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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Versailles no Bara (Lady Oscar)
Titolo Fanfic: SYRIANA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: sweetsanae galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 26/02/2006 19:55:11 (ultimo inserimento: 15/09/06)

syriana alain oscar andrè...cosa ci sarà mai in comune tra queste quattro persone?considerando il fatto che andrè e oscar sono morti da secoli?
 
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NEBBIA
- Capitolo 1° -

Los Angeles 25 02 2006

Questa storia mi è venuta in mente mentre guardavo un telefilm, spero vi piaccia, fatemelo sapere ok?Besitos Sweety



-1° capitolo-
-Nebbia-

Syria era come al solito nel suo studio, si lei era un avvocato di successo.

Non si poteva lamentare a trentacinque anni aveva raggiunto ciò che desiderava da sempre. Diventare socia dello studio dove lavorava la M&B corporation. Aveva combattuto con tutta se stessa prima per studiare, poi per laurearsi col massimo dei voti e poi per trovare il coraggio di presentarsi a quella società che era alla ricerca di avvocati appena laureati e dopo sette anni finalmente aveva raggiunto il traguardo. In fin dei conti la sua vita poteva definirsi felice, aveva un ottimo lavoro, aveva un ragazzo che l’amava da tempo, e in quel momento aveva alzato la sua mano sinistra dove luccicava un anello molto delicato con un solitario di brillanti. Si l’uomo che amava e che viveva con lei era la sua vita ma soprattutto la amava al di sopra di tutto, Alain era la perfezione. E allora perché si sentiva così strana?Aveva continuamente mal di testa e parecchie volte degli annebbiamenti……e quando si riprendeva non ricordava piu’ nulla. Forse era il troppo stress….eppure quando gli venivano questi annebbiamenti era come se trasmigrasse in un’altra dimensione. Ma quando tornava in sé non ricordava piu’ nulla.

In quel momento si era alzata e si era andata a guardare allo specchio. Non era male, era alta un metro e settanta circa, aveva i capelli neri e corti, ma ben modellati, occhi di un intenso grigio e aveva una corporatura abbastanza bella.

Be basta con tutti i suoi pensieri, adesso che aveva finito anche questa giornata di lavoro poteva finalmente tornare a casa sua e riposarsi un po’ trascorrendo una bella serata in compagnia di Alain.

Scese nel garage e prese la sua macchina, si la sua lotus che era la sua compagna di avventure, quasi una sua amica. Delle volte dimenticava che era solo un’auto e ci parlava.

Attorno a lei c’era un po’ di caos fatto soprattutto da cartelline piene di documenti e poi nel cruscotto aveva sempre la sua cioccolata preferita, la lindor.

Dopo una mezz’ora di viaggio finalmente era arrivata.

Scese dall’auto sbattendo lo sportello con eleganza prendendo la sua valigetta e con le chiavi aprì la porta.

Appena entrata si sentì invasa da un profumo fantastico…cosa era successo?

”Ehi dolcezza, mi hai preparato una sorpresa?”

Da sopra la scala…..si sentì una risata e poi una voce baritonale dire…

”Vedrai amore…..non entrare in cucina mi raccomando…”

Lei sorrise…

….era davvero una gioia quell’uomo, lui l’amava dal profondo dell’anima…e la riempiva di coccole di tutti i tipi…..cosa poteva volere di piu’?

”Ok gioia vado di sopra, così mi faccio una doccia…”

Così si tolse il giaccone e posò la borsa, dopodichè salì le scale e mentre le saliva si tolse gli odiati tacchi….mamma mia, le facevano male i piedi…..

Finalmente in bagno.

Si spogliò e poi entrò nella cabina doccia…

Aprì il rubinetto e dopo poco, si sentì invadere da acqua calda….che le facevano bene alle ossa che quella sera assurdamente le facevano ancora piu’ male del solito.

La sensazione dell’acqua bollente sulla pelle era di rinvigorimento e si sentiva sempre meglio dopo.

Intanto Alain in cucina stava cucinando i piatti preferiti della donna che amava.

Lui amava la sua donna ormai da un sacco di tempo e non avrebbe mai potuto immaginare una vita dove lei non c’era. Erano stati prima amici da quando erano in fasce e poi lui circa intorno ai tredici anni si era innamorato di lei e non aveva piu’ smesso. Era dura essere il suo migliore amico quando lui l’amava ma c’è l’aveva fatta a costo di mille tormenti e sofferenze, finchè un giorno anche lei non si era accorta di amarlo…..e si erano baciati……una notte immensamente romantica….una notte a Parigi…..la luna, le stelle come complici e un’atmosfera quasi magica…..
Quel giorno era stato il piu’ bello della sua vita, si un ingegnere che aveva tutto dalla vita, ma alla fine nulla, perché senza l’amore uno non ha nulla….aveva raggiunto il culmine della felicità quando quella donna gli aveva detto…

..anche io ti voglio bene…

…e lui l’aveva guardata sorridendo con occhi languidi ricchi di gioia…che proveniva dall’anima aveva risposto…

..io lo avevo sempre saputo…..adesso nulla ci divederà….

E adesso gli sorgeva spontaneo dedicarsi a lei anima e corpo….e lo avrebbe fatto per sempre…come l’ombra e la luce…..l’una bisognosa dell’altro per vivere….

Immerso nei suoi pensieri non si era accorto che la donna che amava era scesa giu’ e dal salone lo stava chiamando…..

”Hai detto che non potevo entrare in cucina…..ma almeno esci tu?”

Nemmeno due minuti dopo che l’uomo le era davanti. Era rimasto stupefatto, quella donna che faceva ormai parte di lui, la stupiva sempre….capelli lucidi di sfumature nere rosse, una camicia da notte che arrivava fino ai piedi con una vestaglia vermiglia e buffe pantofole a forma di mucche, adorabili come lei.

La strinse a sé……

”Ti amo cucciola lo sai?”

”Si lo so gioia….ti amo anche io….”

Stretta in quelle braccia di acciaio si sentiva al sicuro, adorava sentirsi così stretta , sembravano un tutt’uno, due persone e un solo cuore, ma alla fine era realmente così.

Si staccò da lui…e lo guardò….

Era fantastico, anche così, comodo, con un pull, un jeans scalzo con un grembiule a proteggerlo dall’unto, già uno di quei grembiuli che avevano comprato in Giamaica quando andarono per le ferie dell’anno prima.

Soprattutto su quella muscolatura perfetta, su quell’esemplare di un metro e novanta circa, bruno con occhi azzurri come un cielo estivo…..

”Dai vieni gioia…..”

Lui la prese per mano e la portò in cucina, dove aveva apparecchiato con una tovaglia bianca di pizzo , bicchieri lunghi, piatti di ceramica colorati e posate argentate….in mezzo una ciotola con acqua e dentro delle candele tonde accese.

”Ehi ma è bellissimo…..Sei il genio della lampada dei desideri….”

Si tuffò nuovamente tra le sue braccia stringendolo stretto stretto…..

Le braccia dell’uomo la strinsero a sua volta……

Poggiò la sua guancia sui suoi capelli……

”Sei tu lamia magia…..”

lui le sussurrò…..e lei lo guardò teneramente….

Dopo pochi minuti…

”Ma che profumino…!”

L’uomo si staccò da lei e disse

“Sarà pronto ciò che ti ho preparato amore…..dai vai a sederti….io porto tutto in tavola…”

Così lei andò verso la tavola apparecchiata.

Mamma mia che mal di testa che aveva……eppure aveva preso dell’aulin poco tempo prima….ma nulla, era la prima volta che la medicina non faceva il suo effetto.

Tutto contento l’uomo piano piano portò tutte le cose buone che aveva preparato…..

Per antipasto un insieme di formaggi, prosciutto e salame e qualche frittatina….poi aveva preparato due primi…..tagliatelle ai porcini e pasta alla siciliana che lei adorava…si piatti italiani, lui era un mago della cucina italiana….un spigola al forno con patate frutta e una torta al cioccolato…..già il cioccolato, il dolce preferito della sua donna…….quando lei si arrabbiava lui le faceva una tazzona di cioccolato e lei lo perdonava subito, ma anche lei lo conosceva bene e quando era lui ad arrabbiarsi era lei che gli preparava un the , la sua bevanda preferita e tutto tornava a sorridere.

Lo sguardo della donna era a dir poco stupefatto……

Sorridente si sedette e assieme incominciarono a mangiare……

Si sentivano davvero contenti, eppure la loro era una vita di una coppia qualsiasi…..ma tra loro brillava l’amore….che cambiava diametralmente tutte le cose.

Successivamente si alzarono e andarono verso il divano….dove accesero la televisione e misero il dvd di Il Gladiatore…..entrambi lo adoravano…..e stretti stretti vicini vicini incominciarono a guardare……

Lei aveva appoggiato la testa sulla spalla di lui e lui la stringeva a sé…..

Ogni volta che la guardava, che la pensava, che la baciava o la stringeva il suo cuore batteva in maniera fortissima….e sentiva nello stesso momento un desiderio di lei…..un desiderio che era anche una tortura, una sofferenza inaudita….finchè non facevano l’amore….e allora era il paradiso in terra, ma subito dopo gli tornava profondamente il desiderio di affondare nuovamente in lei per raggiungere la profondità del suo cuore e della sua anima…

Lui notò che nel sonno si stava muovendo…..cosa le stava succedendo?Forse stava scomoda?

Delicatamente la prese tra le sue braccia e la portò nella loro stanza da letto….dove le tolse le pantofoline e la mise sotto le coperte….

Lui intanto si spogliò e toltosi il pull e i jeans rimase in slip e così si infilò sotto le coperte anche lui stringendo la sua Syriana a sé.

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Stupido!!!
E con un forte schiaffo la fece cadere dalle scale….dove pochi minuti prima Andrè e la nonna stavano aggiustando i fiori sulla tavola.
Oscar era caduta malamente per terra, dove dalla bocca le usciva un rivolo di sangue…..si alzò velocemente e quasi scappò via senza guardare nessuno…..

Solo Andrè sapeva dove si sarebbe nascosta, lui odiava come il generale trattava sua figlia,la sua migliore amica, lui aveva solo quindici anni ma sapeva già tante cose che la riguardavano….e la guerra tra uomo e donna che doveva affrontare tutti i giorni, già da ora….

Tutto questo era successo perché lei aveva rifiutato di battersi contro il conte di Girodel per la nomina a capitano delle guardie reali, in effetti aveva rifiutato ma non per paura e questo aveva voluto dimostrarlo all’interessato battendolo da sola, in un giardino nelle vicinanze della reggia di Versailles senza essere guardata dalla folla e dal re, che si era infuriato.

Lei odiava quando suo padre la umiliava e la trattava in questo modo, soprattutto quando c’era l’amico al quale voleva un gran bene. Così era scappata in groppa al suo cavallo Cesar tra le sue campagne fino al lago, dove aveva pianto le sue lacrime…….

Aveva lasciato il suo cavallo lì a brucare e lei si era seduta vicino al lago appoggiando la testa tra le braccia e piangendo lentamente lacrime di amarezza e sconforto.

Perché suo padre non capiva?

Perché si sentiva così stanco?

Perché nessuno gli voleva bene?

Cosa c’era in lui che non andava?

Dopo qualche ora….un altro cavallo sopraggiunse….e ne scese un ragazzo con capelli lunghi e neri e occhi di un dolce verde….che vedendola così sola e triste come abbandonata, le si avvicinò e la avvolse in un abbraccio…..caldo e amichevole…

Lei si sentì subito a casa…..era Andrè….l’unico a cui importava qualche cosa di lei, l’unico che le voleva bene…..

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Una lunga notte era trascorsa….un’altra mattinata che incominciava……un altro sogno che non ricordava almeno non tutto…..cosa le succedeva maledizione?
continua





 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
Rif.Capitolo: 1
clarinetto - Voto:
17/09/08 22:41
Il primo capitolo è interessante....
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
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