ABBANDONO - Capitolo 1° -
Salve a tutti.
Sarà probabilmente più lungo il mio messaggio pre-storia, che non la storia stessa. Ma concedetemi di fornire qualche delucidazione.
La storia nasce da una discussione intraletta qualche mese fa, non ricordo dove, circa la creazione di storie dalla lunghezza di cento parole.
Qualcosa che ho trovato altamente assurdo, tanto da spingermi a calarmi in questa sorta di "esperimento letterario".
E' una sfida: riuscire a trasmettere un minimo di emozione, in uno spazio limitato e solo voi potrete dirmi il risultato.
Un'unica supplica, abbiate l'accortezza di considerare la punteggiatura nel suo valore, non potrei mai, altrimenti, regalarvi la melodia delle parole.
Irrefrenabile indole di precipitare nell’abbandono.
Labbra scarlatte, peccaminose, reclamanti sangue.
Collo marchiato con implacabile violenza.
Istintiva lotta fra follia e raziocinio; corpo e mente.
Qualcuno lo fermi: non sono in grado.
La forza diminuisce, svanisce.
Le gambe incapaci; le braccia impotenti.
Rinuncio alla ribellione.
Corpo inetto; mente nolente.
Concentrato assoluto d’energia nell’incavo della spalla.
Inspiegabile sensazione di piacere, soffocante dolore.
Percepisco la vita uscire dal mio corpo e perdersi nella sua bocca.
Non lo impedisco.
Inconcepibile senso di libertà, segna la mia condanna.
Fascino della morte, dell’oscuro.
Mai sentita così bene.
<< Com’è andata la caccia? >>
Sorriso macchiato.
<< Decisamente troppo facile! >>
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