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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Gear Fighter Dendoh
Titolo Fanfic: FRATELLO & SORELLA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: kamuirin galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 12/03/2006 01:42:26

un fratello e una sorella...soli e divisi...in un pianeta che forse non è il loro...
 
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- Capitolo 1° -

“FRATELLO & SORELLA”
di KamuiRin

Ciao a tutti fan e fan,come vi butta? Questa è la mia prima ff su Dendoh. Quindi abbiate pietà della sottoscritta. Lo so che è un anime per bambini,me a me piace tanto tanto ^_^ L’ho scritta col cuore.
Buona lettura. Konnichiva ^_-!
Le frasi scritte tra due parentesi,sono i pensieri del personaggio.


17 ANNI PRIMA - PIANETA ARTOS

***inizio flashback***
-mamma,papà-
-fermati,non c’è più niente da fare-
-no fratello,lasciami-
-sorellina mia-
-no,noo!-
***fine flashback***

Erano passati tre anni da quel fatidico giorno,ed ora si ritrovavano entrambi sotto la pioggia che batteva forte.Erano stati sorpresi all’improvviso da essa ed erano stati costretti a ripararsi sotto un grande e maestoso albero dalle foglie verdi.Non avevano una casa,o semplicemente l’avevano avuta fino a qualche oretta fa;infatti erano stati sfrattati dal luogo in cui vivevano perché non riuscivano a pagarne l’affitto.Se solo pensiamo che la colpa sia di Zero,il fedele servitore del re,che aveva appiccato l’incendio a quella parte del castello reale,dove si trovavano in quell’istante i due regnanti e li aveva eliminati per poi cacciar via il principe e la principessa e assicurarsi il trono come legittimo erede di quel regno.Ma come potevano ora trovarsi in quel luogo umido due eredi al trono?Eppure era così,era tutto reale,purtroppo non si trattava di un brutto sogno.Il più grande di loro due,aveva pensato tantissime volte come riprendersi quello che li apparteneva,ma tutti i piani che aveva in mente non erano mai perfetti,e vero che aveva quindici anni,ma è anche vero che non poteva permettersi di farsi eliminare così facilmente,perché la sua vita non apparteneva solo a lui,ma anche a qualcun altro:alla principessa,alla sua sorellina di soli dodici anni che ora tentava di accucciarsi in se stessa per cercare di non sentire il rumore di quei tuoni che si facevano sempre più forti e acuti.
-fratello mio,ho paura-
-no,non devi averne,i tuoni sono belli anche se a volte possono far
paura-
-a me non piacciono,e poi...-
-mmh-
-e poi...ho freddo-
lui guardò per un istante sua sorelle e senza pensarci disse
-su vieni qui,vicino a me-
lei non se lo fece ripetere due volte e si accucciò al suo caro fratellone che amava tanto...forse troppo.
Passata quella giornata di pioggia,dopo li attendeva una bella giornata di sole,infatti esso splendeva nel cielo e Vega non aveva più paura.Lei amava il sole e amava anche qualcun altro. Ora però non aveva niente,né cibo,né casa.Come sarebbero riusciti a sopravvivere in quelle condizioni? Ma nulla era perduto,finché potevano stare insieme,sapevano che avrebbero superato qualunque ostacolo.Per ora se ne stavano in quel orati che prima della pioggia aveva attirato l’attenzione della piccola Vega,ed essa confezionò una ghirlanda di fiori che le stava davvero bene,mentre Arthea cercava di risolvere un altro problema che affollava la sua mente:cosa avrebbero mangiato quel giorno?Lui poteva anche stare a digiuno,ma sua sorella no,non se lo sarebbe mai perdonato.Era quasi pomeriggio e la fama non si fece attendere.
Vega:Fratellone,io ho fame
Arthea:(eh eh,e adesso come faccio?)
Vega:Bhe,vedi,ecco,veramente...
Ma no fece in tempo a finire di parlare che si udì una voce famigliare in lontananza
...:Vega,Arthea
Un ragazzo giunse da loro e Arthea vide che era il suo miglior amico.
Arthea:Cosa c’è Claus,cos’è successo?
Claus:Niente!Vi ho portato del cibo
Vega:Veramente Claus,grazie infinite
Arthea:Sei stato molto gentile Claus
Claus:Di niente,non preoccuparti
E mentre Vega mangiava felice tra i fiori e gli animaletti che prima le avevano fatto compagnia,un serio Claus parlava con Arthea.
Claus:Senti,non voglio che Vega si preoccupi,però dobbiamo fare
qualcosa.Zero chiede troppe tasse a noi cittadini e vuole che
ogni mese gli sia dato il 70% del nostro raccolto.Tu sei il
principe, possibile che non puoi fare niente?
Arthea:Mi spiace,ma nessuno mi conosce come se fossi il principe,loro
credono che io e mia sorella siamo rimasti vittime di
quell’incidente;solo tu conosci la verità
Claus:Arthea,se non vuoi farlo per noi,fallo almeno per tua sorella
Arthea:...
Claus:Arthea!
Arthea:Smettila!Io non posso fare più niente per questo regno e ora
non scocciarmi più!
Claus:Io...non capisco,non ti capisco proprio
E se ne andò.
Vega:Fratellone,perché se ne andato?
Arthea:Non preoccuparti,non è successo niente di grave
Vega:Sei sicuro?
Arthea:Si,certo

Il giorno dopo Arthea,ripensando a quello che Claus aveva detto,si ritrovò a passare per puro caso (diciamo che era preoccupato NDAutrice) nel villaggio dove abitava il suo amico e non credette ai suoi occhi:le fiamme avevano distrutto tutto e nessuna vita era stata risparmiata.
Arthea:(Claus!)
Notò qualcosa che si muoveva.Le si avvicinò e vide il suo amico in fin di vita.
Claus:Arthea,sono contento di vederti,tu prego stai attento,lui
vuole...
Ma non fece in tempo a finire la sua frase che cadde in un sonno profondo dal quale non si sarebbe mai più svegliato.
Arthea:Maledetto Zero,questa me la pagherai molto cara
-AAAAAAAHHHHHHH!!!!!!!-
Un grido si levò nell’aria
Arthea:No Vega,sorella!
Arthea aveva lasciato da sola la sua sorellina.Era stato imprudente perché lei si trovata indifesa e il nemico avrebbe approfittato dell’occasione per rapirla senza resistenza. Arthea era corso nel luogo del rapimento,ma era arrivato troppo tardi.Sua sorella era stata catturata da Zero;ma cosa voleva quel mostro da loro?Perché rapire sua sorella ora che aveva quello che da tempo reclamava?
Arthea non riusciva a capirlo,poi però sentì una voce che invocava il suo nome con molta insistenza.La sentì prima distante e lontana,ma man mano che la seguiva,gli pareva più chiara e distinta.Fin quando non giunse vicino ad un piccolo laghetto e sentì ancora quella voce che proveniva dalle profondità di quel lago.Chi poteva mai essere?
Dal laghetto uscì un’anziana signora che domando:
-Sei tu Arthea,principe di tutte le terre di Artos?-
Lui si domandava come poteva conoscerlo così bene,eppure,non ricordava di averla mai incontrata.Poi decise di risponderle:
-Ora non più!-
Per un po’ di tempo entrambi rimasero in silenzio e Arthea ipotizzò che la vecchietta poteva essere un indovina o una maga. Notò anche che la sua sfera,nel quale vedeva tutto di tutti,era molto strana; ricordava di aver visto quel pregiato materiale da qualche parte,anche se non rammentava dove o quando. Arthea però non poteva star lì ad aspettare,aveva qualcosa di più importante da fare.
Arthea:Scusi signora,ma non posso restar qui
Signora:Perché tanta fretta giovane principe
Arthea:Devo salvare una persona alla quale tengo molto,perciò io non
posso...
Signora:Calma giovane principe,la fretta è cattiva consigliera.
Ora per favore,stai calmo e concentrati sulla mia sfera
Lei mostrò strane immagini ad Arthea,sottoforma di visioni;nel quale si vedeva che la principessa sarebbe stata salva solo se fosse giunta su un pianeta sconosciuto,dove sarebbe vissuta felice.
Arthea però,non voleva credere a quello che aveva visto,non poteva e non voleva separarsi dalla sua sorellina...lui...l’amava troppo.
Decise allora che non si sarebbe fermato in quel posto,non gli piaceva affatto,ma quando stava per andarsene,la vecchietta lo fermò ancora e fece comparire una spada forgiata con lo stesso materiale della sua sfera.Aveva il fodero rosso,con strane incisioni nere sul bordo.Erano dei caratteri che letti nel modo corretto,avrebbero formato una specie di filastrocca dolce e armoniosa. Arthea volle ringraziare lìanziana signora per il suo dono,ma non poté farlo, perché lei se n’era già andata,era come se fosse sparita nel nulla.
Infine s’incamminò verso l’uscita della foresta,da dove si poteva scorgere il suo adorato castello,la sua casa. Sì,essa gli apparteneva di diritto ed ora aveva una buona causa per rientrarci. Decise di non entrare da porta nascoste o secondarie,ma dal portone principale,dove vi erano due guardie che ostacolarono il suo passaggio.Ma non si scoraggiò,con la sua nuova arma eliminò le guardie e riuscì ad entrare senza problemi,nel castello. Andando avanti verso la sala del trono,superò tutti gli ostacoli che si paravano sul suo cammino; finché non si trovò di fronte ad un grande portone dorato,dove dietro avrebbe affrontato il suo più grande nemico. Spalancò il pesante portone e vi entrò. I suoi occhi si posarono su colui che era seduto al trono di suo padre,e poco più distante vi era in una cella di vetro,la sua povera sorellina.
All’improvviso Zero gli batté le mani
Zero:Sei stato bravo a giungere fin qui
Arthea:Libera subito mia sorella,altrimenti...
Zero:Altrimenti,cosa fai?
Arthea:Smettila
Zero:Comunque sia non la lascerò libera
Arthea:Cosa vuoi da noi bastardo!
Zero:Lei è a conoscenza di un segreto molto importante,la settima
arma elettronica
Arthea:La settima arma?!
Zero:Non dirmi che non sei a conoscenza delle sette armi
elettroniche?
Arthea:Non so di cosa stai parlando
Zero:Sei proprio uno sciocco.Le armi elettroniche sono strumenti che
permettono ai due robot Dendoh e Ohga di ottenere maggior
potere. E se possiedi la settima arma,sei il padrone dell’intero
universo. AHAHAHAHAHAH. E’ questo,quello a cui tutti aspirano.
Arthea:E cosa centra questo con mia sorella
Zero:Ebbene,la settima arma è quella che viene nascosta nei membri di
un segreto antico come questo mondo,e tua sorella ne è a
conoscenza
Vega:Io...non so di cosa stai parlando,non conosco quel segreto
Arthea:Vega
Zero:Smettila!La leggenda parla chiaro;dice che la secondo genita né
è a conoscenza,e lo tiene rinchiuso in se
Arthea:Smettila,ha detto che non sa niente
Zero:Tu stai zitto,prima che ti faccia eliminare per essere entrato
nel mio castello senza un mio ordine
All’improvviso due di quattro muri che componevano la sala,cadono giù,mostrando due giganteschi robot,uno nero e rosso,mentre l’altro blu e bianco;che grazie ad uno speciale oggetto chiamato “DIAR COMMANDER” riescono a muoversi e a combattere secondo i volere del proprio pilota. Zero alza il COMMANDER BIANCO che aveva in mano e chiama:-Ohga,partenza!-
Ma il robot nero e rosso non accennava a muoversi;e anche se lui continuava a chiamarlo,quello rimaneva immobile.
Zero:Dannazione
E butta il COMMANDER a terra,infuriato del suo fallimento.
Arthea ne approfitta e raccogliendolo grida:-Ohga partenza!-
Sembra che non accada niente,ma invece poco dopo,il robot inizia ad avanzare avvicinandosi ad un Arthea sorpreso e incredulo. Nello steso istante la sua nuova arma comincia a brillare e le lettere incise sul fodero della spada lasciano il loro posto per andarsi a riunire il un profondo bagliore dalla quale si può udire una voce soave che recita alcune parole:
“ SU NEL CIEL
TRA LE STELLE SAI
TRA LE NUBI NOI
CI RINCONTREREM
RU RU RU RU RU
DOLCE FIOR
QUI NEL VENTO SEI
CHE TRA POCO SI
LUI SI SCHIUDERA’
RU RU RU RU RU
IL VENTO E IL CANTO SAI
L’AMORE IN FIOR SARA’
LA LUCE DI
SETTE DIVINITA’
TI PROTEGGERA’
E TI GUIDERA’
LASSU’
QUINDI ADESSO PUOI
DORMIR DOLCEMENTE
SU QUESTO CUOR ”
All’improvviso la cella di vetro che teneva rinchiusa la principessa si infrange e dal cuore della piccola Vega comparvero,come per magia, due COMMANDER,uno NERO,mentre l’altro era BLU. Essi fecero attivare Dendoh,l’altro robot blu e bianco,che si rinchiuse in una specie di capsula e solcando il cielo scomparse. Vagò per qualche minuto nello spazio,fon quando la forza di gravità di un altro pianeta lo attrasse e se. Intanto su Artos il grande imperatore Guilfer raggiunse il piccolo pianeta causando il panico e lo scompiglio,mentre Arthea saliva su Ohga per battersi contro il suo nemico,per salvare la sua patria.
Arthea:Ohga,istallazione Commando!
Ma ancora una volta fece lo stesso sbaglio,lasciò sua sorella indifesa,e così...
Arthea:Vega!
Vega:Fratello mio!
Vega veniva portata via da coloro che di definivano difensori della pace. Però Arthea non si arrese e grazie a Ohga,strappò sua sorella dalle mani del nemico,che riuscì ad inviare,grazie ad una specie di capsula speciale,sul pianeta su cui era atterrato Dendoh. Certo,separarsi per loro due era una condanna.Era proprio come aveva detto quell’anziana signora,dovranno separarsi se vuole che sua sorella sopravviva;mentre lui rimarrà lì a combattere per il suo pianeta,la sua patria.Dovevano lasciarsi,allontanarsi l’uno dall’altra,e forse non si sarebbero mai più rivisti. Forse non si sarebbero mai più riabbracciati,però Arthea voleva troppo bene a sua sorella e l’avrebbe salvata a qualunque costo,a qualunque prezzo.
Arthea chiuse il portello della navetta e mentre questa si allontanava,dividendo due cuore uniti,la piccola Vega con le lacrime agli occhi,vedeva esplodere il suo adorato pianeta,e con lui,anche il suo Amato Fratello che,credeva non avrebbe mai più rivisto!

***inizio flashback***
-Fratello mio,vieni anche tu con me-
-No,io non posso-
-Fratello mio-
E alcune gocce d’acqua salata scesero dai suoi occhi
-Arthea,fratello mio-
-No,non piangere.Io ti prometto che ci rincontreremo di nuovo-
-Sei sicuro?-
-Certo,te lo prometto,non soccomberò in questa battaglia e ora non
piangere-
E asciugò con un dito le sue lacrime.
Sapeva bene che le stava mentendo.
-Ti prego,non piangere-
Poi,con un dolce sorriso,sfiorò le labbra di sua sorella
-Ti prego non piangere,io sarò con te,noi saremo insieme,ovunque le
nostre strade ci portino-
-Ti voglio bene fratello-
-Si,anch’io...anch’io ti voglio bene-
E richiuse il portello della navetta.
***fine flashback***

Vega:(Fratello mio,spero che un giorno anche lontano,ci rincontreremo
e staremo insieme per sempre).
Poco dopo atterrò sul pianeta dove prima era arrivato Dendoh,lei uscì dalla navetta che l’aveva tratta in salvo.Era ferita e camminando per un po’ su una soffice sabbia bianca,con il tramonto che le faceva sfondo e il profumo del mare,si accasciò al suolo tenendo stretti tra le mani i due COMMANDER.

*** FINE ***

Spero che vi sia piaciuta.
Un grazie a chi è riuscito a leggerla tutta ^_^

 
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