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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: MARIKA & JASON
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: mauro-lain-1986 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 01/02/2006 15:39:13

se avete letto ``tu come stai`` questa storia l`ho scritta 4 anni fa a 4mani con una amica, quindi è da considerarsi come una versione beta
 
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AMORE UNICO
- Capitolo 1° -

Ore 7:31 , come al solito si era svegliato tropo tardi, ma no ne sentiva il peso, riusciva a fare tutto in tempo per passare davanti a casa di lei ad andare a scuola . Lui, il classico ragazzo che nessun genitore vorrebbe come fidanzato della propria figlia, si chiama Jason, circa 16 anni , per uno fuori dal tempo come amava definirsi situazioni come queste sono all’ordine del giorno, anche perché i sui genitori….Lei, la classica tipa perbene che a prima vista può sembrare un po’ snob ma quando si ha la fortuna di conoscerla non, si vuole più dimenticarla, Marika anche lei 16 anni e…. Essere amici era per loro qualcosa di + di una cosa inevitabile, due persone si conoscono da quando sono nate e quindi si possono definire amici, no, per loro essere amici era proprio essenziale, non potevano essere separati e ogni giorno e ogni notte non vedevano il momento di incontrarsi, si sentivano attratti irresistibilmente attratti l’uno dall’altro, erano qualcosa di + di amici ma non ancora fidanzati. Adesso torniamo alla storia, l’aspettava davanti al cancello di casa sua, il padre di Marika non poteva neanche vederlo, e quando per caso Marika passava insieme a suo padre Jason non poteva neanche salutarla, e quindi non poteva mai andare a casa di lui..! Beh, qualche metro più in là c’era la casa di Daniel l’amico d’infanzia di Jason era da lui che si rifugiava quando aveva un problema quando sentiva il bisogno di confidare cose che in alternativa non avrebbe mai detto a nessuno e specialmente a Marika. Arrivavano sempre in tre a scuola ma Jason e Marika sapevano che mancava qualcosa nel cuore di Daniel e quella cosa, anzi, quella persona si manifestava incredibilmente ogni mattina, sapeva soltanto che si chiamava Elena, una biondina un anno più piccola di lui che ogni mattina fissava fino all’entrata a scuola per poi scomparire durante le ore di lezione, e ogni volta che lui incominciava a fissarla Jason e Marika cominciavano a sghignazzare, perché avevano in mente una bella sorpresa per Daniel. Sia per Jason che per Marika ogni giorno a scuola era un incubo, cielo grigio e noia infinita tutti i giorni fino al suono della campana, pare strano perché erano i primi in tutto e pure sentivano il peso della scuola, la giudicavano un impedimento ma il vero impedimento era il padre di lei, severo e che non li lasciava mai in pace, ma tutto questo un giorno sarebbe finito, o almeno cosi dicevano i due, ma in attesa di quel momento i pomeriggi passati in casa a scassarsi in compagnia l’uno di Daniel e l’altra della biondina, ma perché cosa centra la biondina con Marika?? Questo ve lo dirò dopo adesso torniamo da Jason e Daniel, come al solito discussioni poco serie come succede tra due sedicenni che fanno di tutto tranne che studiare:<<Allora-classico inizi di quella che era la classica domanda di Daniel –glie l’hai detto?>>, e per rimanere sempre in tema di classici gli rispondeva sempre <<Non fare mai domanda di cui già conosci la risposta!>><<E allora quando glie lo dirai? Non lo sai che forse se ne andrà? Questo te lo ricorda sempre, e quindi ti consiglio caldamente di dirglielo!>><<Credi che non lo sappia? Ci penso giorno e notte, ogni volta che la guardo vedo quello che ho sempre desiderato ciò che ho sempre e solo chiesto alla vita ma anche ciò che ora come ora mi è permesso solo guardare! Capisci? Vorrei solo per un giorno guardarla e abbracciarla non come faccio adesso, guardarla con occhi diversi, consapevoli, che quello che ho tra le mani è per sempre e non per pochi istanti!>><<Tu vuoi l’impossibile!! Ma ti conosco e so che ci riuscirai, è proprio tardi, sei sicuro che mangi da solo? Guarda che se vuoi da me c’è sempre posto! Mia madre mi chiede sempre quando verrai a mangiare a casa nostra!>><<No grazie, ci vediamo questa sera!!>><OK allora 8.45!>>. Un arrivederci, uno come tanti altri, come quello di suo padre e di sua madre , era sempre solo in casa loro due non c’erano mai, l’unica cosa certa e che si sarebbero separati, ormai lo sapeva e accettava quello che vedeva, non voleva che cambiasse, sembra strano vedere un matrimonio all’apparenza perfetto che affonda giorno dopo giorno, anno dopo anno, accettava perché non poteva far niente, e i giorni passavano così, inutili, in attesa di quella che era la certezza più assoluta che aveva; ma l’unica cosa che poteva fare era dimenticare ma come poteva? Cercavano di comprarselo gli davano soldi gli compravano tutto ciò che voleva, dischi, vestiti tutto per cercare di conquistare il suo cuore che non voleva quello che aveva intorno, solo una famiglia normale. Passavano le ore ma né la TV né la musica lo aiutavano mentre aspettava Daniel usci dalla finestra della sua camera e salì sul tetto, si sedeva e guardava Marika, la proprio fissava non le staccava gli occhi di dosso, qualsiasi cosa stesse facendo, spiare le persone non è proprio educato ma fino a quando era solo lui a saperlo poteva continuare spiarla! Intanto passavano i minuti ed era tanto intento a guardarla che non si accorse di Daniel che entrava nel vialetto, senza sospettare niente suona il campanello ma, nessuna risposta, suonò intanto un altro paio di volte, ma niente, ad un certo punto sentì un rumore, si girò era una tegola, avanzò e quando c’arrivo sopra sentì solo una voce che gli urlava:<<SPOSTATI>>. Spiattelli per terra c’erano Jason, sopra, e Daniel ,sotto:<<Si può sapere che stavi facendo sul tetto? E poi io facci cose strane?!>> Intanto Marika aveva sentito l’urlo di Jason e si stava godendo la scena non sapendo che la stava spiando, con la certezza che la mattina dopo li avrebbe punzecchiati!
Circa le 22.30, interno Pub, e loro due che, questa sera scassati più che mai, intanto parlavano:<<Allora…tra poco è il compleanno di Marika …>><<E bè?>><<”E bè” cos, non le regali niente?>><<Non ho niente in mente e poi non saprei proprio cosa poterle regalare, né è passato di tempo in cui potevo sistemare la cosa con qualche cosa da niente, e poi se ci fosse sarebbe talmente costoso…>><<Sei il solito tirchio, comunque perché non la inviti a casa tua, rimane a dormire da te e magari gli dice al padre che rimane a dormire da una sua amica e che festeggia a casa sua! Che ne dici è perfetto, anzi è più che fattibile!>><<Tu sei il solito genio del male…c’è solo un problema non conosco nessuna delle sue amiche e il padre invece si…ma…>><<MA…>>In quel moment la biondina che spariva ogni volta che Daniel entrava a scuola si era materializzata con perfetto tempismo e Jason come da tempo non succedeva dice la fatidica frase:<<Ricordami d ringraziarti!>>. Si alzò, gli diede una pacca sulla spalla e dritto peggio di una freccia si avvicina ad Elena:<<Elena, quanto tempo è passato, come stai?>><<Jason!? Mica ti avevo riconosciuto! Sei cambiato dall’ultima volta che ci siamo visti>>In mente di certo avrebbe voluto dirgli ”Ma se ci vediamo quasi ogni giorno?” comunque gli disse:<<Bè ti ricordi quella ragazza che abita vicino a casa mia..>>Non fece in tempo a terminare la frase che lei aveva capito vita morte e miracoli del cugino(e bene si cugino)<<Marika, si la conosco, ci incontriamo molto spesso quando andiamo in palestra, mi ha detto che siete molto amici e falle gli auguri da parte mia tra poco compie gli anni! Sai per caso se organizza una festa?>><<Elena…ci incontriamo poche volte ma questa volta devo chiederti un favore importantissimo>><<Dimmi!>> Intanto il povero Daniel guardava incredulo i due e mentre si mangiava le mani(le unghie le aveva finite da un pezzo)un fiume di domande e dubbi lo affliggevano e come se non bastava il tempo passava e alla fine stava quasi per morire quando l’ ha visto baciarla e tornare! Tornato al posto con uno strano sorriso stampato in faccia<<BENISSIMO, ho trovato chi potrebbe aiutarmi a far venire Marika a casa mia…>><<Ma chi? La biondina?>><<Prima di tutto si chiama Elena e poi cos’ hai in contrario?>><< Non capisco cosa centri tu con lei e poi come fa a conoscere Marika e poi… me la faresti conoscere?>><<Sei irrecuperabile, comunque lei è mia cugina e poi loro si conoscono perché ormai sono due anni che vanno in palestra insieme, e fortunatamente la mia cuginetta non mi ha deluso>><<Bene, bene, ma per caso tua cugina è fidanzata?>><<Calma i bollenti spiriti e torniamo a casa!>><<Ma…>><<Non sapevo che le ragazze ti facessero quest’effetto, adesso vieni con me vado a salutarla e magari lei ti nota e…>><<OK!>>Detto questo un rapido saluto, nuova conoscenza per Daniel e speranza ancora in gioco nella vita dei nostri due protagonisti!
Ore 7.29, si svegliava sempre più tardi e comunque sempre meno noiosi passavano i giorni, e proprio oggi(18 maggio)era il compleanno di Marika, si erano messi d’accordo, alle 16.30 Daniel sarebbe dovuto andare a casa di Jason, come da regolamento, poi entra in gioco Elena che porterà la dolce donzella a casa del nostro cavaliere “nero” che intanto avrà gia preparato il campo per la romantica serata, ah nel piano è previsto che i due piccioncini non si incontrino la mattina, l’inizio già è un’impresa! Il povero Jason cosa deve fare per lei, imboscarsi quando c’è lei in giro, scegliere le vie + alternative per non incrociarla, un inferno, e il piano sembra già meno geniale del previsto! Finalmente arriva il fatidico momento, Elena decisa più che mai bussa alla porta di Marika e fortunatamente le apre lei, un’immagine che avrebbe fatto rivoltare Jason, Marika con un pigiama verde con gli orsetti…<<Ciao, Marika c’è per caso tuo padre?>><<No quello stronzo sapeva benissimo che oggi era il mio compleanno, comunque è fuori, perché che vuoi?>><<Benissimo metti il vestito più bello che hai e vieni con me!>><<Dove?>><<Tu fallo e vedrai che mi ringrazierai!>><< No…non voglio, oggi ho avuto una giornata proprio da dimenticare, sia la scuola che il resto vanno male, oggi non ho nessuno con cui sfogarmi Jason sembra scomparso, no, non posso proprio>><<Non l’ hai visto per tutto il giorno?! Bè lo vuoi vedere?>><<Si, magari ma…che cos’ hai in mente?>><<Oggi è il tuo compleanno e se vieni vedrai il nostro regalo?>><<”Nostro” di chi? Anche di Jason?>><<Poche domande, vieni con me anzi prima cambiati, che se ti vede, svieni!>><<Perché cosa c’è che non va?>><<Bè credo che siano gli orsetti!>>.
Detto questo finalmente ascoltò Elena, il cugino la dovrebbe ringraziare per il resto dei suoi giorni, 10 minuti, attesa insopportabile, ma pensandoci bene cosa sono dieci minuti in confronto ai 16 anni passati insieme senza mai poterle dire “ti amo”, ma l’attesa era ormai finita. Circa le 17, interno casa di Jason, chi legge, chi guarda la TV, silenzio quasi assoluto interrotto da Daniel che ansioso gli chiede:<<Ma dopo che arrivano che si fa?>><<Bè…facciamo un bel giro in centro, poi pizza e poi la porto qua, mi pare un programmino niente male?>><<Bè in fondo hai ragione, ma poi tua cugina dove la porto?>><<Bè poetala dove ti pare, non è in fondo una ragazza esigente!, anche se lo sembra!>>
Non fece in tempo a finire la frase che dalla porta lasciata aperta da Daniel entrarono le due donzelle, Marika era uno schianto, era proprio un’immagine da rimanerci secco, ma Jason oltre ad andare in confusione si ricordò che una volta se la sogno ed era proprio bella come quel giorno! Ogni programma era stato rispettato, era per tutti e due il gioco più bello delle loro vite, finalmente potevano andare in giro senza che ci fosse qualcuno o qualcosa pronto a separarli, finito il programmino, le due coppiette, si dirigono a casa, Daniel e Elena a casa di Marika , in fondo in fondo volevano sapere come sarebbe andato a finire.Intanto i due piccioncini erano entrati in casa e stavano al piano superiore nella camera di Jason, finestra aperta, leggera brezza che entra dalla finestra, atmosfera ottima, e Marika che intanto dice:<<E’ stata una giornata bellissima, ma perché oggi non ti sei fatto vedere oggi a scuola?>><<E’ stata un’idea di mia cugina, vai a sapere che cosa le passa per la testa!>> Intanto la luna e una manciata di stelle erano venute a fargli compagnia e Marika che è fissata per questo genere di cose se ne esce:<<Guarda oggi c’è un cielo stupendo…>><<Vorresti vederlo meglio?!-e afferrando una coperta- vieni con me>> Salì sul tetto piano piano e per tutta la notte non dissero nulla restarono abbracciati tutta la notte, ormai stavano insieme, erano poche le parole che sarebbero state appropriate a quel momento, guardati dalla luna e dalle stelle dormirono sereni, tutto quello che li circondava non aveva più senso, era talmente lontano da loro che erano finalmente in pace con se stessi, niente e nessuno poteva intaccare la loro felicità!!!
Circa 8:15 esterno tetto, Jason si era appena svegliato, si sentiva un po’ ammaccato ma ne valeva la pena!, il cielo era azzurro e il sole lo accecava, si girò verso di lei, Marika era proprio bella, finalmente il sogno di abbracciarla e baciarla con nuovi occhi era divenuto realtà, la rugiada si era posata sulle sue labbra e su tutto il suo viso, tutto di lei risplendeva di una nuova luce, era un angelo, era qualcosa di mai visto prima , non resisteva doveva baciarla e per darle il buon giorno le diede un bacio appassionato, erano fresche e si sentivano le goccioline d’acqua, finalmente l’ ha baciata era il paradiso in quel momento s’era svegliata e senza dire una parola, rimasero a fissarsi fino a che una voce dalla strada interruppe quel momento:<<State calmi, adesso veniamo a prendervi!>>C’era una mezza folla di guardoni che passavano dì lì, possibile che due non possono sdraiati su un tetto? È bè in fondo non è una cosa che si vede tutti i giorni! Tornando in casa i due piccioncini se la se l’erano presa comoda, colazione poi di nuovo in camera di Jason distasi sul letto parlavano:<<Finalmente-Jason- sei come un sogno diventato realtà, quasi non ci speravo più>><<Se penso che potrei passare con te tutta la vita sto meglio!>> continuarono su questo tono per un pezzo fino a che qualcuno suonò il campanello:<<Si può sapere chi è?>><<Sarà qualcuno di quei guardoni che ci fissavano stamattina>><<Bè gli dirò di starsene a casa perché tanto saliremo di nuovo!>>Apri la porta e c’erano tre colleghi di suo padre li aveva riconosciuti perché erano venuti già altre volte:<<Mio padre non c’è potete anche andarvene>><<Aspetta…, poco fa ci ha telefonato la polizia…bè…tuo padre con tua madre sono morti in un incidente stradale mentre stavano tornando qui…>>Intanto Marika stava nella penombra dietro Jason:<<Ci dispiace c’è qualcosa che possiamo fare per te?>><<Se potete riportare in vita i miei genitori si se no, niente…>> Chiuse la porta, la casa sembrava che stesse per crollare Marika gli corse incontro, l’abbracciò, stava piangendo e con l voce spezzata dal dolore gli disse:<<Oh…Jason perché proprio adesso, mi spiace non so proprio cosa dire…>><<Scusami…combino sempre casini, adesso le cose possono solo peggiorare>><<Che vuoi dire>><<Niente>>L’abbracciò ancora più forte e le diede un bacio in fronte. Passarono un paio di giorni e ovunque andasse tutti lo squadravano, tutti si chiedevano cosa avrebbe fatto, se se ne fosse andato o chi sa cosa, gli unici che non gli facevano pesare questa già difficile condizione erano i suoi amici. Quel pomeriggio ci sarebbe stati i funerali dei genitori di Jason ma il padre di Marika non l lasciava andare e quindi anche a rischio di litigare scappo da casa per raggiungere Jason. Non era ancora cominciato ma c’erano tutti, gli amici di Jason, Daniel e Elena con i genitori e Jason con Marika che cercavano conforto l’uno nelle braccia dell’altro che nessuno avrebbe mai più sentito, era arrivato il padre di Marika, la strappo letteralmente dalle braccia di Jason, guardarlo avrebbe sofferto di meno se gli avrebbero strappato il cuore senza anestesia:<<Che cosa ti sei messo in testa?, che volevi fare con mia figlia?, non sai che dobbiamo andarcene adesso?>><<Lei non potra mai distruggere quello che provo per sua figlia, potrà portarla anche dall’altra parte del mondo ma…>><<No Jason ha ragione…devo andare, ti prego no mi cercare più…adesso andiamo papà>>.
Tutti i presenti rimasero senza parole Daniel e Elena sapevano che mentiva, Jason cadeva letteralmente a pezzi aveva una volontà di ferro ma questo era troppo, il suo più grande sogno e la su famiglia distrutto. Tornò a casa sorretto solo dal suo dolore, vicino all’entrata trovò il diario di Marika, pur non volendo lo prese e comincio a sfogliarlo ad un certo punto vi trovò l’ultimo saluto di Marika
“...Prima o poi...ti incontrerò, e allora potrai mai perdonarmi,
e allora potrò mai amare quello che io un giorno ho distrutto dicendo una bugia?
Vorrei tanto averti sognato per poter vivere con un ricordo
che mi faccia sorridere quando guardo il cielo azzurro,
ma adesso ti vedo davanti a me e capisco che non sei tu il sogno
ma il tempo in cui ti ho amato, dove ci siamo conosciuti,
di quando eravamo bambini, ma desso davanti a me vedo una nuova città
e un cielo ancora più grigio. Potrò mai tornare ad amari?,
potrò mi tornare a sentire il sapore delle tue labbra?,
ma per adesso mi accontento delle mie lacrime dove sei racchiuso solo tu.”

Era straziante voleva morire, voleva vedere se esisteva pace a questo tormento ma poi lesse “prima o poi ti incontrerò” e un po’ di speranza tornò anche nel suo cuore il cielo era infuocato, e il sole tingeva di arancione le nuvole pallide all’orizzonte, era seduto sul tetto e una leggera brezza gli asciugava le lacrime, lacrime amare lacrime di un futuro impossibile…
E mentre tutto sembrava irreale ai suoi occhi, vedeva lei allontanarsi sperava che si girasse e che lo salutasse ancora ma, ma lei non poteva, nascondeva forza le lacrime per quello che da poco aveva trovato e che era distrutto sotto i suoi occhi. E mentre l’auto si allontanava il cielo arrossiva, pensava a lui, non riusciva a trattenere le lacrime, il padre allora:<<Non pensare più a quel diavolo, ne troverai di meglio!>> in quel momento si asciugò le lacrime e sorridendo ripensò a lui e disse:<<Si hi ragione>> Chiuse gli occhi come per dormire e forse sognare lui che l’aspettava fuori da casa pronto per andare a scuola.



FINE


 
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