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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: E INIZIÒ L’EPICA BATTAGLIA CONTRO IL GATTO
Genere: Azione
Rating: Per Tutte le età
Autore: keyci galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 27/02/2006 15:29:15

questa è una storia stupidissima, scritta alla “come capita, capita”.. l’ho scritta per tenermi occupata prima di uscire e quindi…
 
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CHI AVRÀ QUELLA BENEDETTA SEDIA?!
- Capitolo 1° -

Ok. La mattina era iniziata bene: lunedì di vacanza, a colazione una fetta di torta del giorno prima, una chiacchierata con gli amici e un bell’acquazzone come piace a me. Insomma, tutto perfetto. O almeno così credevo.
Ore 12:50 min. Reni (la ragazza delle pulizie) se ne va e finalmente resto sola in casa: è grande pacchia! Alzo lo stereo al massimo, non tanto per la canzone quanto per il piacere di fare rumore, prendo gli occhiali anni 70 di mia madre, mi metto addosso uno stupido vestito di paiettes verdi-argentate e quasi mi sento una serpeverde (:P) se non fosse per la divertente e stupida comicità della situazione. Ma in breve, faccio casino creativo. Sta di fatto che questo ballare “boogie” sul tavolino del soggiorno alternato a “Elvis, sono il re del rock” mi dà finalmente l’ispirazione tanto agognata. In camera il computer è gia bello che pronto, la tastiera aspetta solo me e il mix di canzoni “dammi la carica che devo scrivere” è già sul play ma…. Ecco che il mio nemico è lì, pronto a separarmi dal mio destino.
<<Su bel micio…. Scendi dalla sedia su….spostati amore…>> niente. Mi degna di uno sguardo beffardo e poi torna a ronfare. Che bel bastardo. Ok…ok… so dove abiti e conosco il tuo punto debole: Gola….
Neanche un attimo e son già tornata dalla cucina. Neanche Flash avrebbe potuto fare meglio. Allungo la mano e passo il buon croccantino sotto il suo naso. Lui allunga un po’ il collo, si tende, annusa, mi squadra per un minuto, poi lancia uno sguardo al buon boccone. << Si…su…dai che lo vuoi…vieni a prendertelo….>> nulla da fare, richiude gli occhi annoiato. Inutile, con le buone maniere non si ottiene nulla. Se è la guerra che vuoi, caro micio l’avrai!
Passo al piano “B”. “B” come “bastardo, riuscirò a vincere!”. Mi porto alle sue spalle, afferro lo schienale della sedia e inizo a inclinarla lentamente in avanti. In fondo non voglio fargli male. Ma quell’adorabile palla di pelo da 1metro di lunghezza per quasi ½ di altezza è fin troppo furbo: sfrutta i suoi mega artigli per rimanere ancorato alla mia, MIA sedia da lavoro.
<<Dai Key, non disperare, vedrai che il modo lo trovi….>> Ma la simpatica “lince”, quasi per mandarti a quel paese con eleganza, ti spiffera un bel miagolio e si rimette a russare. <<Maledetto… non mi rimane che questo….>>. Mi teletrasporto nel salone, adocchio la sua cuccia (no, non mi ci voglio buttare dentro per ripicca )e rubo la sua copertina preferita. MA prima di tornare da lui, acchiappo la macchia nera che gironzola sul divano: L’altro gatto.
Quindi, con fare non curante ritorno in stanza e mi accoccolo sul parquet con l’altro gatto e la sua adoratissima copertina.
<<Smollozz…. Guarda un po’ chi c’è? E si, Luna che si rotala nella tua coperta in una valanga di coccole…>>
E si, finalmente accade qualcosa.
In quei bellissimi occhioni verde D’orato, passa un fiume rosso fuoco, una luce accecante che ricorda la spia caricamento flash della macchina fotografica. Ci fissiamo per alcuni istanti. So bene che chi per primo distoglierà lo sguardo perderà questa “epica” battaglia dai toni felino-casalinghi ma io non sono disposta a perdere. Chi vincerà? Sarò, il gatto o la collana hawaiana sopra il computer?
Qualcosa inizia a farmi male…quante ore sono passate…giorni? Minuti?…non riesco più a capire, il sudore mi scivola sulla fronte, gli occhi iniziano a bruciarmi….. da quanto tempo non sbatto più le palpebre???…
Sto per cedere…sono a vortici… la musica a palla “Turu tu tu tu…tu turu tu tu!” mi rimbomba ferocemente nella testa e sulla mia pelle sento come degli aghi, delle spine ma quello forse è l’altro micio che inizia a fare le fusa e le unghie su di me. Ma non potrò mai saperlo.

Sfinita, dopo vari e vani tentativi di distrarlo mi ricordo di una cosa, forse della mia stessa salvezza….
Sempre senza distogliere lo sguardo, allungo la mano verso il cassetto della scrivania; lui allunga la zampa ma non riesce a sfiorarmi senza spostare le pupille. Fidandomi solo del mio tatto apro e prendo un sacchetto che avevo nascosto tempo addietro. Ah ah ah… la vittoria è nel mio pugno… letteralmente..
<<bel micio…guarda cosa ho qui…. Si… alici essiccate….>> Nessun micio può resistere. Ne lancio una.
Il tempo rallenta per un’istante…..
Il micio punta e in un attimo è già balzato in aria e con agilità afferra la prelibata cibaria. Nello stesso istante mi lancio anch’io e….
<<Si!!!!!!!!!>>
La vittoria è mia!
Al micio affranto non rimane che la sua coperta.
Domani è un altro giorno e il gatto sa che domani riuscirà a conquistare il mio posto.
Ma questa è un’altra storia che non val la pena di raccontare ;D


Avrete sicuramente capito che il problema della sedia è una questione di principio, un qualcosa che combatto da anni, da quando ho portato la mia adorata lince dentro la mia casa. Sin dal primo giorno è nata questa cosa che oramai combattiamo per giuoco e per mera abitudine, non ci siamo mai scannati per questo perché abbiamo un bel rapporto di complicità. So che per chi non ha un animale sempre con se, può sembrar strano sentir parlare di un gatto con questi toni quasi umani ma abbiate la pazienza di sopportarmi. Credo d’aver scritto il resto nella premessa quindi… alla prossima! (speriamo più interessante di questa prima  )

 
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