torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Holly e Benji (Captain Tsubasa)
Titolo Fanfic: MIA PICCOLA ESMERALDAS
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: sansy galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 04/11/2002 14:33:14 (ultimo inserimento: 08/11/02)

eccomi di nuovo qui! questa è la mia terza ff. ... spero vi piaccia.. salutoni da sansy
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
MIA PICCOLA ESMERALDAS
- Capitolo 1° -

"MIA PICCOLA EMERALDAS"

Ciao a tutti, sono Sansy e questa è la mia terza ff. Non voglio dilungarmi oltre nell'introduzione quindi sarò breve. Ho promesso ad un'amica, Emeraldas, di pubblicare una ff su Mark ed ecco qui il risultato...è stata scritta piuttosto rapidamente quindi non sarà bellissima .. ma spero che un pochino vi piaccia. Saluto tutti e in particolar modo Emeraldas... questa è soprattutto per te... spero ti piaccia.
Ciao da sansy


CAPITOLO 1

<Huau! Che bello! Arriva domani!> urlò una brunetta saltando dalla felicità
<Che cavolo hai da urlare come un'oca > tuonò il ragazzo entrando nella stanza
<Si tratta d'Emeraldas... sta tornando in Giapppone!> esclamò saldandogli addosso
<Emeraldas?... ma chi quella bambina rompiscatole che giocava sempre con te?> commentò acido
<Mark anche se sei mio fratello non ti permetto di offenderla.. e poi lo so che ti stava simpatica.. devo fare un sacco di cose prima del suo arrivo > la ragazza uscì di corsa senza aspettare risposta. Mark sorrise, la sua sorellina era cresciuta tantissimo, il numero dei suoi ammiratori non si contava più. Erano ormai due anni che viveva solo con lei nella loro vecchia casa, la madre si era risposata con un uomo ricchissimo ma altrettanto odioso, almeno con lui e Judy, poiché gli altri due fratelli si trovavano benissimo in quella lussuosa villa con piscina.(chiamali scemi!) Mark si sarebbe volentieri trasferito al Campus se la sua piccola e dolcissima sorella, non fosse venuta in lacrime al campo, chiedendogli di poter vivere con lui, incapace di negarle il suo aiuto, aveva accettato.Ora aveva diciassette anni, i capelli lunghi e neri e il visino da bambola, l'avevano resa la ragazza più carina del quartiere. I suoi pensieri volarono ad una bimbetta bionda, Emeraldas, si ricordava di quella mocciosa, era la migliore amica di sua sorella, all'epoca avevano appena dieci anni, quel visino d'angelo e i suoi occhioni azzurri riuscivano sempre ad intenerirlo. Non era mai riuscito a sgridarla, neanche quando lei e la sorella la combinavano grossa, ci provò diverse volte viste le loro continue marachelle ma niente, la bambina lo guardava sempre con visino pentito e occhioni azzurri incorporati, facendoli crollare ogni proposito col risultato che lei e la sorellina se n'andavano gongolando tranquille fino al prossimo pasticcio. Il momento della sua partenza fu per Judy devastante, il padre della bambina era stato trasferito per lavoro in Germania, il suo Paese Natale, da dove cinque anni prima era partito per approdare in Giappone, tutta la sua famiglia fu costretta a seguirlo compresa Emeraldas. Quel giorno le lacrime e le urla disumane non si risparmiarono, Mark fu costretto a fermare Judy, che presa dalla disperazione cercò di entrare nell'aereo dell'amica, naturalmente con la partecipazione d'Emeraldas che aveva pensato bene di nascondere l'amica, in una cassa di legno comprensiva d'indirizzo del mittente, "CASA D'EMERALDAS IN GERMANIA", un po' riduttivo come indirizzo ma erano solo due bambine. Il pensiero di quel giorno fece sorgere un sorriso sulle labbra dell'attaccante, anche lui era stato dispiaciuto di quell'improvvisa partenza, quella bambina era diventata una di famiglia, come una sorella, forse solo più ricca poiché il padre era un famoso dirigente di una multinazionale."Oddio! Speriamo che gli anni e la lontananza le abbiano messo un po' di sale in zucca.. ma infondo era ancora una bambina.. ora avrà l'età di mia sorella, diciassette anni... mah speriamo in bene e che Dio me la mandi buona"(più che buona te la manda bona.. ma questo ancora non lo sai)


<Accidenti! Ma quanto ci mette > commentò la ragazza osservando ogni singolo passeggero.
<Avanti Judy ancora pochi secondi e la rivedrai così final...> le parole gli morirono sulle labbra, una visione, era l'unico modo che trovava per descriverla, una ragazza alta più di metro e settanta, con capelli biondi e un viso d'angelo ed un corpo da mozzare il fiato, gli appari davanti.
<EMERALDAS!!!> l'urlo ad ultrasuoni della sorella lo fece tornare alla realtà e che realtà, la visione per cui stava sbavando non era altro che quella mocciosetta di sette anni prima, non poteva crederci.
<Ciao Judy> le ragazze si abbracciarono saltellando contente, mentre quasi tutto l'aeroporto si girava a vedere che calamità fosse successa per scaturire quegli urli disumani.
Dopo alcuni minuti che a Mark parvero eterni le ragazze si calmarono.
<Judy sei diventata bellissima!> commentò l'amica guardandola con sguardo euforico
<Ma senti chi parla... sembri una modella di un cartellone pubblicitario > affermò Judy guardandola con sguardo d'ammirazione.
<Esagerata!!> lo sguardo d'Emeraldas si spostò all'improvviso dietro l'amica, un ragazzo bellissimo e altrettanto muscoloso la stava fissando.
Judy notando la curiosità dell'amica si affrettò a fare le presentazioni.
<Emeraldas ti ricordi di Mark?>
<Si! Ciao Mark come va?> domandò allungandogli la mano. Si ricordava di lui, era il fratello grande della sua migliore amica, all'epoca faceva di tutto per stargli vicino, si era presa una vera e propria cotta per quel ragazzo bello e tenebroso ma non aveva mai detto niente, neanche all'amica. Cercava ogni pretesto per stare con lui, tutti i pasticci e le marachelle combinati davano ad Emeraldas un motivo per fissarlo negli occhi e sorridergli. Sapeva che lui non ricambiava e com'era possibile, infondo aveva solo dieci anni e lui sedici, in più non c'era ragazza che non gli morisse dietro, era il ragazzo più popolare e bello della sua scuola e oltre.
<Ciao> salutò Mark stringendole la mano. L'espressione del ragazzo era di pura e autentica indifferenza, naturalmente lo sguardo dell'attaccante non passo inosservato ad Emeraldas che sbottò.
<Caspita!! Sapevo che non ti saresti messo a saltellare dalla gioia ma almeno un sorriso potevi farlo! > esclamò ironica e arrabbiata al tempo stesso.
<Non te la prendere, Mark non ci sa proprio fare con le ragazze> commentò Judy dando una gomitata al fratello.
<Vogliamo andare.. non voglio fare tardi alla partita > annunciò sempre con lo stesso tono indifferente.
<Una partita? Giochi ancora a calcio?.. Pensavo ti fossi dato all'ippica dopo aver perso con Oliver Hutton?> "toccato e affondato... così impara!... Mah chi cavolo si crede d'essere? Nessuno mi ha mai trattato con indifferenza e non lo permetterò certo a lui.. anche se è bello come un Dio greco.. ahhh che cavolo sto pensando.. accidenti a lui!" pensò Emeraldas guardando lo sguardo di Mark che si trasformava da indifferente ad infuriato.
<Per tua informazione mocciosetta io sono il primo cannoniere della nazionale giapponese> tuonò Mark completamente arrabbiato mentre Emaraldas sorrideva trionfante, era finalmente riuscita a fargli crollare quella maschera d'indifferenza. Sapeva benissimo che Mark era il titolare della Nazionale giapponese, non si era persa una sola partita, facendo un tifo sfegatato pur essendo di nazionalità tedesca, non sapeva spiegarsi il perché, convinta che non si trattasse "della sua ancora viva e sofferente cotta di quando era solo una bambina", doveva essere qualcos'altro ma non aveva ancora capito cosa.
<Scusa Mister SONOILMIGLIOREDELL'UNIVERSO> commentò Emeraldas in tono ironico.
<Brava! Vedo che hai capito tutto! Ora possiamo andare> ordinò Mark.


<HAAHAA> la risata improvvisa di Judy echeggiò nella camera.
<Che cavolo ridi?> domandò Emeraldas stupita
<Ti piace! Vero?> sorrise Judy in direzione dell'amica.
<Mah di chi cavolo parli?> domandò stupita
<Mah di Mark! Allora ho ragione?> chiese Judy candidamente
<Ma sei scema?????> domandò Emeraldas pensando seriamente, che l'amica facesse uso di una dose elevata di droga.
<Dai! A me puoi dirlo!>
<Non c'è niente da dire, ma dovresti smettere di far uso di droga> Emeraldas parlò con tono tranquillo, che era l'opposto di come in realtà si sentiva. <Scusa non vorrei offendere il tuo caro fratellino... ma quello è un insuperabile cafone, idiota, egocentrico figlio del pallone.. se non peggio>
<Si forse hai ragione! Ma sia tu che lui ve la siete presa un po' troppo .. c'era attrazione nell'aria >
<Tu leggi troppi Harmony!... Dovresti smettere... guarda come ti riducono!.. Stai dicendo un sacco di scemenze >
<OK va bene! Se non ne vuoi parlare fa lo stesso!.... Mah questo è Schneider!> urlò l'amica prendendole dalla valigia una foto.
<Si! Lo conosci?>
<Non personalmente ma l' ho visto giocare... tu invece sembri conoscerlo bene!> affermò maliziosa notando la foto che ritraeva Emeraldas abbracciata a Schneider.
<Si è il mio ragazzo > le parole uscirono in modo distaccato, quasi freddo.
<Huau! Aspetta che lo dica a mio fratello > urlò la ragazza uscendo di corsa dalla stanza
<Aspetta! Judy torna subito qua!> urlò Emeraldas seguendola giù per le scale










 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: