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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Holly e Benji (Captain Tsubasa)
Titolo Fanfic: IL MIO ANGELO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: memi87 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 07/11/2002 21:22:24

il suo sorriso...i suoi capelli...i suoi occhi...tutto di lei la facevano sembrare un angelo, ma forse lo era...
 
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- Capitolo 1° -

IL MIO ANGELO…

Mentre aspetto che il semaforo diventi verde, vedo la mia vita passarmi davanti agli occhi… Rivedo i miei sogni…le mie paure…e rivedo te… Ricordo ancora la prima volta che ti vidi…tu…bellissima! I lunghi capelli come il sole ti coprivano le spalle…i tuoi occhi nocciola velati di preoccupazione mentre facevi il tifo per la squadra avversaria… Io ancora un bambino con sogni e speranze…troppo ingenuo per capire… Ti vidi a fine partita e il sorriso che ci rivolgesti…che mi rivolgesti mi rimase impresso per sempre…così semplice…dolce…bellissimo… Ti rividi al terzo campionato…due anni dopo… Seduta lì, tra le tue amiche, con il sole che ti avvolgeva come per proteggerti ti faceva sembrare un angelo… Quando finì la partita corresti subito dal tuo capitano, in infermeria…come eri preoccupata… Vi raggiungemmo anche noi e quando il medico ci disse che stava bene, tu ritornasti felice…e mi sorrisi di nuovo… Venisti a vedere la finale con il tuo capitano…fu allora che capii da come gli sorridevi, gli tenevi la mano, gli parlavi…che ne eri innamorata…e lui ne era di te…

GIRL, YOU’RE MY ANGEL, YOU’RE MY DARLING
CLOSER THAN MY PEEPS YOU ARE TO ME, BABY
SHORTY, YOU’RE MY ANGEL, YOU’RE MY DARLING ANGEL

Mi sentivo strano…ero triste e deluso, ma non riuscivo a capirne il motivo…ero ancora troppo giovane e ingenuo per capire…

LIFE IS ONE BIG PARTY WHEN YOU’RE STILL YOUNG

Ecco il verde, accelero e svolto a sinistra… Ricordo quando venisti a congratularci con noi per la splendida partita, mi guardasti teneramente… Avevi capito subito che ero triste e così mi venisti vicino e mi rivolgesti il sorriso più luminoso e incoraggiante che avessi mai visto…

GIRL, YOU’RE MY FRIEND WHEN I’M IN NEED, LADY

Poi partii e non ti rividi per molto tempo, ma il tuo sguardo luminoso e il tuo sorriso raggiante mi erano rimasti impressi nel cuore… Ti rividi di sfuggita ai mondiali mentre chiacchieravi con le tue amiche…sembravi triste…ma poi anche tu mi vedesti e mi sorridesti felice. Quando ritornai in Giappone c’erano tutti all’aeroporto…tutti tranne tu. E c’era anche lui. Al suo fianco c’era una ragazza dai capelli castani piuttosto carina e sembrava anche molto dolce. Lui mi salutò e me la presentò. << Lei è Mey, la mia ragazza >> mi disse. All’inizio non riuscivo a capire cosa volesse dire, poi dal modo in cui la guardava capii. Lo stesso modo in cui ti guardai mentre eri seduta in quel bar e sorseggiavi distrattamente un caffè. Decisi di entrare e mi avvicinai al tuo tavolo. << Posso? >> ti chiesi e tu mi feci cenno di si con il capo, senza dire niente. Mi sedetti e iniziammo a chiacchierare. È piacevole stare con te. Sei spiritosa e sensibile…un’altra dote che non conoscevo di te, angelo mio.

GIRL, YOU’RE MY ANGEL, YOU’RE MY DARLING
CLOSER THAN MY PEEPS YOU ARE TO ME, BABY
SHORTY, YOU’RE MY ANGEL, YOU’RE MY DARLING ANGEL

Dopo circa due ore, ci salutammo e tu te ne andasti. Ti osservai allontanarti e non potei fare a meno di pensare che mi eri mancata. Ti rividi alla festa organizzata per l’inizio dei mondiali, in Francia. Non sapevo che tu eri una manager della nazionale. Quando ti vidi rimasi scioccato. Eri bellissima. Il vestito nero lasciava scoperte le spalle candide come la neve e risaltava le tue lunghe gambe. I capelli dorati erano mossi. Sembravi una dea. Ti guardavo chiacchierare con gli altri e una fitta di gelosia mi invase il cuore. Il mio miglior amico se ne accorse e avvicinandosi mi chiese se mi sentivo bene. << Mai stato meglio >> gli rispondo, anche se ora volevo solo stringerti a me. Tutto quel chiacchierio e quel volteggiare mi fecero venire mal di testa e decisi di uscire fuori a prendere un po’ d’aria. Ti vedi appoggiata alla ringhiera del porticato e mi avvicinai d’istinto. Senza nemmeno voltarti, mi dici << Non trovi che siano bellissime le stelle stasera? >>. Io alzai il capo e mi mesi a fissarle. << Si >> sussurrai poco dopo << Sono stupende >>. Abbassai lo sguardo e incrociai il tuo. Mi persi in quegli occhi nocciola dolcissimi e bellissimi. Come se attratto da una calamita invisibile, mi avvicinai di più a te e sfiorai delicatamente le tue morbide labbra. Tu mi guardasti confusa e felice allo stesso tempo. Cercavi una risposta al perché di quel gesto. Non eri arrabbiata, né turbata, eri solo confusa. Io ti sorrisi e ti accarezzai una guancia. Tu mi prendesti la mano e la stringesti. Rimanemmo così per alcuni minuti, poi tu ti avvicinasti di più a me e mi sussurrasti dolcemente in un orecchio << Mi sei mancato >>, infine te ne andasti.

IT’S ALL GOOD WHEN YOU LIVE TO HAVE PURE FUN
CAN’T BE A FOOL, SON, WHAT ABOUT THE LONG RUN

Alla prima partita del mondiale, fu il tuo sorriso a caricarmi d’energia. Vincemmo e tu e le altre manager veniste a congratularvi con noi. Mi abbracciasti e mi sorridesti felice. Ti rividi la sera alla festa per festeggiare la vittoria. Ci guardammo per tutto il tempo, poi io mi avvicinai e ti sussurrai dolcemente << Ti va di scappare? >>. Tu mi guardasti e per risposta mi sorridesti e mi dicesti << Credevo che non me l’avresti mai chiesto >>. Ce ne andammo silenziosamente e andammo in un bar. Ci divertimmo molto, poi decidemmo di ritornare in albergo. Per la strada arrivammo davanti a un parco e entrammo. C’era una splendida fontana al centro e tu ti avvicinasti. Poi mi schizzasti e io feci lo stesso con te. Nel silenzio di quel luogo, le nostre risate erano l’unica cosa che si sentiva. Ci ritrovammo vicini e diventammo all’improvviso seri. Ti presi il viso tra le mani e ti baciai, dapprima con delicatezza, poi con passione. Tu mi portasti le braccia al collo e ricambiasti il mio bacio, mentre io feci scivolare le mie fino alla tua vita per poi stringerti a me. Quando ci separammo, io ti guardai teneramente negli occhi. << Credo di essermi innamorato di te, Amily >> ti dissi. Tu mi sorridesti e felice affermasti << Allora siamo in due, anch’io sono innamorata di te, Tommy >>. In quel momento mi sentii felicissimo. La donna che avevo sempre amato, era innamorata di me.

YOU’RE MY ANGEL, MY DARLING ANGEL

Quella sera fu magica per noi, fu la nostra prima volta insieme. I nostri corpi divennero un tutt’uno e fummo una cosa sola. Quando ti svegliasti nella mia camera d’albergo, mi sorridesti felice e mi raccontasti di come erano stati duri per te quegli anni. Mi dicesti che dopo la mia partenza avevi attraversato un periodo di crisi. Avevi capito che mi amavi e avevi lasciato Julian per me. Avevi vissuto con la speranza un giorno di rivedermi, e quell’attesa era stata ripagata. Ti offrirono di fare la manager della nazionale per i mondiali in Francia e tu accettasti immediatamente appena sentisti il mio nome. Quando mi vidi quel giorno, avevi capito che non avesti mai potuto amare qualcun altro come amavi me. Poi mi dicesti che quando ero ritornato non venisti a prendermi perché avevi paura che io non ricambiassi i tuoi sentimenti, ma quando mi vidi nel bar, capisti che forse non tutto era perso. Non potei fare a meno di abbracciarti e di dirti che quando stavo in Francia l’unico mio pensiero era quello di rivederti un giorno…di rivedere il mio angelo…

CLOSER THAN MY PEEPS YOU ARE TO ME, BABY
SHORTY, YOU’RE MY ANGEL, YOU’RE MY DARLING ANGEL

Ricordo l’ultima partita del mondiale. Vincemmo e tu mi facesti il regalo più bello. Mi portasti all’interno dello stadio ormai vuoto e mi presi una mano, portandotela al ventre. Io ti guardavo confuso, in cerca di una conferma. Non capivo se quello era vero o era solo un sogno. Tu allora mi sorridesti e dolcemente mi dicesti << Si, Tom, aspetto un bambino…il nostro bambino >>. In un attimo ti presi tra le braccia ti feci volteggiare felicissimo. Poi ti abbracciai e ti baciai con passione e ti dissi << Amy, mi hai fatto il regalo più bello che avessi mai desiderato! >>. Mi abbracciasti contenta, poi ritornammo a baciarci.

GIRL, YOU’RE MY ANGEL, YOU’RE MY DARLING

Ricordo quando, nove mesi dopo, mi chiamarono dall’ospedale per dirmi che il nostro bambino stava per nascere… Non riuscivo a capire tanto ero emozionato. Quel giorno avevo appena finito gli allenamenti e stavo per venire da te, quando mi squillò il cellulare. Risposi e una voce agitata dall’altra parte mi disse di correre in ospedale. << Cos’è successo Patty? >> le domandai preoccupato. << Sta per nascere Tom! Sta per nascere! Corri! >> mi rispose lei felicissima. << Arrivo! >> urlai solo prima di correre verso la macchina. Raggiunsi l’ospedale in pochissimi minuti e mi recai immediatamente in sala parto. Fuori c’erano Patty e Jenny. << Dov’è? >> chiesi soltanto. Jenny mi indicò la stanza << E’ lì dentro >>. Senza farmelo ripetere due volte, entrai. Tu eri distesa sul letto tutta sudata e ansimante. Appena mi vidi mi sorrisi, prima di lanciare un altro urlo. Io ti venni vicino e ti presi la mano, depositandoti un bacio sulla fronte. Allora tu mi strinsi di più e con un ultimo sforzo il bimbo uscì. << Complimenti, è un bel maschietto >> ci disse il dottore porgendoti il fagotto. Lo presi tra le proprie braccia e sorrisi radiosa. Ti baciai a fior di labbra e a lui accarezzai il capo teneramente. Era così piccolo! Il dottore e le infermiere se ne andarono, lasciandoci soli. << Sei stata bravissima >> ti sussurrai dolcemente. Mi guardasti raggiante e me lo porsi. Io rimasi paralizzato. Era così piccolo e indifeso che avevo paura di fargli male. Tu lo capisti e sorridendomi mi dicesti << Non preoccuparti, non gli farai del male >>. Mi feci coraggio e lo presi. Era così leggero! Lo osservai meglio. Aveva i capelli del mio stesso colore, ma gli occhi erano belli come i tuoi, amore. Protendeva le manine verso di me. Allungai un dito e lui subito lo strinse. << E’ proprio bello >> dissi commosso. Mi sorridesti e feci cenno di si con la testa. In quel momento entrò un’infermiera e venne verso me e il piccolo. << E’ bellissimo! >> ci disse << Come si chiama? >>. Io e te ci guardammo per un istante. Poi tu mi feci cenno di si con la testa. Ti sorrisi, poi mi voltai verso l’infermiera. << Toya, si chiama Toya >> le risposi. Avevamo scelto quel nome perché racchiudeva le lettere dei nostri nomi…Tommy e Amily… L’infermiera ci sorrise. << Bellissimo nome! >> aggiunse prima di prenderlo e portarselo. Rimanemmo solo io e te, tesoro. Tu mi facesti segno di avvicinarmi e io obbedii. Ti presi la mano e te la baciai. Tu ridesti felice. La tua risata era gioiosa e cristallina. Sorrisi anch’io e rimasi ad osservarti. Anche sudata e stanca eri bellissima! I tuoi lunghi capelli erano sparsi sul cuscino, gli occhi nocciola esprimevano tanta allegria. Guardandoti così non potei fare a meno di pensare che t’amavo più di ogni altra cosa al mondo. Ti accorsi che ti stavo osservando e mi fissasti a tua volta. << Ti amo >> ti dissi semplicemente. Era la prima volta che te lo dicevo. Piccole lacrime di commozione presero a solcarti il viso. << Anch’io…ti amo anch’io >> mi dicesti. Io ti presi il viso tra le mani e ti baciai con passione.

GIRL, YOU’RE MY ANGEL, YOU’RE MY DARLING
CLOSER THAN MY PEEPS YOU ARE TO ME, BABY
SHORTY, YOU’RE MY ANGEL, YOU’RE MY DARLING ANGEL

Ecco, finalmente sono arrivato. Parcheggio la macchina. Voi due mi state aspettando. Mi avvicino e accarezzo il piccolo Toya, che ora ha quattro mesi. Poi ti do un lungo bacio. Quando ci separiamo, tu mi sorridi. << Andiamo dentro >> mi dici, ma prima che tu potessi muoverti prendo il piccolo e lo metto sul seggiolino. Tu mi guardi sorpresa. << Ma dove andate? >> mi domandi perplessa. Io ti sorrido e ti prendo tra le braccia, mettendoti seduta davanti. Prima di chiudere lo sportello ti do un altro bacio. Entro anch’io e metto in moto l’auto. Tu non mi domandi più niente, ma mi fissi allibita. Arriviamo davanti la casa di mia sorella, Yoshiko. Mi fermo e lei mi viene incontro. << Eccoti finalmente! >> esclama << E dov’è il piccolino? >>. Prendo il piccolo Toya e glielo do. << Ciao piccolino, il papà torna subito >> lo saluto dandogli un bacio sulla fronte. Sto per andarmene quando ci raggiunge Rob. << Ehi Tom! >> mi saluta Denton. << Ciao Rob! >> lo saluto anch’io. Poi lui fa un cenno con la mano a te, che eri rimasta in macchina sbigottita. << Ora va >> mi dice mia sorella. << Non preoccuparti, al piccolo pensiamo noi >> aggiunge Rob abbracciando Yoshiko, la moglie. Eh già! Si sono sposati! Quando Yoshiko me lo disse per poco non svenni. Per non parlare di mio padre! Per la gioia aveva abbracciato Rob talmente stretto che c’era voluta Yoshiko per staccarlo! Senza perdere altro tempo salgo in macchina e ripartiamo. Tu mi guardi sempre più confusa, ma non mi domandi niente. Non temere amore, presto lo scoprirai! Arriviamo poco dopo allo stadio, lo stesso in cui tu mi dicesti che aspettavi un figlio da me. spengo l’auto e scendo. Vengo dalla tua parte e apro lo sportello, poi ti prendo nuovamente tra le braccia. Ti porto dentro in silenzio e, arrivati a centro-campo, ti metto a terra. Tu mi fissi allibita, io ti sorrido. Poi mi inginocchio e ti prendo la mano destra. Estraggo dalla tasca del mio giubbotto un anello con sopra incastonato un diamante e finalmente pronuncio le fatidiche parole << Amily Aoba, vuoi sposarmi? >>. Ti infilo l’anello. Piccole lacrime hanno preso a rigarti il viso. Anche così sei bellissima! Tu ti inginocchi e mi abbracci. << Si…si lo voglio Tommy Becker >> mi dici finalmente. Ti abbraccio stretto, poi cerco le tue labbra e ti bacio appassionatamente. Questo è il giorno più felice della mia vita…

GIRL, YOU’RE ARE MY ANGEL, MY DARLING ANGEL
YOU MUST BE SENT FROM UN ABOVE
AND YOU APPEAR TO ME SO TENDER, WELL, GIRL I SURRENDER
SAID FOR GIVING ME YOUR LOVE

FINE

 
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