MORTE
- Capitolo 1° -
È un giorno afoso d’estate, ed il caldo non da tregua da alcuni giorni. Respira.
Il nostro uomo è li, su quel palazzo con il suo fucile da cecchino e con la sua vittima nel mirino, il quale passa in mezzo alla folla festosa sulla sua limousine, salutando e sorridendo alla gente.
Cicca la sigaretta a terra e torna a guardare lei, pensando già alla sua vittoria, ed al cannone di 40 cm che si fumerà, posto nella tasca davanti al culo. Respira.
La lancetta dei secondi si muove, scocca l’ora x.
Il tempo rallenta in modo stranissimo e… bang! il primo colpo passa liscio, colpendolo al petto.
Subito il nostro uomo si appresta a caricare il secondo colpo, mentre l’autista della limousine inchioda il piede sull’acceleratore, mentre uomini in nero corrono avanti ed indietro sfoggiando le loro armi, pistole e mitragliatrici.
Riappoggia il fucile sul muretto e riprende la mira. Ancora il tempo rallenta e con esso la limousine della vittima che trova sulla sua strada un cane… bang… il cranio della vittima esplode e la sua vita si spegne…
«È morto!- grida il giornalista – È morto! Berlusconi è morto!» grida ancora lanciando al cielo il microfono, mentre migliaia di persone lanciano al cielo cappelli, fazzoletti, canne…
Grida di gioia ed acclamazione si alzano in cielo e tutti intonano canzoni antipolitiche e… fanno orgie fregandosene della polizia, la quale butta al cielo il distintivo e si da anche lei alla festa più selvaggia di tutti i tempi.
Un uomo entra in una chiesa, mentre il prete stava facendo la messa e racconta cosa è successo.
«SI!!!» grida il prete ed i chierichetti, piegando verso dentro il braccio.
Il prete riprendere la compostezza e continua «Rendiamo grazie al Signore… ops».
Il nostro eroe, fuma la sua PICCOLA sigaretta, pervasa da una strana energia e pensando a tutta la fortuna che potrebbe ottenere, ma se ne va, accontentandosi di aver fatto quello che ha fatto.
«Più di un mille persone, uomini e donne e giovani e il presidente Ciampi (?!) sono andati alle stazioni di polizia dichiarando di aver ucciso il bastardo. Tutto pur di avere fama eterna» dice il telecronista e tira fuori dalle brache una pistola mettendosi insieme a tutti gli altri e intonando:
“E forza Italia che siete tantissimi, grandi coglioni che votan Berlusconi che tanto ormai è crepato!”
Il nostro salvatore spegne la tv, ridacchiando…
«Se solo sapessero chi sia stato ad uccidere il porco…».
Detto questo si alza dalla poltrona, si infila la giacca, prende la sua borsa da lavoro, e va alla sua beneamata scuola dove i suoi alunni lo aspettano impazienti di imparare la matematica… he he he...
Bang!
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