- Capitolo 1° -
Ho scritto questa fic pensando a un’altra shot che ho pubblicato qualche giorno fa, “the last day”, ma non è necessario averla letta per capire questa. Solo, ci sono dei collegamenti che potrebbero essere più chiari se si è letta anche l’altra!
Grazie a chi commente le mie shot.
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Nessuno sa come ci si sente,
ad essere l’uomo cattivo,
ad essere l’uomo insensibile,
dietro questi miei occhi di ghiaccio.
E nessuno sa
Come ci si sente ad essere odiato,
da chi prima ti amava,
ad essere accusato di dire solo bugie,
da chi prima pendeva dalle tue labbra.
Ma i miei sogni non sono così vuoti,
come sembra invece essere la mia coscienza.
Sogno una vita diversa,
una vita di felicità,
una vita di…amore.
Una vita che ho assaporato per un frammento di esistenza con Lei.
Lei che mi ha amato,
Lei che mi ha creduto,
Lei che non mi ha giudicato.
Nessuno sa come ci si sente
a provare questi sentimenti,
come faccio io, e me la prendo con il mondo per questa mia debolezza,
per questo desiderio di cambiare la mia vita,
per questo sogno di essere diverso.
Per questa voglia di amare.
Nessuno sa come ci si sente
ad essere maltrattato,
seppur inconsciamente,
e ad essere sconfitto da un’esile ragazza,
dietro questi miei occhi azzurri.
Io non so come dirLe che sono dispiaciuto,
che non si deve preoccupare,
non dico bugie.
Non questa volta.
Lei non capisce che non può vivere qui,
questo mondo è troppo sporco per una colombella pura e candida come Lei.
L’innocenza non sopravvive in questo mondo.
Mi avvicino a Lei.
È così indifesa legata a quel palo duro,
avvolta in quella veste in origine bianca,
come la sua anima,
e ora sporca del sudiciume che la circonda.
È così bella, appesa per le braccia a quel palo,
con i piedi nudi che non sfiorano terra,
i capelli ribelli appiccicati al volto scarno e pallido,
il corpo tumefatto e violato.
Si accorge della mia presenza,
ha lo sguardo velato.
Quando quegli occhi dorati mi fissano, cercando quello che Lei ha conosciuto,
stringo gli zigomi.
Quello è il mio lavoro, è il mio compito.
E Lei lo sa,
inaspettatamente, chiude gli occhi, e gira la testa dall’altra parte,
in segno di sconfitta, in segno di resa.
Un grifone orgoglioso che si arrende a una viscida serpe.
Mai mi è sembrata così bella,
mai è stato per me così diffcile.
Nessuno sa come ci si sente
Ad essere l'uomo cattivo, ad essere l'uomo triste
Dietro gli occhi azzurri.
FINE
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