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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: LE CAMICIE ARANCIONI
Genere: Azione
Rating: Per Tutte le età
Autore: giuseppecirci galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 19/02/2006 17:43:47

ecco qui una storia vera romanzata, alla fine della quale c`è una domanda a cui dovrete rispondere...voi!!!
 
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- Capitolo 1° -

Innanzitutto vi devo dire che il mio nome non è Giuseppe Circi, ma un altro: in genere uso questo pseudonimo per non farmi riconoscere. Ho già scritto parecchi racconti, ma mi sento di pubblicare sulla rete solo questo, per ora. La seguente storia che leggerete è più che altro un racconto, qualcosa che io come persona vi narro; quello che voglio intendere è che questa storia è REALMENTE ACCADUTA, ma io l’ho trasformata in modo da raccontarla più similmente ad un romanzo.
Starete pensando:<<Bah, che noia…quando la smette con questa solfa?...>>. Bene, vi accontento subito. Questa storia è un giallo, un sentimentale, un sociale, uno psicologico, un fantasy. Tutte questi 5 attributi vanno bene per definire “Le Camicie Arancioni”.

A Messina, nella Base Militare che si trova nella penisola con la Madonnina alla punta, vivevano diversi ragazzi, di età fra i 15 e i 17 anni. In particolare un ragazzo di 17 anni, molto affascinante per le ragazze, che si chiamava Riccardo Villani. Andava al liceo classico, e la sua passione erano le scienze chimiche. La sua ragazza, Giulia V. Pescanti, andava anch’essa al liceo classico, lo stesso del suo fidanzato Riccardo.
Un giorno, Riccardo Villani volle unire tutti i suoi amici più di quanto lo fossero sempre stati: fondò una specie di banda, che chiamò “Camicie Arancioni”. Il nome potrebbe ricordarvi il famoso romanzo “I ragazzi della Via Paal”, ma il fondatore prese il nome proprio da lì, modificando il colore. Dapprima ebbe soltanto 10 iscritti, questo gruppo, ma con il passare del tempo divennero ben 124, cioè tutti i ragazzi e le ragazze della base. Riccardo l’aveva fondata solo tanto per fare qualcosa di diverso, e non sapeva che questa iniziativa per avvicinarsi di più ai suoi amici sarebbe diventata il motivo per cui li fece diventare tutti nemici, l’uno dell’altro.
Ma andiamo avanti. Villani fondò un Consiglio Parlamentare, tipo il nostro Parlamento Italiano. L’unica differenza è che i Deputati si chiamavano Vigenti. Fondò anche un Consiglio per l’Equa Distribuzione dei Territori della Base, e ci mise a capo Antonio Tullo, uno di cui si fidava molto. C’era anche il Consiglio Parlamentare Secondario e altri organi, quale l’Associazione Volontariato per la Salvaguardia dei Cani Randagi, comandata da Elisa Previti, una a cui piaceva molto Riccardo. Poi Riccardo istituì un servizio di vedetta e una redazione di un giornale (DIRETTORE:Carlo Pezzenti). Inoltre, il vice-capo della banda era un amico del cuore di Riccardo: Aldo Narro.
Tutto procedeva per il meglio, Riccardo usciva con Giulia, e tutto andava bene.
Da ora in poi vi racconterò la decadenza di questa banda. Alla fine ci sarà una domanda a cui dovrete rispondere.
Una guardia, Alessandro Caruso, trovò una fotografia e un bigliettino sotto terra, che portò disperatamente al vice capo Aldo Narro. La fotografia raffigurava i fidanzati Riccardo e Giulia che si baciavano. Dietro di loro un masso e a fianco il mare immenso dello stretto di Messina. Aldo Narro sapeva che se questa foto fosse stata resa pubblica, ci sarebbe stata una reazione a catena che avrebbe spolpato la banda, perché c’erano parecchie gelosie e parecchi amori in giro.
Un altro fatto successe pochi giorni dopo al Consiglio Parlamentare: Daniele Veriti, un componente della banda, entrò di colpo nel palazzo affaticato dicendo che c’era stato un furto ai Magazzini Archiviali Segreti, detti semplicemente MAS. Riccardo e Aldo andarono in bicicletta Fino alla zona detta Trerovi, dove c’erano i MAS. Riccardo mise la parola d’ordine ed entrarono. Cercando dappertutto, videro che era scomparso il libro più prezioso che c’era fra quelle migliaia di documenti: il Legionario Arancione.
Una precisazione va fatta: il Legionario Arancione era una lunghissima poesia, tipo la Divina Commedia, solo che non raccontava niente, cioè era poesia e basta. Ma se capito il significato per bene, è possibile vedere che questo poema non è niente di meno che la storia e il futuro della banda delle Camicie Arancioni. So che voi lettori non capite. Con il Legionario Arancione era possibile cambiare il futuro della banda, in sostanza.
Era scomparsa anche la fotografia del bacio di Riccardo Villani.
Pochi giorni dopo, Riccardo seppe che sua sorella Veronica era malata gravemente a Caltanissetta.
Qualche tempo dopo, sul giornale della banda fu pubblicata la fotografia del bacio, rubata tempo prima. Da quel momento nella banda si scatenò il caos: chi era geloso e chi era solo invidioso.
Il culmine del caos si avvicinava, la banda era ormai quasi sciolta. A complicare le cose si mettevano anche le dimissioni di Antonio Tullo dalla sua carica di Presidente del Consiglio delle Terre. Riccardo Villani non ne poteva più: tutti si davano mazzate e si derubavano a vicenda: si insultavano anche.
Finalmente arrivò il giorno in cui Riccardo Villani ricevette una telefonata: doveva immediatamente trasferirsi dai suoi genitori a Caltanissetta. Riccardo non ci voleva credere:doveva lasciare la sua ragazza Giulia e tutti i suoi beni. Già immaginava cosa sarebbe successo.
Infatti, quando Giulia seppe di questa notizia (che diede Letizia Ilari a tutti i componenti), non fece altro che piangere:corse alla Villa dell’Ammiraglio a piangere da un albero, e lì trovò anche Manuela Casablanca, che le disse:<<Felice giorno, eh?..>>.
Dopo Giulia corse verso il Quartier Generale delle Camicie Arancioni, che si trovava sotto un piccolo faro luminoso. Mentre piangeva, vide due sagome scure, ma non riconobbe nessuno. Queste due sagome allora le saltarono addosso e la pugnalarono alla schiena 25 volte, fino ad ammazzarla.

Fra i personaggi detti o semplicemente accennati, due hanno ucciso la fidanzata di Riccardo. Ma quali?

Mandate le vostre risposte al fermo posta e io vi risponderò e vi manderò anche la continuazione della storia!

 
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