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Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: HARRY POTTER E IL FIORE D`IRLANDA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: hikarufly galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 11/11/2002 20:06:03 (ultimo inserimento: 25/05/04)

e` il mio personale romanzo n°5 di hp...leggete, leggete!!! inviate commenti!!!!
 
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- Capitolo 1° -

Prefazione:
Eccomi qui...oggi, 11 novembre 2002, è il mio quindicesimo compleanno, e vi farò un regalo...io a voi, beninteso...questa è la mia nuova ff su Harry Potter...mi hanno regalato la VHS del film, e me la sono appena appena vista...ho deciso di iniziar a "pubblicarla"...mi scuso subito per gli eventuali errori di grammatica e sintassi (se scrivo in word mi va in errore, cazz...). Ringrazio Mior e tutti coloro che mi hanno commentato le altre ff. Ora che viscrivo sono al mio 9° capitolo, ci metterò abbastanza tempo a finirlo, vi avviso. I discorsi tra "..." sono dialoghi a voce, i discorsi tra -...- pensieri. Basta con codeste stronzate...BUONA LETTURA!!!! I hope you enjoy this!!!

Era una bella mattina d'estate a Privet Drive. Faceva molto caldo, e purtroppo Harry era costretto a rimanere fuori, perché i Dursley si erano "casualmente" scordati di dargli le chiavi di casa prima di uscire, e lo avevano lasciato solo.
Si sedette sui gradini dell'entrata e guardò la casa di fronte. Sulla soglia c'era un cartello "VENDUTA". Erano anni che era vuota, e ora qualche ignoto sarebbe andato ad abitarvi...tutte cose che in realtà a Harry non interessavano granché, poiché i suoi unici pensieri andavano ai suoi amici, Ron ed Hermione, al suo padrino Sirius, ancora braccato, alla scuola di Hogwarts e poi alla bellissima Cho Chang, la ragazza del suo cuore...e pensare che l'anno scorso stava quasi insieme a Cedric Diggory...già, povero Cedric...era morto, ucciso senza un motivo valido...solo perché era con lui quel giorno...ogni tanto Harry si chiedeva come sarebbero andate le cose se Cedric fosse ancora vivo e se il grande Signore del Male non fosse mai tornato...
«Finalmente questi babbani sono tornati...non ce la facevo più a stare sotto a questo sole...» disse Harry, vedendo l'auto dei Dursley.
Scesero e aprirono la porta di casa senza degnare il ragazzo di uno sguardo, se non di un'occhiata sfuggente ed impaurita E, in effetti, c'era sempre da guardare qualcosa in quel ragazzo...era abbastanza alto, un po' troppo magro in effetti, ma in ogni modo si era trasformato in un giovane uomo, d'altronde aveva già 15 anni...Era veramente diventato un bel ragazzo, con i suoi capelli neri spettinati, e quei bellissimi occhi verdi...e poi quella sottile cicatrice sulla fronte, simbolo di un grande dolore, e di un immenso potere malvagio...
Andò in camera sua non appena poté, e riguardò le lettere speditegli dai suoi amici. Hermione era in Bulgaria, da Viktor Krum, uno dei giocatori di Quidditch più famoso del mondo, e su questo solo Ron aveva da ridire...non si fidava ancora di lui, così diceva...In ogni modo la sua amica gli scriveva abbastanza regolarmente, e non si lamentava. Ma Ron ultimamente scriveva di meno e i messaggi che gli mandava erano sempre più brevi, sembrava che la sua vita fosse strapiena d’impegni quell'estate...
Hagrid, il guardiacaccia, gli scriveva strani geroglifici su pezzi di carta, cercando di chiedergli se gli serviva qualcosa, e Sirius lo rassicurava dicendogli di non preoccuparsi inutilmente, che stava bene e si era messo in contatto con Remus Lupin ed altri vecchi amici, tutti pronti a dare una mano per sconfiggere il Signore Oscuro.
Con un fruscio arrivò la sua candida civetta Edvige, portando una lettera. Harry la aprì e il suo cuore iniziò a battere forte...non riconobbe la calligrafia, non l'aveva mai vista, ma lesse un nome..CHO.

"Caro Harry,
forse è inopportuno che io ti scriva senza il tuo permesso, ma ho pensato di mettermi in contatto con te per sapere come stai. Ora che Tu-Sai-Chi è tornato vorrei sapere se è tutto a posto. Poi ti scrivevo anche per dirti che per me è stato un brutto colpo la morte di Cedric, e vorrei sapere come ti senti, se hai bisogno di qualcosa...rispondimi se vuoi.
Cho"

Cho gli aveva scritto, non poteva crederci...certo, lei pensava ancora a Cedric, ma era preoccupata perché Harry sarebbe stato sicuramente preso di mira da Voldemort. Intanto era un inizio!!
Era molto felice. Arrivò Leo, il gufo di Ron, con una lettera frettolosa:

"Caro Harry,
ho trovato un ritaglio di tempo per scriverti, così eccomi qui. Purtroppo ho molto da fare in queste settimane e può darsi che non ti scriva per un bel pezzo. Comunque non ti preoccupare, ti spiegherò. Sappi comunque che mi diverto parecchio!!
Ciao
Ron"

Sembra quasi che mi scriva per dispetto, pensò Harry.
«Ragazzo, è ora di cena, scendi immediatamente!!» urlò il signor Dursley.
«Sai che cena, le solite schifezze dietetiche di quel maiale di Dudley...» disse Harry, e scese.
La televisione era accesa, su MTV, quel canale di musica...Harry non sapeva altro.
Lo spaeker parlò:
-Ed ecco a voi...I Green Eyes!!!
Entrò una ragazza mora, con i capelli lisci fino a sotto le scapole, uno strano accessorio sulla fronte, degli occhi verdi smeraldo, di una diversa tonalità rispetto a quelli di Harry. Era accompagnata da due ragazzi: uno era biondo, i capelli un po’ corti, tenuti dritti, con gli stessi occhi, un po' muscoloso e le rassomigliava nella fisionomia; l'altro era castano e aveva anche lui gli occhi colore-delle-foglie, i capelli un po’ lunghini (tipo Trunks). Non potevano che avere l'età di Harry. Arrivarono sul palco.
Harry s’incuriosì.
-Benvenuti, benvenuti!! Siete qui per il vostro ultimo successo?
-Direi gli ultimi successi, visto che come sai, non usciamo mai con un disco solo!!-rispose il ragazzo biondo con un po' d’accento irlandese, come poi erano le voci degli altri due.
-Giusto, Mark, mi dispiace...E tu, Shane, che ci dici, come va??-
-Sto molto bene, in tournée si sta sempre bene. E come sia, il nostro ultimo acquisto è simpatico, un tipo da compagnia, insomma!!-disse il ragazzo castano.
-Certo certo...e sei stata tu a "scoprirlo", vero Iris??-
-In effetti, sì. Ho conosciuto sua sorella ad un concerto, che poi me lo ha presentato. E' troppo forte!!- disse la ragazza.
-Fateci sentire uno dei vostri pezzi, magari anche due...-
-Eddai, perché non cantiamo "Entro il 23"??-disse Mark

[Mark:]
E la osservo lavorare tutte le sere fino a tardi
puntualmente alle sette e venti passa prenderla lui
in programma
aperitivo, cinema all'aperto mano a mano baci e poi cibo cinese
domani tanto è sabato la chiamerà al telefono e di corsa a fare spese
ma distratta tra il rossetto ed il telefono
canterai pensando al mio sguardo perso

tanto lo so per ora niente è perso
siamo soltanto a giugno
cercherai nel mio caro amore distratto
sì che lo so, se vuoi facciamo un patto
lo dico fin da adesso
entro il 23 tu amerai me

[Shane]
E continuo ad osservarla e lei imperterrita non mi guarda
compro ormai qualsiasi cosa al bar dove lavora lei
ho una scorta
di gomme caramelle cioccolata alla nocciola coca-cola light in lattina (non so se è giusto -Hikarufly-)
di cappuccini a colazione e cornetti con la crema ho orami la vita piena
ma distratta tra il bancone ed il mio tavolo
capirai che già io ti sto aspettando

tanto lo so per ora niente è perso
siamo soltanto a giugno
cercherai nel mio caro amore distratto
sì che lo so, se vuoi facciamo un patto
lo dico fin da adesso
entro il 23 tu amerai me

e oggi è il primo di giugno
e miro al cielo il mio patto
ed entro il 23 tu amerai me

tanto lo so per ora niente è perso
siamo soltanto a giugno
cercherai nel mio caro amore distratto
sì che lo so, se vuoi facciamo un patto
lo dico fin da adesso
entro il 23 tu amerai me

E i due ragazzi smisero il coro.
-Qualcosa anche io!! Questa è bellissima...- disse Iris. Prese la chitarra, un arpeggio, l'attacco, ed iniziò a cantare:

Turn it inside out so I can see
The part of you that's drifting over me
And when I wake you're never there
But when I sleep you're everywhere
You're everywhere

Just tell me how I got this far
Just tell me why you're here and who you are
'Cause every time I look
You're never there
And every time I sleep
You're always there

'Cause you're everywhere to me
And when I close my eyes it's you I see
You're everything I know
That makes me believe
I'm not alone
I'm not alone

I recognize the way you make me feel
It's hard to think that
You might not be real
I sense it now, the water's getting deep
I try to wash the pain away from me
Away from me

'Cause you're everywhere to me
And when I close my eyes it's you I see
You're everything I know
That makes me believe
I'm not alone
I'm not alone

I am not alone
Whoa, oh, oooh, oh

And when I touch your hand
It's then I understand
The beauty that's within
It's now that we begin
You always light my way
I hope there never comes a day
No matter where I go
I always feel you so

'Cause you're everywhere to me
And when I close my eyes it's you I see
You're everything I know
That makes me believe
I'm not alone

'Cause you're everywhere to me
And when I catch my breath
It's you I breathe
You're everything I know
That makes me believe
I'm not alone

You're in everyone I see
So tell me
Do you see me?

Il signor Vernon cambiò canale.
«Ehi, che fai? Volevo vedere!» disse Harry.
La famiglia Dursley si ritrasse. Da quando Harry aveva parlato loro del suo padrino, tendevano ad assecondarlo e si spaventavano alle minacce e alle alzate di tono.
«D'accordo...non sapevo ti piacesse...anche a me piace molto»disse Dudley. Non lo disse con tono inquieto, anzi, pareva quasi felice della notizia.
-Eccoci ancora qui con i Green Eyes...
-Purtroppo il nostro nuovo amico non verrà, doveva andare da qualcuno...- disse Iris
-Credo che fosse una ragazza...-disse Mark
-Sì, aveva anche un nome strano, antico...non lo ricordo...-concluse Shane.

Harry si alzò da tavola e andò in camera sua.
Si stese suo letto, guardando il soffitto.
Continuava a sentire nella sua testa quel canto, quel canto melodioso e vivace, brillante e meraviglioso...
Intanto i vicini stavano traslocando, e c'era trambusto. Harry si affacciò alla finestra e vide una donna, una donna un po' bizzarra, giovanile: i lunghi capelli neri come la pece erano raccolti in tantissime trecce, come le donne africane (sono fissata lo so, ma mi piacciono!! Hikarufly); i jeans erano sbiaditi in alcuni punti e strappati, la maglietta idem.
«Quello è di uno dei miei ragazzi...no, non sono i miei figli, sono la loro tutrice...quello lì al primo piano, grazie...» diceva agli addetti.
Si girò a guardare dalla parte del numero 4 ed Harry ebbe un brivido. Aveva dei bellissimi occhi grigi, ma il destro era completamente bianco, senza pupilla: un'orribile e larga cicatrice lo sovrastava. Era sicuramente un graffio di qualche animale, da com’era fatto: tre strisce.
«Mio Dio...»disse Harry poi.

Suonarono alla porta.
«Vai tu ragazzo!!»tuonò Zio Vernon.
«Un attimo!»rispose gridando Harry.
Aprì la porta e vide la donna della casa di fronte. Si accorse che non doveva avere più di 38 anni.
«Salve, ragazzo...»il suo sguardo indugiò alla cicatrice, come del resto quello di Harry sul "graffio"«sono la nuova vicina, e non volendo essere cafona, venivo a presentarmi, scroccare, chessò, un tè e levare il disturbo. Sei solo?»a Harry ricordava il modo di parlare di Hagrid, ma senza errori di grammatica.
«Ehm, no...no no...entri pure...»disse Harry.
«Dammi pure del tu, ragazzo...Mi chiamo Sylvia, e il cognome non so se te lo voglio dire. Tu come ti chiami?»
«Harry Potter»
«Bene Harry...bel nome...dove sono i tuoi??»
«Veramente vivo con i miei zii...sono orfano»disse Harry con leggerezza. Era abituato a dirlo senza soppesare troppo le parole.
«Ohi, ragazzo...non si parla così leggeri di certe cose...ma almeno mi fa capire che non ti angoscia troppo, e non ci stai male da morire...i tuoi zii allora?»
«E lei chi è, mi scusi?» disse lo zio spaventato. L'ultima volta che Harry aveva portato un adulto in casa, era stato un disastro.
«Sono la vicina di casa...vengo a scroccare un tè...magari anche a presentarmi...sua moglie? i suoi eventuali figli?»
«Bhè, se è così...mia moglie è in cucina, mio figlio Dudley è di la»disse calmo zio Vernon.
«Io mi avvio...vieni Harry?» chiese lei.
«Arrivo subito»disse Harry.
La donna entrò nella cucina, si presentò cordiale a zia Petunia che guardava con orrore alle sbiaditure e agli strappi dei vestiti, alcuni parecchio vistosi e su punti poco ortodossi... per non parlare della cicatrice...comunque Sylvia fu cortese e riservata quanto basta.
«In gamba questa babbana...»pensò il ragazzo, sorseggiando un tè.
Quando entrò, Dudley cacciò un urletto isterico e disse:
«Lei...lei è la tutrice e collaboratrice dei Green Eyes!!!!!!»
«Accidenti, ma perché se lo ricordano tutti?!» disse lei seccata «comunque, sì sono io. Tu devi essere Dudley, il cugino di Harry»
A Harry andò di traverso il tè...La tutrice dei Green Eyes? La tutrice di Iris, la ragazza con quella voce bellissima?
«S-sì...e i ragazzi verranno qui...qui a Privet Drive??»chiese Dudley impaziente.
«Certo, ora quella casa di fronte è nostra. Ma non t’illudere»rispose lei, con un ghigno maligno e malizioso che Harry aveva già visto a qualcuno «avranno tantissimo da fare, al massimo li sentirai cantare sul tetto. D'inverno studiano privatamente e non starò certo qui a dirti dove. Non torneremo a casa fino a luglio»
Accidenti, pensò Harry, quest’estate avremo delle celebrità babbane...può essere che i Dursley mi tratteranno meglio con gente così, però!

--CONTINUA--

La canzoni sono "entro il 23" degli Mp2 e "Everywhere" di Michelle Branch.
 
Continua nel capitolo:


 
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