CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -
Era un uomo onesto.
Una persona per bene, come tante.
Lavorava, aveva una famiglia, conduceva un vita modesta.
Un giorno cambiò lavoro.
Lì per lì nessuno ci diede molto peso, se non per il fatto che decise di diventare psichiatra in un manicomio.
Era contento, diceva, di rendersi utile.
Un giorno entrò in quella stanza...
La luce era pallida e soffusa.
Non c’era altro rumore che quello che suoi passi e la porta che si richiudeva alle sue spalle.
Ciò che accadde in quella stanza non mi fu possibile saperlo.
Quando uscì aveva un volto tirato, stanco e affaticato.
Eppure, assicurarono le guardie, non si era mosso dalla sedia su cui sedeva.
Prima di sparire oltre la curva del corridoio mi mostrò un sorriso sottile e affranto.
“Siamo tutti pazzi a questo mondo ipocrita. Bisogna solo imparare a gettare la maschera” Disse.
Qualche tempo dopo seppi che costui si era spento su un letto di ospedale durante la notte.
Aveva tentato il suicidio.
Nessuno seppe le cause di quest’incidente, ma dopo poco il caso venne archiviato.
Di lì a pochi giorni non potei fare a meno di tornare dall’ultima persona con cui aveva parlato il deceduto: l’uomo in quella stanza…
Chiesi di parlargli e il concesso mi fu accordato.
Da qui non posso continuare il racconto degli eventi con estrema lucidità.
Probabilmente anche io, ora come ora, non sono pienamente cosciente delle mie azioni.
Quando quella stanza fu tutt’intorno a me e quell’uomo mi fu davanti ebbi un senso di mancamento.
“Siamo tutti pazzi a questo mondo ipocrita – Cominciò. La sua voce era triste e roca. Esprimeva un dolore intenso e profondo, lungo anni di incomprensione e isolamento –Bisogna solo imparare a gettare la maschera- fece una lunga pausa- Ma appena capisci questo semplice concetto che sta alla natura di tutto non puoi pretendere che la gente ti capisca”.
Chiuse gli occhi e sospirò.
“Chi sono i pazzi, quindi?- mormorò. – Pensaci bene”…
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