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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: ONLY ANGELS HAVE WINGS
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: erikuccia galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 13/03/2006 19:05:00 (ultimo inserimento: 15/03/06)

sendoh è stato appena lasciato dalla sua ragazza alle soglie dell`estate.ma nn fa in tempo a dolersene che una telefonata lo avverte che rei è tornata
 
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RITORNI DOPO UN DUE DI PICCHE
- Capitolo 1° -

Ciao a tutti ^^ Come al solito una ficcina su Slam dunk. Allora, dato che è la prima volta che i protagonisti della mia storia nn sono dello Shohoku, non so quello che ne verrà fuori. In effetti è la prima volta che mi cimento in una storia di cui il protagonista assoluto è Sendoh, quindi nn assicuro niente. In effetti è un po' un esperimento, e lo si può capire dal fatto che i capitoli non sono molto lunghi. Allora, dato che sto scrivendo questa storia di pari passo con Don't come Knockin, sempre su slam dunk, e "The first donuts" su trigun (oltre che completare Ombre Rosse ^^) non so quanto ci metterò a postare nuovi capitoli. Spero solo che siate abbastanza pazienti da non linciarmi^^
Per il resto nient altro, vi lascio alla lettura.
Bacio
Erikuccia, come sempre.

ONLY ANGELS HAVE WINGS
1. Capitolo


“yaaawnnnn” Akira si stiracchiò sul suo divano, mentre la televisione lanciava immagini dell’ultima idol di successo. Una ragazzina simile a molte altre, tanto che non riusciva a distinguere le une dalle altre. Sembravano tante immagini fatte a stampo.
Fuori dalla finestra il sole brillava alto, e il cielo era terso. Il ragazzo si alzò, spengendo la televisione. Il ronzio del condizionatore era l unico rumore udibile. Quell’estate faceva un caldo pazzesco. Se solo provava ad uscire fuori di casa, le sue ascelle si commuovevano subito.
Per di più tutti i suoi amici erano partiti, e faceva concretamente troppo caldo per passare le mattinate al molo, cercando di pescare qualcosa.
Mentre si aggirava a piedi nudi, il trillo del telefono lo fece sussultare un momento.
Poi si avvicinò allo strumento e alzò la cornetta.
“Pronto, casa Sendoh” disse con la sua voce annoiata
“Sendoh, sono io” rispose una voce femminile dall’altra parte dell’apparecchio.
Il ragazzo riconobbe subito la voce che aveva parlato “Yukisara, come stai?”
Kaname Yukisara era la sua ragazza da qualche mese; nonostante questo non avevano mai perso l abitudine di chiamarsi per cognome, come se si fossero appena conosciuti. Inutile dire che Sendoh era innamorato pazzo di quella ragazza dai capelli lisci, rossi e gli occhi azzurri. Una ragazza meravigliosa che sembrava avergli rubato il cuore. Kaname era partita per l’estate con la sua migliore amica, e Sendoh non aveva insistito per andare da lei.
In passato aveva imparato la lezione di non mettersi mai tra due amiche; potevano scaturirne effetti devastanti.
“bene” disse la ragazza, apparendo però un po’ fredda all’orecchio di Akira, che ormai era capacissimo di riconoscere ogni inflessione della voce. “tu?”
“Abbastanza bene” rispose, cercando di convincere se stesso che aveva avuto solo un’impressione, che magari era dovuta alla nostalgia che provava pensando alla sua bella ragazza. “Qui fa molto caldo, e non si può combinare niente!Tu che mi dici?”
“Ho chiamato proprio per questo” disse Kaname “c’è una cosa di cui dobbiamo assolutamente parlare”
“Sarebbe a dire?”
“Ehm, ho conosciuto un ragazzo. Va all’università S di Tokyo, è molto intelligente...”.
Sebbene Sendoh cominciasse a capire dove voleva andare a parare quella conversazione, ancora una volta cercò di convincersi che stava facendo troppi lavori mentali.
“Ah si?”
“a-ah” rispose ancora Kaname “Io… io e lui… Ci siamo innamorati!”
Badabum…
Ecco il rumore che fece il cuore di Akira al suono di quelle parole. “Un momento. L’altro ieri avevi detto d’amare me alla follia e in due giorni…”
“Lo so Sendoh, ma che ci vuoi fare? Lo ammetto, sono molto confusa! Ma tu…a volte sei così prevedibile, e invece Ryo è decisamente… Voglio stare con lui!”
Le nocche di Akira si fecero bianchissime mentre stringeva la cornetta, obbligando se stesso a conservare una sorta di controllo che gli impedisse di adulare la EX ragazza con epiteti non troppo romantici.
“Bene, ma non tornare da me, perché quel giorno io non ci sarò!”
E senza dire altro buttò giù, maledicendosi un attimo dopo per averlo fatto. Poteva almeno provare a ragionare con Kaname, chiederle cosa l aveva spinta a prendere una decisione così drastica. Ora che ci pensava…Probabilmente non l avrebbe più vista almeno fino al rientro a scuola, e quando sarebbe accaduto…Magari si sarebbe vantata con tutte le sue amiche della bella preda che aveva preso in estate, deridendo quel povero ragazzo che aveva piantato su due piedi.
E non aveva neanche un numero sul quale cercare di rintracciarla.
Non fece in tempo a finire di contemplare questa verità che il telefono riprese subito a squillare.
Agguantò la cornetta come se fosse il suo nemico mortale “Kaname?” disse velocemente, quasi strozzandosi con la sua stessa saliva.
“Brutto infame, mi assento un attimo e già mi tradisci?”
“Ma chi è?” disse Akira preso in contro piede
“Ah, andiamo bene” disse la voce dall’altra parte “Non solo mi tradisce, ma ha dimenticato del tutto la mia esistenza!E per un po’ che sono stata via!”
Sendoh allora riconobbe la voce “Rei?”
“Ah, ce l’abbiamo fatta!”
Sul volto di Akira si dipinse un sorriso. “Come va?”
“Sono stanca, sto morendo di caldo, e ho la valigia che pesa…In compenso, ho un’abbronzatura da far paura!” rispose la ragazza dall’altra parte “Ma si può sapere che ce l hai a fare il cellulare se lo tieni sempre spento? Sono ore che provo a chiamarti, a quest ora potevo essere morta!”
Sendoh si sbuffò, essendo abituato ai piagnistei della ragazza. “chi vuoi che ti ammazzi, una come te...”
Dall’altra parte Rei rise “Anche questo potrebbe essere vero!Ma senti un po’, e Kosh? In pratica è irraggiungibile!”
“E’ partito con i suoi per le vacanze estive!” spiegò
“E ti hanno lasciato tutto solo, soletto eh!”
“tu dove sei?”
“All’aeroporto, Aki”
Fu allora che Sendoh cominciò a capire il motivo della telefonata e tutto il resto. Conosceva Reiko Usagi praticamente da quando erano venuti al mondo. Avevano fatto le elementari e medie insieme, ma Rei aveva deciso di non iscriversi al liceo, sempre troppo impegnata a fare qualche altra cosa. E Sendoh non la vedeva sempre, anzi, la vedeva sempre a intervalli di tempo più o meno ampi. Aveva quasi dimenticato anche il suo viso.
“E allora?”
“Daaaaaaaiiiiiii!” lo pregò la ragazza “Perché non vieni a prendermi??”
“Perché non ne ho voglia!” rispose pronto Sendoh. Con Rei non aveva bisogno di mostrarsi per quello che non era “Fa un caldo assurdo, e tu vuoi che esca?”
“C’è lo sciopero degli autobus, i miei sono fuori città…Vuoi davvero farmi fare tutta questa strada da sola?”
“Guarda che c’è lo sciopero degli autobus anche per me”
“Si, ma tu sei ricco, puoi pagare un taxi!” rise Rei, che finalmente aveva messo l’amico in trappola. Era stata fuori sei mesi, ma ancora sapeva come prendere il suo amico
Sendoh sbuffò. In fin dei conti sapeva di non avere scelta.




continua...
 
Continua nel capitolo:


 
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