio come immaginava, il bracciale è perfetto per lei, anche se non sa spiegarsi da dov’è nato quello strano impulso si farla felice.
Poi guarda nei suoi occhi verdi, pieni di affetto e gratitudine mentre lei sussurra piano: “Non dovevi…”.
Perché non si è mai accorto della bellezza di quegli occhi?
Perché non ha mai visto che non è una bambina, ma una donna?
Perché non ha mai voluto ammettere che lei è molto più importante, per lui, di quanto dice?
Poi, mentre lei riesce finalmente a leggere nel suo sguardo, non pensa più a niente…
Senza nemmeno rendersene conto, le sposta una ciocca di capelli dal viso e, mentre il vento soffia, si china verso le sue labbra dischiuse, che gli sembrano ora così invitanti.
Lei lo fissa ipnotizzata, travolta da un’emozione incredibile.
Un bacio…
Incerto, timido, ma che le fa tremare l’anima.
Quanto l’ha desiderato! Quanto ha sognato questo momento...
Lui le sussurra sulle labbra poche parole: “Resta sempre con me”.
Incapace di rispondere, con gli occhi che brillano, lei gli getta le braccia al collo.
Il bracciale stretto nella sua mano tintinna gioioso.
Il vento soffia.
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