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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: InuYasha
Titolo Fanfic: IL MISTERO DELLA LETTERA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: kaggy galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 12/11/2002 21:14:55

la lettera di un padre scomparso da anni. accanto a lei inuyasha, colui che le farà ritrovare il significato della parola `amore`. (au)
 
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CARA FIGLIA MIA...
- Capitolo 1° -


Buona lettura a tutti!!
N.D.A: questa ff è anche azione\avventura ed è un AU, cioè i personaggi sono presi dalla serie di Inuyasha ma la storia si svolge in altri luoghi da quelli scielti della Takahashi..mi sono spiegata?^^

“Non ho potuto dirti addio,
il destino non me lo ha permesso.
La prima volta che ti ho visto
stavi stretta tra le braccia di tua madre
e sorridevi dolcemente
mentre i tuoi occhi si chiudevano
e ti addormentavi.
Ma quella volta è stata l’ultima.
Ho dovuto andarmene lontano da te.
Spero tu possa perdonarmi, piccola mia.
Se fossi rimasto, tu, io e la mamma saremmo morti.
La tua vita sarà presto in pericolo,
davanti a te ci sono molti rovi da abbattere,
ma tu non dovrai arrenderti,mai.
Un giorno ci rivedremo bambina,
e staremo di nuovo insieme.
Quando leggerai questa lettera
io sarò nel luogo dove l’amore è nato
e si è perso, ma non per sempre.
Vieni da me.
Io non potrò cercarti, ma tu,
se vorrai e avrai coraggio, avrai questa possibilità.
Guardati sempre alle spalle anima pura,
poiché il futuro è avverso.
Non sarai sola, io sarò sempre con te.
Ti voglio bene figlia mia,
quanto ne ho voluto a tua madre.
Se ci rincontreremo…sarà per sempre.
Tuo padre Akito”


Una giovane ragazza stringeva in mano una lettera e piangeva silenziosamente seduta su una sedia nel giardino di casa sua. Era bellissima, lunghi capelli neri le ricadevano sulle spalle, degli occhi color caffè, in quel momento pieni di lacrime, davano al suo viso un’espressione matura e insolitamente dolce e ingenua.
Cosa significava quella lettera? Suo padre, l’uomo che non aveva mai conosciuto, le stava chiedendo di andare da lui?
E cosa significava che il destino era avverso nei suoi confronti? E i rovi sul suo cammino? Che voleva dire tutto ciò?
E perché lui non veniva da lei, ma era lei che doveva trovarlo? Come poteva cercarlo senza avere una minima idea di dove si trovasse in quel momento?
Forse qualcuno le aveva fatto uno scherzo, e se lo era, non era per niente divertente!
Entrò in casa e mise la lettera nella sua borsa, infilò un paio di scarpe e decise di andare e fare una passeggiata per riordinare le idee e dare qualche risposta ai suoi interrogativi, più che legittimi.
Quella giornata era particolarmente fresca nonostante fosse piena estate, infatti indossava un paio di pantaloncini blu e una maglietta a maniche corte bianca. Il sole splendeva alto nel cielo e i suoi raggi si riflettevano sulla catenina che la ragazza aveva al collo. Era un ciondolo a forma di cuore che, grazie ad un particolare meccanismo, si apriva e dentro si trovava una foto. Una bambina di circa quattro anni e una signora molto bella sorridevano abbracciate, nello sfondo una casetta ed un prato pieno di fiori. Quelli erano bei ricordi: erano lei e sua madre, quando quest’ultima era ancora in vita. La madre della giovane era morta pochi mesi dopo che era stata scattata questa fotografia a causa di un tumore. Ora lei viveva sola, senza amici e parenti, proprio per una sua scelta ben precisa. Non aveva voluto più avvicinarsi a nessuno per paura di soffrire, di sentire ancora il dolore della solitudine attanagliarli il cuore come era successo per l’assenza del padre e la morte della madre. Non voleva affezionarsi a nessuno, non voleva innamorarsi, non voleva mostrarsi debole.
Mentre era presa dai ricordi sentì all’improvviso un rumore dietro di sé. Una macchina, velocissima, si stava avvicinando a lei e sembrava avere tutta l’intenzione di travolgerla. Ancora pochi attimi e sarebbe morta, se qualcuno da dietro non l’avesse afferrata per un braccio. Correva all’impazzata trascinata da quell’ombra davanti a se, non aveva ancora avuto il coraggio di aprire gli occhi da quando aveva creduto di morire. Di colpo smisero di correre e una voce calda e rassicurante le disse:
-Stai tranquilla, ora sei al sicuro, non avere paura-
La ragazza ancora tremante aprì gli occhi ed osservò la persona che le aveva parlato e salvata da morte certa. Il suo cuore prese a battere veloce nel petto. Era un ragazzo con lunghi capelli d’argento, alto con gli occhi d’ambra, artigli alle mani, canini appuntiti e delle orecchiette sopra la testa! A quella vista, nonostante fosse bellissimo, cacciò un urlo. Quel ragazzo non era umano, o meglio, qualcosa di umano c’era, ma le orecchie da cane, gli artigli e i canini erano…demoniaci!
-Calmati! Non urlare o gli uomini qui intorno di Naraku ci sentiranno! Sento il loro odore..siamo circondati, una mossa falsa e sei morta- le disse lo sconosciuto.
-Chi…cosa sei?- le chiese lei con voce tremante.
-Mi chiamo Inuyasha..non dirmi che non hai mai visto un demone, Kagome?-
-Come fai a conoscere il mio nome?...demone?! tu sei un demone?!- aveva una paura incredibile e quello che stava succedendo stava iniziando a diventare assurdo.
-Conosco il tuo nome perché mi ha mandato tuo padre per proteggerti….certo che sono un demone, o meglio, un mezzo demone, per metà umano e per metà demone. Strano che una anima pura come te non ne abbia mai visto uno..anzi dovresti averne visti a migliaia-
-Ma cosa dici? Io non ho mai visto un essere come te in vita mia e poi perché mi chiami anima pura? Anche mio padre, nella lettera una volta mi ha chiamato così, cosa significa?-
-Ora non c’è tempo per le spiegazioni, devi solo fidarti di me….gli uomini di Naraku si sono allontanati..possiamo andare a casa tua senza problemi-
Stettero in silenzio per tutto il pezzo di strada del ritorno, poi Inuyasha parlò:
-Ascoltami attentamente Kagome. Sei in pericolo, in grave pericolo. Gli uomini di Naraku vogliono ucciderti, perché tu sei un’anima pure, cioè capace di rendere anche l’essere più malvagio della terra, con un solo tocco, innocuo. Naraku è un demone potentissimo e spietato, sa della tua esistenza e sa che tu sei una minaccia per lui. Per questo vuole farti fuori. Tuo padre è stato fatto prigioniero da lui quando tu eri ancora una bambina di pochi mesi. Due mesi fa è riuscito a scappare ed ora è nascosto in un posto che purtroppo nemmeno io conosco, ma è scritto nella lettera che ti è stata recapitata. Io l’ho conosciuto un mese fa e mi ha raccontato la sua storia, di te, e mi ha chiesto di proteggerti. Io sono un mezzo demone, quindi posso fare il mio compito senza problemi-
-E tu cosa ci guadagni a farmi da guardia del corpo?- chiese Kagome dopo qualche secondo, il tempo di riprendersi dalla notizia raccontatale da quello strano ragazzo.
-Non lo so…non ho capito molto bene..mi ha detto che alla fine di questa storia troverò la cosa più preziosa al mondo- disse lui grattandosi la testa.
-Va bene…allora..iniziamo la ricerca di mio padre, ma prima…posso fare una cosa?- chiese Kagome
-Che cosa?-
-Posso toccarti le orecchie?- domandò lei guardandolo con occhi imploranti.
-Co..come?- disse Inuyasha arrossendo come un peperone.
-Per favore! Sono così carine!- sorrise e allungò una mano per accarezzargliele facendo diventare il ragazzo viola dall’imbarazzo. Dopo aver realizzato il suo desiderio i due andarono in casa e si misero ad analizzare la lettera, cercando di trovare qualche indizio interessante.

To be continued….

Fine primo capitolo

che ve ne pare????
fatemelo sapere ragazzi!!!
aspetto tantissiiiiiiiiiimi commenti!!
e naturalmente anche critiche se sono costruttive^^
un bacione a tutti!!
il mio indirizzo e-mail è:
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