ARRIVO SU GAEA
- Capitolo 1° -
Haloa!!! ^^
Ecco di nuovo la vostra cryuccia in azione!!
In questa fic,vi spiego un po' come avrei voluto che andasse in realtà la storia...
Perché così com'è non mi piace per niente...
Il primo cap sarà come un'introduzione, quindi non sarà particolarmente movimentato o avventuroso e ricco di sorprese... ma migliorerà!! ^^
Ho anche l'intenzione di cambiare la grafica a qualche personaggio!! XD
Ma, ovviamente Van resterà più o meno cos' com'è!! (perché è troppo belloooooooooooooooooo!! *ç*)
Uh, uh, uh! Si dia inizio alla storia!!!
CAP.1
ARRIVO SU GAEA.
La luce filtrava accecante dalla finestra.
Nella classe risuonava unicamente la voce dell'insegnante.
In fondo all'aula, una ragazza guardava assorta fuori dalla finestra, non badando alla lezione.
I capelli lunghi e castani accarezzati dal sole, sembravano quasi risplendere di riflessi dorati.
Gli occhi azzurri come il cielo, e la bocca rossa leggermente imbronciata...
Attorno al collo, un ciondolo rosa.
Il suono della campanella la distolse dai suoi pensieri.
La scuola era finita. Ad aspettarla, c'era la sua amica Yukari.
"Ehi, Hitomi! Torniamo a casa insieme?"
Hitomi: "Ma certo! Che ne dici se ci fermiamo in quella gelateria nuova? Ho una fame!!!"
Yukari le rivolse un gran sorriso. "Ci puoi scommettere! Avevo proprio voglia di gelato! E poi è così caldo oggi, che me ne mangerei 10 di fila!!"
Hitomi: "Eh?! 10? Ma dopo ingrassi e diventi una balena!!"
Gitomi scatto in avanti per schivare "l'attacco-cartella" di Yukari! (è un attacco che funziona!! ^^ testato sulla mia amica Rika!! XD nda )
Gitomi: "Mancata!! Ah, ah, ah!! Prova a prendermi!!!"
"Aspetta che ti prendo!!" e così uscirono di corsa dalla scuola. (e dimmi chi non lo fa!! ^^ nda)
sedute al tavolino della gelateria, le due ragazze si stavano gustando il loro gelato. (Anche io ne voglio uno... sigh... nda)
Hitomi: "mmh... Questo gelato è davvero buono!! Tu che ne dici?"
Yukari: "Si. È davvero buonissimo!!"
Hitomi: "...Senti... Ho sentito che il sempai Amano dovrà trasferirsi..."
Yukari: "L'ho saputo..."
Hitomi: "...E tu?! Come stai?! Sei sempre stata innamorata di lui..."
Yukari: "Lo sapevi?!"
Hitomi: "L'ho sempre saputo. Devi dirglielo! O non ne avrai più l'occasione! Devi dirgli ciò che provi!"
Yukari si alzò di scatto e abbracciò l'amica, con gli occhi velati di lacrime.
Yukari: "Grazie Hitomi! Sei una vera amica!"
Hitomi: "Se no a cosa servirebbero le amiche?! ^ _ - Ma ora andiamo a casa, si sta facendo tardi. E poi devi riposarti! Domani sarà una giornata speciale!"
Yukari: "Ok. Domani sarà il grande giorno!! Alla carica!!"
E così si avviarono insieme verso casa.
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Seduta alla scrivania della sua stanza, Hitomi ripensava alla sua chiacchierata con l'amica.
Vedendola così felice, si chiese se fosse così, che una persona innamorata, dovrebbe sentirsi...
Avrebbe tanto voluto saperlo... Non si era mai innamorata.
Forse perché dentro di se sentiva che "lui", doveva ancora arrivare.
Non sapeva dire da cosa ne fosse così sicura.
Abbassò lo sguardo sul piccolo ciondolo rosa che portava sempre al collo.
Possedeva quel ciondolo da quando aveva memoria e non se ne sarebbe mai separata.
Sin da piccola, le era stata raccontata la favola che quel ciondolo donasse poteri particolari, come la preveggenza, ad alcune persone "scelte"dal ciondolo stesso.
Si diceva anche che il monile fosse in grado di esaudire ogni desiderio, di questi "eletti".
Ma lei ovviamente non ci aveva mai creduto. Era solo una bella favola.
Ma in quel momento, le sembrò quasi che tutto potesse essere vero.
Guardò intensamente il ciondolo e mentalmente espresse il suo desiderio.
"Anch'io vorrei trovare l'amore..."
Fu solo un attimo.
Nella stanza risuonò lievissima la voce di un ragazzo: "Hitomi..."
Senza saperne il motivo, si voltò di scatto verso il lungo specchio dietro di lei.
Riflesso nello specchio, non c'era la sua immagine, ma quella di un ragazzo.
Ma l'immagine si dissolse così in fretta, che non ebbe il tempo di vederne il viso.
"Hitomi! La cena è pronta!"
Hitomi: "Siiii mamma!! Scendo subito!!"
La magia si era dissolta. E Hitomi pensò che fosse stato solo uno scherzo dovuto alla stanchezza, così presto se ne dimenticò.
Ma mentre dormiva, si svegliò di soprassalto.
Nel sonno aveva di nuovo sentito quella voce.
Quasi senza rendersene conto, si avvicinò allo specchio.
Questo emanò una luce fortissima, che la avvolse completamente.
Quando finalmente riprese i sensi, si accorse subito di non trovarsi più nella sua stanza.
L'erba umida le pizzicava il viso.
Sconcertata e più che mai sbalordita, si guardò intorno.
Era ancora notte fonda.
Si trovava in un prato, vicino a una piccola stradina di ghiaia, con alcuni alberi lì vicino al sentiero.
In lontananza potava scorgere una città, con costruzioni alquanto singolari, con al centro di esso un enorme castello.
Hitomi: "Ma... Ma si può sapere dove diavolo sono?! Come cavolo ci sono arrivata qui!!"
Stava per mettersi a piangere quando in lontananza sentì l'avvicinarsi di un cavallo.
Si precipitò correndo verso la stradina.
Se avesse potuto fermare una persona, avrebbe almeno potuto chiedere qualche informazione...
Il rumore si faceva sempre più vicino,fino a che dall'oscurità apparve un ragazzo sul suo cavallo.
"Scusi...mi servirebbe un'informazione..."
Il ragazzo si fermò davanti a lei.
Guardandolo bene, le sembrava che avesse un'aria famigliare...
"Che c'è, strana ragazza?!"
Il ragazzo la guardava sorpreso e divertito.
Hitomi: "strana?! Cosa avrei di strano?!"
"E me lo chiedi anche?! Che abbigliamento è mai tuo?! Non sei di queste parti, vero?!"
Hitomi: "I miei vestiti?!"
Solo allora Hitomi notò cosa aveva indosso, e arrossì violentemente...
Hitomi: "Oh! Cavoli! Sono ancora in pigiama!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
Il ragazzo che fino ad ora era rimasto a guardarla, scoppiò in una fragorosa risata.
Hitomi più irritata e imbarazzata che mai: "Smettila subito, sai?! Piuttosto, caro il mio signor maleducato, potresti dirmi dove ci troviamo qui?!"
Smettendo a fatica di ridere, il ragazzo guardò e le rispose: "Ah! Mi fermi in mezzo alla strada, in piena notte, e non mi hai neanche detto il tuo nome!! E sarei io il maleducato?!"
Hitomi lo fulminò con lo sguardo.
Hitomi: "mi chiamo Hitomi." rispose leggermente seccata. "Ma ora posso sapere in che posto ci troviamo?!"
"Io mi chiamo Van. La città che vedi laggiù, è Fanelia, signorina Hitomi!"
Van la guardò sorridendo.
Hitomi, al limite, stava per mettersi a piangere.
Hitomi: "Non mi sembra proprio il caso di fare dell'ironia!! Fanelia?! E chi la conosce?! Come ci sono arrivata qui?!"
Van vedendola piangere, scese da cavallo.
Van: "Sei una straniera, eh? Non disperarti! Da quale città provieni?! Magari ti posso indicare la strada." E cercò di rivolgerle un sorriso rassicurante. (fiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiigo VAN!! nda)
Hitomi: "Grazie... Van. Io sono di Tokyo..."
Van: "Tokyo?! Ma che razza di paese è?! Mai sentito nominare..."
Il ragazzo la guardò perplesso.
Hitomi: "cosa? Ma che stai dicendo! È la capitale del Giappone! Una delle più importanti città della Terra!! Come fai a non conoscere Tokyo?!"
Van, vedendo chiaramente che Hitomi non stava scherzando, impallidì.
Van: "Terra?! Ma questa non è la Terra! Questa è Gaea!" e indicando il cielo "QUELLA è la Terra!! La Luna dell'Illusione."
Hitomi alzò gli occhi al cielo nel punto indicato da Van, e...
In alto nel cielo si stagliavano la Luna e la Terra!!!!!!!
Hitomi sgranò gli occhi dal terrore e dallo stupore.
Hitomi: "Cooooooooooooooosa?! Ma è impossibile!! Assurdo!! Che diavolo sta succedendo qui?!"
CONTINUA...
Hola!! Sono ancora io!!
Spero che questo cap. vi stuzzichi un po' la curiosità per andare avanti con la lettura!! ^^
Entreranno presto in gioco molti altri personaggi, ovviamente!! mi piacerebbe ricevere molti commenti!! ^^ (sia belli che brutti!!) Quindi fatevi sotto!!! XD
ARIGATOU,
cry.
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