UN NUOVO CAPO
- Capitolo 1° -
La storia continua
Era sera, tutto era tranquillo. In una villa maestosa si erano riunite molte persone, o almeno in apparenza.
Le persone erano vestite tutte da festa, con abiti eleganti e raffinati. Erano tutti intenti in conversazioni tranquille, con bicchieri pieni di un liquido rosso.
Un maggiordomo entrò nel grande salone e annunciò l’arrivo di tre persone. A questo annuncio tutti nella sala si girarono verso la grande scalinata, da dove sarebbero scese le persone annunciate.
Il silenzio fu rottoselo dalla voce di una donna, la quale era in cima alla scalinata.
Se- buonasera a tutti voi… come già saprete, siete stati invitati tutti qui per una cerimonia molto importante… io e mio marito, abbiamo deciso che è giunta l’ora che i vampiri tornino ad avere tre capi, tre capi capaci di guidare e dare aiuto a chi ne ha bisogno…
?- ma voi siete già i nostri capi…
Se- già, ma io e Michel, abbiamo scelto di avere una mano, che più in là potrebbe diventare una mano molto importante…
M- Giusto… credo che mia moglie Selen, sia stata già chiara… ma comunque, vi presentiamo il terzo capo vampiro… nostra figlia… Serenity…
Una ragazza apparve dal corridoio dietro a lui. I suoi capelli cadevano lisci dietro le spalle, di un color nero lucido e brillante. Aveva un vestito intonato ai capelli, che arrivava fino a terra. La sua espressione era molto bella, nonostante non mostrasse alcuna emozione.
S- piacere…
Se- bene… ora che siamo tutti qua possiamo dare inizio alla cerimonia! Seguitemi pure…
Selen scese le scale a fianco di Michel con Serenity dietro, e si diressero verso una sala con molte sedie e un piccolo rialzo in cui erano situate solo tre sedie. Tra lo spalto e le altre sedie, c’era uno spazio circolare, che assomigliava ad una piccola arena. Serenity si sedette a fianco di suo padre, sullo spalto. Quando tutti si furono seduti, Selen iniziò a parlare.
Se- come ho detto prima, ora è tempo della cerimonia… abbiamo già chiesto il vostro parere, e voi tutti avete acconsentito…
?- io e mia figlia no…
Se- Erika… tu e tua figlia siete in due… noi siamo in molti…
E- Kraven non l’avrebbe permesso…
Se- già ma abbiamo visto tutti cosa ha fatto Kraven… e comunque ora è morto, quindi non può opporsi…
E- mia figlia sarebbe un capo migliore di Serenity…
Se- ne sei sicura?! Tua figlia non sa difendere nemmeno se stessa… figuriamoci una intera casata…
E- Kira è in grado di fare quello che sa fare anche Serenity… e ha nel sangue il posto di capo…
Se- Erika ormai è inutile…
S- posso parlare?
Se- certo… parla pure tesoro…
S- Signorina Erika… se è così sicura che Kira sia una brava combattente… lo dimostri…
E- prego?!
S- la sfido… se sarà in grado di battermi… potrà essere il nuovo, terzo, capo vampiro…
Se- bella idea… dove è ora Kira?
E- la chiamo subito…
Erika uscì dalla sale e rientrò poco dopo con a fianco una bella ragazza con i capelli dorati lunghi fino alle spalle.
E- eccola… ha già dato il suo consenso…
K- quali sono le regole?
S- semplice… le regole sono solo due: si possono usare solo le armi da taglio e non si deve uccidere l’avversario! Ci stai?
K- certo… ricordati che quando perderai non avrai più possibilità di tornare capo vampiro…
S- lo so… allora cominciamo…
K- ma come?! Vestita così?! Mi faciliti troppo!
S- non preoccuparti… mi muovo benissimo anche con questo abito…
Se- bene… allora scegliete le armi…
Nella stanza entrarono quattro uomini con dei grossi vassoi con sopra armi da taglio di tutti i tipi. Kira prese un fioretto, mentre Serenity non riavvicinò nemmeno ai vassoi.
K- combatti a mani nude?!
S- no di certo! Ma io le mie armi le ha sempre con me!
Così detto, Serenity mise le mani dietro la schiena e, dagli spacchi ad arco del vestito, ne tirò fuori due pugnali a tre punte.
S- sei pronta?
K- quando vuoi…
La prima ad attaccare fu Kira, che si scagliò con furia su Serenity che scansò il suo attacco con tranquillità e con una gamba la fece cadere a terra stesa sull’addome.
S- tutto qui?!
Disse con un sorriso ironico e maligno.
K- ho appena cominciato…
Un altro attacco e un altro ancora, tutti gli attacchi che Kira scagliava su Serenity o venivano deviati o venivano respinti con molta facilità. Serenity continuava a prendersi gioco di Kira, fino a che non si stufò e, dopo averla costretta al muro, gli puntò i pugnali alla gola.
S- hai perso Kira…
Quando la lasciò andare cadde in terra piangendo.
Se- credo che non ci siano più dubbi…
E- se la cava… ma con un vampiro… come se la cava con i Lican?!
Se- se la cava bene anche con loro…
E- come puoi dirlo?!
Se- anche se non fosse… tua figlia certo non potrebbe cavarsela… visto che è stata battuta con molta facilità!
E- tsk…
Erika prese Kira per un braccio, ancora piangente, e la trascinò fuori dalla villa.
E- tsk… chi si crede di essere quella smorfiosa?! Con un Lican non avrebbe scampo…
K- nemmeno io saprei come affrontare un Lican…
E- già, ma tu tesoro sei mia figlia e non ti toccherebbero mai… lo sai… quando si fa affari con loro… in cambio ti danno quello che desideri… e io ora desidero solo una cosa… la morte di quella mocciosa…
K- cosa vuoi fare?
E- è semplice… domani, mentre andrà a scuola, gli manderemo qualcuno… così capirà che non è degna di essere un capo…
Intanto la cerimonia e la festa erano finiti e tutti gli invitati si stavano affettando a tornare a casa prima dell’alba.
Tutti erano andati via, nella villa rimanevano solo Serenity i suoi genitori e i servi.
S- sono stanchissima… e domani devo andare a scuola… posso saltarla?
Se- no… devi uscire… goditi la tua immunità al sole…
S- mamma… perché ho questa immunità… voglio dire… io sono un vampiro… i vampiri non possono stare al sole, io invece sotto al sole sto bene.
Se- è una particolarità di famiglia… comunque ricordati di stare attenta all’ombra il giorno, o potrai spaventare qualcuno!
M- già non è da tutti cambiare colore degli occhi de marrone scuro a un azzurro cristallino…
S- … come non è da tutti avere i canini lunghi cinque centimetri o leggere nel pensiero…
Se- senti ancora i pensieri dei tuoi compagni?
S- non solo… anche di tutta la scuola… le menti degli esseri umani sono aperte al pubblico come un fastfood…
Se- è più facile capire cosa vogliono dirti così… no?!
S- mamma!! Vorrei solo poterlo dire a qualcuno…
M- sai che questo non è possibile… si spaventerebbero… sempre nella remota ipotesi che ti credano…
S- già, è vero… gli umani non sanno della nostra esistenza… ma per me è difficile convivere con loro…
Se- a cosa ti riferisci?
S- ad esempio durante l’ora di educazione fisica ho paura di fare tutto… posso correre anche per un’ora senza stancarmi, faccio dei salti in lungo di otto metri, se colpisco una palla posso o romperla o fare male a chi la ferma…
Se- su Serenity… devi solo riuscire a controllarti…
S- parli bene tu…
Se- cosa vuoi dire?! Nel caso non te ne fossi accorta… sia io che tuo padre lavoriamo, e stiamo in mezzo agli umani…
M- è vero… poi vai bene anche a scuola…. I tuoi voti sono ottimi…
S- papà, ti ho già detto che non è del tutto opera mia… ma durante i compiti sento i pensieri dei professori…
Se- oh insomma Serenity… devi convivere con questa cosa… quindi è inutile discutere… ora va a dormire…
S- si… buonanotte…
Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto!!! aspetto i vostri commenti!! Ciao^^
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