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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Saiyuki
Titolo Fanfic: L`ERRORE DI UNA VITA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: ireth galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 22/02/2006 19:48:29

bè... la fine non ci entra molto... ero solo un pò giù e volevo scrivere qualcosa che rispecchiasse il mio morale... leggetela per favore... ireth...
 
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L`ERRORE DI UNA VITA
- Capitolo 1° -

L'errore di una vita.


Le tue due mani sciovolano veloci sul vetro freddo per poi artigliarsi alla parete. Le unghie stridono sulla fredda pietra liscia nascondendo i tuoi singhiozzi che sono partecipi di questo dolore così improvviso e devastante rendendoti tanto debole da non reggerti nemmeno in piedi. Ti guardo mentre t'inginocchi cercando sempre di reggerti alla parete, ma non ne sei proprio capace e piango insieme a te le tue lacrime nella speranza di calmarti, come si fa come i bambini. Ma continui a disperarti, anche quando Gojyo ti si avvincina e tu lo cacci. <<Vai via!>> urli al colmo della disperazione aggrappandoti al bordo della finestra e sporgendoti verso il vetro. <<Sanzo... no...>> Il giovane ragazzo dai capelli rossi è il solito testardo e per una volta tanto: lo ammiro. <<Vai via!>> Lo urli nuovamente puntandogli la tua fedele S&W, se così si può defire quell'oggetto duro e metallico. Il tuo braccio trema, e Gojyo continua a fissarti impotente, poichè sa che non sparerai. <<No... >> Ti si avvicina ancora e ormai la canna della pistola è premuta sul petto del giovane mezzo demone che prende l'occasione della tua disperazione per sottrarti l'oggetto e abbracciarti. Ma tu continui a dimenarti chiedendo ininterrottamente di volere morire. <<No...>> Gojyo continua a stringerti forte mentre tu continui e dare calci e pugni piangendo e lanciando urla di frustrazione. Sembra ti sia rassegnato mentre stringi con forza una manica del suo giubbotto. Stringi gli occhi non riuscendo più a sopportare quest'improvviso dolore proveniente dal cuore che ti rende indifeso e debole tanto da farti sembrare quasi matto. <<No!>> urli ricominciando a scalciare e tentando di prendere la tua pistola per puntartela alla tempie e premere un grilletto che non chiedeva altro che uccidere il proprio padrone. Ma Gojyo non te lo permette, torna a stringerti con tutte le sue forze mentre, tu, lasciandare il peso del corpo, facendo si che sia lui a darti la voglia di risollevarti. <<Cosa ho fatto...?>> chiedi. <<Che cosa ho fatto...?>>

<<Shh...>> ti tengo stretto a me. L'odore dei tuoi capelli mi inebria la mente, e cerco di rimanere così per molto tempo nella speranza che ti calmi. Stai ancora tremando e i tuoi singhiozzi mi stanno spezzando il cuore già distrutto da quello che ti ha appena ridotto in questo stato. <<No...n... io... i... non... vol... e v... o...>> mi dici nascondendo il volto sul mio petto. <<Mi dispiac... tanto...>> Adesso, le immagini della notte appena trascorsa mi tornano in mente, non potendo fare a meno di piangere anch'io. Ti rivedo ancora che non puoi fare altro che tirare fuori la tua S&W e sparare contro quella belva impazzita che altri non era che il nostro Goku, ma tu non avevi altra scelta. Mi senti snghiozzare ed alzi la testa per guardarmi. <<No...>> mi sussurri sfiorandomi delicatamente una guancia rigata dalle lacrime e baciandomi prima l'occhio destro e poi quello sinistro. Ora siamo a terra: io ti stringo a me e ti stringi all'abbraccio. Rimaniamo così per molto, molto tempo. Potrebbero essere anni, come potrebbero essere minuti. Potrebbero essere secoli, come potrebbero essere secondi.

Piangete, miei adorati. Poichè il tempo che tante volte abbiamo definito prezioso, e troppo inutile per i propri sentimenti, altri non è che la nostra scelta di vita. Ed una vita senza sentimenti, è una vita priva di ragione e coraggio. Piangete. Piangete anche per me. Anche per me che guardo le mie mani scivolare sul vetro freddo e morto. Lo specchio freddo e morto che rispecchia il mio polso e parte del mio braccio. Il mio braccio che rispecchia la mia anima: un'anima lacerata da lame affilate. L'ame affilate che ogni notte passano sulla mia carne per darmi piacere ed allontanarmi dalla realtà che mi sta intorno. Un realtà che non avrei mai voluto conoscere, e che confondo nel dolore di ogni taglio che padroneggia sul mio braccio. Ogni taglio che mi da sollievo. Un sollievo per ogni peccato commesso.

OWARI

Ireth: Commenti, grazie...
 
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