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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: CERTE NOTTI
Genere: Sentimentale, Song-fic
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Yaoi
Autore: charli galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 03/03/2006 18:38:15

e` uno yaoi tratto dalla canzone ``certe notti`` di luciano ligabue.
 
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- Capitolo 1° -

Certe nottiPioveva come al solito. Era così già da diversi giorni anche se in
quella stanza c’era un’aria strana. Una tale silenzio. Silenzio nonostante
quelle due presenze morte nella loro mente. Assenti, invisibili, ansiose.
Assorte nei proprio pensieri più segreti… nei propri desideri più belli.
Mattia era disteso sul divano a pancia in su. Sguardo assente fissava il
soffitto. Si poggiava mollemente sulla finestra, dove la pioggia sbatteva
fragorosa scivolando sul vetro. Rise. E’ banale quanto una cosa così piccola
evochi alla mente così tanti pensieri. Senza accorgersene spostò piano lo
sguardo verso destra, sul tavolo della cucina, dove c’era seduto il suo
desiderio incarnato.
Simone, seduto con i gomiti sul tavolo, bevevo a sorsi lenti del tè al limone.
Ogni tanto sospirava. La mano si staccò dalla tazza spostando una ciocca di
capelli castani dagli occhi. Se li doveva lavare, facevano schifo oggi. Gli
venne improvvisamente caldo e non per il maglione che aveva addosso. Mattia lo
stava spogliando con gli occhi: mamma mia quanto era irritante.

- Allora? – fu tutto quello che disse l’altro continuando a fissarlo. Sposta un
po’ il cuscino sotto la testa e riprese a parlare –Sei bello, lo sai? – la
risposta non fu molto esauriente, di certo un mormorato “sarà” non era quello
che si aspettava.
Bello Simone era di sicuro. Glielo aveva sempre detto, ma l’altro non aveva mai
ascoltato.

Più passava il tempo più lo sguardo di Matta si caricava sulle sue spalle come
un macigno. Se non la smetteva gli avrebbe lanciato la tazza in testa; anche se
era stato un suo regalo. Portava il suo nome con un cuoricino sulla i…
tremendamente commerciale.
- Ora smettila. – ma perché l’ha detto? E’ per caso impazzito?
-Perché? – ecco, e te pareva!

Quando fa così è proprio incantevole. E’ anche diventato rosso. Si potrebbe
uscire insieme appena smette di piovere ma non sa se è una buona idea, forse è
meglio guardarsi un film.
-Che ne dici…
-No! – ma no gli lascia neanche il tempo di parlare? E’ normale che sia nervoso
però non gli ha fatto neanche finire la frase. Mattia si sedette sul divano
accavallando le gambe. Schiacciò per sbaglio il telecomando e si accese
l’impianto stereo.

“Certe notti la macchina calda dove ti porta lo decide lei
Certe notti la strada non conta quello che conta è sentire che va…”

Voleva tornare indietro. A quando si erano conosciuti, che imbarazzo. Porta
ancora la cicatrice… forse. Non gliel’ha mai vista anche perché non l’ha mai
visto nudo. Non poteva incontrare qualcun altro in quella strada quella sera?
Proprio lui? Se non fosse uscito non si sarebbe ubriacato, non avrebbe rubato
quel coltello, non… che stupidaggini! Sono pensieri da bambini questi. Piangere
sul latte versato non serve a granchè.

Se gli avessero chiesto quando è stato il momento più bello della sua vita
chissà se avrebbe risposto “quando l’ho incontrato”. Ha pure pensato che si
fosse drogato e in quello stato l0o voleva portare dalla polizia. E’ stato un
caso che casa sua fosse così vicino? Forse no. Quella ferita gli brucia ancora,
certo che se non gli avesse dato quel pugno a questo punto sarebbe già ossa in
mezzo alla strada.

“Certe notti fai un po’ di cagnara
E sentano che non cambierai più
Quelle notti tra cosce e zanzare e nebbia ai locali in cui dai del tu
Certe notti c’è qualche ferita che qualche tua amica disinfetterà…”

- Mattia. – lo aveva chiamati ma l’altro sembrava non sentisse una parola. Che
palle! Proprio quando si decideva a parlare, era un vizio questo!
- Mattia! – questo l’aveva quasi urlato, è impossibile che non l’abbia sentito.
-Mi devi dire qualcosa? – che sfacciataggine. Lo divertiva farlo rimanere teso
come una corda di violino! Brutto stupido… stupido come un amico sincero.
Stupido come uno che fa di tutto per te. Stupido come uno che ti ha stregato e
poi si chiede come ha fatto.

Certo che se non si fosse messo a scalciare non avrebbe dovuto riempirlo di
pugni. E’ così giovane. Quanti anni aveva? 15… 14? Se lo è già dimenticato! Si
conoscono da almeno due mesi e neanche la sua età si ricorda. Mattia stai
invecchiando!

“Certe notti quei bar che son chiusi al primo autogrill c’è chi festeggerà
Non si può restare soli certe notti qui
Che chi si accontenta gode così così
Certe notti sei sveglio o non sarai svegli mai
Ci vediamo da Mario prima o poi…”

Mattia si è alzato. Anche se Simone tiene lo sguardo ancora sulla tazza di tè è
come se già l’avesse davanti. Decide di lasciar cadere la tazza, appoggiando la
schiena sulla sedia e tenendosi i fianchi con le braccia. Quasi si stava
strappando il maglione con quelle mani da pianista che aveva.

Si vedeva che era spaventato, per non dire, terrorizzato. Sfiorò appena una mano
e lo sentì irrigidirsi, si era avvicinato troppo? Riprese e si sciolse.
Intrecciarono le mani tenendosele strette. Finalmente Simone riuscì ad alzare lo
sguardo, che begli occhi aveva. Neri ma bellissimi.

“Quelle notti da farci l’amore fin quando fa male fin quando ce n’è
Non si può restare soli certe notti qui
Che se ti accontenti godi così così
Certe notti son notti e le regaliamo a voi
Tanto Mario riapre prima o poi
Certe notti qui… Certe notti qui…”

Piano, come se fosero una pellicola a cui è stato ordinato di rallentare
l’immagine. Non aveva fretta.
- Simone, sei gay vero?
- Idiota! – almeno non aveva perso il suo umorismo.

Perché si è arrivati così? E ‘ questa canzone a confondere le idee di Mattia o è
solo che come uno sciocco è stato quasi adottato da lui? Adesso comunque vorrà
qualcosa in cambio dopo tutto quello che gli ha dato.
- Io… Mattia. – com’è difficile dirlo? E se non glielo dicesse, non vuole, non
gli piace.
Appoggia la mano sulla nuca, spingendolo verso di sé. Sì, questo gli piace!

“Non si può restare soli certe notti qui…”

No, non sarebbero stati più soli. Mai.
 
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