CAPITOLO UNICO - Capitolo 1° -
Disegno, la mia più grande ossessione.
Avvolte faccio alcuni disegni, ma noto che tutti raffigurano le stesse cose, creature deformi, mostri, demoni...
Disegno, la punta della matita scivola leggera sulla carta, tracciando una linea ed un'altra, ed un'altra ancora...
Lunghi capelli rossi, vestito ad unico pezzo di clore scuro, medi tacchi, viso bellissimo e seno più prosperoso che mai.
Una donna seduta ad un bar a bambe accavallate che mi guarda negli occhi e mi fa un mezzo sorriso.
È bellissima, me ne innamoro all'impazzito... ma è solo carta, matita; strappo il disegno in quatro parti e lo accartoccio.
Disegno, la matita scivola sulla carta con volontà propria, disegnando una cosa che ho già ridisegnato.
Ricordo questi capelli, quel viso, quei seni, è lei!!! Uguale al primo disegno, fatto con linee uniche.
C'è una cosa in più però, tiene con la mano sul bancone un foglio, un biglietto.
Da sola si muove la mia mano e disegna il foglietto con su scritto un messaggio rivolto a me: "Alle 22 al bar dietro l'angolo".
Rido, rido di me stesso e della mia fantasia. Ma il messaggio non è finito: "Ti aspetto, non devi assolutamente mancare..."
Il mio nome...
Rido, guardo l'orologio del cellulare, le 21:34, e riprendo a ridere.
Mi blocco, mi alzo velocemente dalla sedia, mi vesto in fretta e furia e mi precipito fuori di casa.
Fa freddo, l'aria è umida ed io mi sto congelando, ma corro al bar, sperando di incontrarla ed illudendomi di vederla.
Lei è li, seduta sullo sgabello; i lunghi capeeli rossi gli scendono giù per la schiena, mentre quel vestitino mette in risalto le sue curve e quel suo sguardo ammaliante mi pervade dentro, tutto, fin giù ai piedi.
«Avevamo detto alle 22» mi sussurra nell'orecchio, dandomi il biglietto che teneva in mano, dopo di che mi bacia sulla bocca con quelle sue tenere, carnose, rosse labbra.
Un calore disumano mi pervade tutto, eccitandomi all'impazzato e facendomi sudare.
«Questa è la prima, ma non l'ultima volta che ci incontreremo» mi sussurra ancora nell'orecchio, mentre io rimango a bocconi ed immobile a tutta quella inumana bellezza di forma.
Si volta e si allontana, mandandomi un ultimo sguardo. Ogni suo passoe per me come una campana che suona, risvegliando in me le più carnali bramosie...
Volgo lo sguardo al biglietto, alla bellissima caligrafia della donna, al bacio lasciato con il rossetto, alla sua firma.
Ciò che prima era calore, ora è brivido.
Ciò che prima era eccitazione, ora è terrore.
Ciò che prima era bramosia carnale, ora è nausea.
Quel calore che mi pervase dal suo bacio, era il calore dell'Inferno... Lilith... |
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