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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Shaman King
Titolo Fanfic: SICK
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: rialle galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 27/02/2006 22:16:18

one-shot. non so è la mia prima fanfic, magari risulterà banale e stupida ma mi è venuta così... spero che vi possa almeno far sorridere.
 
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- Capitolo 1° -

Vorrei solo dire che so benissimo che questa storia può risultare banale e infantile, ma mi è uscita di getto. L'ho scritta ormai 4 mesi fa, ma non ho mai avuto il coraggio di "pubblicarla". Poi recentemente l'ho fatta leggere a una mia amica e mi ha detto che la trovava bella. Certo essendo mia amica forse non è stata del tutto obbiettiva, ma mi ha dato coraggio... Così eccomi qui. E' la prima fanfic che scrivo quindi abbiate pietà please... Buona lettura^^

Sick
Quella mattina Anna fu svegliata da un leggero bussare alla porta. La ragazza si rigirò nel suo futon e mugugnò qualcosa, ormai sveglia, ma senza la minima voglia di svegliarsi.
Dall’altre parte della porta, Yoh bussò nuovamente e si mise in ascolto di una risposta.
-Anna? La colazione è pronta… Se non ti sbrighi faremo tardi-
Una situazione del genere non si sarebbe mai verificata prima. Ma dopo la sospensione dello Shaman Fight Anna aveva “leggermente” diminuito gli allenamenti del ragazzo, che ora, non essendo più così stanco, riusciva almeno a svegliarsi prima di lei e a preparare la colazione, senza farla infuriare per il suo ritardo. Però di solito Anna si svegliava poco dopo di lui…
“Forse ha fatto tardi coi compiti ieri sera” pensava Yoh, ricordandosi che quel giorno avevano un compito in classe.
-Anna?-chiese di nuovo
-Ho capito Yoh! Arrivo subito…-disse la ragazza dall’altra parte della porta, cercando di conferire alla sua voce un tono scocciato, cosa che non le riuscì particolarmente bene. Anzi, la sua voce era uscita come un mezzo gorgoglio rauco e si capiva perfettamente che era ancora mezza assonnata.
Dall’altra parte della porta Yoh rimase un po’ perplesso, poi sorrise pensando che infondo anche Anna al mattino appena sveglia aveva una voce impastata come tutti.
Nel suo futon intanto la ragazza sbuffò leggermente e aprì lentamente gli occhi, mettendosi a sedere. La luce del sole, che filtrava dalle finestre le dava fastidio e gli occhi le bruciavano, inoltre, nonostante si trovasse sotto il futon, aveva freddo.
Sospirò e sfregandosi gli occhi con la mano cercò di migliorare la situazione. Nulla da fare… Sospirando si alzò lentamente dal futon e si avviò verso il bagno. Si guardò allo specchio e si accorse di essere ancora più pallida del solito. Si sentiva stanca, nonostante avesse dormito per tutta la notte… Sapeva perfettamente di non essere in forma, forse aveva anche un po’ di febbre, era da un paio di giorni che si sentiva così, con la testa pesante, senza voglia di fare nulla…
“Cavoli, non posso ammalarmi… Proprio io? Non voglio sembrare debole…”pensò la ragazza.
Per fortuna Yoh non se ne era accorto, anche grazie al fatto che in quei giorni era sempre fuori con i suoi amici…
Dandosi un’ultima occhiata allo specchio iniziò a lavarsi il viso per poi tornare in camera a vestirsi.
Indossata la divisa uscì dalla stanza e si chiuse la porta alle spalle, per poi scendere lentamente in cucina, dove Yoh l’aspettava, seduto al suo posto con la ciotola di riso davanti.
-Ohayoo^^-disse il ragazzo, appena la vide entrare nella stanza.
-Ohayoo…-rispose la ragazza senza nessuna spinta, mentre si sedeva e fissava la ciotola di riso davanti a sé… Non aveva per nulla fame, anzi, aveva persino la nausea.
Leggermente disgustata, scostò delicatamente la ciotola e si avvicinò alla cesta della frutta per prendere una mela. Alzandosi aveva avuto un leggero giramento di testa e si era appoggiata al tavolo, attirando l’attenzione di Yoh, che già la stava osservando, per via di quello che riteneva uno strano comportamento. Anna, infatti, amava mangiare il riso a colazione, al contrario di lui che avrebbe preferito qualcosa di più sostanzioso.
-Tutto ok?-le chiese Yoh
-Si… Solo non ho molta fame…-disse, mentre sbucciava la mela.
Yoh la guardò un po’ perplesso poi cominciò a mangiare, mentre tra un boccone e l’altro, continuava però a lanciarle occhiate di sottecchi…
Sembrava quasi che facesse fatica a tenere gli occhi aperti e le sembrava ancora più pallida del solito…
-Beh?-chiese all’improvviso la ragazza con fare scocciato-Che hai da guardare?-
Il ragazzo mormorò, sollevato dalla reazione “normale” della ragazza, qualche parola di scusa, che però Anna neppure ascoltò. Era troppo concentrata nel mantenere un’aria normale per ascoltarlo.
Finita la colazione Yoh lavò velocemente i piatti e i due uscirono per andare a scuola.

Come ogni mattina si incontrarono con Manta, che li salutò sorridendo. Yoh e Manta si misero a parlare allegramente e Anna poté finalmente tirare un sospiro di sollievo e rilassarsi, senza temere che il ragazzo si accorgesse di qualcosa. Già quella mattina aveva rischiato grosso. Non avrebbe mai pensato che Yoh potesse essere così sveglio a volte.
Intanto i ragazzi erano ormai parecchio più avanti di lei, che era rimasta indietro, un po’ perché non riusciva a camminare più veloce e un po’ perché si era distratta nei suoi pensieri e arrivati al cancello della scuola si fermarono ad aspettarla.
-Tutto ok?-chiese Manta
-Ma cosa avete tutti oggi? Certo che è tutto ok!-urlò varcando il cancello e dirigendosi verso l’ingresso e gli armadietti, sotto lo sguardo perplesso di Manta e di Yoh.

In classe i loro compagni stavano preparando gli ultimi bigliettini per il compito d’inglese che si sarebbe svolto proprio la prima ora.
Anna si fece largo tra i compagni e si sedette al suo posto, iniziando a prendere fuori l’astuccio e il quaderno d’inglese per un veloce ripasso… Non che ne avesse davvero bisogno, era piuttosto brava in inglese, ma almeno sarebbe sembrata occupata e Yoh non le avrebbe chiesto nulla.
Stava leggendo la pagina degli appunti davanti a sé, quando i caratteri si andarono sovrapponendo tra loro. Anna impallidì leggermente, e sbatté più volte gli occhi, chiudendo poi il quaderno e portandosi le mani alle tempie, massaggiandosele delicatamente.
Yoh, che stava parlando con Manta, ma allo stesso tempo la guardava, se ne accorse e scusandosi con l’amico fece per avvicinarsi all’Itako. In quel momento entrò il professore annunciando ai ragazzi di andare ai propri posti per il compito. Si voltò un’ultima volta verso Anna che appena si accorse di essere osservata, distolse lo sguardo.
Decisamente qualcosa non andava….
Ultimamente era strana, quasi che volesse nascondergli qualcosa, e questo lo preoccupava non poco… Non era da lei… Si era sempre fidata di lui, e questo lo rendeva immensamente felice, sapere che finalmente, dopo tanti anni, lei si fidava di qualcuno, e quel qualcuno era lui.

Per un motivo o per un altro Yoh non riuscì a parlare con Anna fino all’ora di pranzo, però spesso si voltava verso la ragazza e vedeva che questa era distratta, lo sguardo spento, perso nel vuoto. A quel punto si avvicinò rapidamente alla ragazza che stava cercando il suo portafogli nella cartella, non per fame, ma per non sembrare strana agli occhi dei suoi compagni.
-Anna?-le fece il ragazzo.
La ragazza si immobilizzò per qualche istante, poi alzò lo sguardo verso Yoh.
-Nani?-
-Mi spieghi che cos’hai?-chiese allora il ragazzo-E’da tre giorni che sei strana…-
Anna sgranò gli occhi. Allora se ne era accorto? Perché non le aveva chiesto nulla?
-Cosa stai dicendo?-disse arrossendo
-Non vuoi dirmelo?-fece allora lui con un tono deluso-Credevo ti fidassi di me…-
-Yoh… Io mi fido di te-disse allora Anna, sentendosi in colpa-Solo che… Davvero non c’è nulla… Sono solo stanca…-concluse con un mezzo sorriso.
Yoh la guardò per qualche istante poi sospirò e si voltò avviandosi verso il corridoio dove Manta lo stava aspettando.
“Goumen Yoh…”pensò osservando il ragazzo allontanarsi.
Anna fece per alzarsi, quando un forte capogiro la costrinse a sedersi nuovamente, portandosi una mano sugli occhi… Doveva avere la febbre piuttosto alta ormai… In classe non c’era quasi nessuno così decise di riposarsi un attimo. Appoggiò la testa sul banco, chiuse gli occhi e si addormentò…

Anna sentì una mano fresca posarsi sulla sua fronte e sobbalzando spalancò gli occhi alzando la testa di scatto, ritrovandosi di fronte il viso preoccupato di Yoh.
-Yoh?-sussurrò-Che…che ora è?-
-Tranquilla non c’è ancora nessuno…-le sussurrò.
Anna sospirò di sollievo per poi arrossire di colpo rendendosi conto di essere ormai stata smascherata.
-Allora era questo che mi nascondevi eh?-disse il ragazzo-Hai la febbre…-
Anna arrossì ancora di più abbassando lo sguardo.
-Perché non me l’hai detto? Da tre giorni stai male e non mi dici nulla?-
-Io…Non…-
In quel momento la campanella suonò e i primi studenti rientrarono, interrompendo il loro discorso.
Anna fece segno al ragazzo di tacere e lui, leggermente contrariato annuì per poi andarsi a sedere nel banco davanti al lei.
E così era questo che le nascondeva? Perché doveva sempre essere così orgogliosa? Cosa c’era di male se si era ammalata? Era un’essere umano infondo… Ma lei si era costruita questa immagine di persona fredda, forte, sempre, a qualunque costo… Raramente gli aveva mostrato la sua vera personalità. Ma non gli importava, sapeva che prima o poi si sarebbe aperta completamente. Da quando l’aveva conosciuta 6 anni prima era già cambiata parecchio, aveva piano piano imparato ad aprirsi alla gente, a quella che conosceva bene almeno, a fidarsi, a non temere le altre persone e questo per una come lei era già un enorme passo avanti… Non conosceva i dettagli, ma sapeva che la sua infanzia non era stata per nulla felice, era stata abbandonata dai genitori, che ne temevano i poteri e potendo leggere nella mente delle persone, veniva sempre ferita dai loro pensieri… Appena l’aveva vista, aveva notato la sua grande bellezza, ma anche la tristezza e la rabbia che si celavano nei suoi occhi… Ne aveva avuto paura all’inizio, ma poi, parlandole aveva iniziato a capirla. Beh magari non proprio capirla, ma almeno a capire il perché del suo comportamento. Piano piano quella bambina spaventata aveva lasciato posto a una ragazza sensibile, che però si nascondeva dietro la sua maschera e il suo più grande desiderio era infrangere quella maschera, poiché lui si era innamorato, di quella ragazza e avrebbe fatto qualunque cosa per vederla felice…

Finite le lezioni Anna era di turno per le pulizie.
“Cavoli me ne ero proprio dimenticata…” pensò sospirando, mentre si alzava e si avviava per prendere il secchio e lo straccio, dopo che i suoi compagni se ne furono andati…
Yoh però le si parò davanti e mettendole nuovamente la mano sulla fronte sospirò pesantemente.
-Baka…-le sussurrò
Anna sgranò gli occhi. Come si permetteva? Solo dopo si accorse del tono preoccupato con cui l’aveva detto.
-Ci penso io…-disse poi senza lasciare il tempo di replicare-Tu siediti e aspettami…-
Anna lo guardò prendere il secchio, riempirlo d’acqua e iniziare a lavare il pavimento.
Non poté fare a meno di sorridere pensando al fatto che neppure a casa faceva volentieri simili lavori ed ora… Si era offerto di farlo al posto suo…
Rimase parecchi minuti ad osservarlo lavorare, mentre pensava a quante cose erano cambiate in quei 6 anni, da quando si erano conosciuti.
Aveva incontrato questo bambino, che rideva sempre, come un’idiota… All’inizio le aveva dato fastidio… Come poteva essere così felice? Lei non aveva mai avuto un minimo motivo per sorridere. Poi, senza accorgersene, gli si era affezionata; sapeva essere davvero gentile e dolce, e all’occorrenza coraggioso. Rabbrividì al ricordo della battaglia contro Oh-oni, quando Yoh stava combattendo per salvarla… Salvare lei, che lo aveva persino minacciato di morte… Quando alla fine aveva sconfitto l’oni, lui le aveva preso la mano ed erano tornati a casa insieme, in silenzio.
Un’ombra passò sul suo volto, mentre ripensava a quello che le aveva raccontato l’anno dopo, quando si erano rivisti per le vacanze di natale.

-Perché ridi sempre Yoh?-le aveva chiesto lei, mentre entrambi erano seduti sotto il porticato della villa degli Asakura.
Yoh l’aveva guardata un po’ perplesso e con il suo solito sorriso le rispose.
-Non lo so^^-
Anna gli lanciò uno sguardo assassino e il bambino rabbrividendo si era portato una mano alla testa.
-Il fatto è che…-iniziò-Ho sempre pensato che se mi fossi dimostrato allegro nonostante tutto, i miei compagni di classe si sarebbero avvicinati a me…-
Anna lo guardò senza capire
-Pensano che io sia una sorta di demone… Solo perché gli ho raccontato di poter vedere gli spiriti… Così ora nessuno si avvicina più a me-continuò sempre sorridendo, un sorriso triste…
In quel momento Anna capì… Il suo continuo sorridere era una sorta di barriera, di maschera… Un po’ come quella che indossava lei, una maschera di freddezza, che però nascondeva una profonda timidezza e sensibilità…
Inaspettatamente la bambina, allungò una mano e accarezzò i capelli di Yoh, facendogli sgranare gli occhi per lo stupore e facendolo arrossire.
-Arigatou-sussurrò
Anna arrossì leggermente a sua volta, mentre un piccolo sorriso si allargava sulle sue labbra.
Yoh sgranò nuovamente gli occhi sorridendo a sua volta. Un sorriso sincero questa volta.
-Hai sorriso Anna…-
Lei arrossì maggiormente e abbassò lo sguardo.

Più tardi, quello stesso giorno i due furono informati che il loro fidanzamento era definitivo. Anna sarebbe stata la sua promessa sposa.
Quella sera, venne a nevicare e mentre i due bambini osservavano ammirati la neve cadere dal cielo, Yoh si avvicinò ad Anna e grattandosi la testa fece per dire qualcosa.
-Nani?-fece lei
-Manterrò la mia promessa Anna… Diventerò Shaman King… Così potrai essere felice…-
Lei sgranò gli occhi incredula, poi annuì.
-Non ti perdonerò se non manterrai la promessa Yoh-
A quelle parole lui sorrise e annuì, per poi tornare a guardare la neve cadere.
-Arigatou-sussurrò la bambina.

Anna sbatté un paio di volte le palpebre, guardandosi di nuovo intorno. Yoh stava finendo di sistemare i banchi…
Anna sorrise, ora lui era cambiato, si era fatto più forte, per via dei suoi allenamenti, più maturo, per colpa delle battaglie che aveva affrontato, ma aveva anche trovato degli amici che lo capivano e che erano come lui, e questo l’aveva portato a sorridere di cuore ora… Un po’ di malinconia la prese, prima sorrideva veramente solo a lei… Era quel sorriso che aveva aiutato anche lei a cambiare, ad aprire il suo cuore… Era stato per quel ragazzo che aveva provato per la prima volta in vita sua, paura… Quando l’oni stava per ucciderlo, quando era stato posseduto da Tokageroh, quando lei temeva fosse cambiato dopo l’allenamento con il Cho Senji Ryakketsu e infine quando aveva combattuto contro Hao… Non si sarebbe mai dimenticata la paura provata in quel momento, e il senso di vuoto che aveva avvertito quando avevano tutti pensato che Yoh fosse morto… Ma lui perché stava con lei? Perché gli aveva fatto quella promessa?
“Solo per pietà probabilmente…”pensò mentre gli occhi le si facevano lucidi.

-Anna?-
La ragazza alzò lo sguardo verso il viso del ragazzo che le stava di fronte, in piedi, e le tendeva la mano.
-Andiamo?-
-Guarda che riesco ad alzarmi da sola sai?-fece fingendosi scocciata.
Il ragazzo sorrise e incurante delle sue parole, le prese la mano e la fece alzare.
Anna sospirò leggermente, poi prendendo la sua cartella, si lasciò condurre dal giovane fino alla fila degli armadietti..
Usciti da scuola i due si incamminarono verso casa, sempre mano nella mano.
-Quelle nuvole non promettono nulla di buono-fece Yoh guardando il cielo.
Erano ormai a metà strada e stavano iniziando la risalita del fianco della collina su cui si trovava l’En, quando iniziò a piovere. All’inizio solo alcune gocce, ma dopo qualche istante, una pioggia torrenziale si abbatté sui due ragazzi, che non potevano neppure ripararsi dato che non c’era altro che strada in quella zona. I due ragazzi accellerarono l’andatura, ma Anna non era sicuramente nelle condizioni per correre…
Yoh guardò preoccupato Anna, che aveva portato la cartella sopra la testa, per ripararsi almeno in parte dalla pioggia. Già aveva la febbre, se ora fossero rimasti a lungo sotto la pioggia, sarebbe peggiorata sicuramente…
Da parte sua Anna iniziava a sentirsi davvero stanca e la strada in salita e la pioggia non aiutavano di certo… Ogni passo le costava un’enorme fatica, la testa le scoppiava e il respiro le era diventato affannoso… Yoh parve accorgersi della sua situazione e preoccupato le chiese se riusciva a proseguire.
-Certo…-rispose lei a fatica.
Erano ormai giunti alla curva immediatamente prima dell’ultimo tratto della strada che conduceva alla loro casa, quando Anna sentì le forze venirgli meno e si accasciò in ginocchio, sotto lo sguardo spaventato di Yoh.
-Anna!-
-Sto bene… Davvero…Ho solo bisogno di riposarmi un po’…-disse sorridendo.
-Baka!-
Anna sgranò gli occhi. Era rabbia quella che aveva avvertito nella sua voce?
-Baka…-ripetè con un tono preoccupato-Stai male… Smettila di fingere! Stai davvero male!-così dicendo si inginocchiò accanto a lei.
-Sali…-aggiunse mettendosi in posizione tale da farla salire in spalla.
Anna arrossì violentemente
-Na-nani?!-
-Hai capito benissimo…Sali…-disse arrossendo anche lui.
-Ma…-
-Se non ti sbrighi ti prendo in braccio! Fai come preferisci!-
Anna sospirò, prese entrambe le loro cartelle e salì in spalla al ragazzo che, dopo essersi rialzato gentilmente, si mise a correre verso l’En.
-Gomen…-sussurrò all’orecchio del ragazzo.
Yoh sorrise tra sé rispondendo alla ragazza che andava tutto bene.
Varcata finalmente la porta di casa Yoh lasciò scendere la ragazza e corse dentro, per poi ritornare dopo mezzo secondo con un asciugamano che le allungò.
Anna era sbalordita
-Ma non sei stanco dopo quella corsa con me in spalla?-fece prendendo l’asciugamano e iniziando a sfregarsi svogliatamente i capelli, tremando leggermente.
-No… Grazie ai tuoi allenamenti^^ e poi sei leggerissima^^-
Anna gli sorrise e continuò ad asciugarsi.
-Ehm Anna…-fece Yoh diventando improvvisamente rosso.
-Uhm?-
-Faresti meglio a toglierti quella roba bagnata…-continuò distogliendo improvvisamente lo sguardo.
Anna lo guardò perplessa. Sapeva che non era il caso di stare vestiti con abiti bagnati, soprattutto con la febbre, ma perché era arrossito così?
Spostò così lo sguardo verso la sua divisa e si accorse di cosa aveva turbato il giovane. La camicia bianca della divisa era diventata trasparente con la pioggia e lasciava intravedere il reggiseno rosa della ragazza. Arrossì anche lei violentemente e si portò l’asciugamano davanti al seno, alzandosi poi di scatto.
Forse troppo di scatto. Infatti, per un paio di secondi il mondo intorno a lei prese a girare vorticosamente, e stava per cadere in avanti, sennonché Yoh riuscì ad afferrarla al volo prima che cadesse.
-A-arigatou-sussurrò al giovane
-Desu ni…-disse lui per poi prenderla in braccio, nonostante le sue proteste e accompagnarla nella sua camera.
Lentamente la fece sedere sul futon.
-Ecco qui…Ora cambiati…-le disse-Intanto vado a prepararti una camomilla calda e magari qualcosa da mangiare…-
Così dicendo uscì dalla stanza senza lasciare alla ragazza il tempo di replicare..
Quando tornò circa 15 minuti dopo, dopo aver bussato(pena la morte), cambiatosi di tutto punto, con la tazza della camomilla e una ciotola di riso su un vassioio, Anna era rannicchiata sotto il futon tutta tremante, con indosso il suo vestito nero.
-Anna!-fece preoccupato Yoh
-Ho un po’ freddo…-
Il ragazzo le allungò la tazza di camomilla e nel farlo le sfiorò le mani.
-“Un po’ freddo”? Ma sei gelata!-disse preoccupato, mentre la ragazza beveva tutto d’un fiato il liquido caldo dalla tazza.
Appena ebbe finito posò la tazza accanto al futon in terra.
-Arigatou-disse nuovamente
-Dovresti mangiare…-le disse il ragazzo
-Non ho fame…-fece lei-Perché non mangi tu invece?-
-Anna…-fece lui scocciato-E comunque io ho già mangiato-
-Ho capito, ho capito…-così dicendo prese la ciotola del riso e iniziò a mangiare.
Quando ebbe finito posò anche la ciotola accanto alla tazza e sospirò.
Yoh le sorrise poi le prese la mani gelate e le strinse tra le sue, per scaldarle.
Anna arrossì leggermente, mentre ancora tremava…
Yoh fece allora una cosa del tutto inaspettata.
Attirando a sé la ragazza la strinse tra le braccia, avvolgendola con il suo calore.
Anna arrossì violentemente balbettando.
-Y-Yoh?-
-Gomen… Quando starai meglio potrai picchiarmi…-disse lui arrossendo a sua volta.
La ragazza sospirò biascicando un “puoi scommetterci” facendo sorridere il ragazzo.
Dopo qualche minuto, Anna si rilassò tra le braccia del ragazzo e stava per addormentarsi, quando un brivido di freddo la fece tremare.
-Hai ancora freddo?-sussurrò il ragazzo-Vado a prenderti un’altra coperta…-concluse sciogliendo malvolentieri l’abbraccio. Era la prima volta che abbracciava Anna… Aveva sempre avuto paura di una sua reazione, ma oggi, anche volendo non sarebbe riuscita a respingerlo, e lui aveva quindi trovato il coraggio di farlo, inoltre in questo modo sperava di poterla scaldare un po’.
-Aspetta…-sussurrò Anna prendendolo per la maglietta-Non importa… Non andartene…-
Yoh la guardò stupito, mentre lei arrossiva, poi sorrise.
-Ok… Ma tu stai tremando…-disse abbracciando nuovamente la ragazza.
-Non importa… Sto bene così…-disse sussurrando.
Forse era la febbre, forse no, ma non riusciva a pensare lucidamente e aveva detto esattamente quello che le passava per la testa.
Yoh si allontanò leggermente imbarazzato poi sorrise.
-Anna… E’ da un po’ che te lo vorrei dire… Ma avevo paura della tua reazione…-disse arrossendo ulteriormente.
Anna spostò lo sguardo lucido sul viso del ragazzo.
-Anna…-Yoh deglutì rumorosamente-So che la situazione non è delle più adatte, ma… Aishiteru…-sussurrò.
Anna sgranò gli occhi, incredula… Forse la febbre le faceva sentire cose che in realtà non erano mai state dette…
-Na-Nani?!-
-A-i-shi-te-ru…-ripetè il ragazzo visibilmente imbarazzato.
Delle piccole lacrime iniziarono a uscire dagli occhi della ragazza.
-Anna?-disse preoccupato Yoh-Goumen… Non dovevo…-
Lei scosse la testa e si asciugò le lacrime con la mano.
-Goumen… Sono solo molto felice Yoh-disse sorridendo, mentre anche il sorriso del ragazzo si allargava, avendo capito, la sua risposta.
-Aishiteru Yoh…-
Yoh le sorrise dolcemente e abbracciò nuovamente la ragazza, che rideva felice.
-Yoh… Non respiro così…-disse dopo qualche istante.
-Goumen…-disse arrossendo-Anna?-
-Uhm?-fece lei.
-Nulla…-sussurrò lui per poi avvicinare le sue labbra a quelle della ragazza…
Anna sobbalzò leggermente a quel contatto inatteso ma piacevole, che aveva aspettato da tanto tempo, poi chiuse gli occhi e si gustò il momento. Il suo primo bacio… Era stato solo un lieve bacio a fior di labbra ma…
Quando Yoh si allontanò era arrossito, ma sul suo viso c’era un dolcissimo sorriso, lo stesso che c’era sul viso di Anna.
Lentamente Yoh avvicinò nuovamente il suo viso a quello della ragazza, e la baciò nuovamente, questa volta però anche lei rispose al bacio.
-Yoh?-fece lei dopo essersi allontanata sorridendo.
-Nani?-
-Arigatou…-disse lei prima di stringersi di nuovo nell’abbraccio del ragazzo.
-Arigatou?-fece perplesso il ragazzo
-Si… Arigatou… per esserti innamorato di me, nonostante tutto… nonostante tutte le cose orribili che ti ho fatto fare, gli allenamenti severi, il mio comportamento freddo… Non mi sono mai sbilanciata troppo nell’esprimere i miei sentimenti. Avevo paura, paura che tu mi rifiutassi, paura che tu stessi con me solo perché il nostro fidanzamento era già stato deciso, che in realtà lo facessi solo per pietà…-
Yoh guardò la ragazza negli occhi, da cui uscivano piccole lacrime, e con la mano le accarezzò dolcemente la guancia.
-Non è così… Non è mai stato così. Io mi sono innamorato di te dal primo momento che ti ho visto, e sono stato immensamente felice quando il nostro fidanzamento è stato deciso, ma temevo che tu…Si insomma non mi avresti mai amato. Poi con tutti quello che è successo in questi anni, mi sono accorto che almeno un minimo ci tenevi a me… Così mi sono fatto coraggio… Goumen… ci ho messo tanto…-
Anna scosse la testa e abbracciò nuovamente il ragazzo. La testa le scoppiava, gli occhi le bruciavano e tremava, ma non le importava… Non le importava affatto…
-Sei gelata…-disse nuovamente Yoh e poi arrossendo leggermente aggiunse-Stenditi…-
Anna lo guardò perplesso, ma non aveva voglia di pensare e ubbidì sdraiandosi sul il futon.
Yoh, ormai rosso come un peperone, si sdraiò a sua volta e coperti entrambi, abbracciò la ragazza.
Anna divenne paonazza, ma doveva ammettere che la situazione non le dava fastidio… Strinse a sua volta il corpo del ragazzo, crogiolandosi tra le sue braccia.

-Va meglio?-chiese dopoo qualche minuto Yoh
-Si…-fece Anna, mezza addormentata-Ah Yoh…-
-Nani?-
-Ti ricordi di quella promessa di 5 anni fa?-
-Certo…-
-L’hai già mantenuta…-
Yoh sorrise e posò un leggero bacio sulla fronte della ragazza.
-Oyasumi nasai… Anna…-disse lui stringendola.
-Oyasumi…-rispose prima di addormentarsi circondata dal tepore del suo abbraccio.
Ora non aveva più freddo, il calore che avvertiva nel cuore l’aveva riscaldata, e non le importava più di mostrarsi debole, non le importava, perché ora sapeva che lui l’amava per come era in realtà…

OWARI

Note:
Futon-Sono i tipici “letti” o meglio materassi giapponesi
Ohayoo-Buongiorno
Nani?-Cosa?
Baka-Stupido/a
Arigatou-Grazie
Desu ni-Non fa nulla/Figurati
Aishiteru-Ti amo
Oyasumi nasai-Buonanotte
Goumen-Scusa
 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
ionik - Voto: 05/08/08 02:48
Ma questa fanfic è geniale!!Tu sei geniale!!Ed è bellissima,la più bella forse,che io abbia mai letto!!!Complimenti^^!!
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
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